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Autore: runami_ lu99    20/06/2020    4 recensioni
STORIA AD OC (ISCRIZIONI CHIUSE)
Fiore è nel caos da 500 anni, un perfido sovrano con un oscuro segreto mantiene il controllo su di esso con la violenza e la sottomissione, ma un gruppo di maghi riuniti dal destino riuscirà a riportare il regno alla bellezza di un tempo?
[Dal prologo]
"Se tu che stai leggendo queste righe, credi che il bene trionfi sempre sul male, ti conviene cambiare storia, perché questa non è una favola e quindi non esiste un lieto fine"
[Dal 34° capitolo]
"Il fischio dell'arma che fendeva l'aria vibrò nelle orecchie di 78 facendogli venire i brividi, e per un attimo quel sibilo gli sembrò come parole sussurrate provenienti da un'oscura creatura che di terreno non aveva nulla. Il medico abbassò lo sguardo soffermandosi sulla lama e, come a volersi beffare di lui, questa emise un tenue e lontano bagliore rossastro al di sotto dello strato di bende, proprio un attimo prima che il corpo del nemico venisse nettamente tranciato a metà."
[Dal 35° capitolo]
"I colori caldi del tramonto che prima brillavano in tutta fierezza, parvero spegnersi di colpo quando vennero in contrasto con le sue iridi gelide come il ghiaccio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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QUARTO CAPITOLO: INCONTRI E SCONTRI




Mancavano circa un paio di ore a mezzogiorno, il cielo era completamente sgombero dalle nuvole, il sole era cocente e i suoi raggi cadevano quasi perpendicolarmente sul viale acciottolato, rendendo le vie della città un autentico forno.
-Che caldo!- si lamentò Alexis sventolandosi una mano davanti al viso, nonostante usasse la sua magia per controllare l'aria attorno a lei cercando di trovare un minimo di sollievo, non otteneva nessun risultato, essa essendo rovente non faceva altro che peggiorare la situazione.
-Non lo dire a me, mi sento tutto appiccicaticcio, che schifo non vedo l'ora di farmi una doccia- disse Casper facendo una faccia schifata mentre cercava qualcosa dentro il suo zaino.
-Oh su, quante storie per qualche grado di più- li prese in giro Alèk sorridendo mentre inspirava a pieni polmoni l'aria estiva, al contrario di sua sorella lui adorava il caldo.
-Senti un pò fratellino, lo sai come divento con l'afa, quindi non cominciare se no ti faccio smettere io e anche alla svelta- ribatté la sorella minacciosa, Tyson guardò lei e successivamente lui, poi scoppiò a ridere di gusto.
-Te le ha proprio cantate- commentò verso il fratello facendo accendere la scintilla rissosa insita in lui.
-Vuoi vedere come te le canto io- disse mostrandogli un pugno chiuso, Knightbuster in risposta piegò la testa di lato e lo fissò dall'alto emettendo una sorta di grugnito.
-Yu-Kai, sono proprio curioso di vedere come fai- rispose sfidandolo, Casper scoppiò in una grossa risata tenendosi lo stomaco.
-Voi due siete proprio divertenti!- esclamò, poi continuò a cercare nella sua borsa. Intanto qualcuno li stava seguendo da lontano tenendosi ben nascosto per non farsi scoprire.
-Si come no, oppure insopportabili, dipende dai punti di vista- intervenne Alexis sbuffando, non bastava solo il caldo ora ci si mettevano anche quei due a litigare, spostò lo sguardo su Casper incuriosita da quello che stava facendo.
-Si può sapere cosa stai cercando dentro quello zaino? È mezz'ora che rumi- chiese poi.
-Un pò di pazienza e ti faccio vedere, se solo riuscissi a trovarli... oh eccoli!- esclamò estraendo dalla sacca un paio di ombrelli beige.
-E a cosa servirebbero?- chiese la sorella dei Black.
-Sono dei parasole magici, tieni prendine uno- le disse porgendoglielo.
-E come funzionano?- chiese, lui le indicò un anellino nero collegato al manico da un piccolo tubo.
-È semplice guarda qua, infili questo in un dito a scelta e attraverso questo canale la magia viene portata lungo tutto il telaio, prova, vedrai che sorpresa!- le spiegò, Alex fece quello che aveva detto e si portò l'ombrello sulla testa facendosi ombra, un attimo dopo la temperatura attorno a lei cominciò ad abbassarsi e un piacevole venticello fresco le mosse i lunghi capelli neri.
-Wow, ma è fantastico!- esclamò stupita sorridendo.
-Che ti dicevo!- disse lui facendo la stessa cosa.
-Ne volete anche voi?- chiese ai due ragazzi estraendone altri due dallo zaino.
-Si può sapere come fanno a starci tutti li dentro?- chiese Tyson mentre ignorava le provocazioni e gli insulti di Alèk, Casper gli fece l'occhiolino.
-Un mago non rivela mai i suoi segreti- rispose. Continuarono tutti e quattro a camminare per un pò in cerca di qualche negozio di alimentari, dovevano affrontare un lungo viaggio e non potevano partire senza le provviste necessarie, così avevano deciso di procurarsene almeno il minimo indispensabile, giusto per poter arrivare alla città più vicina. Il ragazzo con la falce cominciò a guardarsi attorno circospetto, si sentiva stranamente osservato e la cosa non gli piaceva per niente.
-Ty che succede?- chiese la ragazza notando l'inquietudine del compagno.
-Oh niente credevo di aver dimenticato qualcosa- mentì cercando di sviare il discorso, forse era una sua impressione, ma nonostante questo continuava la sua silenziosa ricerca, Alex lo guardò assottigliando gli occhi, il suo rivelatore di bugie naturale stava impazzendo segno che non gliela stava raccontando giusta, ma preferì non insistere.
-Ho trovato un negozio, entriamo- intervenne Alèk indicando un piccolo edificio che aveva esposto una bancarella di frutta e verdura, si diressero tutti verso di esso. Intanto la persona che li stava seguendo si fermò sbirciandoli dall'angolo di un vicolo, poi afferrò una Lacrima per le comunicazioni portatile.
-Sono qui- disse semplicemente prima di concludere la chiamata.


Ovest di Hargeon, poco fuori città:

-Capitano Syzer!- esclamò un Vasileias facendo il saluto marziale.
-La fonte ha confermato la presenza dei tre obbiettivi e ha anche riferito che, a quanto pare, a loro si è aggiunto il prigioniero che ha causato lo scoppio della nave prigione questa notte- continuò, un grugnito di disapprovazione uscì dalle labbra dell'uomo in questione.
-L'erba cattiva va estirpata prima che metta radici troppo profonde- disse voltandosi: era un uomo giovane, non doveva avere più di trent'anni, alto poco meno di due metri e con un fisico ben piazzato, i suoi capelli argentei raccolti in una lunga coda lasciavano liberi due ciuffi che cadevano davanti ai suoi sottili occhi grigi, il suo grado di capitano gli permetteva di distinguersi dagli altri soldati grazie al mantello bianco appoggiato sulle sue spalle.
-Preparate le truppe- ordinò, il Vasileias obbedì nell'immediato e un piccolo esercito cominciò a muoversi a passo di marcia diretto verso la città.


Hargeon, centro:

"La famosa villa del famoso malavitoso Enduin è stata ritrovata capovolta!" Era questo il messaggio riportato sul giornale in prima pagina, Tyson lesse quella frase due volte, prima incredulo e poi divertito, ghignò.
-Enduin eh? Quel gran bastardo- si disse fra se e se.
-Non credevo fosse ancora vivo, alla fine ha avuto ciò che meritava- continuò chiudendo il giornale, poi si rivolse ai suoi compagni.
-Dobbiamo sbrigarci, voglio lasciare la città prima di mezzogiorno- affermò.
-Come mai così presto? Io voglio godermela fin tanto che non ci sono i Vasileias nei paraggi, alla fin fine sono appena arrivato- si lamentò Casper.
-Ty ha ragione, dopo quello che è successo ieri e il casino che ha combinato Casper, non possiamo rimanere a lungo rischiamo di far arrivare qualche rinforzo dalla capitale e così metteremmo tutti gli abitanti in pericolo- intervenne Alexis.
-Oh ma andiamo, se si presenta qualcuno lo facciamo fuori subito e poi dai ho promesso a delle ragazze che le avrei portate fuori a cena- disse Alèk sbuffando.
-Hey posso aggiungermi anche io? Mi manca la buona compagnia e soprattutto la buona tavola- chiese Casper, il fratello dei Black lo guardò di traverso.
-Neanche per sogno, scordatelo, sono fuori dalla tua portata- ribattè.
-Oh beh, se sono alla tua di portata allora io le farò svenire con uno schiocco di dita, guarda che meraviglia di viso che ho, come si fa a resistermi- rispose vantandosi.
-Che hai detto nonnetto!?- si infuriò Alèk mostrandogli un pugno chiuso, Tyson rise di gusto, con tanto di lacrime agli occhi.
-In pratica ti ha dato del rospo e in effetti non ha tutti i torti- intervenne il ragazzo con la falce, neanche un secondo dopo cominciarono tutti e tre ad azzuffarsi, ma Casper si ritrovò con un bernoccolo sulla testa e piagnucolando per il dolore abbandonò la rissa affermando che: "Non è per niente elegante e nemmeno igienico".

 
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Intanto poco più lontano una ragazza di ventidue anni stava passeggiando lungo la via principale, alcuni sassolini volteggiavano attorno a lei, scrutava con i suoi occhi azzurri i negozi a bordo strada in cerca di una libreria in cui entrare. In molti si voltarono per ammirarla, non passava di certo inosservata: gli occhi, così come i capelli, erano color celeste, questi le arrivavano fino al fondoschiena e due ciocche le ricadevano davanti, su un seno che dire prosperoso era un eufemismo, avanzava portando le sue lunghe gambe una davanti all'altra, camminando sicura su due vertiginosi tacchi a spillo neri, aveva degli shorts e una giacca di pelle dello stesso colore, quest'ultima era aperta e lasciava intravedere la maglietta bianca che portava sotto, in testa indossava un berretto scuro. Si avvicinò ad un negozietto e si chinò per osservare da vicino i libri esposti da dietro una vetrina: "The adventures of Iris", nonostante fosse un libro vecchio aveva ancora il suo fascino, tanto che veniva ancora venduto in ogni negozio.
-Ciao bella signorina- disse una voce alle sue spalle, lei si raddrizzò e si girò guardando la persona che aveva parlato di traverso.
-Che vuoi?- disse secca, l'uomo in questione alzò le mani.
-Che caratterino, mi piaci, ti va di berci qualcosa assieme?- chiese con sguardo malizioso mentre spostava gli occhi lungo le sue curve ammirandole, lei si innervosì, poi apparirono cinque piccole sfere di ferro che si posizionarono attorno al collo dell'uomo e lo sollevarono di qualche decina di centimetri da terra.
-Primo: stavo leggendo i titoli di quei libri e tu mi hai interrotto, secondo: ti sembro una così facile da accettare la tua proposta alla prima occasione? E terzo: se non la smetti di fissarmi in quel modo, ti cavo gli occhi e ci gioco a biglie- disse per poi lasciarlo andare, lui la fissò con gli occhi spalancati, visibilmente scioccato, poi si allontanò alla svelta senza dire niente.
-Pff, robe da matti- sbuffò incrociando le braccia, tornò poi ad osservare i libri in vetrina, un secondo dopo un rumore di passi accompagnato da uno metallico attirò la sua attenzione, nuovamente si raddrizzò e guardò lungo la via in cui stava passeggiando: un esercito di Vasileias armato fino ai denti stava avanzando veloce nella sua direzione.
-Sono in questa città, trovateli!- ordinò uno di loro, si divisero in più gruppi e uno svoltò di una via traversa.
-Merda!- disse la ragazza e senza neanche pensarci si infilò in un vicolo lasciando passare i soldati che non la videro.
-Come hanno fatto a scoprirlo- si chiese.
-Devo andarmene da questa città- sbirciò da un angolo della via e poi uscì cominciando a correre, non poteva combattere perché non sapeva in quanti fossero i nemici e avrebbe rischiato di rimanere a corto di magia, quindi l'unica soluzione era quella, qualunque posto le andava bene, l'importante era filarsela.

 
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-Casper finiscila!- gridò Alexis sull'orlo di una crisi di nervi. Da quando avevano deciso di partire in giornata, il "ragazzino" aveva cominciato ad importunare tutte le ragazze che passavano di lì con domande inadatte come: "Non è che mi daresti un bacio?" o "Sei per caso vergine?" e ogni volta queste fuggivano spaventate da quel pervertito.
-Non capisco, cosa faccio di male?- chiese lui mettendosi una mano dietro la testa con espressione interrogativa.
-Secondo te? Non è una cosa normale- disse Alèk.
-Mi stai pure rovinando la piazza- si lamentò sbuffando, Casper fece un sorriso a trentadue denti divertito, poi cominciò a cercare nel suo zaino e poco dopo ne tirò fuori un pacchetto di noccioline, cominciando a mangiarle.
-Tyson sei sicuro che non ti serva una mano per portare quel sacco?- chiese la sorella dei Black guardando il ragazzo con le provviste sulle spalle, lui le sorrise.
-Tranquilla Alex, sono abituato a portare pesi del genere- disse, il fratello assunse un espressione canzonatoria.
-Si vede che sei un ottimo facchino, potresti lavorare come carrello della spesa- lo prese in giro, il ragazzo con la falce lo guardò con astio.
-Parla quello che si riduce a fare il gigolò- non fecero in tempo a cominciare una discussione, che un rumore attirò la loro attenzione, si voltarono tutti: un esercito di Vasileias stava avanzando nella loro direzione.
-Merda!- imprecò Alèk, davanti alla schiera di soldati un uomo dai lunghi capelli argentei raccolti in una coda li fissava con sguardo freddo, Tyson deglutì rumorosamente.
-Ci vede, nonostante la mia magia riesce a vederci- disse stupito.
-Cosa? Non è possibile questo vuol dire che...- si interruppe Alexis.
-È forte, anzi è molto forte- concluse il ragazzo con la falce.
-Knightbuster!- la voce dura di Syzer lo richiamò, lui sobbalzò, aggrottò le sopracciglia e assottigliò gli occhi fissandolo serio.
-Tu sei quello che ha iniziato tutto! E qui, in questa città, te lo giuro, finirà il tuo viaggio, parola di Syzer Airgead- proferì freddo come un pezzo di ghiaccio. Tyson si voltò verso i suoi compagni.
-Dividiamoci!- disse, Alexis lo guardò scuotendo la testa.
-Sei impazzito? Vuoi per caso fare da esca?- disse quasi urlando, aveva capito subito le sue intenzioni, lui la fissò serio.
-Sì è proprio quello che ho intenzione di fare, non preoccupatevi per me, ci ritroveremo a Ovest di Hargeon tra tre ore!- gridò, fece un sorriso e cominciò a correre in una via traversa, l'obbiettivo di quel tizio era lui quindi per permettere agli altri di scappare doveva attirarlo il più lontano possibile da loro.
-Mi dispiace ma dovrò disattivare la magia quindi sarete visibili a tutti!- disse infine prima di scomparire nell'ombra.
-Ma Ty!- venne interrotta la mora, Alèk l'aveva presa e se l'era caricata in spalla, nonostante stesse opponendo resistenza, poi aveva cominciato a correre anch'esso seguito a ruota da Casper.
-Quindi sta sera niente appuntamento?- chiese triste ricevendo un occhiataccia dal fratello dei Black.
-Alèk lasciami! Non può andare da solo!- urlò lei battendo i pugni chiusi sulla sua schiena cercando di liberarsi dalla sua presa ferrea.
-Alexis!- la riprese con tono duro, lei si bloccò e lo fissò guardandolo stupita, quando la chiamava non con il soprannome voleva dire che era davvero serio e soprattutto che non ammetteva repliche.
-Conosco la tua testardaggine, so che se ti metti in testa una cosa poi non cambi idea, ma so anche che sei molto intelligente e quindi, riuscirai a capire il motivo per cui Tyson ha deciso di andare da solo- le disse, lei si calmò e cominciò a pensare: non sapevano da quanti soldati era composto l'esercito, ma era quasi sicuro che si erano divisi in gruppi per setacciare la città, quindi se fossero rimasti insieme avrebbero rischiato di essere circondati e con quel tipo argentato sarebbe risultato difficile uscirne vivi, mentre dividendosi avrebbero potuto combattere piccole porzioni di esercito e ne avrebbero così diminuito la forza offensiva, senza contare il fatto che, per ingaggiare una lotta contro un elevato numero di uomini, rischiavano di mettere a repentaglio la vita degli abitanti e soprattutto di radere al suolo la città.
-Ti fidi di lui?- chiese Casper guardandola con i suoi occhi castani, lei rimase immobile poi annuì anche se timidamente, Alèk ghignò.
-Hai visto quel suo odioso sorrisetto, non può farsi battere, deve tornare per forza, perché glielo devo levare dalla faccia a suon di cazzotti- disse mostrando un pugno chiuso, la ragazza spostò lo sguardo su suo fratello maggiore poi accennò un sorriso: era una delle poche volte in cui Alèk aveva ragione, anche se non lo avrebbe mai e poi mai ammesso davanti a lui, si calmò facendo un respiro profondo e subito pensò ad una controffensiva.
-Facciamogli il culo- disse determinata mentre i suoi capelli e i suoi occhi assumevano una colorazione grigia.
-Questa si che è la mia sorellina!- esclamò il ragazzo sorridendo a trentadue denti.
-Si ma adesso puoi anche mettermi giù- ribatté lei, Alèk si fermò e la posò a terra poi si girarono tutti verso l'esercito giusto in tempo per vedere Syzer svoltare nello stesso vicolo in cui poco prima si era infilato Tyson. Casper si levò la benda dall'occhio e si portò la mano coperta dal guanto davanti ad esso.
-Sangue chiama sangue- sussurrò prima che la sua pelle, da olivastra, virasse al bianco.
-Arrendetevi o farete una fine molto lenta e molto dolorosa- sibilò Alexis portando le mani aperte in avanti.
-Dite le vostre ultime preghiere perché ora vi faccio a pezzi- disse Alèk piegando la testa di lato e intimando ai nemici di farsi avanti, l'esercito non rallentò la sua corsa e in pochi secondi si trovarono faccia a faccia con i tre compagni: la battaglia ebbe inizio.

 
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Una ragazza dai lunghi capelli celesti correva per i vicoli di Hargeon, cercando di evitare qualsiasi incontro con i soldati che stavano rastrellando tutta la città. Aveva provato poco prima a volare via, ma aveva attirato troppo l'attenzione e ora la stavano inseguendo, tutto questo perché aveva capovolto la casa di quel malavitoso: Edoardo, Eldorin, non ricordava neanche più il suo nome.
-Fermati!- gridò un soldato dietro di lei, piano piano la stava raggiungendo insieme ai suoi colleghi.
-Ma chi è quella? E perché la stiamo inseguendo?- chiese uno di loro.
-Appena ci ha visto è scappata, il capitano ci ha detto che uno dei nostri obbiettivi ha il potere di modificare la sua visione ai nostri occhi quindi quella ragazza potrebbe essere uno di loro, è troppo sospetta- rispose un altro, lei non aveva la minima intenzione di fermarsi, nonostante il fiatone e le gambe che stavano per cedere, voltò in una via, girò la testa all'indietro per controllare che li avesse seminati, poi andò a sbattere contro qualcosa di estremamente duro e cadde a terra massaggiandosi la testa.
-Ahi, che botta, si può sapere che diavolo è...- lasciò in sospeso la frase e guardando verso l'alto, vide un ragazzo incappucciato con una enorme falce bendata dietro la schiena che la fissava a braccia incrociate con due occhi di colore diverso: uno rosso e l'altro azzurro. Le voci dei soldati si fecero sempre più vicine e lei scattò in piedi cercando di proseguire la sua fuga ma venne bloccata per il polso da quel tizio.
-Mollami- ordinò, lui la tirò a se e mise un dito davanti alla bocca intimandogli di fare silenzio. I soldati girarono nel loro stesso vicolo e proseguirono senza degnarli di uno sguardo, lei li guardò mentre si allontanavano, con un espressione stranita in viso, poi fissò lui che aveva lasciato la presa.
-Chi sei?- chiese, Tyson la guardò squadrandola.
-Non ho tempo per le presentazioni e se non vuoi venire coinvolta in una battaglia ti conviene filartela- disse dirigendosi dalla parte in cui lei era arrivata correndo, lo seguì, non sapeva come aveva fatto, ma di sicuro era stato lui a fare in modo che i Vasileias non la vedessero e siccome stavano cercando lei, andare con quel tipo poteva essere vantaggioso.
-Quale battaglia? Guarda che i Vasileias stanno cercando me- gli disse dura, Ty alzò un sopracciglio.
-Te? E perché mai?- domandò.
-Credo vogliano arrestarmi per aver messo sottosopra la casa di un certo Aladin o come diavolo si chiama- rispose sventolando avanti e indietro la mano, non era importante il nome, se non era abbastanza forte non aveva neanche il bisogno di ricordarsi di lui. Tyson la guardò e un espressione divertita spuntò sul suo viso, in seguito si mise a ridere.
-Endwin? Quindi sei stata tu? Fantastico! Non so perché tu lo abbia fatto, ma hai tutta la mia stima- disse sghignazzando.
-Io sono Tyson, Tyson Knightbuster- disse presentandosi.
-Priscilla, Priscilla e basta, non ho un cognome- rispose secca guardando avanti. Il ragazzo lanciò un occhiata dietro di se giusto in tempo per vedere una massa liquida color argento avanzare nella loro direzione, come un fulmine afferrò la falce e si frappose fra l'attacco e Priscilla cominciando a ruotarla, il colpo venne disperso in tante gocce che si sparsero al suolo, entrambi smisero di correre e si voltarono verso colui che aveva lanciato l'attacco.
-Quello è argento puro- disse Priscilla controllando la sostanza.
-Già e voi tra poco ne diventerete parte- pronunciò freddo Syzer che, su di una piattaforma volante fatta di quel materiale, li aveva raggiunti in pochi istanti, ora si trovavano a pochi metri di distanza.
-Sbaglio o non avevi specificato che eri inseguito da un capitano dei Vasileias- disse rivolta a Tyson fulminandolo con lo sguardo.
-Deve essermi sfuggito- rispose con espressione innocente.
-Non puoi usare il trucchetto di prima?- chiese stizzita, lui scosse la testa.
-È troppo forte, non funziona con lui- disse, lei sospirò poi il suo corpo cominciò a brillare, in un istante i suoi vestiti svanirono e vennero sostituiti da un'armatura completa in pelle e delle normali scarpe al posto dei tacchi a spillo.
-Oh fantastico, mi tocca combattere allora- ribattè facendo apparire cinque biglie di ferro che cominciarono a levitarle attorno, aveva capito che da quel tipo non poteva scappare, visto che prima l'aveva attaccata l'unica soluzione era quella e poi avevano più possibilità di batterlo in due.
-Sei sicura di volerlo affrontare?- chiese Tyson, lei lo guardò fredda.
-Sì ti darò una mano, ma tu mi proteggerai dai suoi attacchi- rispose atona, il ragazzo alzò un sopracciglio fissandola con espressione stranita.
-Come scusa?- domandò incredulo.
-Sei sordo? Ti aiuterò ma tu mi proteggerai, cosa c'è di difficile da capire- disse nuovamente.
-Perché dovrei?- sbarrò gli occhi sempre più smarrito.
-Perché te lo dico io, ecco perché- ribatté stizzita.
-Ora basta e cominciamo- disse infine facendo scattare le biglie verso il capitano, gliele posizionò attorno al collo e cominciò a stringere, Syzer non batté ciglio, anzi, afferrò quelle piccole perle e le frantumò con un semplice gesto della mano riducendole a polvere di ferro.
-Tutto qui?- chiese lui penetrandola con i suoi occhi grigi.
-Oh allora qualcosa di buono ce l'hai- rispose lei facendo apparire altre venti di quelle piccole sfere, esse partirono veloci come proiettili e cominciarono a roteare attorno a lui, poi una tentò di colpirlo al collo, un'altra alla fronte e una al petto, delle chiazze argentate però si frapposero tra esse e il loro obbiettivo inglobandole, Priscilla continuò a scagliarne una dietro l'altra senza mai centrare il bersaglio. Tyson la guardò e poi fissò lui, si accorse che continuava a mirare ai punti vitali, voleva veramente farlo fuori, senza esitazione, non una briciola di indecisione nei suoi occhi. Anche l'ultima biglia mancò il suo obbiettivo.
-Oh ma allora abbiamo qualcuno degno di nota qui, si vede che sei uno dei piani alti- disse lei quasi divertita, finalmente poteva combattere seriamente.
-Mi stai prendendo in giro? Con chi credi di avere a che fare?- disse lui infastidito, con un movimento delle braccia creò un enorme arco fatto d'argento, lo tese prendendo la mira.
-Silver's Archer!- gridò scagliando una freccia che sibilò fendendo l'aria, la rapidità di questa creò uno sbalzo di pressione che gli sollevò i capelli e il colpo partì ad una velocità spaventosa, diretto verso la ragazza, la punta luccicò alla luce del sole, come a voler mostrare tutto il suo splendore prima di venire ricoperta di sangue, sangue che però non scorse mai: un clangore improvviso accompagnato da una scintilla mise fine al suo percorso, Tyson veloce si era buttato a capofitto e con la lama bendata della falce aveva respinto l'attacco, il suo cappuccio era caduto sulla schiena mostrando a pieno il suo viso, la cappa ancora svolazzava mettendo in mostra i muscoli tesi.
-Mi dispiace ma non ho intenzione di rimanere in disparte- disse guardando serio Syzer. Priscilla rimase compiaciuta.
-Bene vedo che hai capito- proferì.
-La prossima volta però vedi di tentare di schivare, o almeno di parare il colpo- rispose serio, lei si innervosì un poco, odiava quando la trattavano in quel modo, fece per ribattere ma si bloccò quando vide il ragazzo con la falce venire scaraventato contro un edificio da un getto d'argento, alcune macerie crollarono sommergendo Knightbuster di detriti, lei guardò Syzer: tutta la sua furia, sparita di colpo, aveva lasciato spazio all'adrenalina che cominciò a scorrere nelle sue vene.
-Che la Luna si alzi in cielo- disse, alcuni oggetti attorno a loro presero a levitare a mezz'aria: bidoni dell'immondizia, sassi, cartelli, vasi e altre cose non meglio identificate. Questi cominciarono a muoversi raggruppandosi in due punti ai lati del nemico, assumendo una forma allungata verso l'alto.
-Press!- battè le mani e le due pareti si unirono schiacciandolo, passò qualche secondo di silenzio prima che gli oggetti cominciassero ad essere ricoperti da un liquido argentato.
-Telecinesi eh? Non male- disse il capitano.
-Ma non è abbastanza- le pareti si spalancarono e caddero al suolo rivelando la figura del Vasileias, che incolume stava preparando l'attacco successivo: una mano posizionata davanti a lui, sotto, con il palmo rivolto verso l'alto e l'altra sopra con il palmo rivolto verso il basso, una sfera argentata apparve nello spazio tra le due e in pochi istanti crebbe fino a diventare non più grande di una palla da calcio.
-Silver's Ray!- un raggio luminoso partì da essa, Priscilla raggruppò quei pochi oggetti attorno, davanti a lei incrociando le braccia.
-Shield!- si parò, l'impatto creò una forte pressione e i suoi capelli cominciarono a svolazzare come impazziti, ma più il tempo passava più l'attacco si faceva potente e sempre più difficile da contrastare, socchiuse gli occhi per la fatica e alcune goccie di sudore scesero lungo le tempie.
-Yu-Kai! Let's make some noise!- l'urlo di Tyson riecheggiò nel vicolo, ghignò divertito e rialzandosi dal cumulo di macerie si tolse la cappa rimanendo a torso nudo, scattò verso Syzer come un felino che insegue la sua preda, impugnando a due mani la sua falce bendata e caricandola all'indietro. Il capitano si accorse del ragazzo e interruppe l'attacco, Priscilla sciolse lo scudo, poi sorrise soddisfatta quando vide il Vasileias accorgersi di ciò che la ragazza aveva fatto mentre lui era impegnato a distruggere la sua barriera: bloccargli le gambe con dei pezzi di ferro legati al terreno in modo che non si potesse muovere, la guardò.
-Tu!- gridò con disprezzo stringendo la mascella.
-Sai in un combattimento serve soprattutto questa- disse lei indicandosi la testa e prendendosi gioco di lui, ringhiò posizionando le mani in avanti pronto per un nuovo attacco rivolto a lei, che però non partì mai: un dolore lancinante al fianco destro lo bloccò e cadde in ginocchio.
-Falce di Luna crescente!- Tyson lo aveva raggiunto e superato finendo alle sue spalle, con un movimento semicircolare della sua arma, aveva disegnato nell'aria una fittizia lama ricurva che sembrava brillare e lo aveva colpito lasciando un profondo solco nella carne, che ora zampillava sangue. Il ragazzo con la falce si raddrizzò e voltandosi guardò Priscilla piacevolmente colpito: aveva parato l'attacco nel mentre che stava bloccando il nemico, impedendogli di muoversi e come se non bastasse, prima che Tyson lo attaccasse, lo aveva fatto innervosire, in questo modo lo aveva distratto e il ragazzo era riuscito a mettere a segno il suo colpo: quella ragazza ci sapeva davvero fare. Syzer si strinse il fianco sanguinante, poi con la sua magia richiuse la ferita rattoppandola con dell'argento.
-Non pensate che sia finita qui- intervenne rialzandosi, guardò con sfida prima una e poi l'altro.
-La battaglia è appena cominciata- disse.





ANGOLO AUTRICE:

Buon salve a tutti cari lettori! Vi presento il nuovo capitolo!! Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Avete avuto il dispiacere di conoscere la nostra  Priscilla!!
Dovete sapere che questo è stato particolarmente difficile da scrivere e soprattutto era lungo, ma lungo veramenta tanto che l'ho dovuto dividere in due parti (la seconda la sto finendo di scrivere, un pò di pazienza)
Se vi state chiedendo: "Ma i disegni?" tranquilli li sto facendo e anche colorando, ma prima di pubblicarli voglio averne un pò così mi so gestire meglio il poco tempo che ho sorry! Direi che per ora è tutto, linea allo studio ci vediamo tra due settimane con il quinto capitolo!! Alla prossima!!
Hola
Lu!
  
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