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Autore: Lost In Donbass    12/06/2020    1 recensioni
Midnight Olson è ribelle, testarda, violenta, sregolata. Non ha freni, non li ha mai avuti.
Denis Shostakovich è rabbioso, sfacciato, arrogante. Non è in grado di fermare la sua vita di eccessi.
Lei è una studentessa, lui il cantante della band metalcore più in voga del momento. Non si conoscono, e se si conoscessero si odierebbero. Ma caso vuole che Richard, fratello di lei e bassista nella band di lui, si porti dietro la sorella per strapparla ai guai nei quali si è cacciata. Così i mondi di Denis e Midnight vengono in contatto, e c'è da mettersi le mani nei capelli. Tra litigate epocali, tradimenti, violenza gratuita, droga, luci della ribalta e soprattutto tanta musica metalcore, ecco a voi la storia d'amore più sregolata di sempre. Perché noi siamo il rock'n'roll e non abbiamo intenzioni di fermarci. Nemmeno da morti.
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO NOVE: RIGHT THROUGH

I don't know why your smile is so deadly
You're laughing that's all I care about
And I hope I will see you again

[Drag Me Out – Right Through]

 

Denis

 

Mi ero fatto investire da una corriera. Si poteva essere più stupidi? In quel momento giacevo in un letto d'ospedale, attaccato alla flebo, con un braccio al collo, le costole incrinate e un taglio profondo sopra il sopracciglio. I medici avevano detto che ero stato fortunato, che me l'ero cavata tutto sommato bene ma io pensavo ad altro: perché mi ero fatto investire? Perché pensavo a lei, a Midnight. Sebbene fossi lontano, l'avevo vista davanti a quell'albergo con quel bastardo di Asher e non ero riuscito a mettermi il cuore in pace per tutta la sera. Così ero andato in giro a bere, a pensare ai suoi occhi violetti, al fatto che Asher l'avesse acchiappata nelle sue trame e alla fine, ubriaco marcio e con la lacrima pronta a sgorgare, mi ero buttato in mezzo alla strada senza vedere la dannata corriera.

Mi ero riposato un po' dopo essere stato ricucito, e ora sentivo i miei amici indaffararsi attorno a me, quindi aprii gli occhi.

-Oh, ha aperto gli occhi!

-Den, Den, amico come stai?

-Den … caro … oh …

Intorno a me stavano i miei bandmates. Sorrisi appena e feci le corna con la mano buona, perché noi viviamo e moriamo nel sacro segno del metallo.

-Oi, ragazzi … sono messo tanto male?

-No, caro, figurati.- Richard mi è balzato al fianco, allugandomi un bicchiere d'acqua – Dio, Denis, ci hai fatti preoccupare così tanto. Cosa ti è saltato in mente di finire sotto la corriera?

Come facevo a dirgli che pensavo a sua sorella e che l'avevo vista con Asher? Finsi e bevvi riconoscente un po' d'acqua

-Non so … forse avevo alzato un po' il gomito …

-Tieni, caro, fuma questo.- Andrew mi allunga una canna che io accetterei con gioia se Richard non si mettesse a ululare e gliela strappasse di mano.

-Perché levi al malato la sua unica fonte di gioia?- mi lamentai.

Andrew fece una faccia triste e guardò con le lacrime agli occhi la sua canna volare fuori dalla finestra. Grazie Richard per essere sempre la brava fanciulla di cui non avevamo bisogno.

-Zitto, Denis! Hai già creato abbastanza problemi!

-Ricky, datti una calmata. È vivo e non è nemmeno così rotto.- disse James, e mi diede un'affettuosa pacca sulla spalla, ovviamente su quella dolorante così io cacciai un urlo – Oh, scusa amico.

-Cazzo, Jim, un po' di grazia ogni tanto non guasterebbe …

-Sei te che sei una donnicciola. Piuttosto, sei davvero sicuro che vada tutto bene?

-Sì, ragazzi, sto bene, davvero. Anche i medici non erano poi così sconvolti. Certo, mi servirà un po' di riposo adesso.- borbottai – Ma non vorrei ritardare l'uscita del disco.

-L'importante è la tua salute.- dissero in coro – Il disco, beh, vedremo come fare.

Chiusi appena gli occhi quando sentii un urlo che conoscevo molto bene. Spalancai di nuovo gli occhi e vidi Midnight precipitarsi nella stanza, tutta spettinata, col trucco rovinato e i vestiti disordinati.

-Denis! Denis, cosa ti è successo?

Prima che Richard possa mettersi a sindacare sull'abbigliamente poco serio di sua sorella, io apro, per quel che posso le braccia, e lei mi stringe, attenta a non farmi troppo male. Se sapesse che è lei il motivo per cui mi trovo qui …

-Sono finito sotto la corriera. Ma sto bene, davvero. Ci vuole altro prima di tirare giù un ucraino del Donbass.- feci l'arrogante, anche se l'unica cosa di cui mi importava in quel momento era che ero circondato dai miei migliori amici e da lei.

-Mi hai fatta preoccupare.- sbotta lei, spettinandomi i capelli.

Sembrava molto sincera e scossa mentre parlava, e io non potevo che essere felice. Non capivo davvero cosa mi legasse a quella nanerottola emo, ma visto che ero riuscito a finire all'ospedale perché pensavo ai suoi occhioni violetti, forse mi importava più di lei di quanto fossi pronto ad ammettere a me stesso.

-Signorina.- eccolo Richard – Si può sapere dov'eri?

Midnight avvampò ma io non ero pronto a rivelare al mio bassista di averla vista con Asher Sykes davanti a un albergo a cinque stelle.

-Ho fatto un giro di qualche locale carino.- si affrettò a biascicare – Ma poi adesso dobbiamo pensare a Denis, mica a me.

-Ragazzi, potete lasciarci soli un attimo?- dissi e i miei bandmates uscirono dalla camera, lasciando me e Midnight a guardarci negli occhi.

-Midnight.- iniziai, guardandola fissa negli occhi – So dove sei stata.

Lei assottigliò gli occhi e si avvicinò al letto

-Cosa intendi?

-Ti ho vista con Asher.

-Non dirlo a Richard!- urlò. Poi si rese conto di aver urlato e abbassò la voce – Ti prego, Denis. So che la nostra conoscenza non è iniziata nei migliori dei modi, ma non puoi vendermi così a mio fratello.

-Non lo dico a Richard.- sbuffai, ma qualcosa dentro di me faceva male. E no, non erano le costole – Ma devi capire che non puoi stare dietro a uno come Asher.

-E' solo sesso, Den.- lei si sedette sul letto accanto a me e mi sfiorò la mano con la sua. Tremai appena – Io mi diverto, lui si diverte, e non facciamo male a nessuno.

Fai male a me, ragazzina.

-Con Asher non è mai solo sesso, Midnight. È una persona pericolosa, e lo so che io gli andavo spudoratamente dietro, ma tu … no. Non puoi farlo.

Pensavo che si mettesse a urlarmi di tutto in faccia, ma non lo fece. Un sorriso vagamente triste le si dipinse sulle labbra e le sue dita si intrecciarono alle mie.

-Den. Io sono un caso perso, capiscimi. Non mi salvi.

-Perché non vuoi essere salvata.- ribattei io – Ma so, lo so che da qualche parte dentro di te tu vuoi che qualcuno ti trascini fuori dal pantano.

-Ci sono troppo dentro, ormai.- Midnight si passò una mano tra i capelli arruffati – Denis, tu non sai chi sono.

-Allora lascia che lo scopra.- mi raddrizzai un pochino, gemendo di dolore – Anche io ho i miei demoni, come te. Siamo più simili di quanto in realtà sembri, avviciniamoci. Potremmo sempre darci una mano nella melma in cui siamo sprofondati.

-Denis … - Midnight si morse il labbro inferiore e distolse lo sguardo – Io non sono niente di buono.

-E nemmeno io. Ma non ci credo. Tu hai del buono dentro di te, solo che non lo vuoi far uscire perché hai paura del mondo esterno. A me non importa nulla di chi sei stata, tu …

Tacqui di colpo, folgorato da quello che stavo per dire. “Mi piaci?”, “Mi hai sconvolto con quei tuoi occhi assurdi?”, “Mi hai fatto crollare le certezze?”. “Mi sto innamorando di te?”.

-Io cosa?- mi incoraggiò lei.

Come l'idiota che sono, ritrattai immediatamente.

-Tu sei fantastica così come sei.- biascicai e lei abbassò lo sguardo.

Sapeva che stavo mentendo, e sapeva anche che io non avrei mai avuto il fegato di dirle davvero ciò che pensavo di lei.

-Oh. Sì. Anche tu sei forte.

C'era rimasta male, ed era tutta colpa mia, come al solito.

-Midnight, io volevo solo dirti di fidarti di me.- mi affrettai a dire – Ti capisco, ti comprendo, vorrei solamente che potessimo mettere sul tavolo i nostri piccoli, sporchi, segreti e capire che possiamo ancora salvarci.

-Den, io non ci credo più che posso salvarmi. Io … sono un caso perso. Non ho più niente di sano, dentro, non posso permettere che tu venga a contatto col marcio che ho dentro.

Quanto era distrutta mentre parlava in quel momento, quanto dolore sgorgava da quegli occhi incredibili. E io ero lì, in quel letto, quando l'unica cosa che avrei voluto fare era abbracciarla e intonare insieme una canzone dei Mayday Parade per tirarci su di morale. Non volevo lasciarla andare, non lei.

-Midnight, io …

-Finito il confessionale?

La voce di James ci interruppe, insieme all'ingresso dei miei amici. Midnight si alzò e andò ad abbracciare suo fratello. Così piccoli, emo, e teneri sotto le finte scorze da duri.

In compenso io ricevetti l'abbraccio lacrimoso di Andrew. Risi e gli spettinai i capelli lunghi. Mi fece scivolare una canna in mano, schiacciandomi l'occhio. Adoravo quel pazzo del mio chitarrista.

-Denis, abbiamo tenuto una piccola consulenza con i ragazzi e siamo giunti alla conclusione che non puoi stare a casa da solo durante la convalescenza.- annunciò Richard.

-E dove mi vuoi mandare?- dissi subito, allarmato.

-Molto semplice. Starai a casa con noi.

-Cosa?!- urlò Midnight.

-Veramente?- strillai io – Posso stare nel loft con voi tre?

-Che bello, così conoscerai il mio coniglio.- trillò Andrew.

Midnight mi guardò terrorizzata e io feci un sorriso enorme.

-E' fantastico, Ricky. Non vedo l'ora!

Midnight, semplicemente, sbiancò.

***
Ciao ragazze! Scusate il ritardo, ma avevo proprio perso l'ispirazione ... ma ora torniamo più forti che mai! Cosa ne dite? Denis non è per nulla indifferente a Midnight e ora dovranno pure convivere sotto lo stesso tetto: si preannunciano disastri ;D Spero che vogliate lasciare una recensione e già che ci siete, se volete passare dalla mia nuova ff Fucking With My Head mi fareste un regalo (anche questa parla di musica, di metalcore e di un gruppo che si deve formare xx)
Un bacio
Anastasia/Charlie xx

 

 

  
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