Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    23/06/2020    2 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 19.


Passarono due mesi dalle nozze di Anna e Kristoff e qualcosa cambiò radicalmente nella vita di tutti. Merida e Rapunzel fecero fatica ad abituarsi all’assenza dell’amata coinquilina, le gemelline vedevano molto meno Anna e la stessa Elsa cadde in una sorta di sconforto e di tristezza.
Anna era l’unica in grado di rallegrarle le giornate, capace di aiutarla con le bambine, di farla sentire a suo agio e l’idea di vederla ormai sposata occupata a crearsi la sua nuova vita la sconvolgeva.
 
Domenica, il giorno del riposo lavorativo, Kristoff si sveglia alle 8.00 e, delicatamente e senza far rumore, apre le finestre lasciando filtrare qualche caldo raggio di sole estivo. L’uomo respira l’aria fresca a pieni polmoni, chiudendo gli occhi per godersela al meglio, ascoltando anche il melodioso canto degli uccellini per poi voltarsi verso la sua bella addormentata.

Anna era rannicchiata nella sua parte di letto, con le mani sotto la testa, le guance rosse e i capelli arruffati. La giovane indossava solo le mutandine e una sottile canottiera di cotone che lasciava leggermente intravedere il seno.

Quella visione suscita una profonda tenerezza in Kristoff che, innamorato dell’angelica visione, è già felice di conoscere a memoria ogni angolo del corpo di lei seppur nascosto da quei pochi indumenti. Anna era la giovane dei suoi sogni, la ragazza più bella del mondo e ora erano lì, legati insieme per sempre.

Preso da un attimo d’ispirazione, Kristoff si avvicina a lei mettendosi a gattoni sul letto avvicinandosi come un piccolo leoncino per poi, una volta sopra di lei, accostarsi al suo collo e cominciare a lasciare una piccola scia di baci fino a scendere sempre più in basso. Anna sorride nel sonno, scuotendo ogni tanto la testa per poi, finalmente, aprire gli occhi dolcemente e accorgersi di stare ricevendo veramente quel magnifico trattamento e di non esserselo sognata.

“Buongiorno, ma…che cosa stai facendo?” chiede lei guardando Kristoff intento a mangiarle le cosce.

“Ti sto salutando, non posso?” domanda lui languido togliendole senza permesso la canottiera.

“Sì puoi, cioè…non capisco” continua a dire lei inebriata dalla sensazione della bocca dell’uomo che le bacia il seno ormai nudo.

“Non capisci nemmeno questo?” chiede allora lui scostandole l’intimo per accarezzarla nel suo punto più prezioso.

“Kristoff!” esclama Anna ridendo per quella nuova situazione, ma avvertendo anche una meravigliosa sensazione di piacere.

“Non posso desiderare di fare l’amore con mia moglie questa mattina?!” domanda allora lui con fare altezzoso come a convincerla, continuando nella sua attività.

“Direi che mi hai convinta” conclude poi Anna, facendo fatica a trovare le parole giuste dopo quel risveglio così eccitante.

“Mi chiedo se sarà sempre così bello!” commenta Kristoff con il fiatone, dopo aver concluso quel meraviglioso attimo di condivisione.

“Amore ma… tu li vorresti dei figli?” domanda Anna sognante portandosi le mani dietro la nuca e fissando il soffitto in legno della loro camera da letto.

Kristoff, come qualsiasi uomo terrorizzato all’idea della paternità, sgrana improvvisamente gli occhi e sente divampare dentro di sé una strana sensazione di calore che si propaga in tutto il corpo. Dopo aver gestito quelle nuove emozioni, l’uomo inizia a ragionare per poter parlare seriamente dell’argomento.

“Io…non lo so” afferma lui pronto a continuare il discorso, ma ricevendo subito un’intromissione della moglie che, con uno scatto fulmineo, si sdraia sul fianco ed esclama:

“Cosa? Perché?”

“Calmati furia scatenata, lasciami spiegare” dice lui pacato, ormai a conoscenza delle paranoie e dell’impulsività della consorte.

“Viviamo insieme da diversi mesi e due di questi li abbiamo condivisi da giovani sposi. Io sto scoprendo un mondo nuovo Anna! Imparare a gestire il lavoro, la casa e il nostro amore…occuparsi di mansioni che prima facevo da solo e che ora vivo con te. Sto scoprendo tante cose ma penso che, purtroppo, non sarà sempre così. Sappiamo entrambi che la vita non è tutta rose e fiori e anche noi incontreremo i nostri momenti di crisi e di difficoltà” si sofferma lui facendo un grande sospiro per poi riprendere il discorso.

“Io penso che un bambino mi renderà la persona più felice del mondo ma prima vorrei godermi la nostra vita matrimoniale insieme, scoprendoci come coppia io e te”

“Forse capisco che cosa intendi… quello che sta succedendo tra Jack ed Elsa ha colpito entrambi” commenta Anna abbassando dispiaciuta la testa. Il rapporto tra i due coniugi Frost, infatti, era ancora altalenante. I due litigavano spesso ma, grazie alla minor pressione lavorativa di Jack e un maggior coinvolgimento nella vita familiare, la situazione era ancora sotto controllo.

“Non volevo dirlo in questo modo ma…sì. Alla fine loro si sono visti piombare addosso qualsiasi cosa e non hanno mai avuto il tempo per godersi la vita. Ora che potrebbero averlo finiscono per scannarsi uno con l’altro” aggiunge Kristoff appoggiando la testa al cuscino e muovendola leggermente in segno di negazione.

“Hai ragione amore. Ora dobbiamo pensare a noi, poi ci costruiremo la nostra famiglia” conclude Anna tagliando sull’argomento della sorella, che la fa tanto soffrire.

“Esatto. Anna…” la blocca con un braccio Kristoff accortosi della sua intenzione di alzarsi dal letto.

“Ti prometto che ci faremo la nostra famiglia e che avremo dei bambini. So quanto ci tieni, quanto desideri diventare mamma e, anche se sono un timido figlio unico, dentro di me sento di volerlo anche io. Non voglio programmare niente, ma il bambino che avremo lo voglio sognare con te, vivere e accogliere nel miglior modo possibile” spiega lui guardandola profondamente negli occhi azzurri. Anna si limita ad abbozzare un sorriso e, dopo avergli sfiorato le labbra con un bacio casto, si dirige in bagno per potersi preparare ad affrontare la giornata.


Quella mattina Elsa si sveglia con un gran mal di testa, ormai abituata a convivere con gli incubi e le ansie notturne. Accanto a lei c’è Jack ancora intento a russare e riposarsi dopo le intense giornate lavorative. Elsa lo osserva dormire beatamente e si chiede se anche lui, come lei, faccia a botte con dei demoni interiori che stavano distruggendo il loro amore.

“Insomma Elsa, lui è davvero bello” afferma tra sé e sé la ragazza guardando il marito addormentato. Quei capelli biondi leggermente spettinati, i lineamenti dolci, il fisico scolpito e ben allenato nonostante gli impegni e la fede all’anulare sinistro che, nonostante tutto questo ben di Dio, faceva tremare e bloccare Elsa.
È vero, lei aveva di fronte l’uomo più bello del mondo ma, da diverso tempo, non lo sentiva più suo. Elsa sentiva qualcosa esploderle dentro, una sorta di rabbia e frustrazione interna che celava e non mostrava. Con Jack aveva bruciato le tappe in tutti i sensi e, ora che potevano vivere serenamente, non riusciva a cancellare i fantasmi del passato.

“Sorpresa!” esclama la piccola Lia piombando nella stanza e svegliando Jack che, spaventato, si desta accompagnato da un lungo sospiro.

“Che cosa succede?” chiede allora Elsa guardando confusa la gemella dal pigiama arancione.

“È domenica e pensavamo di stare un po’ nel lettone con voi” spiega poi Lia entusiasta aprendo le braccia ed avvicinandosi al letto dei genitori.

“Non dicevi di essere troppo grande per dormire con noi?” commenta Jack strofinandosi gli occhi.

“Vero…mi avete scoperta…infatti è stata un’idea di Sofia” si giustifica immediatamente la gemella ricevendo un’occhiataccia dalla sorella comparsa alle sue spalle.

“Dai venite pure…” concede dolcemente Jack, facendo segno alle bambine di fiondarsi sotto le coperte più comode del mondo.

“Forse è meglio che io vada a preparare la colazione” propone Elsa facendo per alzarsi in piedi, improvvisamente a disagio di fronte a quell’insolita situazione.

“Resta qui” la blocca Jack afferrandole il polso istintivamente e guardandola negli occhi intensamente.

Elsa si sdraia di nuovo nel letto, obbligata a fare finalmente i conti con quella sua strana condizione. Ora aveva vicino la piccola Sofia e tutti e quattro si trovavano sotto le lenzuola di quel nido d’amore. Ogni donna sarebbe felice di poter vivere una scena di serenità familiare come quella, eppure Elsa si sentiva a disagio, imbarazzata di fronte alle sue stesse figlie: al sangue del suo sangue.

In poco tempo, però, Elsa riesce ad allontanare quella orribile sensazione e, grazie alle sollecitazioni delle bambine, ascolta attentamente i loro discorsi facendosi anche scappare qualche dolce sorriso.

“Mamma, papà…perché avete solo noi come figlie? Non vi piacerebbe avere un altro bambino?” chiede inaspettatamente Sofia facendo agitare entrambi i coniugi.

“Esatto! Un fratellino sarebbe davvero bello! E dovreste anche sbrigarvi… tra qualche anno io e Sofia andremo alle medie e non possiamo mica avere un fratellino poppante!” aggiunge Lia incrociando le braccia e squadrando il volto pallido del padre, congelato e immobilizzato accanto a sé.

Entrambi i genitori rimangono attoniti e sconvolti, tornando con la mente al momento della scoperta della gravidanza delle gemelle.

Alcuni anni prima…

La relazione tra Elsa e Jack procedeva a gonfie vele anche se, purtroppo, i due la vivevano in modo troppo libertino. Serate in discoteca, risate a più non posso e molte altre nottate di passione. Elsa, grazie a Jack, era finalmente riuscita a lasciarsi andare ed essere sé stessa. Da ragazza timida, impaurita e fragile, si era trasformata in una giovane donna coraggiosa, forte e libera da ogni rimorso e paura del passato.

Anche Anna era felice di vedere la sorella così diversa ma, una sera, una rivelazione cambiò radicalmente la loro vita.

Anna torna a casa da scuola più tardi del solito dopo aver condiviso un’intensa giornata con Kristoff e qualche amica. La ragazza accende la luce della cucina e saluta Elsa, seduta sul divano abbracciata a un cuscino. La diciassettenne non fa caso allo strano atteggiamento della sorella che, imbambolata davanti allo schermo della TV, non risponde al saluto.

Anna appoggia lo zaino in camera sua, felice di poterlo abbandonare sul pavimento e, stanca della giornata, prende un cambio pulito dall’armadio per poi dirigersi in bagno e rilassarsi sotto una bella doccia calda.

Tutto segue il suo normale rituale. Anna apre il rubinetto dell’acqua e, mentre attende che questa si riscaldi, procede con lo spogliarsi la maglietta e disfarsi la treccia che le legava i capelli. È proprio quando sta per togliersi il reggiseno che i suoi occhi si posano su un oggetto insolito, mai visto prima nel loro bagno.

Anna prende in mano quello che pare uno strano termometro, non capacitandosi il motivo che porta ad avere un test di gravidanza in casa. L’idea di una gravidanza è talmente assurda che la giovane non capisce fino all’ultimo quella strana situazione.

Due linee, Elsa che non l’aveva salutata, quell’estremo silenzio, le notti trascorse con Jack…Anna improvvisamente capisce tutto e, con il cuore in gola, si appoggia alla parete del bagno guardando sconvolta il test di gravidanza.

“Aspetta che?” riesce a dire a bassa voce mentre, con una mano, si asciuga la fronte che aveva iniziato a sudare. Nella sua testa cominciano a ruzzolare una serie di pensieri e paranoie ma, curiosa della situazione, decide di zittirli per chiedere chiarimenti direttamente a Elsa.

Anna cammina lentamente verso il soggiorno e, in completo silenzio, si posiziona davanti alla sorella con il test custodito tremante tra le mani.

“…Elsa?” riesce finalmente a dire con voce flebile Anna, spaventata all’idea di dover gestire anche un neonato in quella casa gestita da giovani donne.

“Non ho avuto la forza di controllare il risultato…” spiega Elsa non trovando il coraggio per guardarla in faccia.

“Elsa…sei incinta…” sbotta Anna con calma, non volendo preoccupare l’altra.

“Cazzo…” si limita a commentare Elsa, portandosi le mani sul volto e avvertendo una strana sensazione di freddo invaderle tutto il corpo.

“Tranquilla…ti va di raccontarmi?” domanda allora Anna, notando la sorella in difficoltà. Anche lei ha paura e non capisce, ma sa che il panico non può portare da nessuna parte motivo per cui, propositiva, le siede accanto invitandola a guardarla negli occhi ed aprirsi con lei.
  
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