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Autore: Cara_Sconosciuta    13/08/2009    7 recensioni
Una storia triste dedicata alla mia 1 preferita... mi perdonerai mai per aver ucciso la tua creatura?
“Spostati un po’più a destra.” Ordinò Michael alla sorella e Rain eseguì, mentre lui si perdeva nuovamente del ricordo delle stesse parole, pronunciate in direzione di un’altra persona.
Di un’altra donna, non troppo tempo prima.
“Dai, Coco, solo un po’più a destra e sei perfetta!”
“Non lo so, Mike... dobbiamo proprio farla, questa cosa?” Domandò lei, cercando di coprirsi con una mano il seno nudo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Regalino per la 1, che la mia mancanza di ispirazione sta facendo penare tanto... è una Moco, 1, ma non so quanto potrà risultarti gradevole, perché ho fatto una cosa che.... beh, leggi e vedrai!!!

E commenta, soprattutto, ti supplico! Altrimenti vado anche io in sciopero commenti e poi sono affari tuoi, eh!

 

Michael  e Rachel (Rain) Allen e Coco Lemoin non mi appartengono, sono personaggi creati dalle menti (un po’bacate) di Minako_86 e Ice_Bubble e questa storia non è scritta a fini di lucro.

Ah... nemmeno Joe Jonas è di mia proprietà!

 

Temperance

 

Memento Mori
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La vita è l’infanzia

Della nostra immortalità

-Johann Wolfgang von Goethe-

 

“Spostati un po’più a destra.” Ordinò Michael alla sorella e Rain eseguì, mentre lui si perdeva nuovamente del ricordo delle stesse parole, pronunciate in direzione di un’altra persona.

Di un’altra donna, non troppo tempo prima.

 

“Dai, Coco, solo un po’più a destra e sei perfetta!”

“Non lo so, Mike... dobbiamo proprio farla, questa cosa?” Domandò lei, cercando di coprirsi con una mano il seno nudo.

 

“Così va bene?”

Il giovane fotografo scosse il capo e Rain sbuffò sonoramente, spostandosi ancora un poco ed avvolgendosi meglio il lenzuolo candido intorno alla vita.

 

“Almeno questo fammelo tenere, però!” Esclamò Gabrielle, stringendo forte il lenzuolo del suo letto tra le piccole mani e coprendosi con esso in modo quasi febbrile, quasi ne fosse andato della sua stessa vita.

La sua vita, già... racchiusa sotto gli occhi di tutti in una semplice fotografia.

“Andiamo, Coco, come se non ti avessi mai vista nuda...”

 

Mike fece un paio di scatti e Rain subito balzò in piedi per vederli, scordandosi come sempre che il fratello usava una reflex a rullino e non una macchina digitale.

“Rachel, dannazione, hai rovinato tutto! Hai di nuovo rovinato tutto!” Esclamò lui, battendo forte una mano sulla testata del letto e voltandosi poi dall’altra parte, i pugni stretti al limite del dolore.

Perché tutto doveva ripetersi a quel modo, perché?

 

Mike si voltò un istante per cambiare il rullino nella macchina e, nemmeno un secondo dopo, sentì le sottili braccia di lei stringersi intorno alla sua vita.

Si prese il tempo necessario per riprendere a respirare, dopo quell’inattesa e piacevolissima sorpresa, e poi tornò a guardare verso di lei, sul viso il miglior broncio che gli riuscisse di mostrare.

“Coco! Guarda che hai fatto! Mi hai rovinato il set!”

E lei aveva assunto un’aria talmente colpevole che gli era risultato impossibile non spingerla dolcemente all’indietro sul letto e non chinarsi su di lei per baciarla.

 

Rain si irrigidì, riducendo gli occhi a due fessure.

“Non sono lei, Mike.”

“Come?”

“Non sono Coco, accidenti! Piantala di cercare di ricreare quello che vivevi con lei!”

“Io non stavo...” Tentò di difendersi lui, ma lei non gliene diede il tempo.

“È morta, Mike! Morta, morta, morta, accettalo! Lo abbiamo fatto tutti... non tornerà solo perché riesci a fare a me la fotografia che non hai mai scattato a lei!”

Mike rimase immobile per qualche istante, mentre Rain si rivestiva e la porta si apriva per lasciar entrare un Joe preoccupato ed attirato dalle urla della sua fidanzata.

Non poteva, sua sorella... non poteva fargli questo.

Non poteva ricordarglielo, non quel momento...

 

“Parlo con il signor Allen?”

La voce all’apparecchio quella di una poliziotta... fredda, professionale.

E non portava nulla di buono, se lo sentiva nelle ossa.

La lasciò parlare e per un poco di tempo non fu in grado di dire nulla.

Così come non riusciva a piangere, né ad arrabbiarsi né a fare qualsiasi altra cosa.

Per qualche minuto semplicemente Mike Allen si spense.

“Signor Allen?”

“Ha... in coma, ha detto?”

 

Quando Mike tornò alla realtà e trovò la forza di guardare di nuovo verso il punto in cui fino a poco prima si era trovata la sorella, non vi incontrò altro che gli occhi scuri e tristi di Joe.

Scuri... tristi... distrutti...

 

“Dov’è? Dov’è lei?” Domandò Mike, entrando di corsa all’ospedale e quasi scontrandosi con Joe Jonas.

Normalmente si sarebbe messo ad inveire contro di lui, gridandogli di lasciarlo passare, ma in quel momento no.

Si limitò ad aggrapparsi alle sue spalle come se queste costituissero il suo unico appiglio in un momento in cui la sua razionalità sembrava essere andata completamente perduta.

“Joe, dov’è lei?”

E Joe alzò il viso.

Solo dolore fu ciò che vide.

“Lei non c’è più, Mike...”

 

“Rain è uscita un momento.” Lo informò Joe, inclinando appena il capo. “Sei riuscito a farle quella foto?”

Mike abbozzò un sorriso, posando la macchina fotografica sul comodino.

“Sì, sì.... credo sia venuta bene.”

“La esporrai alla mostra? Voglio dire... al posto di quella che non sei riuscito a fare a Gabrielle?”

Il fotografo si strinse nelle spalle, abbassando lo sguardo sul pavimento.

“No, non credo...”

E Joe annuì, circondandogli le spalle con un braccio, mentre il corpo di Mike sembrava perdere lentamente ogni consistenza, appoggiandosi a quello di lui in un disperato tentativo di non crollare e i suoi occhi grigi si scioglievano in lacrime.

“È la scelta giusta.”

 

 

 

 

 

La mostra era stata un successo.

Joe e Rain attraversarono, mano nella mano, la folla di astanti interessati ad acquistare gli scatti di Michael e vagarono per un po’tra volti noti e sconosciuti, riconoscendo qua e là il sorriso malizioso di Adrianne, gli occhi spaiati e bellissimi di Bee, più vivi che mai, unico punto di colore in una foto in bianco e nero, la risata gioiosa di Lulù che stringeva forte tra le braccia il suo fratellino appena nato.

E poi riconobbero loro stessi, fotografati di schiena, abbracciati in uno dei loro pochi momenti di quiete.

Continuarono così, guardando le fotografie e salutando quelle due o tre persone di loro conoscenza che incontrarono... fino a quando Rain non si fermò di colpo, spalancando gli occhi e boccheggiando, la piccola mano stretta forte alla stoffa della camicia di Joe.

“Mio Dio, Joe... guarda...” Esalò, indicando un grosso scatto che occupava in altezza più di metà della parete candida. “É... è...”

Joe annuì piano, abbracciandola stretta.

Per lui non era una sorpresa, quella fotografia color seppia, dove Coco era ritratta addormentata tra le lenzuola aggrovigliate, i capelli sciolti sul cuscino, un braccio abbandonato lateralmente, in cerca di qualcuno che, evidentemente, non era più sdraiato accanto a lei.

Un titolo semplice ed inequivocabile: Après l’amour.  Dopo l’amore.

 

“Non la metterai nella mostra, vero?” Domandò Coco, sdraiata sul letto a pancia sotto, il mento appoggiato ai palmi delle mani aperte e i gomiti sprofondati nel materasso.

Mike, sornione, si strinse nelle spalle e le fece una linguaccia.

“E chi lo sa...”

“Ma Mike, non ho niente addosso in quella foto! E poi hai detto anche che è venuta male, io non...”

“E infatti non si tratta di quella foto. Il servizio di ieri è stato un disastro, ma stanotte...”

“Stanotte cosa? Dai, dimmi che fotografia è! Ti prego!”

Mike scosse il capo, riponendo i negativi nella loro scatola, in attesa di essere sviluppati.

“La vedrai alla mostra.” Decretò.

 

Mike, dalla porta del bagno del grande salone, si soffermò per un poco ad osservare Joe e Rain che, ancora abbracciati, guardavano l’unico scatto che aveva deciso di non vendere.

Quello per cui, paradossalmente, aveva ricevuto più offerte.

La sua Coco, che alla mostra non era riuscita a partecipare se non come un’immagine impressa attraverso la luce su di un sottile film fotografico.

La sua Coco, che la sua foto non aveva potuto vederla mai.

La sua Coco che gli mancava in ogni momento.

Asciugandosi l’ennesima lacrima ribelle sfuggita ai suoi occhi in quei giorni di dolore, Mike Allen si avviò verso l’uscita, estraendo dal taschino della camicia un pacchetto di sigarette.

Lei non avrebbe approvato e lui proprio per questo lo faceva.

Per sentire ancora una volta la sua voce sussurrargli all’orecchio con quel tono di disapprovazione che sempre gli faceva tremare le gambe.

Per averla con lui.

Perché non si trasformasse soltanto in una fotografia.

   
 
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