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Autore: Mr Lavottino    09/06/2020    5 recensioni
E se Efp non fosse altro che una grossa industria che presta i personaggi dei vari fandom ai giovani scrittori in erba?
La storia vede come protagonisti i personaggi di ATR/TD che, annoiati dal poco lavoro, interagiscono fra di loro ricordando il passato e ragionando sul futuro. Riusciranno i nostri eroi a tornare allo splendore di un tempo?
Capitolo I - Duncan e Courtney
Capitolo II - Dawn e Scott
Capitolo III - Noah ed Emma
Capitolo IV - Trent e Cody
Capitolo V - Duncan, Gwen, Zoey e Mike
Capitolo VI - Troppi.
Capitolo VII - Noah ed Ezekiel
Capitolo VIII - Heather e Gwen
Capitolo IX - Tutti.
Capitolo X - Gwen, Zoey, Tyler e Leshawna
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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All’interno della stanza c’era un vocio assillante. C’erano più di sessanta persone che, senza alcuna spiegazione, erano state invitate da Trent.
- Che cosa vorrà quel bel mozzarellone? – chiese Leshawna, mentre a fatica sedeva su una delle piccole sedie che tappezzavano la stanza.
- Ah, sorella, non ne ho idea. È la prima volta che ci chiama tutti qua. – DJ, seduto accanto a lei, alzò le spalle e scosse la testa.
- Forse ha qualche buona notizia da darci. – optò Harold, mentre con fare incerto si sistemava gli occhiali.
- Non penso. – Gwen scosse la testa – Se anche fosse come dici, perché mai dovrebbe dirlo anche a personaggi con cui non ha mai parlato? – la gotica si guardò attorno, rimanendo shockata dal quantitativo di persone presenti nella stanza. C’era tutti, dalla prima stagione fino a quella in coppie.
- Mi piacerebbe tanto sapere perché siamo qui. – si chiese Brody.
- Trent è un tipo a posto, fratello. Se ci ha chiamato è sicuramente una questione importante. – lo rasserenò Geoff.
- Però è strano, siamo davvero in tanti. – Bridgette portò una mano sotto il mento, stranita da tutto ciò.
- Se ha chiamato addirittura me deve essere qualcosa di veramente importante. – disse Chris, seduto in ultima fila.
- Ci sono anche io. – Chef Hatchet alzò la mano.
- Se è per questo, anche io. – anche Don fece come il cuoco.
- Fino a prova contraria, quel maschiaccio ha chiamato tutti quanti. – sputò acidamente Anne Marie, mentre si limava le unghie con poco interesse.
- Sento puzza di bruciato. – disse Gwen, portando il corpo in avanti.
- Forse la colpa è delle nostre anime. – asserirono in coro Ennui e Crimson, lasciando gli altri senza parole.
- Ecco – Cody, con voce alta, cercò di richiamare l’attenzione di tutti i presenti – io forse so perché Trent ci ha chiamati qua. – disse, ottenendo tutti gli occhi su di se.
- Cioè?- chiese Sadie.
- Che intendi dire? – aggiunse Katie.
- Non ci sto capendo niente. – commentò Ellody.
- Ah, dannazione, sputa il rospo! – urlò Eva, spaventando a morte il povero Cody.
- Troglodita, vedi di calmarti. Ci tengo ai miei timpani. – replicò schiettamente Heather.
- Come hai detto? – Eva si alzò di colpo dalla sedia, puntando verso di lei, seduta qualche fila più indietro.
- Chica, non ti azzardare ad avvicinarti al mio amor. – Alejandro, dall’altra parte della stanza, intervenne in difesa della mora.
- Non rompere anche tu, Asinomorto. – Heather roteò gli occhi con fare innervosito, senza però riuscire a sopprimere un sorrisetto soddisfatto.
- Ehm, ecco, io vorrei spiegarvi. – Cody, con fare più calmo possibile, cercò di placare gli animi.
- Sbrigati, siamo stufi di perdere tempo. – dissero all’unisono Jacques e Josee, infastidendo tutti con il loro marcato accento francese.
- Basterebbe che lo faceste parlare, invece di rompere le palle. – in sua difesa intervenne Gwen.
- Grazie mille cara. – Cody gli rivolse un’occhiata dolce.
- Meno cazzate e più parole. – anche Duncan, che fino a quel momento si era limitato a starsene in silenzio, iniziò ad innervosirsi.
- Andiamo Duncan, non ti arrabbiare. – Zoey, seduta vicino a lui, gli poggiò una mano sulla gamba.
- Oh, ti prego, non ti ci mettere anche tu a rompere. – il moro roteò gi occhi.
- Si sta preoccupando per te, cerca di esserle grato. – Mike, seduto alla sinistra di Zoey, scattò subito in piedi.
- Eh?! Hai detto qualcosa stramboide? – Duncan fece lo stesso, ma venne riportato giù sia da Zoey che da Courtney.
- A lui ci penso io, grazie. – disse la castana, guardando Zoey dritta negli occhi. La rossa si limitò ad accennare un sorriso nervoso e a lasciare la presa sul ragazzo, scusandosi.
- Okay, ora che anche questa sottotrama è stata portata a termine, Cody vuoi dirci perché siamo qui? – Gwen, con tono misto fra l’annoiato e l’arrabbiato, riportò l’attenzione sul castano.
- Ecco, diciamo che ieri ho parlato con Trent e – si fermò per un istante – diciamo che forse ho un po’ calcato la mano e quindi diciamo che – iniziò a battere le dita delle mani fra di loro con fare nervoso.
- Oh, per Cristo, ti vuoi dare una mossa? – Sugar lo bacchettò, creando una rapida reazione a catena.
- Infatti, non ci stiamo capendo nulla. – aggiunse Sky.
- Dovrei tornare da mia moglie, facciamo presto. – disse Dwayne, che venne poi zittito da una gomitata di Dwayne Junior.
- Adesso basta! State tutti zitti e lasciatelo finire. – Sierra aveva provato a contenersi, ma era arrivata ben presto al suo limite. Era rimasta in silenzio nonostante tutto, perché Cody le aveva detto di evitare di intervenire, eppure le continue interruzioni l’avevano fatta dare di matto.
- Trent vuole ribellarsi alle regole del sito. – disse di colpo Cody, alzando la testa al cielo ed urlando a squarciagola. Un silenzio glaciale si diramò per tutta la stanza. Nessuno disse una parola per cinquanta secondi che sembrarono un’eternità. Il solo pensiero che qualcuno potesse anche solo provare a ribellarsi era quasi comico.
- Stai scherzando, vero? – domandò Noah, spezzando quel silenzio e dando il via ad un chiacchiericcio degno del mercato più rumoroso della storia.
- Oh, non posso crederci. È per caso impazzito? – commentò Beth, portandosi le mani alla bocca.
- I miei calcoli statistici dicono che fallirà sicuramente. – aggiunse Scarlett.
- Questo è il ruolo che spetta ad un malvagio come me. – imprecò Max.
- È una cavolata, non può essere vero. – Owen scosse la testa con fare disperato e, preso dal panico, abbracciò Noah rischiando di stritolarlo.
- Che figata! Mi immagino che casino che accadrà. – disse Izzy, la cui voce, fortunatamente, venne sopraffatta da quelle degli altri.
- Probabilmente hai capito male, non è possibile che il nostro Trent faccia una cosa del genere. – Katie scoppiò a piangere, venendo prontamente seguita da Sadie.
- Oh, Dio, sento di star per svenire. – Kitty si appoggiò sulla sorella mimando uno svenimento.
- Forse è colpa del 5G, gli ha dato alla testa. – urlò Rock, alzandosi in piedi e facendo cadere la sedia.
- Beh, se si parla di testa non che prima ce l’avesse tanto normale, era al quanto sproporzionata. – fece notare Tom.
- Non posso negarlo. – acconsentì Jen.
- Smettetela tutti! – Gwen schizzò in piedi e, con un urlo degno di un leone, zittì tutti quanti. La gotica si assaporò quei dieci secondi successivi, nei quali nessuno si azzardò a fiatare – Aspettiamolo e vediamo cosa ci dirà. – concluse, per poi risedersi di peso.
- Confermo tutto ciò che ha detto Cody. – la voce che, dal fondo della stanza, richiamò la loro attenzione costrinse tutti a girarsi di scatto. A parlare era stato, come intuibile, Trent. Il ragazzo, dopo un attimo di esitazione, si portò davanti alla prima fila delle sedie e, schioccando le dita, fece apparire un piccolo palco sul quale salì.
- Stiamo scherzando? – sussurrò Harold a Leshawna, ottenendo un cenno spaesato da parte della ragazza. Rimasero tutti in attesa che proferisse parola, senza nemmeno provare ad anticiparlo.
- Katie. – disse Trent, richiamando l’attenzione della ragazza – Quando è stata l’ultima volta che hai partecipato ad una storia? – domandò. La ragazza ci pensò qualche secondo prima di rispondere.
- Circa cinque anni fa, la storia si chiamava “Uscita a tre”. – rispose.
- Justin, invece tu? – guardò il ragazzo dritto negli occhi.
- Relativamente poco, l’ultima si chiamava “Raccontami una storia”. Ho preso parte a così poche che me le ricordo bene. –
- Tom, tu? – chiese, guardando lo stilista.
- Ecco, io – Tom si fermò a pensare per un bel po’ – Non sono nemmeno nell’elenco dei personaggi. – sussurrò, cercando di non far trasparire tutto l’imbarazzo che stava provando.
- Izzy? – la rossa, sentitasi chiamare in causa, sorrise.
- Ho preso parte ad una a Natale dopo tanto tempo che non lavoravo! Ho ucciso Babbo Natale! – urlò, sembrando fin troppo euforica.
- Alzi la mano chi è più di due anni che non lavora. – domandò Trent. Una marea di braccia si sollevarono in cielo. Tutti i personaggi iniziarono a guardarsi fra di loro, chi con imbarazzo e chi con nervosismo.
- Dove vuoi andare a parare? – chiese Emma.
- Non c’è giustizia all’interno del sito. – Trent si assicurò che il microfono posto davanti a lui permettesse a tutti di far arrivare la sua voce fino al fondo della stanza – A lavorare sono solo i personaggi più famosi. – un leggero brusio si espanse per la stanza.
- In effetti ha ragione. – sussurrò Katie.
- Non posso negarlo. – disse Eva.
- Beh, mi sembra normale. – obiettò Scarlett.
- Ma dove sono? – chiese Lindsay, venendo prontamente zittita da Beth.
- Courtney, Duncan, Dawn, Scott, Chris, Zoey. – ogni volta che citava un personaggio, tutti si voltavano a guardarlo – Loro hanno monopolizzato fin troppo la piazza. Anche noi meritiamo spazio, anche noi siamo ottimi personaggi su cui scrivere. – concluse, sbattendo il pugno sul banco. Il vocio di prima iniziò pian piano a farsi sempre più forte.
- È vero. – urlò Sky.
- Non ha tutti i torti. – disse Dave, venendo appoggiato con alcuni versi da Beardo.
- Se Dave la pensa così vuol dire che il testone ha ragione. – anche Ella si accodò all’indiano.
- In effetti è tutta colpa loro. – aggiunse Ryan.
- Vero, se non sono famosa è colpa loro! – gridò Taylor.
- Quindi cosa dovremmo fare? – domandò Devin. Sul volto di Trent si dipinse un sorrisetto, voleva esattamente quella domanda.
- Abbattere le caste. Costringere gli scrittori a scrivere storie anche sui personaggi meno famosi. – disse.
- Spiegati meglio, non è molto chiaro. – obiettò Carrie.
- Non abbiamo capito. – dissero all’unisono Jay e Mickey.
- Gli scrittori potranno pubblicare solo storie su personaggi decisi da noi. Noi daremo loro la lista di chi usare e loro dovranno scrivere. In questo modo tutti avremmo l’opportunità di apparire in maniera equa e giusta. – Trent puntò gli occhi verso il centro della folla.
- Ha ragione, mi piacerebbe avere delle storie con le mie fidanzate. – disse Rodney.
- Anche noi avremo un ruolo importante! Come il mio bis bis bis bis bis zio. – aggiunse Stacy.
- Potrei vincere una stagione. – commentò Ezekiel con fare sognante.
- Esatto! In questo modo tutti potremmo avere un ruolo importante. – Trent batté un altro colpo – Basta con questo sopruso da parte dei personaggi più famosi. – alzò un pugno in aria, venendo seguito dalla maggior parte della folla.
Per quasi un minuto ci fu il delirio all’interno della stanza. Sadie, Katie, Ezekiel, Stacy, Sky, addirittura Eva, e molti altri si alzarono in piedi ed iniziarono ad inneggiare verso Trent, che li guardava con un sorriso in volto. Gli serviva proprio quello, che la rabbia sopita dei personaggi meno popolari scoppiasse fuori ed esplodesse in una voglia estrema di sovvertire quel sistema che li opprimeva. Se tutti loro fossero andati a brutto muso da Erika, forse sarebbero riusciti a farsi sentire. Negli occhi del cantante si era illuminata una scintilla piena di speranza e di passione, più le urla si facevano forti e più lui si caricava.
- In questi due giorni ho sentito parecchie cazzate, ma la tua le batte tutte. – una voce, dal fondo della stanza, sovrastò le numerose urla e fece spostare l’attenzione verso chi aveva parlato. Duncan, discostato leggermente dalla sua fila, si stava dirigendo a passo svelto verso il palco seguito da Courtney.
- Concordo, questo discorso non sta né in cielo né in terra. – anche la castana parlò, tenendo le braccia conserte ed il volto digrignato in un’espressione incredula ed infastidita.
- Per voi è facile parlare, siete il fiore all’occhiello del reality. Tutti vi stimano e vi amano. – sputò acidamente Trent. Aveva già messo in conto che qualcuno si sarebbe opposto, quello che doveva fare non era altro che convincere i più deboli, che erano anche i più numerosi, a ribellarsi.
- Parli come se fosse colpa nostra. – ribatté prontamente Courtney.
- La colpa è degli autori che non capiscono l’importanza di noi personaggi secondari. – Trent continuò imperterrito a sostenere la sua tesi, cercando di non farsi influenzare dalla schiettezza della ragazza.
- Oh, andiamo, come se fossimo tutti sullo stesso livello. – sbottò Duncan.
- Che cosa intendi dire? – domandò Trent, con un tono falsamente stupito. Sperava proprio che il punk la mettesse su quel piano, così da poter usare contro di lui le sue stesse parole.
- Che non siamo tutti sullo stesso livello. – ripeté seccamente.
- Quindi anche tu sei d’accordo con gli autori che ci disprezzano ed opprimono. – Trent lo indicò con l’indice e dalla folla si levarono numerosi insulti verso di Duncan. Il punk, indispettito, si girò a brutto muso verso il pubblico, ma venne fermato da Courtney prima che potesse fare qualcosa di avventato.
- Mio Dio, che spettacolo penoso. – Heather arrivò in soccorso dei due – Parlate come se lavorare fosse tutto nella vostra inutile vita. Sveglia, il lavoro non fa altro che farci buttare tempo. -
- Mi trovo d’accordo con la mia señorita, da quando lavoriamo di meno possiamo passare più tempo assieme. – Alejandro, ovviamente, le dette man forte. L’ispanico le andò in contro e le passò una mano attorno al fianco per poi sorriderle.
- Voi non capite. – Trent batté ancora una volta sulla scrivania – C’è bisogno di una rivoluzione. –
- Dannazione, eppure mi pare che qualche storia sul nazismo ci sia stata sul sito. – gridò Noah, rimanendo fermo al suo posto accanto ad Emma.
- Costringere tutti gli autori a scrivere delle storie con personaggi scelti da noi non è affatto una soluzione. Anzi, ucciderebbe quel poco che rimane del fandom. – disse Emma.
- Volete davvero lasciare tutti questi personaggi a marcire in un angolo buio?! – urlò Trent. Colpì nuovamente la scrivania e vi lasciò una grossa crepa – Io non ci sto! Voglio uguaglianza per tutti. –
- Trent, hanno ragione loro. – Gwen, timidamente, si diresse verso il palco. Trent la guardò con gli occhi sgranati per tutto il tragitto. Sperava con tutto se stesso di averla dalla sua parte, tanto che non l’aveva voluta citare come personaggio più utilizzati, vederla contro di lui lo lasciò di stucco.
- Anche tu? – sussurrò, allontanandosi leggermente dal microfono. La gotica abbassò lo sguardo e si grattò un gomito.
- Le tue stupide manie di rivoluzione non farebbero altro che ucciderci ancora di più. Già siamo in una crisi, se costringiamo gli autori ad agire secondo il nostro volere non faremmo altro che portarli ad andarsene. – disse Gwen.
- Neanche tu mi capisci. – Trent affondò la testa nelle mani – Come potete non capire?! Qui c’è in gioco la nostra sopravvivenza. Se non facciamo qualcosa, alcuni di noi finiranno per sparire completamente! – urlò a squarciagola.
- Stai tirando su un siparietto penoso, Elvis. – disse schiettamente Duncan.
- Forse loro hanno ragione, dovremmo farcene una ragione e basta. – anche Geoff e Bridgette si alzarono in piedi e raggiunsero il gruppo, che stava diventando una piccola opposizione.
- Sono d’accordo. – Chris e Chef si unirono a loro.
- Ci aggreghiamo. – Noah ed Emma, seguiti da Zoey e Mike, si diressero verso il palco. Pian piano, un quantitativo sempre più ampio di personaggi, quali Harold, Dawn, Scott, Leshawna, Scarlett, DJ ed Owen, si riunirono ai piedi del palco di Trent.
- Anche se voi vi opponete, noi siamo comunque in maggioranza. – Trent, danneggiato ma voglioso di andare fino in fondo, guardò la folla con un sorriso beffardo. La maggioranza del cast di Missione Cosmo Ridicola e de L’isola di Pakhitew erano rimasti seduti al proprio posto, così come i personaggi più snobbati delle prime stagioni.
- Non ti permetteremo di distruggere il sito. – Gwen si mise davanti al gruppo di opposizione e guardò l’ex fidanzato in volto cercando di risultare calma e risoluta.
- Non ce la farete, noi siamo di più. – Trent strinse con forza il microfono.
- Ma noi siamo più popolari. – Courtney, dimenticandosi completamente i suoi conflitti con Gwen, si mise al suo fianco e le dette man forte.
- Voi non siete altro che degli alleati dei nostri oppressori. –
- Ti sbagli, noi siamo “A Tutto Reality”, così come lo siete voi. – anche Chris si portò in avanti assieme a loro. Trent iniziava a sentirsi davvero circondato, sapeva che, anche se erano di meno, loro rimanevano pur sempre la fetta più famosa ed importante della serie. Le sue vane speranze crollarono nel momento in cui vide anche Cody nel mezzo del gruppo a lui contrario.
- Siete solo dei maledetti. – delle lacrime argentee iniziarono ad uscire dai suoi occhi. Trent afferrò il microfono e lo sbatté per terra, causando un rumore assordante che portò tutti quanti a tapparsi le orecchie. Il ragazzo, furioso, si portò a grandi falcate davanti a Gwen e fece per colpirla in volto, ma venne prontamente bloccato da Duncan ed Alejandro, che si misero davanti alla gotica.
- Okay, basta così, direi che vi siete divertiti abbastanza. – nessuno riconobbe quella voce. Veniva da dietro il palco, un punto in cui nessuno di loro riusciva a vedere. Gli occhi di tutti si spostarono per il grande rettangolo di legno fino a quando una figura uscì fuori, come dal nulla, da dietro di esso. Aveva capelli neri abbastanza folti e scompigliati, occhi marroni ed un’espressione tutt’altro che allegra in volto.
I personaggi lo osservarono, ma nessuno di loro riuscì a riconoscerlo. Non lo avevano mai visto prima.
- Tu chi saresti? – domandò Scott, senza staccargli gli occhi di dosso. Quello ridacchiò e, poco dopo, rispose con un grosso sorriso in volto.
- Sono l’autore di questa storia. –
 
 
ANGOLO AUTORE:
Cari signori, scusate il “ritardo” (lo vogliamo chiamare così?)
La nostra storia, ahimé, si avvia verso la chiusura. Mi sarebbe piaciuto tanto continuarla, visto anche il successo che ha avuto, tuttavia ho una serie enorme di impegni e non riesco proprio a scrivere.
Oltre questo, c’è un altro capitolo, che probabilmente pubblicherò la settimana prossima, e poi la storia sarà conclusa. È stato un viaggio corto, ma mi sono divertito un sacco!
 
Comunque sia, c’è una cosa, abbastanza importante di cui vorrei parlarvi. Sto progettando una nuova storia ad OC, come già vi aveva anticipato. Per quest’anno avevo pensato di tornare al vecchio stile (per intenderci, una storia come “The Bus”), però vorrei attuare una variante che prima di ora non mi sembra di aver mai visto su questo sito.
Vorrei scrivere la storia in due. Cosa significa? Che, oltre alla mia storia, ci sarebbe un’altra storia (con trama simile alla mia) nella quale vengono trattate vicende parallele e, perché no, anche intrecciate.
Ecco, è per questo che sto facendo questo appello: vorrei una persona che mi aiutasse a portare avanti questo progetto e che scrivesse la storia assieme a me. Premetto che, per quanto a puro scopo di divertimento, il mio obiettivo è quello di iniziare a finire la storia, come del resto ho fatto ogni anno, pertanto gradirei qualcuno che abbia voglia di mettersi in gioco e di restarci fino alla fine.
Se volete proporvi (cosa che mi farebbe molto piacere) potete mandarmi un messaggio privato al mio profilo. Spero vivamente che qualcuno accetterà “la mia richiesta”, fatemi sapere se siete interessati!
   
 
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