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Autore: MilesRedwing    23/06/2020    1 recensioni
Che cos'è la pioggia acida? Chi è Kornelia? Che cosa ha definitivamente reso Damus di Messatine Tarn lo Sterminatore?
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: DJD/Decepticon Justice Division, Kaon, Megatron, Nickel, Tarn
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Transformers: Prime
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Ehilaaaaaaà! 🤣

Ma ma ... insomma cosa è appena accaduto?
Invece di Sick of Seek ci troviamo con non un aggiornamento ma una questio ex novo ... bene 🤣 io che mi propongo di continuare tutto ma nella indecisione totale inizio e basta ... allora!
Vi presento con tutta la fierezza e convinzione possibili l'ultimo progettino che mi è balenato in testa.
I personaggi che troverete al suo interno, spaziano da quelli canonici come Starscream, i Cercatori, la città spazio di Vos, Megatron, Soundwave e anche Optimus Prime (nominato probabilmente),  a nuove entrate di mia creazione come Ria e Rachel, un po' le "femminilizzazioni" di Prime e Ratchet della Tfa, Stormrider, mio Oc ispirato a un internettiano presente in una pagina dedicata a Starscream, ma che poi ho rimodellato completamente da zero come consorte di Tarn e si, Tarn e la DjD
stessa dei fumetti idw publishing.
Reduvja sarà sempre presente come nei miei ultimi lavoretti in merito e se molto di questa piccola long sarà dedicato alle precipitazioni d'ira e orgoglio tra Ebenezer e Kornelia, e al loro passato, appunto, incontreremo anche spunti rispettabilissimi per i quali ringrazio di cuore _Cthylla_, come Spectra e Bustin: appartengono a lei e sono il compagno di Nickel e una giovane transformer molto buona e perspicace che entra in contatto sin da bambina con la Decepticon Justice Division, due oc di rispetto massimo, vi consiglio le sue storie vivissimamente 😏😊.
L'ultima su cui andrete a sbattere è Karnilla, voce narrante in cornice e  figlia legittima e primogenita dei due contendenti.

Un'apparizione l'abbiamo dovuta anche a Cassandra, Knockout, Louise Dreadwing e Cassius Mirage (il sire di Knockout secondo la mia mind, solo nominalmente) e per quanto concerne la questione spoiler, a parte la Corruzione, SoS non viene rovinata se leggerete prima questa, essenzialmente è ambientata dopo il finale quindi vedrere solo Tarn con una modalità in più  (oltre al tank dei fumetti, un caccia bombardiere modello Starfighter, preferibilmente 916) e Redwing con un'ambra che le consente di usare il suo potere per prevedere il futuro in parte marginale o vedere persone situate in altri luoghi.

Buona lettura!




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Parlando di citazioni, inizi, morti e talenti, nei meandri ricostruiti di Kalis, qualche metro-portante dalla famigerata Kaon,  precipitazioni atmosferiche a ph basso che ciclicamente regalavano al territorio pur esteso morti gratuitamente stupide e rimpianti prettamente immeritati, erano il coro desiderabile di un contesto come il loro.
Nel vorn 1.984 fino al 1.987 delle storie degli avi di codesti che ai tempi non spenti si affrontavano neanche ad esserne appieno consapevoli, era scoppiato un bubbone insolvibile sulle lande e le dune di un pianeta perfetto, circoscritto attorno all'asse, nel punto dell'ellisse che gli favoriva, sempiterna, quale Cybetron vantava. Meccanismi, ingranaggi, macchine, calcoli, equazioni, viti, cavi, scorrimenti, traslazioni, piani, prospettiva.
Elementi simili non avrebbero richiesto codice di avvio eccetto uno prefabbricato dal migliore Architetto.
Tuttavia, tipica questione d'ogni anima che si rispettasse, il Conflitto s'era imposto, poiché impossibile si rivelava spesso concepire una mente tale da essere senz'arme su chi le anelava attorno.
Un racconto plurinarrato, a partire da due soli atomi aveva intrecciato molecole di ticchettanti bugie in un reticolato di spesse gocce di Antimateria, un elemento primario legato all'anima, sostanza disciolta che miseri di loro rivendicavano propria.
Il Senato di quel loro piccolo mondo ogni anno si opponeva e puntuale la Resistenza schiacciava le pretese, difendeva i poveri, salvava gli innocenti.
E poteva vagamente apparire tutto perfetto, eccetto particolari sfuggenti quali microscopica umidità invisa ai volatili qualche nanociclo prima di un temporale.
In quel loro settore, dove nel presente, nel 1.997beta, l'Avamposto 1.5 delle schiere dell'Opposizione, i Decepticon, i primi della specie, fondati e circoscritti più che conosciuti, da Lord Megatronus di Kaon, vincitore assoluto dell'arena dei tornei degli operai, si ergeva su una discutibile rocca al centro della cittadella alta, due ali solitarie e riccamente in frame di Vermiglia parvenza osavano impure e sciocche vagare sotto il battente periglio.
Magari, però, sciocco era colui che metteva in discussione un tale dire, che una sicaria potesse effettivamente permettersi pioggia acida addosso o che una femme potesse girare da sola: vista la portata del loro rivendicare, sarebbe morto comunque, tra i tormenti atroci di un inferno di discussione ed Inganno.
Vertendo sugli Ingannatori la rotta, entrava in gioco per qualunque apostata la Divisione Scelta del Lord della fazione, la tale che aveva posseduto per ere spente e che allora necessitava di sostituzione immediata, deceduti i suoi componenti, a fronte proprio della slealtà dei Cercatori di Vos, la Perfidissima, unica potenza di volo che Megatron aveva dovuto ammettere in plotone, costretto, ma che tanti morti aveva addosso.
E come quella Kordelia, curiosa e raminga anima nell'inferno corrosivo che scricchiolava dal cielo, insegnava, nessuno danzava come un seeker.
Rifletté dalla finestra della sezione rimastagli, dinanzi a una pila di maschere di ferro, stilata appositamente per essere vista dai suoi sensori installati, Tarn, ormai lo avevano aggiornato, in molti modi, che lui la pioggia non l'aveva mai vista, non di quella specie e anzi di nessun altro tipo.
Cosa maggiore, non aveva visto alcuno contravvenire alla legge di Colui a cui tutto egli doveva, che lo aveva riparato, gli aveva dato uno scopo quando ogni asse gli era parso incrociarsi per implodere, dopo la condanna del nemico.
Non aveva mai visto acqua rossa cadere e ali carminio raggiungerla in volo.
Non aveva mai visto ottiche tanto verdi da sembrare eteree, avrebbe detto un qualsiasi adulatore dalla sciocca imbranataggine, ma che alla sua persona non trasmettevano altro che stregoneria, malvagità, mala parvenza se non altro.
Colei dei dati correnti ... felicemente stolta, a suo giudizio, volteggiava come nulla fosse, a ricordargli una protoforma nel frame di un individuo adulto dopo una parata di soldati.
Rideva, Kornelia, osava, rideva.
I soldati in Guerra, i cortei non li facevano per ingannare le ere, per divertire i minuscoli intralci che in battaglia si sarebbero infilati tra le loro brecce. Quando c'era motivo di annientare un oppositore, Megatron era il massimo esponente di tale idea, quando le truppe sarebbero morte o meglio avrebbero dedicato l'intera esistenza per detto scopo, allora la vittoria sarebbe stata assicurata.
Dovevano ogni cosa a D-16, li aveva tratti a forza liberi dalla tirannia di Iacon. Dovevano essere resistenza e resilienza, in tempi così difficili, tagliare senza porre domande fendenti nella natura impietosa e inquieta del loro pianeta natio.
Dovevano evitare dubbi o risa poiché il riso uccideva la paura e senza la paura non ci poteva essere la fede.

Allora perché quello smeraldo continuava imperterrito a fondergli la poca anima rimasta?


"Mh." Commentò una stridente e cristallina nota di attacco vocale. "Questa mi piace. Perché non ce l'ha un senso."
"Redwing.
Lasciala terminare il rapporto."
La seconda sembrava tutto fuorché interessata a concordare con la prima.
Louise Gardeknight non era individuo dagli accordi facili e se i lunghi circuiti ingestiti e neri ancora madidi di battaglia persa la stavano convincendo a darla vinta alle aguzzine, Kar non aveva ferite a infliggerle abbastanza dolore da farla davvero confessare.
La Guerra era finita 1 vorn prima con l'armistizio degli Skyfire; era stata felicemente decisa una pace perpetua.
Curioso quanto per la capitale Tarn non fosse valso affatto, mai sarebbe potuto valere.
"Finitela tutte" una terza scatola rubò la scena.
"79. Lascia parlare me con l'ospite, dobbiamo essere gentili, ricorda. Abbiamo concesso alle seeker troppo agio."
"Hai ragione, 97" una gola quasi identica, che la guerriera in erba avrebbe agilmente reciso, non fosse stata in catene.
"Ho una proposta fruttuosa per voi tutte" scandì impietosamente bassa e seducente per una femme Decepticon. I sensori ottici verde e viola si fissarono su di un punto, lungo la parete, gli artigli grigi si strinsero ai braccioli delle manette, osando forzarle, le gambe si chiusero, con esse l'intero frame, stupidamente e inaspettatamente, a mo' di timore per le aguzzine.
"Perché non mi liberate e lasciate così che vi liberi dal fardello di queste Vosniane? Sono Ingannatrici, si? E voi siete Autobot? È davvero deplorevole."
"Non avevi torto, qualcosa di suo padre potrebbe essere sopravvissuto." Rimarcò la blu.
"È un esperimento, 79." Riprese la rossa. "Medicalmente parlando presenta ambo le biologie e in questi casi non si parla di carattere recessivo, quanto di annullamento degli stessi. Siamo ben oltre i dominanti, qui ... come dicono gli organici, si tratta di archetipi."
"Voi non ne sapete un cavo di cosa osate commettere!" Ringhiò prigioniera ed esausta Karnilla.
"In questo preciso istante vi siete condannate. Tutte e quattro! Farete bene a sperare che sia Lei e non Lui a farlo! Mia madre una preferenza ve la concederebbe "
"Beh però magari nel frattempo ..." ancheggiò dolce e suadente la volantina glicine che ancora zitta e quieta sghignazzava qualche smorfia dinanzi ai suoi sensori, affilandosi gli artigli sullo schienale del suo ceppo.
"Potremmo fare amicizia. Sai ... rimandare la terminazione" continuò, mentre Louise armeggiava con una detonazione da programmare.
"Mh, tanto la spegniamo no? Sei patetica, Josephina, dovresti dirle il vero."
"Silenzio. È così bella, Louise, è bella come una bambola!"" Sorrise ancora alla giovane inimicata, le carezzò il muso e girò attorno.
"Leva le tue sudicie zampe dalla mia faccia, gallina!"
"Questo lo vedremo. Ci vuoi raccontare altro dei tuoi genitori, Karn? Magari sono particolari utili. Io li conoscevo, ma non sono mai stata in grado ..."
"Redwing." Riprese 79 a quel punto.
"Lasciala finire, mh?"
E gli artigli si ritrassero, annoiati, lilla, non viola.
"Buhu. La bimba in punizione" commentò colei che aveva sentito chiamare Louise, la piccoletta ringhiò e si trattenne da qualcosa, visto che Karnilla vide piccole scariche porpora elettrizzare dai suoi meccanismi.
Non dovevano andare molto d'accordo e se quella lancia tripla sfidava una sicaria con la Corruzione, se Lei fosse stata figlia di qualcun'altro le sarebbe rimasto ben poco.
"D'accordo."
Si tirò sui ceppi, mise dritta e alzò la testa, più che mai fiera di quel che comunque aveva in mano.
"Voialtre detenete ... accesso al mio mainfile, no? Leggetelo. Hackeratemi. Vi dò il permesso. A che vi servo? Siamo macchine. È già tanto che sappiate leggere. Su questo ah ... io sono avanti direi."
"Brutta stronza d'una cotanta figlia di ..."
"SKYFIRE!" ruggì 79 alla Cercatrice.
"La ragazza non si tocca per adesso. Lo sai che qualcosa ci sfugge più di altro e dovremo ricostruirlo per evitare ai Decepticon di riunirsi ancora."
"Ria" ondeggiò rapace ad afferrarle il collo, scostando i circuiti rossastri.
"Cullen. Già io e te abbiamo tutti ... quei conti in sospeso con i nostri avi e i nostri sire, bla bla bla"
"Non adesso, Redwing. Lo sai benissimo quello che perderesti. E che ho ragione."
"Quanto sei noiosa, commander!" Rimarcò la violacea. "I Decepticon sono morti comunque, li ho sciolti devo ricordarti chi?"
"Aw, non anticipargli troppi dettagli, ci bruciamo l'effetto che 97 ha così faticosamente calcolato."
"Bada a come parli, traditrice!"
"Va bene."
E solo allora si fermarono.
"Va bene, parlo. Basta che la smettiate di cincischiare una sopra l'altra come ... delle henn infuriate prima del giorno di ringraziamento di Megatron, questa ... quest'è una tortura, ma poi si può cazzo sapere chi Unicron siete? Scavengers? Ribelli? La Black Block Consortia, dei prioniani in incognito, una misticanza di esaurite? Mica verrete da Noninframe?! Perché se di una cosa sono certa io non vi conosco. E non voglio."
Si dimenò tra i cingoli neri e le lunghe indolenzite ali che le avevano disattivato dietro la schiena.
"Confermo che debba farle male" difese Redwing a guardare meglio.
"La possiamo almeno liberare pima che papino arrivi? Sai, non vorrei mai dover rinunciare proprio oggi a qualche componente, mi sono affilata le unghie stamane."
"Accordato." Concesse quella *Ria* blu dalla testa alle giunture.
"Ma solo perché è fondamentale che ci racconti dall'inizio la storia che stiamo cercando e non a partire dal riso e dalla paura. Iniziano così tutte."
"E te lo dice una che se le è lette.
Povere noi ..."
"Rachel."
"Beh sono identiche perché è la verità, è  questo il leitmotiv" sbraitò Karnilla mentre 97 le scioglieva i cavi "se non lo farete vostro ora andrete incontro ad una fine atroce, senza capirlo se non all'ultimo.
È il segreto di papà. E non sono sicura anche la mamma lo sappia."
"E invece tu ce ne metterai al corrente prima di reciderti?" Puntò Gardeknight un pugnale al suo mento.
"Boh. Melodrammatica!" Piccò Reduvja.
"Se le recidi subito la carotide perdi metà del divertimento." Aggiunse, gesticolando rosso porpora ovunque.
"Allora mercanteggiate. Se non avete altro da perdere quanto me perché dovrei vincere io a venire ascoltata. Cos'è che offrite in cambio, aye? Nel mio distretto e pianeta si rispetta un codice tra i cacciatori di taglie. Semper fidelis c'è  il Codice per i pirati d'iperspazio e c'è Towards Peace per i decepticon." Sorrise la giovane
"I veri Decepticon." e canini lunghi e felini si fecero strada sul volto di porcellana, di infida bellezza, magnifico terrore.
"Ah beh ... i decepticon sono un simbolo." Balbettò la seeker.
"Fuori uno. Tu saresti stata giustiziata da Vos." Rispose Karnilla ad una Reduvja alquanto sconcertata.
"Vosniana."
"Come sapresti che sono vosniana?"
"Esdramaykar nujraskar svegajnvrjr, Reduvja Svardilia?"
"Cazzo" alzò l'elmo Louise.
"Come ti permetti, tu lurida zoccola dei bassifondi di ..."
"SILENZIO!" dovette intervenire Cullen, ancora una volta.
"*Ria*"
79 al posto di Prime e 97 per Carrington non erano stati un'idea eccellente da principio, se ne sarebbe ricordata alla missione successiva.
"Se ci fosse stata l'agente B ti avrebbe rinfacciato quanto si veda che il cinema non esisteva ancora quando tu lo frequentavi. Davvero credevi non lo avrebbe capito?"
"No Rachel, e Lei non è qui, grazie a Primus. "
"Zitta, per carità, fa che appaia dal muro!"
Già la signorina Breaker sembra essere preparata sulle nostre deferenze"
"Non dovrei? Prese singolarmente non siete altro che famigeratamente note.
Tu, sei un comandante decaduto. Tu sei un medico che ha ucciso o che si è pentita di averlo fatto. Tu non so esattamente per quale motivo faccia parte di questa ... però Guardeknight, rimani l'unica passabile. La tua stirpe non ha stilati particolari crimini di infedeltà o tradimento degli ordini ... come gli Skyfire, veniamo quindi a te.
Josephina Svardilia Ultima, specie di vipera velenosa e infingarda non ancora scoperta e stilata su un codice, conosciuta anche come banalerrima Reduvja di quaetiere."
"Sai dove le il quartiete, autobot?" Chiese giocosa la seeker a Rachel.
"La rabbia non è un toccasana per la tua Corruzione, decepticon"
"Allora dammi l'arsenico."
Karnilla sorrise con le ottiche accese, semmai fosse stato possibile, cigolò con gli ingranaggi attivi dinanzi alle ali maggiori e mandò un piccolo bacio a stampo alla sicaria bionda.
"Saresti stata il mio tipo non ti fossi messa in un tale colabrodo. Cosa ti avrei fatto con un prod da 26 e un tavolaccio ...  tuttavia, quando i miei genitori verranno, e lo faranno insieme" tornò sui cigolanti semiassi di principio
"Cadrà la pioggia acida sulle vostre teste.
E sarà la fine."




In località ahiloro altresì ben rese note - i rei colpevoli di disattivazione d'ogni rispettabilissimo codice di Megatronica fattura in fondo meritavano anche quello - le navi a guida cosmica in triplo assetto che si affiancavano giornalmente ai Cancelli di Orion, Trypticon, allo spazio-porto di Cadetta, presso le mura destre di Tarn cittadella, capitanate da pirati e tagliagole dei conosciuti mondi della Galassia intera, non erano più la regolarità da almeno sei vorn contati da ere spente, da quando la Decepticon Justice Division, l'unica, la sola, la superstiteaveva scelto di non deperire le proprie rimostranze, vincendo l'ultimo grande Conflitto e gli annessi territori oltraggiati.
Non che si parlasse di bracconaggio o sacco libero senza una degna ragione, non che si osasse accusare Ebenezer di una tale folle inosservanza delle norme di galanteria.
Eppure ogni mattina stilata da tre albe e tre tramonti di soli diversi in quel casual girare, finestre sarebbero state serrate, porte, chiuse a laser dall'interno, confessi e meritevoli abbandonati al proprio fato perché non si ripetesse l'abominio trascorso di Garrus9 e l'operazione Stanca di Cercare.
"Si, si, va bene, adesso visto che lo puoi terminare anche dopo, anzitutto ti ordino di ascoltarmi, Tess!" Sbraitava il Capitano Kaon nel marasma indegno del mercato delle undici e trentotto di un comunerrimo mercoledì di fuoco.
"Ti ho detto che oggi abbiamo cose più serie da sistemare."
"Ma lo avevo appena catturato!" La flebile, lamentevole risposta di un individuo di sei misurazioni e venti con un foro nel torace in cui erano state ricavate lame scorrevoli a gironi.
All'interno di detto alloggio si poteva scorgere un mecha o metà netta di un mecha, che in agonia e suppliche deliranti bramose d'aldilà chiedeva più che altro d'esser lasciato in disparte nella discussione, mentre trapassava, almeno.
"Non ti ricordi che giorno è oggi, Tess?! Neanche neanche un poco?!" Continuava la vocetta insopportabilmente rognosa del secondo in comando sedia elettrica, al quale era intuibile fosse stato temporaneamente passato lo scettro.
Anzi, la maschera, che teneva ben salda e lucidata nella mano destra a mezzo guanto.
"Ah, caro, caro Generale." La portò in aria come in altre celebri pagine e si mise a parlarne neanche Tarn Breaker in persona fosse rincasato a quell'ora dal suo viaggio per affini e affari con la di recente scoperta carrier di sua figlia, Kornelia Stormrider, a caccia dell'ultimo fuggiasco dei mondi, Valerius Overlord.
"Quando giammai avrei concepito di sentire la tua mancanza, amico mio, ecco a perseguitarmi l'assenza persino dei tuoi ordini di straordinari e dei tuoi castighi." Riprese.

"Sgrammaticato!"
"Ladro!"
"Cane!"
"Kaon, mi hai tradita con Scarlett!"


"Ma tipo adesso che non c'è il trombone" fu poi interrotto da una fonditrice di passaggio di nome Helex, intento a ripulirsi la camera da trascorsi ormai bruciati.
"E dobbiamo sorbirci la scimmia? Si. A quanto pare." Gli rispose il quasi gemello.
Al terzetto s'unirono una discutibilissima unità medica di mezza misura e ventotto, dal frame cobalto e petrolio e uno slanciato vosniano senz'ali, dalla curata vernice pece scura, con indosso un'antica maschera di quelle che si usavano nelle estinte epidemie della Perfidissima.
"Non c'è ancora, caro, mancano diciassette cicli e venti!" Strepitò la signora al Capitano.
"Mi manca quando mi ordinavi di sprecare un'intera carica su un irriconoscente particolarmente elevato e quando mi pregavi di inventare credibili dicerie sulla persona bece ehmm lustrissima eccellenza sua di Kornelia 33666, quella gnocca sbalestra solenoide dalle curve modestissime di tua moglie ... attuale moglie."
"Se il capo fosse qui lo impalerebbe come ricordo"
"Ah! Voglio vedere come finisce se finisce. Molte navi oggi sono in anticipo."
"Sfermerncarv"
"Vos? Anche tu? Cos'è devo guardare quei due e tradurre anche te contemporaneamente?"
"Indi, amico, compare, fratello, milord! Signore, eccellentissimo, alto e nobile, io ti ah ... ti faccio il bentornato oggi sulla Perla che ho lucidato e sottoposto a tagliando prima del tuo arrivo e colgo l'occasione per dirti anche che ... che le notizie vanno e vengono e perciò ... quel mostro d'un essere deplorev ... eh deh la tua dolcissima bambina, Karnilla ..."
"Ma quanto ci vuole, io dico" per fortuna loro i mercantili che interessavano il plotone di esecutori furono puntuali e Nickel ebbe tempo di avvisare la sedia elettrica, salvandogli la vita.
"Capo?Quella disgraziata tale sua madre se ne è andata a zonzo per il cosmo per il suo compleanno ieri in preda a una crisi adolescenziale tipica di chi ha carrier divorziati, ora la dobbiamo ritrovare, intanto come stai, pezzo di torta senza glutine, fatto buon viaggio, eccetera eccetera! Pure il mio ex ci sarebbe riuscito! Almeno stavolta non si è impuntata sul carburante, come quando non mangiava più perché se no le crescevano i cingoli."
"Si, me lo ricordo. Me lo ricordo i chilometri di straforo a piedi che mi ha fatto fare Tarn per allenarmi le turbine a seguito di quella marachella! Così qualcuno si rende conto del risultato di un esperimento fallimentare ... intanto ci sono andato di mezzo io! Manco ingrasso facilmente, porco Optimus Prime, mi sono dovuto rimontare col synth en" Riniziò Kaon, ringhiando, tuttaltro che paziente e in vena di perdonare la nipote acquisita.
"Ehehe quella volta si arrabbiò tanto, magari oggi neanche ci farà caso." Fece eco Helex, famoso tra tutti per lo spiccato senso pratico.
"O" disse Tesarus. "Fa finta di prenderlo in ostaggio sempre per darle il buon esempio."
Lo sguardo inceneritore delle ottiche assenti del capitano verso la sua moltitudine fu qualcosa di esilarante.
Optò per il falsetto, come spesso gli accadeva in contesti di nervosismo alquanto elevato, indi corto circuito.
"Neanche ci farà caso, dici, Helex?! Si è fatta rapire dagli autobot! Anzi dalle! Autobot! Femmine! Come lei! Io io ne ho abbastanzissima delle femmine! Una volta eravamo tutti mech. E si stava meglio!"
"Non dire stronzate che sono pure in quel periodo del megaciclo" riprese entrambi Nickel, puntuale.
"Karnilla è un'adolescente e come tale è la personificazione, sottoscrivo, ribadisco e non nego, neanche sotto tortura nostra, del male."
"Eccola che ricomincia. Poi però le fai i biscotti a forma di teste mozzate con la crema A sopra."
"Non esiste né mai esisterà in alcuna parte del cosmo una unità di 24 vorn sopportabile."
"Ma 24 non è adolescente!" Stridé la sedia di nuovo. "Io avevo 24 l'altroieri!"
"Seeeh" prese Tesarus. "42"
"Quello che è stato! Ad ogni shanix io non faccio parola. Sono arcistufo di prendermi la responsabilità per tutto il plotone. E anche per la princesa: come zio mi mancano di rispetto, anzi non vengo rispettato né mi pagano punto!"
"Perché mai la figlia del trombone e Kordelia Stormrider dovrebbe pagarti?"
Ed in effetti la minicon qualcosa più degli altri sapeva.
"È nell'età dell'oro, tesoro mio, non guarda in faccia a terzi. Le vedi quelle torri? Una volta Altheix la fiorente guardava il mondo che oggi conosciamo da due punti di vista: la Perfidissima Vos che hai di fronte le ombreggiava il luminare, ma sai lei che ha fatto? Si è inventata tutto di sana pianta, tutti gli utensili, i dati, i cilindri e li ha esportati ad Iacon. Anche se non stava con il nemico. Anche se era da sola. I figli con creatori che non vanno d'accordo o che sono disgrazie ambulanti di solito scelgono lo stesso avvenire. Non li puoi fermare, Kaon, sono come il vento.
A volte soffiano e quando non ne avvertono più il bisogno si quietano."
"Già ... si beh io penso proprio ... penso proprio ... che tu ti sia fumata di nascosto il mio non raffinato in assenza secca di un uomo, amore."
"Oh, ma porca Solus, tu! Fanculo!"
"Anch'io ti voglio bene, Ni'" rubò intanto una veletta a una passante rossastra il Capitano.
"Scusami, Giselle... questa farà da otturatore per l'elaboratore centrale. Perlomeno fino a Noninframe dovrebbe tenere."
"Disgraziato!!"
"Ehe!" Commentò entrambi Tess.
"Lui continua i suoi affari e lei ci ripara con quella boccuccia."
"Il capo non avrebbe voluto sentirti fare doppi sensi." Disse Helex.
"Non mi ci fate pensare. È già troppo tempo che sono via di questo passo. Io invece che preoccuparmi di come dirgli della fetente avrei pena per loro. Tutto questo asse di tempo non è mica necessario da Garrus 9 a noi. E Kornelia ..."
"Non ti piace" la rimbrottò la fonditrice con uno sconveniente ghigno sul muso.
"Come può piacermi una vosniana? Sarebbe come chiedere a Starscream se gli piacciono le auto!"
"In effetti ... Tesarus?" fece Kaon, continuando a smanettare con il motore della PT.
"A me pare che Tarn ci stia."
"Ah ci sta ci sta. Queste accensioni funzionano peggio del cavo della mia prozia."
"La tua prozia ha un cavo?"
"E se Tarn ci sta non è quasi possibile che quella sia rimasta quella."
"Si." Girò le ottiche la minicon, arrivando a urlare.
"Lungi da me assolutamente smontarti i castelli di carta, caro Tess, però se non mi stupisce che tu sia in grado di difendere una che ti ha letteralmente reso orbo, devo ricordarti che ci voleva proprio uccidere tre vorn orsono?!"
"Anche Blip e Jack sembravano teste calde. Hanno fatto la fine che hanno fatto." Sorseggiò la sua granita di energon Helex.
"Pensatela come vi pare, bambini. Ma se Ebenezer non è qui con Madama entro i prossimi 3 nanocicli, io prendo la carretta, la giro, prendo Karnilla, ovunque sia, la sframico di mazzate e ricompongo lesta la nostra adorabile normalità. E poi potrei decidere di fare uno squillo a Bustin per sentirlo.
Semmai, sempre. Fate vobis." Girò i turbo del jetpack e volò a bordo, lasciando tre mercenari e una sedia senza il mero verbo da proferire.


"3 nanocicli, Starscream e te ne avevo dati 2, ricordo."
L'entità che la maggior parte dei testi risalienti all'era delle Grandi Guerre chiamava Megatron non rispondeva a un solo elettrodo di risonanza.
L'individuo che il Comandante Skyfire, di 34 vorn e mezzo aveva avuto dinanzi agli incubi di ricarica per ben oltre la prima settimana di incarico poteva annoverarsi fra una una moltitudine, ma era certissimo anche Mortilius se non l'Unicron in persona fosse coinvolto a sua.
Le ali abbassate, le grinfie affilatissime incurvate al pavimento, gli stivali ticchettanti, la sbilenca e gotica figura di cattedrale sfigurata, l'f-16 che imperterrito osava rivendicare ragione contro il diavolo stesso, se dimostrava più della sua età e meno di carisma, era stato uno dei primi a patteggiare.
"Effettivamente anche quando Vos è caduta ti avevo dato un limite."
"Questi protocolli sono difettosi perché in decadenza, signore. Gli antichi vi ricorrevano meramente in estreme circostanze e anche lei deve riconoscere che Kornelia ..." si interruppe, da sé, per correggersi, ad un suo ghigno quasi impercettibile.
Lo faceva spesso e Tarn non riusciva a dire se trovasse più osceno il comportamento dello squalo quanto quello della remora.
"Stormrider non avrebbe ottenuto una simile grazia in circostanze ottimali ... e normali."
Approfittò del mal di processore del loro leader per sbirciare con le ottiche già rosso decepticon i monitor con le *carte*. Era conscio del fatto che sarebbe stato redarguito, ma non gli importava.
A ogni movimento che Starscream imperversava a fare cresceva la sua brama un giorno di divellere le sue ali maggiori dell'alloggio antestante.
"Dici bene." Sprezzò l'Ammiraglio ad alta voce.

Oppure leggendogli nel pensiero?

"Ma dopotutto, Starscream, Kornelia non è nuova alla nostra più che effettiva disciplina: ogni ufficiale che resta indietro, resta disperso, come ho scritto in Towards Peace. La pioggia acida di Wasted e Kalis non fa eccezione. "
"Ah certamente ha dimenticato le vostre origini, Lord Megatron, per tentare di ingannarvi così di buona mano ... è sacrosanto che sia stata punita."
"Difatti."
E finalmente Ebenezer venne chiamato in causa.
"Ci tenevo anche ad informarti sulla nuova catena di comando."
"Chiedo scusa, che cos ...?"
"Mentre tu e Shockwave manterrete le rispettive di luogotenenti generali, nell'ambito militare e in quello sperimentale, rispondendo direttamente a me, il qui presente Tarn"
"Milord"
Non aveva ragione per non portargli rispetto. Non avevano avuto ragione coloro che lo avevano ridotto in quella maniera, D-16 non aveva avuto a che ridire a trarlo in salvo, seppur per quinti scopi.
Non si era mai reputato un individuo onesto, ma aveva sempre capito di verità.
"Assieme ai congiunti della squadra d che ora si trova nei sotterranei ... alla quale verranno concesse delle marche d'occasione, provvederà la prosecuzione della Decepticon Justice Division."
"La ... DjD." Ripeté l'aereo, codardo, testardo e destinato a incorrere in pena.
Arrivato a quel punto il point one percenter avrebbe giurato di poter arrivare a strozzarlo, non avesse corso il rischio di rinunciare a tutto ciò per  cui era sopravvissuto fino ad allora.
"Precisamente, Starscream."
"Ma ma ma, signore la squadra d sono prigionieri eh la ... lei stesso aveva definito i loro metodi ingius ... disum eh volevo dire quantomeno inefficaci al fine di ..."
"No, giammai."
"Eh?!?"
"Si trattava solo di fornire un sostituto, un comando valido, qualcuno di cui poterci fidare, ciecamente oserei dire ... Un devoto."
"Un devoto, dice?"
"Un fedele, Starscream. Ora puoi far entrare ..."
"Comandante."
Eccola.
Prima degli ordini si prestava, la sfrontata, si faceva avanti, col suo frame rivoltato in scadute fugaci sembianze per una femme del suo alto rango. Le ali maggiori apparivano in netto fuori asse rispetto alla spina, segno che quantomeno un chirurgo o chi per lui fosse stato costretto a intervenire a vivo, le cicatrici sul resto degli arti non erano nette, ed erano piccole perché fosse stata messa in stasi durante la sutura.  Tempra a parte, Tarn la riconobbe, la ricordava in qualche modo, sebbene il suo volto apparisse ben più occultato del suo.
La maschera di Kornelia era uno sguardo mancato, erano i suoi occhi, gelidi e di diverso colore, nonostante quelle ferite già evidenti, nonostante si conoscessero da pochi vorn di servizio, sebbene avesse sentito dire di lei da Skyfire qualcosa sulla pioggia acida, da Skywarp sulle detonazioni di Altheix e da Slipstream che aveva stilato un patto con l'Unicron.
"Glitch ... anche tu alla fine, è bello rivederti." aprì una preziosa fiamma sbalestrandolo con un sorriso e un'altra risata.
"Nelia" ringhiò di sottecchi.
"Stormrider, visto che grazie alle cure mediche di Mirage e Shockwave ti sei ripresa alquanto velocemente, tu e Starscream provvederete a occuparvi ..."
"Signore! Ma aveva detto che ..."
Imperversava le proteste la prostituta.
"Occupare Iacon, Starscream. Subito. E bada che la sola ragione per la quale ti consento di assumere il comando temporaneo dell'incarico è la ..."
"Non completa amnistia della suddetta, più che valenza dell'altro in merito."
Osò anche Tarn completare la sentenza, a quel punto. Lo avevano fatto tutti gli ufficiali e se voleva farsi strada tra le fila aveva ben intuito in che modo procedere.
Megatron lo scrutò con un sopracciglio alzato, quasi a volerlo escludere, si voltò ancora e invece zittì sia le controparti che il tecnico, Soundwave, sempiterno a bordo.
"Per Towards Peace, sezione 25, articolo 42 prius tempore potior iure, relata refero: un ufficiale imputato d'arresto o vanificazione di un incarico fondamentale si considera in pieno perdono solo e soltanto in caso di morte o disattivazione nella stessa, non valida la nostra legge nell'afterspark.."
"Esatto." Confermò l'Ammiraglio, approvando. "Eccellente, Capitano Breaker."
"Questo è il mio incarico."
"Coloro che hai di fronte potrebbero prendere esempio. Puoi continuare, procedi."
I sensori di lei li avvertiva ormai macigni, quelli di Skyfire puntati come razzi a ricerca su un bersaglio da eradicare dal terreno per poi ripiantarlo dalle fondamenta ed esercitarvisi.
Gli alti appuntati degli Ingannatori non erano damigelle alla mano cui giocare trame di corte di vecchi testi polverosi, ma si accorse comunque della loro paura, repressa, celata, quanto spettacolare.
Le si accostò posato e non spento dal suo apparire, dopo il loro mare di ruggine.
"La Comandante dei cieli è sopravvissuta, quindi a rigore la sua pena è ancora da scontare, sempre che non ritratti."
La guardò.
"A lei la scelta."
"Che bel modo di salutare una Signora dopo tutto questo tempo. Varian, tu che essendo di sangue reale adori le ... le buone maniere ... che ne pensi?"
Al di là dei pensieri di tutti, quelli di Megatron furono sicuro tranciati di netto dal rumore arcigno e stridente di lega vosniana su metallo.
"STARSCREAM!"
"Ah eh si. Stavo scivolando, i nervi, sa ..."
"Stavi scivolando."
"Comunque confido che suo solito il Capitano Breaker si possa dimostrare, come dire, di superlativa utilità in campo di distruzione massiva ed efficace degli Autobot, Maestro, per una altrettanto rapida estirpazione del bulbo infetto che sono."
"Si." Alzò il cipiglio di bragia il vecchio demonio d'un sovverchiatore di regimi non rispettabili.
"E tu invece hai sempre talento perlomeno a parole. Per quanto mi riguarda, nonostante le sconvenienti ultime vicissitudini che hanno incluso la nostra Kornelia ..."
"Ammiraglio, io sono sinceramente desolata per ..  "
"Fammi finire" .
Stormrider non era mai stata una femme dalla corazza di scintilla a sufficienza da prevedere mosse altrui o non farsi influenzare troppo dall'opinione di terzi. Al contrario di quel Damus di Tarn periferia che tanto aveva saputo e potuto sfruttare per i cari suoi disegni del chiaro avvenire che percepiva per Cybertron, Lei era irascibile, invidiosa, accidiosa, superba, d'una lussuria innegabile quando si trattava di vendetta e rancore da sfogare anche a freddo, persino su qualcuno degli stessi ranghi, della stessa fazione.
Megatron aveva da sempre considerato che probabilmente solo in quell'aspetto lei ed Ebenezer potessero dirsi identici, dato che, il Gladiatore non l'avrebbe mai escluso il dettaglio, Damus Breaker,  sebbene forgiato come macchina da guerra in ossequiosa fede sulla vita a Towards Peace e ai Decepticon, non si sarebbe fermato davanti a niente, li avesse reputati dei traditori dello stesso credo che venerava.
Che Lui gli aveva fatto venerare.
Chiuse le ottiche possenti e feroce si voltò in sua vece, cedette il passo alla bella Comandante, come da costume, mentre Starscream ovviamente optava per la gelosia più idiota.
"E nonostante ciascuno di voi non abbia certo mancato di voltarmi le spalle, restate i miei migliori elementi in questa sempiterna Guerra. E come dico, prevedere il futuro mi consente una netta visione di ciò che è destinato a compiersi. Tarn."
"Lord Megatron?"
"Prendi la squadra designata, vi verrà assegnata una lancia d'azione di egual raggio rispetto alla Nemesis, naturalmente le dimensioni saranno ridotte, ma questo è per consentirvi velocità e raggio di azione impeccabili. La Peaceful Tiranny, numero 30614."
"Si, Generale."
"Assumerete come i vostri predecessori i nomi delle maggiori Capitali della nostra fazione, vi chiamerete Decepticon Justice Divisione e tu mi porterai le guarnizioni e i t cog di chiunque osi affermare la sua nullità e la sua superbia e la sua prepotenza contro la nostra indiscussa religione, la nostra filosofia perché come sai non serve che ci sia un doppio..."
"Perché sia eretico? No. No, ne basta uno, Milord, è scritto in Towards Peace."
"La tua eccellenza mi fa sperare, Ebenezer. Invece ...
STARSCREAM!"
"Signore?!" Saltò sull'attenti la discutibilissima vespa monca, a dire del triple changer.
"Tu, i tuoi fratelli e Kornelia vi assicurete che i Cercatori stiano al loro posto da qui al termine del Conflitto."
"Ma eh siamo sicuri, non porta male augurarselo da or ...?!"
"Auspicabile, lei intende reputarsi certo di una schiacciante vittoria su Iacon e Altheix? L'armata di Sentinel Prime e del Senato si prospetta ..."
"Il tuo potere, Stormrider."
La vide contorcersi, ancora.
Perseverava il senso di inadeguatezza assieme alla deliziosa noia nelle sue ottiche verdastre.
"Lord Megatron, gli ... effetti delle precipitazioni della mia terra natia a ph inferiore a 1000 starorn, che sarebbe a dire 1, sono stati definiti fuori da qualsiasi misericordia persino dal nemico, persino dall'arena di Kaon e dagli insecticon. È oggettivamente disumano ..."
"E noi siamo insecticon, Stormrider? Siamo rimasti forse operai grezzi destinati ad adempiere uno e un solo compito, quale, Tarn?"
"L'arena. La Guerra e combattere ci rendono liberi, ergo non siamo più robot."
"Molto bene. Userai il tuo potere contro gli Autobot e contro Cybertron se necessario."
La vide contorcersi mentre l'Ammiraglio alzava il tono, la trattava per il suo genere e non il suo valore e le intimava schiacciante di rispettare i suoi compiti di Creatrice, femmina e non seeker.
La vide esitare, girare i polsi, stringere i pugni, gli artigli e le zanne e poi asserire, chinando la fulva chioma di ricci circuiti aggrovigliati, che riusciva a mandarlo all'Inferno.
"Niente mi renderebbe più fiera, inoltre le devo essere grata per ... si."
"Ed io sono grato che tu sia guarita altrettanto facilmente."
Il Comandante Skyfire si mangiucchiava gli artigli e nevrotico scrutava la porta, in attesa perversa e maniacale sopraggiungesse qualsiasi idiota a mo' di distrazione o anche solo per farsi distruggere, purché potesse farlo al suo posto.
Peccato la prole bacata e disgraziata di Cassius evidentemente fosse altrove in quel momento.
"Potete andare. È tutto."


"Ce ne dobbiamo andare. Adesso."
Era quantomeno surreale se non qualcosa di più che un'esile e minuta moto blu e bianca impartisse ordini riguardo un'evasione perfetta a due Ingannatrici pluriqualificate, appuntate di gradi, medaglie militari vincenti e titoli a seguito.
Appariva poi maggiormente nell'assurdo degli eventi se nel presente e al di fuori dell'accampamento delle iniziali avventrici, tale veicolo rispondeva al nominativo di Spectra Specter, affine autobot, ma correlata a decepticon - Soundwave in persona - e se costei s'era dimostrata ancora e ancora testardamente attaccata all'unica parte cui sempre si rivolgeva:
Quella sbagliata.
"Karnilla, devi sollevarla, oppure non ci arriveremo mai!"
"Ci sto provando!" Le rispose la triple changer e point one percenter, con i polsi ancora segnati dalle manette di stasi subite. Nella sinistra trascinava qualcosa, attaccato a delle spesse catene inibenti i maggiori poteri del cosmo, souvenir che quelle stolte delle rapitrici avevano racimolato dal vecchio caveau polveroso del Senato di Iacon, magari proprio per fronteggiare la Corruzione.
"Gnn!!! Queste dannate cose non muoiono!"
Dopo una giornata andata all'Unicron a suonarle alle streghe, Louise inclusa e a sfogare la propria ira diventata ormai rimorso su una progioniera che tra tutte quante meno se lo sarebbe meritato, Karnilla Breaker stava tentando con ogni sua forza rimasta da Noninframiana e primogenita di Mefistofele in frame di liberare il corpicino semisvenuto di Reduvja Skyfire da quel giogo di fusione impietoso.
"Ancora sette cicli e ci raggiungeranno. E anche i terrorcon! Ma poi pure tu, io sul serio, non devo avere parole una ... una maleducazione, un'inopportuna idea una ... cattiveria simile, ti aveva fatto tanto da doverla prendere a frustate?! Lo sai almeno gestire un seeker con la febbre tu? Sai curare una ferita in cancrena, sei un medico, sai affrontare ..."
"Eh ho capito, stronzetta, adesso chiudi la scatola o te la estirpo!" Stridé feroce la mora, caricandosi finalmente il debole frame della falchetta a mo' di peso morto su una scapola. La sua costituzione robusta e alta glielo permetteva facilmente, l'aspra interlocutrice da sola mai avrebbe potuto, era pure inferiore alla priva di sensi di dimensioni.
"Mi dispiace, ok? Ma è stata lei a cominciare e francamente sappiamo entrambe al mio posto avrebbe fatto lo stesso. Imparerà la lezione quando sarà sveglia."
"Va bene, cioè no che non va bene, ma " Spectra, immune alla resa continuava a rimproverarla, pur essendo più piccola, pur avendo perso i contatti con Tarn e i suoi uomini, pur non avendo il minimo interesse a salvare Redwing, visto che questa l'ultima volta che si erano viste, le aveva sparato addosso perché non si ricordava chi lei fosse, nel dubbio.
"Cosa direbbe tuo padre? Cosa farebbe se sapesse che hai agito senz ..."
"Papà non è qui." Sputò via una cicca accesa scatendo un'esplosione e un rumore assordante al di sotto del pontile che stavano attraversando, zittendo la ragazzina.
"Ora. La navicella?"
"Questo non è molto gentila da parte tua. Tu, Karnilla Elizabeth Breaker, sei veramente, veramente io io se devo proprio proprio dirti come sei allora ti direi che sei, che sei ..."
"E finisci le frasi! Odiosa? Ah? Stronza? Figlia di puttana? Confermo. Adesso ..."
"Daaah!! Karnilla! Karnilla, io ..."
"Si, si. Come vuole sua grazia. La navetta?"
"Grrrrr!!! Sempre dritto e poi a sinistra."
"La ringrazio, ora si goda il viaggio e la avverto" Non si curò certo la cingolata di non sbatterla qua e là come una matriosca.
"Ohh!! Ma insomma, così mi farai male!"
"Ci saranno turbolenze lungo il percorso quindi è congiliabile che vi teniate forte, ma altrettanto ringrazio entrambe per aver scelto Karn-Air"
"Non vorrai sul serio trasformarti e volaAaaahAAAAA!!!"
Dall'urlo pacatissimo della povera recluta, la mercenaria già spiccava nei cieli senza lune di quella sezione dello spazio siderale.





Non vantarsi delle proprie capacità Non sottovalutare gli avversari

Chi va piano, va sano e va lontano e la calma è la virtù dei forti
 
Non fare brutti scherzi

Chi la fa l’ aspetti
Bisogna accontentarsi di quello che possediamo
Non bisogna essere  invidiosi delle cose degli altri
Chi troppo vuole nulla stringe
Non bisogna mai sprecare il proprio tempo
Bisogna essere previdenti

Chi nulla mai fa, nulla mai ottiene


La sala grande la rimbeccava, lastricata di proverbi e modi di dire incisi su ogni intonaco.
Dall'alto del trespolato trono, dinanzi alla sala maggiore dorata, le ali abbassate, il frame non in riflesso, il broncio alzato e le mani aggrovigliate al bracciolo sinistro, Sunstorm Skyfire scrutava l'architrave in attesa di un segno che era e avrebbe dovuto rivelarsi conferma di un sospetto atroce che nutriva da ben più di qualche megaciclo, da ben più della scomparsa della principessa ereditaria.

"Thundercracker, l'avete trovata?"
"Sunny ..."
"Avete sue notizie?"
Si girò, passando al commilitone e parente la parola, il vecchio Capitan James giocherellò con l'elsa del bastone del quale si serviva più per vezzo che reale esigenza, nonostante la Guerra l'avesse usurato dentro e fuori, la fissò scettico e rispose:
"Il tramonto è calato otto starvorn fa sui confini ultimi e durante le notti senza luna sappiamo cosa succede. Suggerisco di cercare nostra nipote quando le acque si siano più quiete."
"Stronzate!" Stridé urlando la sovrana, si alzò di scatto dal sedile a baldacchino, corse vorticosa e cattiva verso la restante parte della prole di suo padre.
"Voi due non siete mai stati buoni a niente! Redwing è stata catturata dal nemico, me lo sento. Anzi ne sono certa, Thundercracker."
Il più vecchio portò una grinfia alla bocca, le girò intorno titubante e mise mano ai razzi, nervoso.
"Ne sei certa? O è una delle tue decisioni di passaggio, sorellina?"
"Già." La stuzzicò il fratello minore."
"Sta sempre per ripensarci quando si tratta della princesa"
"Princesa? Come se fosse solo questo, voi due! Ah.  Mia figlia non è mai stata un problema, non lo sarebbe manco se lo volesse, conoscendola. Ma quello che voi due poveri imbecilli non comprendete è quando mi occorra dalla mia parte e viva e in forze, prima che decida d'alzata d'ingegno di passare al nemico come nulla fosse, da un giorno all'altro, solo per simpatia. O per ... la Corruzione."
"Quello non è stata colpa tua né di Starscream, lo sai."
La Regina guardò l'orizzonte e prese il suo volere ultimo.
"Chiama Varian e mandalo a cercarla."
"Ma ... gli Autobot hanno ..."
"Chiama Varian, James! È un ordine. E Thucker "
Il bluastro mise indeciso mano alla star saber, la ripose appena solo quando scorse vago le ottiche di colei che parlava a vanvera.
Evidentemente per loro Red era stata un suo capriccio e rimaneva tale, o magari sul serio Sunstorm era impazzita e rivendicava la caduta di Vos pur di trarre a sé la protoforma, fuggita da quando era in fasce al suo comando.
Ma se così non era, il sangue di sua nipote sarebbe stato sulle sue ali. L'ira di sua sorella sarebbe stata ben più implacabile per l'Universo intero più che un solo pianeta. E poi c'era suo fratello mezzano da considerare nei calcoli.
"Se vincono loro, hanno la Corruzione. E sai cosa sono capaci di attuare pur di vendicarla. " sedette di nuovo, apparentemente calma.
"Triplicate gli agguati esterni, raddoppiate la guardia notturna e moltiplicate le squadre di ricerca. Voglio spie a ogni angolo, bestie con voi, usate le fenici e i predacon più estesi. Che nessuno dorma nel regno! Finché non sarà a casa sana e salva."
In un nanociclo tutto diventò buio.
I candelabri al laser si spensero.
Le vetrate delle finestre si serrarono.
Ombre bieche e malfidate filtrarono attraverso le insenature delle architravi delle colonne.
Artigli sbilenchi, oblunghi e acuminati s'aprirono varco nella penombra avvilente. Passi ticchettanti, incerti, quanto feroci rivendicarono udienza con la Regina.
Un ghigno efferato e sadico su una scorta di rosso porpora e lapilli di alchimia antica osò salutarla e introdursi al cospetto suo dopo più di tre secoli terrestri.
Ogni qualvolta suo fratello minore il Comandante di Megatron le faceva visita, Sunstorm Skyfire non era sicura che Svardem lo stregone fosse veramente stato ucciso dalle Creatrici.
"Orsù, ditemi. Che ne è stato di Cattivella, mh?"



"Dovrete informarmi delle vostre deferenze in merito. La questione appare già di suo pluriprogrammata in contraddizione, non considerando l'apporto di Soundwave ... "
Sarebbe parso arduo a chicchesia da credere, ma persino il re dei pugnalatori alle spalle, un tempo, era stato un insicuro.
Non fosse stato altro per terrore di chi avesse intorno, rabbia, gelosia, di chi gli fosse superiore in quel passato già ben più che riprogrammato dalle presenti eredi, per attrazione per la persona sbagliata o anche solo perché neanche le mura della lancia, talenti a parte, si erano mai curate del suo passare.
"Necessito delle coordinate di ciascuno."
"A detta dell'Ammiraglio tu avrai la tua "squadra", Starsmearc" lo chiamò Ebenezer per la prima volta "ed io quella che mi è designata, anzi che mi appartiene. Kornelia?"
L'astuta fu l'unica ad approfittare di un sorso del prezioso high grade messo loro a disposizione pure in tempo di Conflitto nella sala degli ozi, riprogrammata a riunioni. Si leccò il labbro superiore in un vezzo di proposito, gettò il calice che si frantumò contro i bordi di una delle botole, mentre lo schizzinoso figliastro di Cassius storceva il muso.
"Parli con me?  No. Perlomeno finché Mirage Junior ci costringerà a fargli da baby sitter."
La giovane aston martin evitò di sbuffare, raccolse anzi da costume gli oggetti a terra, si avviò alla porta, salutò i grandi e rimandò il problema.
Ci sarebbe stato un giorno in cui avrebbe potuto ben approfittare del lavoro che era destino ereditasse.
Ci sarebbero state parecchie teste su quella medbay e magari sopportare allora qualche graffio in più gli avrebbe garantito un domani la più splendente delle finiture.
"Adesso che Knockout è fuori dai giochi, ci vuoi lusingare della tua opinione?" Alzò un sopracciglio il seeker.
C'era un'altra delle cose di Stormrider che nessuno dei decepticon ignorava: niente era a caso. Nemmeno il meno plausibile dei suoi gesti come malfidato, nemmeno il movimento del polso impercettibilmente sempiterno a ogni saluto e a ogni vezzeggio a qualcheduno di importante.
"Beh Varian, oramai non dovresti essere estraneo al mio modo di lavorare. Per quanto riguarda gli altri la risoluzione è semplice, si appoggeranno a te e a Soundwave e vi obbediranno come soldatini. Ma se speri che ciò si estenda ai due che hai di fronte, allora temo che io e Glitch optere ... Ahhh!! Come ... osi?!?"
Lo sconcerto fu molteplice quando la ganascia nella destra del Capitano artigliò le ali maggiori della Commodora in un gesto di normalità e noncuranza devastanti, neanche avesse avuto davanti un disertore o peggio ancora un nemico.
"Perché? Dimmi ... solo per quale motivo. Dopo tutto quello che ho fatto "
"Dopo quello che hai fatto, Nelia?" Strinse la presa attorno alla sua gola e la sollevò da terra, mentre il giovane Secondo, naturalmente ebbe vergogna a chiamare soccorsi di sorta.
Quanto sarebbe potuto essere ovvio liberarsi di due fringuelli sperduti al prezzo di un solo per un Falco come lui.
"Ahhh ... T-Tarn ... mettim ... mettimi giù... tu non vuoi che te lo faccia ... fare" ansimò rifiutando saggia di rinunciare alla propria splendida fierezza.
Il carro armato appiccò i sensori nelle sue ottiche madide di rifiuto per una fine tanto misera e tristezza oscena per quel di cui s'era resa rea.
Almeno davanti a Lui.
Strinse di nuovo, mentre Skyfire attendeva, avvertì dell'energon caldo persino e lei iniziò a sbattere gli stivali e conficcargli le unghie nel metallo dei polsi, come fosse stato carne organica.
"Come mi chiamo?"
"T-Tu ahhh ..."
"Come mi chiamo, Kornelia?!"
E Starscream aveva già lasciato la stanza quando il Demonio aveva abbassato la voce.


"Ritornando al discorso che avevamo cominciato a Nova Cronum, o anche prima, resto dell'idea che ti si potrebbe affibbiare una marea di nomi, amore mio. "
"Molti nomi?"
"E che sarei troppo esausta adesso per elencarteli."
Le due voci si incrociarono tra arpeggi alti e scale basse, esattamente come le due eleganti e possenti figure che al tempo stesso ne pilotavano i frame.
Da ere spente nessuno di Crystal City o dei suoi confini assisteva al magnifico spettacolo romantico di due sicari che danzavano e questione pretendeva d'essere ancora migliore a ritenere che quelli non erano seeker qualunque o non erano seeker affatto.
"Io riconsideravo quanto mai avrei  pensato di gradire le correnti di pioggia, le stesse che tu cavalcavi ogni notte, rendendomele insopportabili. Volarci su siamo ben oltre il limite ..."
"Beh se non intendi uccidermi" tirò su un guanto aguzzo la rossa, bella, giovane, d'una spettacolare parvenza di abuso d'alchimia, mentre  la valle, la Capitale e il cielo al loro cospetto, si inchinavano, attoniti.
"Che te ne pare, Ebenezer Breaker?"
Il Generale omise di rispondere, invece, ratto l'avvinse dal lato opposto, facendola cadere e ridere, mentre rotolava nella sabbia delle poche dune rimaste, per una volta d'un amore che non era solo proprio.
"Mi pare che tu, mia cara abbia vinto la scommessa." Inverecondo, si permise pure di baciarla, perché difatti, tanto poteva definirsi, aveva avuto molto nomi, era forse il più efferato degli Ingannatori di Megatron, ma sopra ogni cosa era un uomo d'onore, sapeva vincere a scacchi e trattare una Regina.
"Ho vinto?"
"Si, è stata un'idea efficace, devo ammettere, prendere Overlord come scusa per riappropriarci dei cicli che ci spettavano."
"Anche perché devi darmi atto che tutto quel lavorare e lavorare e incarichi e sgozzamenti e uccisioni tuoi e dei ragazzi meritavano una pausa. E quale tempo migliore di questo, signor T."
"Mh."
"La fine dell'ultima piaga della Perfidissima" proclamò solenne e quasi a squarcia gola, in piedi su uno scoglio.
"La fine dei mortiliani, dei terrorcon e delle minacce che hanno dilaniato questo pianeta!" Arrivò Stormrider a gridare verso quel nulla tanto romantico e calmante che sommergeva l'affannoso passato come le dune di rame rappreso da pioggia acida sotto i loro aguzzi stivali.
"Oseresti pensare che sia la fine di quelle creature? Degli autobot, delle Guerre e del resto? Ti ho sempre reputata ingenua ma adesso esageri"
"Lasciami sperare" gli camminò affianco, oltrepassandolo, mentre pensieroso si stagliava seduto ed immobile in quella landa che cangiava.
"Oh. Tu ..." commentò, irascibile.
"Pensieri, solo e soltanto pensieri, Sterminatore! Di te stesso!" Lo pungolò.
"Cosa ci sarebbe? Le colline non sono allineate a sufficienza perché D-16 sia contento?"
Riuscì a farlo sorridere, ma dopotutto quello lo otteneva sempre.
"O il ruscello di energon non ha l'inclinazione suggerita in Towards Peace. Peggio ancora, se scruti il cielo quella costellazione sembra indicare prettamente che saranno gli Autobot a regnare per i prossimi cinque starvorn essenziali e che tu sei diventato l'unico volantino a cui i cieli sono distanti. Indifferenti, oserei."
"Mh. Sarebbe così se io *fossi* un volantino. Resto un doppio." gesticolò nei suoi confronti, con un *dueleva* negli artigli, porgendoglielo.
Stormrider accettò e lo intrecciò ai lunghi circuiti di fuoco.
"Però è il futuro e solo io posso saperlo, lo sai! E dice anche che io e te litigheremo per colpa di una creatura altrettanto irrinunciabile, di circa nove metri e mezzo che risponde alla cifra di ..."
"Sai, forse hai ragione, Kornelia. Forse tutti voi ce l'avete e non dovrei preoccuparmi per lei."
Sorpresa la femme si girò di scatto, sedendo affianco a lui e prendendosi per l'ennesima con la stessa figura che ere spente l'aveva condannata, eseguita, il coraggio che le mancava.
"Qual è il problema? E con problema intendo: temi più saranno i tuoi errori portanti a ferirla oppure i miei?"
"Misera domanda.
Sagace." Le rispose. E se non disse oltre, la Generalessa seppe che avrebbe voluto e che un joor avrebbe trovato il modo per cercare di farlo confessare.
Per quel che valeva in quello, Ebenezer piegò un giunto, si alzò e le porse il guanto, additando la Flying Tarnian spenta lì vicino.
"E non mi servono le stelle per capire che vuoi già andare."
"Prima che Kaon decida di darle fuoco"
Non le occorse davvero, si divertì a sbuffare, poi spiccò il volo, con lui al seguito, dritta al boccaporto.
Era vero che alle volte ancora le ricordava il solito moccioso capriccioso e sovverchiante, quando risolveva di metterle il broncio in quella maniera e rovinare tutti i piani che pure le erano rimasti, nella propria Lista d'Attrazione.
Per sua sventura in quel palinsesto era Lui il primo e per sventura di Ebenezer, Kornelia non si arrendeva, era infingarda e velenosa e quando qualcosa si metteva in testa di rubare, poi finiva per prenderlo in quasi tutte le versioni dei fatti.


A bordo di una lancia rubata il meno talentuoso giova di tradimento


Ogni prospetto di carta nautica pareva loro avverso, le coordinate impostate Spectra le aveva copiate da un data lasciato - e con i decepticon e gli autobot di nuovo a piede libero chiunque con un briciolo di processore in frame avrebbe ignorato la questione in favore di una rotta da stilare da capo.
E se Karnilla in spark suo si fidava lo stesso, non fosse altro per devozione a suo padre che in infiniti modi le avrebbe dato la caccia in infiniti angoli a sapere la moto offline per sua responsabilità, a Reduvja, costretta a bert da una pessima slogatura dell'ala minore destra causa un immeritato castigo impartitole dalla mercenaria altisonante, non premeva altro che raggiungere il porto spaziale e l'unità medica più vicini.
"Tu non dovresti occupartene. Lei è molto più urgente e grave di me." strepitava la giovane, adirata.
"Perdi liquido vitale. Vuoi forse che mio padre ti veda così?"
"Non sei una mnemosurgeon e nemmeno un chirurgo normale, neanche io sono così stupida da ignorare quanto Tarn tenga a entrambe, ma le ali sono parte integranti della biologia vosniana."
La più alta strinse solo con più vigore la fascia attorno al polso che le stava medicando e sputò l'ennesima sigaretta per terra.
Per un estraneo qualsiasi a vederla da quegli aspetti era più figlia di Stormrider che di Tarn.
"Traduzione?"
"Redwing rischia di morire. Ed è tua la colpa!"
"Arcano! Chissà come mai credevo di dovermela sposare avendo il suo nome sulla mia Lista invece di disattivarla." Si alzò, evidenziando di botto la brutale differenza di metalli e costituzione con la recluta incontrata: seduta su una cassa di fortuna, la Specter raggiungeva a malapena un suo cosciale, terminando questo quale indumento a innesto sulla triple changer sull'attaccatura tra l'anca e il femore.
"La nipote di Starscream e la figlia della Regina di questi solenoidi è pure un ottimo partito. Di che mi lamento? Mah"
"Karn." Strepitò ancora.
La maledetta.
"Io pensavo solo tuo padre avesse un elenco di condannati, vi credevo ah ... ahi!"
Fu la volta di un cerotto brutalmente sbattuto su un graffio che si era guadagnata sullo zigomo sinistro, mentre frenetiche arraffavano l'evasione dall'avamposto delle autobot.
Autobot a dirla tutto per errore, poiché neanche erano le vere colpevoli della guerra riesplosa.
"Amiche?" Ruggì Karnilla sul viso di Spectra.
"Io e Redwing Skyfire che mi avrebbe anche mutilata e torturata dopo rapita insieme a delle idiote sovverchiatrici per colpa dei miei disgraziati di genitori, amiche?!"
"K-Karn, tu ... stai abbassando la voce, non per me... lei è già così debole, noi non dovremmo ..."
Ritrasse i doppi canini e le fauci.
Scostò una ciocca di circuiti porpora chiara, una vernice, certo - ma addosso a quella femme anche la più banale delle guarnizioni avrebbe incusso terrore - si girò, in direzione del poco gestibile quanto flebile lamento.
Era furiosa con la principessina per svariati motivi, erano molto più che un elenco semplice, l'avrebbe presa a cannonate oltre le frustate di qualche ora prima.
Quella per una ragione o un'altra aveva avuto ogni cosa dall'accensione ad allora, inclusi un'origine valida e carte di raccomandazioni. E come da programma per una seeker li aveva buttati al cesso e ci aveva sputato energon di scarto sopra.
Aveva avuto da ridire su sua madre, su suo zio, aveva avuto da ridire sull'approvvigionarsi, anche se quello succedeva a tutte le femme a una certa età.  Era successo anche a lei, ma per Karnilla non era stato un crimine: solo per suo padre. I suoi non c'erano mai stati a Noninframe, né nel suo cacciare, né nei suoi dubbi e le sue paure, era venuta su da sola, tra tagliagole e Ingannatori sfiniti, quindi lei poteva aver ragione di soffrire (e comunque aveva deciso di non farlo), Reduvja no.
Non che Starscream le avesse messo i bastoni tra le ali, neanche Sunstorm peraltro. Aveva anche l'appoggio, a volerlo.
Non contenta di assecondare le autobot più sfigate del cosmo aveva preteso lei sua serva, in cambio di liberarla, fossero riuscite a svignarsela.
Per un motivo o una chiacchiera omessa di Ria Cullen o un altro, l'ingenuotta era rimasta sul serio sola con lei, credendo di potersi fingere dalla sua parte ed a quel punto  Karnilla aveva risolto di scambiare le posizioni in gioco.
C'erano molti modi di bruciare un Comandante dei cieli e si era tenuta sul classico, anche perché a strappar via le ali alla falchetta ci sarebbe sicuro stata una pena troppo elevata per il crimine, non ne valeva uno shanix.
Ma del dolore gratuito ... quello non glielo avrebbe risparmiato.
Un discorso che filava, applicazioni di Towards Peace, del codice, dei consigli dei suoi e dei ragazzi, di Nickel persino.
Un discorso logico, senza coda di perplesse remore a rifletterci e giudicarsi in errore.
Karnilla Breaker non lo era a prescindere.
Allora come mai si sentiva rea e gretta e da punire quanto prima, guardando la violacea in quello stadio larvale, si sarebbe potuto osare, rannicchiata mentre piangeva e abbracciava le coltri rattrappite e sporche di una bert di scarto, tra mille tormenti e terrori, dire che era troppo per una giovane unità come lei, troppo, specie per delle ali di quel tipo, doppie.
Erano forgiate dalle leghe migliori della Perfidissima, vicino le cascate ai confini e Lei ne sapeva qualcosa; le sue di grifone presentavano rilegatura in adamantio e Karnilla aveva sempre potuto vantare migliore velocità e prestanza essenzialmente grazie ad avversari e ladri.
Non intervenendo in quel momento, anche con le cure migliori Red non avrebbe mai più potuto essere come un tempo.

"Sp-Spectra? Sei tu?"
"Karn.
Non vedi come è ridotta? Ti prego. Tu non vuoi davvero farle questo."
Lo sapeva anche quella, ovviamente.

Si girò di nuovo, sbuffando e con la bocca all'ingiù. La vide.
Le esili scapole già fuoriuscenti cozzavano col frame, piene di escoriazioni e graffi, energon.
Metà buona del suo gentile aspetto appariva sfigurato, ma nonostante tutto era pur sempre la più bella che avesse mai avuto agio di notare, anche se non lo avrebbe ammesso, che le interessava e non ci teneva a farlo perché Karnilla Breaker non ci teneva a perdere qualcosa, a perdere altro.

"Ha la febbre" concesse, tastandole una guancia, mentre Redwing si ritraeva spaventata come la stesse toccando Cerbero in persona.
"Vattene ... vattene via, ti prego"
"Red ... lei vuole aiutarti, sulla mia parola ... Karn?"
Fu allora che comprese anche solo in parte come mai Spectra fosse la sorella di suo fratello e non era un collegamento che alla maggioranza dei cybertroniani risultava facile. Un assassino, un ladro, un uomo vuoto di scrupoli, coscienza e buon senso non si rispecchiava per nulla in quella gentilezza avvezza a scegliere le persone sbagliate, farsele piacere? Non solo, non bastava a Lei! Doveva cambiarle.
Mutarle, condividerle in un mondo migliorato.
E doveva riuscirci! Anche se erano decepticon. Ogni volta.
Solo Karnilla restava una delusione.
Solo Karnilla restava da sola, perché le avevano detto che il mondo non si cambiava.

Per sua fortuna era sana di mente e soprattutto aveva scelto di esserlo.

"Karnilla?!"
"Si!" Alzò la voce, infine. "Va bene. Ma se provate a farmela sotto il naso come questa disgraziata stava provando a fare all'avamposto ..."
"No, certo che no, adesso ci fidiamo di te, vero, Redwing?"
"Ahhh ... s'impiccasse"
"Lusingata, puttana"
"Prego, stronza"
"Redwing! Karnilla, basta! Accidenti, noi dovremmo essere meglio dei nostri predecessori, dei nostri genitori, zii e fratelli e sul serio l'unica che riuscite a pensare è discutere a morte?"
Ci fu un nanociclo di esitazione da ambo le parti, in successiva la più debole cambiò posizione, in un guaito volutamente esagerato, neanche la stessero mutilando a vivo, la più forte si accese una cicca, riempiendo la sala nautica di fumo verde.
La Specter si alzò arresa, ma una grinfia aguzza la trattenne, costringendola a sedersi al suo capezzale.
"Non voglio che vai via ,Spi ..."
"Va ... bene. Resto, ma dovete promettermi che ..."

Ci riuscì anche quella volta, pensò la figlia di Tarn.

"Fanculo, voi due! Finiscila con queste coccole e dammela" Legò i capelli e strinse il corpicino della seeker tra le braccia con un'accortezza e una sagacia che quasi stonavano, la pose da un lato su un bracciolo della postazione, dall'altro con le gambe sollevate, per favorire la circolazione del poco energon rimastole.
La violacea chiudeva e riapriva le palpebre, in spasmi coscienti, ma testimoni della sua terrificante voglia di sopravvivere. Continuava a ripetere che non voleva, ma aveva da fare, da dire, da rivendicare, da cercare e non arrendersi ancora e non sarebbe stata una killer in miniatura ad abbatterla, se non ci era riuscito un anno prima il suo becero potere.
Se non ci erano riuscite le Nefaste.
Era quella la condanna dei cercatori: i loro frame non erano concepiti per essere disattivati facilmente.
Era un grande penare tirare fino alla fine, resilienza, sangue e perfidia d'animo, ma qualcuno doveva pur farlo in quel loro mondo.
Redwing Skyfire pareva esserselo dimenticato.

"Non voglio morire ... n-non posso, n-non ho tempo ... ahaahi!"
"Shhh. Silenzio. Spectra, tienile la testa, per favore, io controllo i livelli, se dobbiamo operarla quel minimo che serve è essenziale farlo in sicurezza. Dovrei farti assumere enrgon in teoria, il problema è che chiederti di mangiare in queste condizioni mi rendo conto sarebbe quasi quanto ucciderti. "
Avvertì logicamente la disgraziata protestare e tentare di svignarsela, pur anelasse lo stesso scopo.
La cingolata lo sapeva, conosceva l'elemento chimico che aveva di fronte e ci era passata, anche se solo per un brutto pomeriggio, per quella voglia matta di buttarsi via per non affrontare niente.
Era per quello che gli aerei di Vos non li sopportava, minimo apparivano incoerenti a conoscerli un filo in fondo.
Non decidevano mai.
Almeno i Noninframiani non negavano di nascere delle teste di cavo.
"Sta ferma, ho detto! Non c'è bisogno che ti agiti, non lo eviteresti." le disse poi, non credibile affatto, preparando un'enerstud grande quanto un suo avambraccio e un trapano che aveva trovato a bordo.
"N-No?! Scusami?! Dopo quello che mi hai fatto, ora vorresti aprirmi in due?! N-No! No, Spectra! Spectra io io voglio andarmene a casa! Voglio tornare da mia madre"
"Shh, noi ... adesso ci pensiamo, si è lì che stiamo andando, ma se Karnilla non aggiusta le tue ali, tu potresti rischiare per colpa delle rapitrici di non"
"Non volare si, si lo so! È colpa sua non delle autobot ... ahhhh!" Continuava a scalciare e gemere, braccata "lo so e mi sta bene, ma non mi deve toccare! Non farglielo fare, ti prego! Ti prego, basta! Io non ho fatto niente che ..."
"LO SO, NON TI VOGLIO SPEGNERE, LO SO. Ora, zitta! Oh. Quando detesto voi discendenti di Svardem la capra. A parlare e cip cip e cra cra, muti!"
Karnilla si rivolse poi alla moto con lo stesso vincente tatto, scrocchiando le nocche tra loro.
"Adesso mi serve che tu la tenga immobile il più possibile, sentirà dolore per cinque cicli e si muoverà, ti avverto, è magra, ma la sua muscolatura liscia è più estesa della tua, devi impiegare tutto il tuo potenziale."
Redwing di suo avrebbe anelato e bramato sparire nel nulla e risvegliarsi da un incubo, sulla bert di Sunstorm.
Le sarebbe stato bene, come quando era piccola e cercò di ricordarseli i suoi baci perduti, chiudendo le ottiche e inclinandosi da un lato.

Magari l'avrebbe anche perdonata

"Io ... io però ... però"
"Che c'è, tesoro?" Spectra ci cascò naturalmente.
"Possiamo fare qualcosa?"
"Sta bluffando per amor di Primus, ha la minore destra inclinata, ora tienile qui" si toccò l'insenatura tra il collo e le spalle Karn.
"Perché?" Chiese Spectr, confusa.
"Mahh ... v-vuole dimostrarti che mento ahhh ... non è colpa mia se fa male, ok? E poi ha cominciato lei"
"Ha cominciato lei, gni gni gni! Vieni, poggiati ai miei bracciali e girati. Ti tengo io."
"Mh, mh" negò l'uccelino ferito.
"Reduvja, andiamo!"
"Se devi fare qualcosa almeno non la fare aspettare!"
"Non è così facile, non vedi com'è cocciuta?"
"Come non è così facile, tu sei ..."
"Lo so chi accidenti sono! Adesso tienila buona."
"Lo sto facendo."
"Spi ... ahh ... non mi sento più le mani."
Mentì la bionda e Spectra se ne accorse perché sapeva cosa fossero quelle piccole scariche rosse attorno alle sue dita, sapeva che dovevano funzionare per forza per manovrarla.
Ma Karnilla lo ignorava, almeno quello si e riuscirono in due a farla preoccupare a sufficienza da costringerla a usare un utilissimo segreto.
"E va bene, voi due. Dammi" indicò svelta la sua gamba destra e la sua ala maggiormente offesa da un grosso squarcio in abrasione.
"Mhm ... no!"
"Tu tu non guardare lei, guarda dalla mia parte, parlami di qualcosa, ti prometto che non sentirai altro male. Fai finta che sia un'altra persona."
"Tu ? Lo prometteresti a me? Dopo che ti ho tradito con lei? Perché lo sai che ti avrei venduta per ... ohuu! Ahh. M-Mi spiace, Spectra. Dio, mi dispiace davvero tanto!"
"Lo so benissimo, amica mia"
"Non è il momento di fare confessioni, stolta, ora devi stare ferma e lasciarmi lavorare. Stupidi seeker, stupida Vos e stupida Corruzione e stupidi quelli e il loro dannato tempo libero!"
Strepitava, muoveva gli artigli e le dita e a Spectra parse di perpepire un riververo verdastro attorno alle ferite dell'altra.
"Red? Va un po' meglio? Devi stare sveglia, coraggio"
"Mhm ... ho sonno ... ho tanto sonno, Spi, scusa"
"Adesso va bene? "
"Shh. La prossima che parla le incollo la  bocca"
Ci furono una lieve attesa, altri gemiti e spasmodici movimenti delle lunghe gambe ancora tra gli stivali.
Karn li sfilò con cura e poi taglio il meccanismo simile ad un vecchio corsetto che Red aveva addosso e tutte le sicarie portavano.

"Hh ... ahh grazie! Non ... respiravo tanto bene"
"Non respiravo bene la imitò la triple changer. "Vos idiota. Portare quella cosa in guerra. Appoggiati, andiamo, neanche ti tocco con gli artigli. Fifona"
"Ma ... che cavolo sta facendo?"
Spectra tentava di dare un senso a quell'assurdo, invano.
La vocetta alta e roca le rispose, un po' più distesa e meno sofferente.
" Ecco io credo che ... che Karnilla mi stia toccando il culo."
"E ti sembra il caso?
"Ha delle sfregature, il mio potere le ... può guarire. Dove ce le abbia non ha a che vedere con me ... in parte.
A rigore è di Stormrider quindi non ho idea se sto facendo bene oppure no, di solito non mi occupo di riparare. Odio averla punto, come abilità.
A sinistra, Red, girati di nuovo".

Restarono ad aggiustarsi nel silenzio impietoso e inquieto, Redwing si aggrappò all'amica con tutte le forze rimastele quando Karn strinse la sua maggiore destra e praticò la torsione che occorreva per rimetterla in asse.
Di sorpresa, la ragazzina emise un grido soffocato al posto della violacea, trovandosi gli artigli di quest'ultima addosso, poi considerò mentalmente quanto le ricordasse un cybergatto, le fece tenerezza e comunque le sorrise, dolce.
"Questa si che è bella" commentò la vocetta imperterrita.
"Non serve dirlo ..."
"La figlia di Tarn che ha come potere quello di guarire le ferite estese. Grazie."
"Temporaneamente. O meglio ... sarebbe utile lo facesse con qualsiasi ferita, ma così non è. È per un frammento di Allspark che mia madre ingerì dicono quando rimase carrier della mia protoforma, per una volta manco c'entrano le sue cazzo di fiale: unito ai doni di papà paio esserne uscita tanto ... insopportabile. E meschina, ma quello almeno è una cosa buona, por mi.
Non rigranziatemi, levatevi dai piedi, fatene parola con qualcuno e ..."
"Tu ... ricominci da capo?"
"Vedi che quando vuoi sai essere perspicace, Skyfire? E brava" si girò la più grande verso la moto.
"Una particolarità, se non altro" aggiunse lei.
"Una botta di cavo, ahia!" si tirò su, Redwing Skyfire, massaggiandosi la schiena, urtata di proposito dalla più anziana.
Sembrava di nuovo se stessa.
"Ehi, Karn?"
"Adesso che vuoi, Starscream junior?"
"Niente, solo non ti trovo più così insopportabile, per quello che vale.
Baby Tarn"


"Spectra."
"Si?"
"Adesso posso smontarla da capo?"
"No."
"Quindi" prese posto la mercenaria alla stazione di pilotaggio, inforcando le cuffie del Comandante e tracciando le coordinate sui data touch della console.
"Ci staremmo dirigendo a Cadetta, mura esterne di Tarn cittadella alta e avamposto rinnovato omega, un vorn fa all'incirca, di Iacon. Premesso che tutte e tre sappiamo quanto autobot sia detta città, a parte la DjD, la quale occasionalmente e qui posso confermare io, ci bazzica dentro, io la estirperei dalle nostre mappe. Grazie, non prego.
E non senza svariate dosi di soddisfazione personale." Girò la sedia verso le altre due.
"Per me va bene" sbadigliò Reduvja, rannicchiando le ginocchia al petto, seduta accanto a Spectra.
"Insomma non che mia mamma mi aspetti ad ali spalancate, immagino, dopo che sono scappata ancora, ma ... su Vos abbiamo un problema di mortiliani e terrorcon da un mesetto. Non vorrei mai mettervi crucci, ma se mio zio è tornato ed è quello che so" gesticolò poi Corruzione ovunque la falchetta, mostrando illusioni dei suoi parenti stretti "io non andrei da quella parte. A proposito, sarebbe ora di chiederglielo."
Chiuse poi le ottiche, mentre l'Ambra di Quintessa, incastonata in un diadema che portava al collo, si illuminava di rosso sangue e proibita materia.

"Mostrami i Cercatori"
Disse Redwing e la navicella fu costretta in un accecante bagliore viola, poi rame, infine porpora, che mostrava in ordine di apparizione Starscream Skyfire, al comando di una lancia delle dimensioni della storica Nemesis, Sunstorm, al posto dell'Ammiraglio e i due accessori, come Karnilla avrebbe rimarcato subito, Thundercracker e James Skywarp.

"Eppure non riesci a vederla? L'uso che fai del tuo potere è patetico, fratello"
"Almeno a me un potere è rimasto. Redwing è salva, perlomeno adesso pare sia così, poco fa dava un segnale sospetto. Strano"
"Che tipo di segnale strano?"
"Si sarà fatta frustare da qualcheduna. È insopportabile, lo sapete"
"Silenzio, James"
"E se fosse seria la questione. Il mio plotone ha rilevato i radar della Decepticon Justice Division la settimana scorsa Lo sapevate che Tarn e Stormrider hanno una figlia? E si, ha le capacità di suo padre, forse di ambedue"
"La pioggia acida; figurarsi! Non le farebbe niente"
"Oh, Sunny, Sunny, stronzate"
"Quindi, Star?"
"Che cosa facciamo?"
"Quello che facciamo sempre, idioti."
Sedette il mezzano, al termine della visione.
"Cercare di arrivare per primi"


"Si." Sgranò ancora le ottiche Red.
"Quando torno sono finita"
Si morse gli artigli un attimo, si alzò e si avviò alla cabina di pilotaggio.
Le impostazioni erano prestabilite, era vero, ma la Corruzione e in linea generale le previsioni del futuro erano più potenti di tutto, perciò studiò ogni angolo di quelle coordinate, le sue lunghe e delicate dita scorsero ansiose ogni possibile anfratto, solo per giungere ad un punto cieco, chiudere il pugno e poi arrendersi, a trovarsi di fronte un'altra enrgumena prosperosa e affascinante.
"Che cosa stai facendo?"
"La cambio."
"La cambi? Dopo tutto quello che hai fatto, dopo che tutto è colpa tua, ora vuoi cambiarla! Così a mano, senza prove, senza meta, senza ..."
"Karnilla?"
"E?"
"Primo, sei stata tu, non io a farti rapire, due, io ho un potere arcaico, tu tecnicamente una prosecuzione e tre, i Cercatori di Vos sono la casta più antica in merito, non vorrei mai infrangere i tuoi sogni da Sterminatrice pregressa, ma persino Lord Megatron sceglierebbe di affidarsi alla sottoscritta al tuo posto, visto e considerato."
La figlia di Ebenezer Breaker la squadrò da capo a piedi, mentre la violetta non esitò certo a nascondere tremolii e nervosismi vari. Aveva avuto una giornata pessima, le mancava il suo obiettivo principe, scoprire quanto più certamente da dove fosse uscita, le mancava Cassandra Nightwing, ancora via per le stupide ricerche col suo stupido genitore e le mancavano amiche sincere; in un'altra scintilla accesa sarebbero potute essere Spectra e colei che la stava tartassando di odi e castighi, ma aveva fatto l'abitudine a non sperare in quel loro mondo di conflitti, inganni e calcoli per forza precisi.
Karnilla invece, troppi pensieri nel processore non li aveva mai sofferti più di tanto, così notò effettivamente la spia rossa lampeggiare, al cambio di condizione metetrologica, pur in pieno spazio siderale.
"Ma ... " si itromise Spectra. "Le precipitazioni di una certa entità non dovrebbero limitarsi all'atmosfera di un pianeta?"
"In teoria. Neanche tu sembravi granché, invece ..." Manovrò Karn il timone con un gesto del polso destro, girando la piccola lancia facilmente.
"Tu" disse poi a Redwing mentre entrambe le ragazze si reggevano a stento per la brusca virata "vedrai anche il futuro ma non la pioggia acida e se i miei calcoli ci hanno preso siamo nell'ultimo punto della galassia dove dovevamo andare a finire."





 
 
 
  
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