13/06/2020
0 recensioniSì insomma, buona lettura (L)
(Giò questa è per te (L))
Si volta quando sente il rumore di qualcuno che si avvicina da dietro – nella sua testa, c’è l’eco di una risata innocente e chiarissima, leggera, che si mescola e si scioglie assieme allo scrosciare delle gocce che cadono sul pavimento della doccia.
-Posso entrare, Oshi-san?
Quel ragazzo chiude la porta del box dietro di sé, lasciandosi avviluppare dal vapore nato per il calore dell’acqua. Entra nel getto sotto cui lui stesso si trova, e i suoi capelli cominciano quasi ad appassire, appiccicandosi alla sua fronte e alle sue guance rosse, liscissime.
Lo sta fissando in viso mentre si mordicchia le labbra.
Shu sbuffa e alza le spalle.
-Ormai sei già dentro, non ha senso che mi chieda il permesso adesso.
Mika ride, sorride, non gli chiede affatto scusa: si appiccica al suo corpo con mezzo passo in avanti e si salda a lui con un abbraccio stretto. Mastica qualche parola non troppo definita, prima di mordicchiargli il mento sporgente; Shu non ha più neanche la pretesa dell’intenzione, ormai, di scostarlo, e lascia che le proprie braccia si appendano di peso alle sue spalle.
Certo, la doccia di un dormitorio comune è ben diversa dalla vasca di casa sua, quando ancora vivevano assieme: basta che Mika lo spinga appena nel tentativo di aderire quanto più possibile a lui, scivolandogli in mezzo alle gambe, che la schiena di Shu incontra subito le manopole dell’acqua, così fredde e dure. Un’imprecazione in francese gli scivola dalle labbra e Mika ride ancora perché è divertente, buffissimo.
Anche quel suono così morbido viene catturato dalle gocce e trascinato fin giù ai loro piedi.
Per dispetto e una piccola recriminazione, immerge le proprie lunghe dita nei suoi capelli per tirarli all’indietro e scoprire in questo modo il suo viso. Mika si lamenta dell’acqua che gli va sugli occhi e in bocca, non è molto contento in realtà, si calma solo quando Shu allarga le cosce per farlo scivolare meglio contro di sé.
Si guardano a lungo, fronte contro fronte.
-Sai, Oshi-san? Vederti così è molto più bello che vederti in uno schermo!
Ride ancora, da quella distanza Shu lo sente bene, troppo. Non ha la forza di un bacio, perché dopotutto ore e ore di viaggio sono pesanti anche per i più preparati degli idol. Mezzo mondo per vederlo con qualche ora di anticipo.
Mika gli ride addosso, appropriandosi di quell’abbraccio che è solo suo.
Respirano l’acqua, respirano l’essenza l’uno dell’altro, di nuovo.
Ah, Shu-kun. Sei sempre così poco onesto con te stesso.
Lui ti era mancato davvero.