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Autore: ShawnSpenstar    24/06/2020    0 recensioni
Un nuovo campionato mondiale di Battle Spirits alle porte, il primo anno di liceo, strani eventi che accadono all'interno del piccolo mondo della sua cittadina, una sorellina da proteggere, una situazione familiare non più perfetta; tutto nella vita di Hajime Hinobori, studente e duellante di quindici anni sta cambiando. Inseguendo il sogno di diventare campione mondiale, si imbarcherà con gli amici di una vita in una grande avventura che forse potrà farne ben più che un duellante migliore.
Pronti per una nuova storia nel mondo di BS, tra sport, avventura e momenti di grande demenzialità?
Varco apriti, energia!
Genere: Avventura, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Dedico questo capitolo a Bergamo, all’Atalanta, alle mura venete, al Donizetti, al Caravaggio, al santuario di Caravaggio, ai Pinguini Tattici Nucleari e a tutti gli altri bergamaschi che rendono grande la mia provincia nel mondo.
Forsa scecc, noter an mola mia.

 
 
E il campione di Kadode è…
 
 

Il "Day After" di Kataru Ohizumi fu cento, se non mille, volte più splendido della più splendida delle sue rappresentazioni mentali: quasi tutta la sua classe aveva assistito allo splendido duello e ognuno di loro era esaltato dal fatto che il loro compagno di classe fosse riuscito a tenere testa e a mettere in difficoltà il fratello, un duellante di livello mondiale; durante la pausa, poi, la ressa intorno a lui si fece ancora più grande, perfino molti ragazzi che il primo giorno non avevano ritenuto il giovane duellante degno di un secondo ora gli si avvicinavano per fargli domande e discutere con lui.
Ad osservare la scena, appoggiato agli stipiti della porta della loro classe, Hajime sorrideva soddisfatto; solo qualche anno prima avesse quasi dovuto "usare la forza" per convincere l'amico a candidasi come rappresentante studentesco.
Sembrava passata una vita.
 
"Guarda, quanto se la tira" sussurrò una voce femminile dietro di lui "ma almeno lo sanno che ha perso o cosa?"
 
"Adesso TU ti metti a dare lezioni di umiltà?!" domandò il ragazzo "o forse stai solo avendo un flashback riguardo una certa TUA sconfitta"
 
"Addirittura ironia e allusioni assieme; non mi starà diventando una persona di intelletto quasi normale, vero signor Hinobori?"
 
"Forse lo sono sempre stato" ribatté deciso l'altro
 
Dal tono usato, Kimari intuì che non era il caso di proseguire con le punzecchiature e tornò ad osservare Kataru sempre più accerchiato da ragazzi e ragazze impegnati a complimentarsi con lui; improvvisamente un sussurro alle sue spalle attirò la sua attenzione, si voltò e vide la sedicente rivale del minore degli Ohizumi con una strana espressione dipinta in volto intenta a lanciare occhiate al poveretto al centro dell'attenzione… che strano, improvvisamente la giornata pareva essersi fatta più luminosa.
 
La suddetta luminosità non abbandonò quel dì nemmeno per le restanti ore di lezione, la Tatsumi si districò in maniera eccellente in una sorta di test (svolto non altrettanto eccellentemente da Hajime che si lo concluse, ma molto più sudato e preoccupato di quando dovette affrontare la finale del campionato mondiale) e riuscì a comprendere a grandi linee gli argomenti trattati in giornata.
Allo squillo della campanella, osservò con soddisfazione la sua agenda piena di appunti e si lasciò andare ad un profondo respiro: Il dovere, almeno per oggi, era concluso, ora era il momento del piacere.
 
Rapidamente si incamminò verso la terza ala dell'edificio, contenente le aule aperte ai club, oltrepassando l'ingresso e raggiungendo il cortile; si fermò, per un istante le parve di scorgere una sagoma molto simile alla loro amica Shizuku Himekawa intenta ad oltrepassare il cancello.
 
-Al diavolo, pure le visioni dovevano venirmi- si disse prendendo la porta dell'ala est -vediamo piuttosto di non arrivare in ritardo-
 
Raggiunse la porta ed entrò nella stanza: seduti ad un tavolo c'erano Hajime e Tameru con Manabu e Kataru in piedi accanto all'altro e i terreni con annessi nuclei, vite e mazzi già al loro posto; tutti sembravano pronti ad iniziare.
 
"Ciao, avete per caso visto Shizuku?" domandò incuriosita
 
"Sinceramente no" replicò Kataru "in realtà e quasi tutto il giorno che sembra quasi invisibile, e dire che la sua voce normalmente raggiunge i decibel prodotti da un martello pneumatico"
 
"Vero" asserì la ragazza "beh, immagino sia meglio così; voi due invece che mi dite, sono sorpresa che non abbiate ancora iniziato"
 
"Volevamo aspettare Kobushi per iniziare i due duelli in contemporanea"
 
"SONO QUA!!" esclamo la voce potente di Nigiri da appena dietro la porta
 
"Oh, perfetto" fece Ohizumi prendendo posto al tavolo accanto a quello dei due ragazzi più giovani
 
Tutti i quattro semifinalisti si disposero come da regolamento e mischiarono i mazzi, dopodiché, sotto lo sguardo vigile di Naoko, diedero inizio al primo turno delle rispettive sfide.
I duelli procedettero perfettamente in parallelo fino al quarto turno, quando i primi tentativi di distruzione del mazzo da parte di Manabu fecero guadagnare turni di vantaggio ad Hajime e Tameru.
“Attacco con Pandal” fece Tameru all’altezza del sesto turno
 
“Ne rispondo con la vita” replicò l’altro aggiungendo poi “attivo il mio burst ed evoco a costo zero Lord Dragon Bazzel Eroe Delle Esplosioni
 
Fu, quello, il turno di svolta del duello, Hajime difatti riuscì rapidamente a chiudere la pratica nel turno successivo.
Rimase li ancora pochi minuti, giusto il tempo che, come prevedibile, il presidente avesse la meglio su Kobushi per stringere la mano al suo futuro sfidante e fare i complimenti allo sconfitto per aver dimostrato le sue capacità; dopo ciò si fiondò verso l’uscita.
 
“Dove vai?!” gli urlò Kimari interrogativa
 
“Da Mika” replicò l’altro “che c’è, vuoi venire anche tu?”
 
“Non vengo certo a dire a te cosa voglio o non voglio fare” ribatte piccata la Tatsumi, che tuttavia si affrettò immediatamente a raggiungere il suo amico per poi sussurrare imbarazzata “prima però passiamo da Kouta”
 
Hajime sorrise, era bello vedere che certe situazioni, nonostante gli anni passati, erano a destinate a non cambiare mai.
 
 
 
Il resto del pomeriggio Hajime lo trascorse senza ulteriori emozioni in quello che il ragazzo riteneva, con ogni probabilità, il luogo più felice della terra… il club di Battle Spirits di Mika Kisaragi.
 
Seduto ad uno dei tavoli del pian terreno, il giovane con la fascetta passava in rassegna le carte che componevano il suo mazzo, tra tre giorni in quello stesso posto avrebbe dovuto affrontare il presidente Manabu nel duello decisivo per la rappresentanza; era certo che il suo mazzo avrebbe dovuto dare il meglio di se.
La sedia accanto alla sua, invece, si mosse improvvisamente e Kimari andò a piazzarsi al suo fianco con aria un tantino esasperata.
 
“Guarda che non è che se le passi in rassegna dieci volte alla decima scopri una carta nuova!”
 
“Zitta!” esclamò il ragazzo istintivamente, quasi fosse in trance
 
“Cos… ma che maniere sono!!” ribatté lei piantandogli il solito tacco nel solito piede e stritolandogli il braccio con una mossa di sottomissione “non t’azzardare mai più, vedi di imparare l’educazione o te la insegnerò io a suon di sberle, bamboccio”
 
“Aaahhhh… okayokayokayscusa!!” la supplicò il malcapitato cercando disperatamente, e inutilmente, di divincolare il braccio “è-è solo che de-devo essere pronto per il d-duello”
 
“Ma che dici, sono due anni che il tuo mazzo è sempre lo stesso” replicò l’altra liberandogli finalmente l’arto incriminato e concedendogli così si riammassare le carte del suo deck
 
“Vero, ma non duello con il presidente…”
 
“Non è più presidente”
 
“Ok, diciamo contro Manabu, va bene?” chiese il ragazzo attendendo il cenno d’assenso “non duello contro di lui da tantissimo tempo, credo di averci duellato solo una volta; ho duellato più contro Abura e Leonard”
 
A quelle parole, Kimari si prese qualche secondo per fare mente locale su quelle parole e si sorprese enormemente nello scoprire che… porco cane, aveva ragione, in tre anni di rivalità solo un duello che, tra l’altro, non era valso una mazza.
La ragazza arrivò quasi a spaventarsi della stupefacente capacità mnemonica del suo amico… non che funzionasse per qualunque cosa non fosse Battle Spirits, però era comunque impressionante che uno che, alle volte, dimenticava di aprire le porte ricordasse eventi antecedenti di anni.
 
Non avendo alcuna voglia di litigare, la ragazza decise di lasciar perdere il tavolo e di rivolgere la sua attenzione piuttosto al bancone, ove la proprietaria era intenta a spolverare e a riempire quattro bicchieri; la studentessa raggiunse una delle sedie, afferrò un bicchiere e rivolse alla barista uno sguardo interrogativo, a cui l’altra rispose indicando una bottiglia d’aranciata. La giovane sorrise e tirò una sorsata soddisfatta.
 
“Signorina Mika, ho sentito dire che il canale Youtube di BattleSpiritsTV ha in programma qualcosa di spaziale per stasera?” accennò, dopo aver appoggiato il bicchiere, la giovane in tono retoricamente allusivo “per caso lei sa di cosa si tratta?”
 
Come da malefico piano di giovane ex aspirante dominatrice mondiale, quel semplicissimo accenno bastò a distogliere Hajime dalle sue manie di conteggio, tra l’altro era pure scarso in matematica, e farlo ritornare alla realtà, in particolare a quella esistente nelle prossimità del bancone; la gestrice del locale afferrò immediatamente l’allusione, sorrise furbescamente e lancio l’amo.
 
“Si, sei ben informata Kimari” fece la castana con un ghigno soddisfatto “pare si tratti di uno special sul nostro caro campione europeo; da quello che ho capito, parteciperanno anche il vostro amico Leonard e suo fratello”
 
Ora, la risposta di Mika ebbe l’involontario effetto di cogliere di sorpresa perfino Kimari che, senza sapere come e perché, si ritrovò intrappolata nella sua stessa rete.
 
“Ehhh, Leonard ha un fratello?! E da quando?!” domandò la Tatsumi con il volume vocale da “dominatrice del mondo”
 
“Ad essere sinceri, sarebbe più corretto chiedere da quando Oliver abbia un fratello” replicò lei col tono di chi la sa decisamente più lunga “tra i due non solo è il maggiore, ma anche quello che duella da più tempo”
 
“Cos… è un duellante, ed è uno bravo?” chiese Kimari che forse ora era perfino più abboccata all’amo del suo amico
 
“Oh si, non ha potuto partecipare all’ultimo mondiale perché doveva sostenere l’esame di laurea, ma era tra i selezionati dell’Inghilterra”
 
“Hai visto?!” sbraitò la giovane rivolgendosi con poche cerimonie ad Hajime “tu e la tua mania di NON fare conoscenza con le persone; costava tanto fare due o tre domande in più, brutta testa di legno?!”
 
“Ehi, perché adesso ogni cosa deve essere colpa mia”
 
“Purtroppo i dialoghi li scrivono per te; io lo dissi in tempi non sospetti che avrei optato per un cambio di protagonista, tanto la tua è una disoccupazione per cui nessuno piangerebbe” lo irrise lei in maniera volutamente troppo complicata “non hai capito una mazza immagino, con te ci vorrebbero i sottotitoli per bambini di tre anni; facciamo così, limitati a ringraziare Mika che ci ha evitato una figura di merda con Leonard”
 
“Si, giusto” fece Hinobori, quasi contrito “grazie Mika”
 
A Kimari parve quasi di avere un principio d’infarto, se riusciva davvero a farsi ascoltare da Hajime e a dettargli i comportamenti elementari della vita sociale magari c’era ancora qualche, minima, possibilità di farne un essere umano normale.
Al contrario di lei, il suo amico che sedeva accanto era meno perso in discorsi sopra i massimi sistemi e più preso a rimuginare sulle recenti rivelazioni della barista; se ciò che diceva fosse stato vero ai prospettava una serata insospettabilmente interessante.
 
-Dai, voglio provare a sentire Abura e Nora riguardo a questo- pensò, andando immediatamente a selezionare il numero di Nora Nyao dalla rubrica
 
“Pronto?” domandò pochi secondi dopo una dolce femminile
 
“Nora? Siamo Hajime e Kimari” replicò lui, incurante degli inviti a “non metterla in mezzo” dell’amica “hai saputo qualcosa della partecipazione di Leonard ad uno special su BSTV, so che voi due avete legato molto durante il mondiale”
 
“Ciao Hajime, sono felice di sentirti” rispose l’altra con educazione “mi spiace ma non ne so niente, non parlo con Leonard da molto tempo”
 
“COOOSAA!! VI SIETE LASCIATI!!” si intromise Mika con il sobrio atteggiamento di un’attrice di teatro “Quando? Perché? Come è potuto accadere tutto ciò?!”
 
“Avete litigato, è stata colpa sua vero?!” aggiunse un’altra voce femminile, chiaramente altrettanto presa dalla notizia “tranquilla, l’ho sempre pensato che quel cavaliere da strapazzo non ti meritasse”
 
L’intera popolazione del locale, occasionali compresi, ammutolì e tutti, perfino Kouta che fino ad ora aveva dedicato attenzioni solo alla sua coppa di gelato, dovettero alzare lo sguardo.
Kimari aveva detto quelle cose? Kimari come in Kimari sua sorella? Passi Mika che era un’inguaribile romantica, ma sua sorella al massimo era un’inguaribile dittatrice.
 
“N-no” rispose finalmente Nora, evidentemente imbarazzata “no-non s-siamo mai stati i-insieme, è so-solo ultimamente mi sono tenuta lontana dal mondo di Battle Spirits”
 
“Aspetta, come sarebbe a dire lontana?” chiese, improvvisamente rianimato, Hajime che ovviamente non poteva nemmeno pensare di accostare quelle due parole
 
“Beh, nel senso… nel senso che ho preferito concentrarmi sul mio sogno: studiare criminologia per poi, un giorno, entrare nell’interpol”
 
“Interpol? E da quando?!” esclamarono all’unisono Hajime e Kouta
 
“Da sempre” li stroncò Kimari “lo sanno perfino i muri, gli unici che non l’hanno mai capito siete voi due teste di ca…”
 
“Kimari!” la rimproverò, sempre più imbarazzata, la povera Nora
 
“Ok, teste di legno” si corresse la castana con una certa rassegnazione “scusami Nora; comunque sappi che quello che ti hanno detto questi due anelli mancanti dell’evoluzione dalla scimmia all’uomo è vero: se vuoi, stasera potrai vedere il tuo amante segreto in diretta su BSTV”
 
“NON È IL MIO AMANTE SEGRETO!!” ribatté l’altra ragazza, ormai probabilmente rossa come un pomodoro “a-ad ogni mo-modo, contatemi dentro; ci risentiamo stasera in videoconferenza, se volete posso informare anche Abura”
 
“No, tranquilla” si inserì Hajime “a lui ci penso io”
 
Dall’altra parte della linea, la giovane di Hong Kong acconsentì all’idea e salutò felice il suo simpatico nugolo di compagni di conversazione, prima di chiudere la telefonata; Hajime, da parte sua, ripose immediatamente il cellulare in tasca e si alzò dallo sgabello per poi dirigersi verso l’uscita dopo un rapido e, per tutti, quasi impercettibile (infatti non lo percepirono affatto) saluto.
 
“Ma che… te ne vai di già?!” esclamò Kimari stupefatta “pioverà viola, peccato aver dimenticato a casa l’ombrello”
 
Incredibilmente, il giovane duellante nemmeno fece caso alle ironie dell’amica (cosi come ai seguenti dieci minuti di insulti e reprimende per averla ignorata) e proseguì invece per la sua strada fino ad uscire dal negozio e ad imboccare il percorso per la fermata della linea cittadina.
Ebbe molta fortuna visto che dovette attendere solo tre-quattro minuti prima di veder apparire il treno di cui aveva bisogno, ci salì immediatamente e prese a sedere nel primo dei moltissimi posti vuoti.
 
I pochi minuti di strada che lo separavano dal suo capolinea trascorsero particolarmente lenti, molto più di quanto il fugace panorama mostrato dai finestrini potesse indicare ma, soprattutto, in totale contrasto con quella che fino ad adesso era stata la sua giornata: magari entusiasmante era un termine un po’ eccessivo, ma certamente non sarebbe stato sbagliato definirla ricca ed interessante.
 
-Speciale, come qualunque giorno che abbia Battle Spirits come protagonista-
 
Saltò giù dal treno ancora prima che le porte si aprissero completamente e inspirò un’enorme, liberatoria boccata d’ossigeno, quasi a voler porre un confine tra quel momento e l’attesa apatica del viaggio, dopodiché si lanciò sulla strada che l’avrebbe riportato a casa.
 
Anche a una certa distanza, non faticò a notare come qualcosa fosse diverso rispetto a qualche giorno fa: la luce della sala era accesa, così come quella della cucina, la porta del cortile era chiusa e l’ambiente sembrava in generale più caldo.
 
-Aspetta, vuoi vedere che…- pensò
 
“Buonasera!” esclamò immediamente, mentre attraversava la soglia
 
“È l’ora di tornare?” domandò scherzosa la madre “forza, che la cena è pronta da un secolo”
 
“Ma se è fuori solo da cinque minuti” le rispose un’altra voce, maschile e molto nota
 
“Papà, sei a casa!” gridò Hajime, accelerando tutti i suoi gesti per potergli correre incontro il più in fretta possibile
 
Lo trovò in sala, appoggiato contro lo stipite della porta della cucina, con il volto visibilmente tirato e un paio di occhiaie notevoli ma sorridente e impegnato a fare giochetti con le mani per una Hanayo entusiasta; rallegrato, il fratello maggiore si sedette al suo postò, consumò la cena, ancora calda, il più velocemente possibile per poi alzarsi e fiondarsi verso la rampa di scale.
 
“Aspetta un attimo, Flash” lo fermò suo padre “resta qua ancora un po’, ho qualcosa da dirti”
 
“Va bene” rispose il ragazzo con scarso entusiasmo
 
Tornò a sedersi al tavolo, accanto ad Hanayo, e seguì con lo sguardo padre e mare che andarono a disporsi proprio davanti a lui; Hajime trasalì, era strano che sua madre interrompesse una qualunque delle sue mansioni, di casa o laboratorio, per qualsivoglia motivo ed era ancora più strano che fosse necessaria la sua presenza per un discorso padre-figlio. Avrebbe mentito se avesse detto che non era preoccupato.
 
“Ho saputo da tua madre dei tuoi primi… risultati liceali”
 
Il ragazzo sentì un brivido gelido percorrergli tutta la spina dorsale fino al cervello, quello era probabilmente uno dei tre modi peggiori di iniziare una conversazione con lui e che suo padre, dopo mesi di assenza, cominciasse così il loro primo dialogo confermava le cattive sensazioni.
 
“Tranquillo, non parlo delle sessioni domande e risposte” proseguì l’adulto, riuscendo almeno in parte ad allentare la tensione dell’altro “cioè anche su quello ci sarebbe da dire in realtà, ma è tutto roba che si può risolvere con un maggior impegno nello studio”
 
Il giovane annui sommessamente.
 
“Parlo più del fatto che sono passate… credo due settimane, giusto tesoro?” chiese ad Akari ricevendo un’immediata risposta affermativa “e non ti sei iscritto ancora a nessun club scolastico, non hai nemmeno provato a visitarne uno”
 
“Mmm, si in effetti è vero” confermò il castano
 
“Eppure non hai impiegato neanche mezza giornata per iscriverti al club di Battle Spirits”
 
“Già, vero anche questo” replicò, stavolta con molto più entusiasmo “e sai, disputerò per la scuola un piccolo torneo semiufficiale contro altri sette rappresentanti; ci pensi papà, duellerò nel primo club di BS della storia”
 
“Lo so figliolo, tua madre mi ha detto anche questo” fece l’altro con molta meno euforia “e… non hai proprio pensato di iscriverti a qualche altra attività?”
 
“No, sinceramente no” rispose candido
 
Mahiru lasciò andare un sospiro e abbassò lo sguardò, unendo le mani davanti a lui come in preghiera. Il figlio colse immediatamente il segnale di un gesto consueto, un vecchio gioco eterno che padre e figlio mai si stancavano di giocare, e come sempre si sporse per cercare di vedere il sorriso del genitore.
Gli ci volle anche meno tempo del solito per vincere ed era strano perché solitamente il padre era molto competitivo, ma ciò che trovò ancor più strano fu l’espressione che colse sul volto: non rideva, non era nemmeno serena, pareva al contrario seria e imperturbabile; istintivamente, il ragazzo alzò lo sguardo, atto peraltro replicato dal suo interlocutore, in direzione della madre e trovò anche in lei il medesimo volto.
 
“Tesoro, sei proprio sicuro di non voler provare altre strade?” chiese dolcemente Akari “sei veramente deciso a continuare?”
 
“Certo mamma, perché dovrei pens…”
 
“”Non è tutto semplice come credi Hajime” affermò Mahiru con voce decisa ma gentile “è per questo che ho chiesto al mio maestro, il professor Minamoto, di concederti una giornata di visita alla mia vecchia università in cui lui ti farà da gui…”
 
“Papà non credo m’interessi”
 
“Aspetta a dirlo, il professore è uno degli uomini più onorevoli e stimabili che abbia mai conosciuto e…”
 
“Io intendevo dire che non pensavo nemmeno di andarci all’università”
 
“Ma perché?” chiese la madre “non vuoi cercare qualcos’al…”
 
“E come potrei mamma?!” rispose il giovane, ora impercettibilmente alterato “io diventerò il campione del mondo e tu lo sai; non voglio pensare a nient’altro, BATTLE SPIRITS È TUTTO PER ME!!”
 
“Può essere” sospirò Mahiru trattenendo quanto più possibile il nervosismo “ma ho già preso appuntamento con Robert e non intendo mancare alla parola data, la visita la farai”
 
“Va bene” sussurrò rassegnato “quando sarebbe?”
 
“Alla fine di giugno, prima del break estivo”
 
Il giovane duellante sbiancò all’improvviso: ma come era possibile, se davvero la madre gli aveva raccontato tutto non poteva non saperlo.
 
“M-ma la fine di giugno è la data del torneo”
 
“Lo so, ma tua madre mi ha detto che le selezioni non sono ancora concluse e che tra gli aspiranti rappresentanti ci sono anche Manabu e Chihiro, io non…”
 
Non sentì più nulla, certo la bocca dell’uomo continuava a muoversi e a spiegare ma nella sua testa c’era solo silenzio; era assurdo come più quel dialogo andasse avanti più crescesse la sua voglia di sotterrarsi, ma l’individuo di fronte a lui e che tanto somigliava a suo padre si rendeva conto di ciò che stava dicendo?
 
“Papà, tu… ti stai a-augurando che io perda?”
 
Per la prima volta dall’inizio della conversazione, l’adulto non seppe trovare le parole per rispondere; subì in silenzio sotto il peso di quelle parole, come se fosse su un ring e un arbitro gli stesse contando i secondi.
In ultimo provò a fare mente locale ed infine a reagire, ma era ormai troppo tardi: i dieci secondi erano passati… knock out.
 
“Haji…”
 
Non gli lasciò nemmeno il tempo di finire la frase, il ragazzo di levò dalla sedia lanciandola con violenza e si fiondò rapidamente verso le scale senza mai alzare lo sguardo; Mahiru lasciò cadere le braccia sul tavolo e sospirò per l’ennesima volta, un sospiro molto diverso dai precedenti.
 
“Ho fatto una cazzata, vero tesoro?” domandò retoricamente alla moglie
 
“Si, decisamente” replicò lei in tono carezzevole; lo apprezzò, l’aveva sempre amata quella sua capacità di non edulcorare la verità
 
“Non lo pensavo, sono molto teso”
 
“Lo so amore, dovresti provare a tranquillizzarti” sussurrò la donna, ritirando gli ultimi piatti dalla tavola “se ti serve posso tornare a la…”
 
“No!” esclamò l’altro “scu-scusami, è-è solo che no-non voglio che i ragazzi stiano da soli, soprattutto Hanayo; il numero di operativi nel team di ricerca e sperimentazione non è uno dei nostri problemi”
 
“Ma lo sono i costi del progetto” concluse la moglie “e anche trovare uno sponsor, vero?”
 
Nessuna risposta giunse dall’uomo, ma lo sguardo che rivolse nei riflessi del suo bicchiere era una spiegazione più che esaustiva.
 
“Ce la farai tesoro” lo consolò, appoggiandosi sulla sua spalla “ce la fai sempre”
 
 
 
Hajime premette il tasto e lasciò che la retroluce dello schermo del fisso illuminasse il buio della sua stanza.
Aveva chiuso la porta a chiave e spento la luce, gli pareva di stare in una tomba e decise immediatamente che avrebbe riportato tutto alla normalità prima di andare a letto ma per ora desiderava solo dare l’impressione di voler essere lasciato in pace; l’attesa dell’accensione fece tornare la sua mente allo scontro avuto poco prima con il padre senza però dedicargli più di un istante, avrebbe preferito che il ritorno del genitore fosse diverso ma non era quello il momento di perdersi in cattivi pensieri, per le prossime due ore sarebbero esistiti solo lui, i suoi amici in giro per il mondo e lo speciale su Anthony.
 
Quasi gli leggesse nella mente, il sistema concluse il caricamento delle varie applicazioni e tutti gli aggiornamenti richiesti, dando così via libera al giovane duellante; attivò immediatamente la funzione di videochiamata e inviò i numeri al sistema che, in risposta, aprì tre finestre video.
 
Con sua grande sorpresa, non fu Kouta il primo a rispondere al suo messaggio, perché il ragazzino fu preceduto da un’altra persona: un ragazzo della medesima età di Hajime (al massimo maggiore di un anno), dalla pelle ambrata, un sorriso perennemente stampato sul volto e, addosso, vestiti tradizionali dell’Arabia Saudita.
 
“Ciao Hajime, quanto tempo che non ci si vede!!” gridò, fin troppo entusiasta, il ragazzo arrivando quasi a distruggere le cuffie del giapponese
 
“Ciao Abura, sono felice di risentirti” replicò Hajime strofinandosi le orecchie “e vorrei poter ripetere questa frase ancora, per cui diminuisci i decibel”
 
“È tutto un programma che questa frase venga da te” si inserì l’appena arrivata Nora Nyao “ciao ragazzi e ciao Kouta, questi due sono così impegnati ad assordarsi a vicenda che non si sono accorti nemmeno che sei arrivato”
 
“Se è per questo nemmeno tu ti sei accorta che non c’è solo Kouta in più” ribatté Abura sornione, facendo poi cenno a qualcuno nell’ombra di farsi avanti “lui è Selim, è un grandissimo fan di Battle Spirits nonché mio discepolo”
 
“Beh, piac… aspetta un attimo, come TUO DISCEPOLO?!”
 
“Eh, già” disse soddisfatto l’arabo “hai visto, tu e Kouta non siete più gli unici”
 
“Si ma lui mi sembra un po’ più grande di me” osservò il più piccolo del gruppo
 
“Direi pure un bel po’ più grande” puntualizzò Hajime
 
“E non si vergogna un po’?”
 
“Cosa vorre…”
 
La discussione, per fortuna, non ebbe occasione di continuare perché un paio di sonori e piccati colpi di tosse li riportarono alla realtà; in massa si voltarono verso la finestra di Nora, era evidente che fosse stata lei, e la trovarono intenta ad osservare la situazione con un’espressione irritata sul volto e… un revolver intento a ciondolare intorno all’indice della sua mano destra.
I tre litiganti, che pure di solito non brillavano per acume, colsero immediatamente l’allusione (quando si dice gli stimoli) e si calmarono rimettendosi educatamente ai rispettivi posti.
 
“Ora va meglio, buonasera ragazzi… non ve l’avevo ancora detto, giusto?” domandò
 
“S-si, bu-buonasera” risposero all’unisono gli altri tre, intimoriti
 
“Bene, Kimari non c’è?” chiese Nora riponendo finalmente la pistola
 
“Ha detto che non le interessava” spiegò il fratello
 
“Peggio per lei” la stroncò Hajime “ora però silenzio che sta iniziando”
 
Come annunciato dal giapponese, alle ore 12 in punto di Londra (ore 21 in Giappone) la diretta iniziò e le telecamere si accesero sul Battle Spirits Palace della capitale inglese mostrando così la spettacolare scenografia allestita per l’occasione; ad un certo punto, la panoramica si arrestò e l’inquadratura puntò verso il palco dove si scorgevano, quasi indistinguibili, alcune macchie di colore, il carrello si mosse  l’inquadratura iniziò ad allargarsi e a farsi più nitida fino a rivelare l’identità di quelle macchie: c’era Galaxy, vestito con una specie di divisa militare e un vistoso mantello, con accanto una molto più sobria Yui e, dirimpetto rispetto a loro, stavano Starck, Leonard e un terzo ragazzo, alto, con biondi capelli e lineamenti eleganti, che tutti dedussero essere Oliver, il fratello di Leonard.
Con notevole prontezza, il commentatore, oggi in veste di conduttore, presentò i suoi ospiti ponendo, come ovvio che fosse, più attenzione sul campione europeo che solo pochi giorni prima aveva annunciato di essere diventato il responsabile della selezione nazionale inglese.
 
“È una storia che si ripete” esordì Galaxy “Anthony Starck che torna dove tutto è iniziato per poter permettere alla prossima generazione di duellanti di diventare come la sua”
 
“Già, per ogni duellante inglese il signor Starck non può che essere un idolo” osservò Leonard “siamo tutti molto onorati di averlo come nostro maestro”
 
“Lo immaginiamo” proseguì Yui “ed è proprio in occasione di questo ritorno alle origini, di questa simbolica… chiusura del cerchio che abbiamo deciso, come BSTV, di raccontare la storia di questo grandissimo campione, protagonista di una rivoluzione all’interno del mondo del nostro amato gioco e suo ambasciatore nel mondo al di fuori dell’Asia; una storia di un impatto straordinario”
 
“Questo è certo” replicò stavolta Oliver “essendo maggiore di mio fratello, mi sono messo in gioco prima e i miei istruttori, molti dei quali erano stati al massimo semiprofessionisti, mi raccontavano di come prima i pochi duellanti occidentali avevano una sorta di timore reverenziale verso gli orientali e in particolare dei nipponici”
 
“E fu proprio il signor Starck a dare una svolta a questa situazione, vero?”
 
“Già” continuò Oliver “insieme ad un gruppo di duellanti occidentali si prese la scena e scalò il ranking. Certo, a guardare solo i freddi dati non cambiò nulla, la prima posizione del ranking individuale non fu mai realmente in discussione e anche sui risultati del ranking per nazioni, oggi, si mettono molti “asterischi”, ma il punto è un altro: prima di Anthony nessun giapponese aveva timore di un giocatore non asiatico e anche sul ranking, molti dimenticano che, al momento della sua abolizione, sette delle prime dieci posizioni erano occupate da occidentali”
 
“Vero” confermò Galaxy “e, da giapponese, lasciatemi dire che possono mettere tutti gli asterischi che vogliono su quel ranking per nazioni, non cambierà il risultato indicato da quegli stessi “freddi numeri” che amano tanto”
 
“Mi fa piacere sentirlo da qualcun altro che non sia Arata” ammise Anthony “è per questo che sono ancora fiero di vedere quella data incisa proprio sopra la soglia di questo luogo”
 
“Ne avete ben donde” riprese Galaxy, rivolgendosi nuovamente verso la telecamera “quella data è stata uno dei momenti fondamentali della leggendaria carriera di Anthony Starck; ma come è iniziato tutto? Chi è quest’uomo e da dove viene? Chi è stato il suo maestro? A tutte queste domande cercheremo di rispondere con il primo capitolo della nostra storia: nato per lottare”
 
Sfruttando l’accattivante presentazione di Watanabe, montatore e regista agganciarono magistralmente l’atteso documentario biografico; davanti agli occhi estasiati dei ragazzi si susseguirono un’armonia di granulose registrazione VHS e immagini fotografiche inedite mentre, di sottofondo, le voci dei due conduttori narravano le prime pagine della storia di un ragazzo di buona famiglia inglese, desideroso di diventare un campione dello sport ma frenato da una da una costituzione fisica troppo fragile.
 
“Il mio sogno” raccontò l’Anthony intervistato all’interno del filmato “era di giocare a rugby o, meglio ancora, a calcio; avrei voluto giocare per la mia squadra, il Newcastle, ma gli allenatori e i preparatori dissero ai miei che, per quanto avessi delle qualità, il mio fisico debole quasi certamente mi avrebbe precluso la via del professionismo. Ci rimasi malissimo e per due settimane non volli uscire dalla mia stanza, ma poi mio zio Lewis riuscì a darmi il consiglio decisivo: se non puoi vincere con il corpo, allora vinci con la mente”
 
Le immagini che seguirono non fecero altro che confermare quanto quell’invito avesse colpito il cuore dell’inglese.
Dopo che la finestra sugli sport fisici si era chiusa forzatamente il ragazzo decise di tuffarsi a capofitto nei giochi d’intelletto, il suo primo amore furono gli scacchi e poi, in seguito ad un viaggio in Giappone con la famiglia, scopri Battle Spirits.
 
Per Hajime fu uno spettacolo insuperabile vedere l’attuale campione europeo alle prese con i suoi inizi; non aveva mai pensato ad Anthony come ad un ragazzo che avesse potuto provare le sue stesse emozioni al primo incontro con le carte, era così difficile connetterla con l’immagine elegante e sicura che trasmetteva oggi.
 
“Nel ristretto campo delle carte brave Anthony è, a mio parere, anche superiore ad Arata” affermò con malcelata commozione Daigoro Sakaguchi, il maestro di Starck, intervistato per l’occasione “non credo la mia sia parzialità, se pensiamo ai risultati che ha ottenuto contro gli utilizzatori di burst, ad esempio, mi sembra impossibile pensarla diversamente; non dimentichiamo che Anthony non è potuto venire a contatto con le carte della prima saga, non prima che ci trasferissimo a Londra”
 
Seguendo la rotta tracciata dalle parole del vecchio giapponese, il set della storia traslò da Newcastle al sud dell’Inghilterra; le telecamere viaggiarono per chilometri e chilometri fino a riaccendersi davanti ad una maestosa porta dall’aria familiare.
Anche da buio della sua camera, Hajime la riconobbe immediatamente, non aveva la scritta ad arco sopra la soglia ma era impossibile non riconoscerla. Era lo stesso posto in cui si trovavano adesso.
 
Come prontamente spiegato da Galaxy, Londra era stata per Battle Spirits quello che Sheffield era stata per il calcio; era il cuore di tutto, il luogo dove tutto era iniziato.
Quel club fu il primo vero punto di svolta della carriera, e della vita, di Anthony; nella capitale il ragazzo poté venire a contatto con le carte di prima generazione, poté conoscere per la prima volta il calendario dei tornei e, soprattutto, poté incontrare finalmente un piccolo gruppo di giovani e appassionati duellanti.
 
“In quel club c’erano già Wayne Hart, i fratelli Atkinson, Devon Rose e Wallace McCoy” recitò la voce narrante di Yui Inoue “allora era solo un plotoncino di passionali dilettanti, non potevano nemmeno immaginarlo ma in quel club stavano per scrivere la storia”
 
Una rapida dissolvenza e le immagini del documentario lasciarono il posto a quelle in diretta dallo studio. Le facce erano molto diverse da come le avevano lasciate, il filmato aveva lasciato il segno e se era vero che Yui e Galaxy, da veri professionisti, riuscivano a non far trasparire alcuna emozione, gli altri tre faticavano a trattenere l’eccitazione (i ragazzi) o la commozione (il campione).
 
“E questo è il nostro primo punto di svolta” affermò Yui reintroducendo il discorso “Sakaguchi-Sensei e Lei vi trasferite a Londra per iniziare la vostra sfida al mondo; ci dica, come era affacciarsi nel grande mondo di Battle Spirits in quegli anni?”
 
“Complesso” replicò il campione “l’ambiente era in subbuglio e senza il maestro Sakaguchi a farci da guida probabilmente non ce l’avremmo fatta”
 
“Immagino, era l’inizio della “Constellation Saga” e dell’era dei brave” intervenne Galaxy “non fu una transizione facile”
 
“Guarda Galaxy, quello che dici è corretto, ma il nostro problema principale in realtà era lo stato di non professionisti” lo corresse prontamente Anthony “eravamo tutti minorenni certo, ma perlomeno avremmo potuto avvalerci della qualifica di semiprofessionisti; nella nostra condizione, invece, dovevamo per forza viaggiare in Asia per partecipare ai tornei ufficiali e, pure in caso di vittoria, non potevamo comunque accumulare gli eventuali punti per migliorare il ranking; ci spettava sostanzialmente solo il premio in denaro, non era poco ma in quel momento non era ciò che più ci serviva”
 
“Esatto, la situazione appariva quindi come molto complicata e, come sempre, è nelle solo situazioni ostiche che si vedono gli uomini con il fuoco dentro” fece Galaxy riprendendo possesso del filo della narrazione “la rivoluzione era innescata, ora serviva solo un’idea geniale a fare da scintilla; che altro aggiungere se non un sentito “benvenuti”, questo è il secondo capitolo: dal purgatorio al paradiso, le tournée e il 24 giugno”
 
Come accaduto in precedenza, il regista si agganciò abilmente alla presentazione del conduttore e riportò l’attenzione degli spettatori sul documentario.
 
Non fu un caso se, per prima cosa, il racconto video riprese ed ampliò gli accenni dei protagonisti sulla condizione dei ragazzi di Londra, situazioni ormai molto lontane nel tempo e, soprattutto, interne ad un mondo così cambiato da poter risultare assurdo al giorno d’oggi.
Con grande precisione e competenza, le voci narranti di Yui e Galaxy tracciarono il quadro generale della situazione: a differenza dei paesi asiatici, l’Inghilterra non aveva un organismo federale riguardante il settore, ciò significava che i duellanti inglesi non potevano ricevere la qualifica di professionisti (o semiprofessionisti fino al raggiungimento della maggiore età) e potevano valersi solo di quella di amatori, pertanto non potevano guadagnare punti ranking e potevano entrare nei tabelloni principali dei tornei ufficiali solo come detentori di record di punteggio; in più, l’assenza di una federazione significava impossibilità di organizzare tornei ufficialmente riconosciuti sul suolo inglese, il voleva dire necessità di viaggiare in Asia per partecipare a competizioni valide e acquisire una carta fama.
 
“Perdonate l’espressione poco inglese e poco da alta società” esordì lo Starck dell’intervista “ma era veramente una situazione di merda perché duellavamo sempre in Asia, senza mai avere punti in graduatoria e, in più, dovevamo anche pagare la quota d’iscrizione”
 
“Beh, io e Anthony eravamo ricchi di famiglia quindi il buy in non era un problema” scherzò McCoy, apparso per la prima volta come intervistato “battute a parte, era davvero brutto non avere nessuno che ci sostenesse, era come giocare per perdere solo che, per nostro grande disappunto, noi spesso vincevamo”
 
“Quello non era così male” riprese Anthony “in fondo sarebbe davvero bastato far istituire una federazione per prenderci i punti che ci spettavano, era sufficiente consegnare gli attestati di risultato, e, per fare ciò, dovevamo trovare il modo di far crescere il numero di praticanti… fortuna che il maestro era un visionario”
 
E la visione di cui il campione europeo parlava, scoprì poi Hajime, fu una storta di tournée stile star della musica chiamato il “Grand Tour BS”, prima attraverso l’Inghilterra e poi in vari paesi dell’Europa occidentale, in cui, ad ogni tappa, la squadra di Sakaguchi offriva spettacolari exibition matches e concedeva agli spettatori la possibilità di confrontarsi con i ragazzi.
 
Fu la scelta giusta.
 
“Come ci ha giustamente specificato Anthony, in un paese dall’ampia, e soprattutto vincente, tradizione sportiva come l’Inghilterra era fondamentale che il gioco avesse un seguito che superasse quello di altri sport minori, magari anche di simile natura come gli scacchi” raccontò Galaxy fungendo da complemento alle immagini “l’idea di Sakaguchi fu la svolta: meno dispendiosi tornei internazionali e più viaggi interni, la necessità non era di far conoscere i ragazzi ai loro colleghi asiatici ma di far conoscere il gioco ai connazionali dei ragazzi”
 
“Il suo successo fu straordinario” proseguì Yui “in meno di due anni il numero di praticanti reali di BS crebbe di più del 200%, ciò gli permise sia di ricevere il riconoscimento federale sia di istituire un piccolo circuito di tornei nell’Europa occidentale. Il tour aiutò i ragazzi a farsi veramente conoscere negli ambienti del gioco e a fungere da ispirazione per altri duellanti, occidentali ma non inglesi, che cominciarono ad imitare il loro esempio; Sakaguchi colse immediatamente la palla al balzo e propose l’organizzazione di un grande tour del mondo occidentale che comprendesse anche nazioni che oggi sono considerate di grande tradizione come Stati Uniti o Argentina. Fu un trionfo: era appena nato il leggendario “Occident Express”, il più grande circuito non asiatico mai pensato e considerato, ad oggi, uno delle più importanti innovazioni nella storia del gioco prima della recente riforma dei tornei”
 
Seguendo la storia narrata, anche la prospettiva del documentario iniziò ad allargarsi al mondo.
Era come osservare da lontano una fotografia; da Londra, le telecamere si spostarono su altri luoghi storici del circuito quali Parigi e Berlino, ma anche dall’altra parte dell’oceano New York, Los Angeles e Buenos Aires, e anche le interviste iniziarono a farsi più variegate coinvolgendo anche membri meno noti del gruppo, come i fratelli Callum e Fergus Atkinson, gli altri due scozzesi, o duellanti stranieri quali Chris Neal, indicato dalla grafica come il primo occidentale a sconfiggere un asiatico in un match “ufficiale”, l’argentino Santiago Romero e i francesi Didier Valentin e Mathieu LaFontaine, pionieri del gioco nei rispettivi paesi.
Hajime, Kouta e gli altri ragazzi si sentivano come alla premiere di un film; era incredibile scoprire così tutti questi particolari riguardanti il loro amato gioco, essendo nati in un mondo che in quel senso era già “globalizzato” non avevano mai pensato a come potesse essere stato prima, il ragazzo con la fascetta in particolare si trovò quasi a vergognarsi del suo titolo di duellante leggendario: cos’era essere stato il primo a vincere un match sul terreno in 3D rispetto a tutto questo.
 
“E arriviamo così al 24 giugno” narrò la voce di Galaxy “però, prima di arrivarci, dobbiamo darci un’occhiata alle spalle e in particolare ai precedenti due mesi di trionfi culminati nel prestigioso torneo di Hanoi del 18 maggio. Quel giorno fu un’apoteosi: Anthony Starck vince il titolo battendo in finale Wallace McCoy, quarto si piazza Hart e Rose esce ai quarti di finale, classificandosi tra il quinto e l’ottavo posto; i risultati portano al sorpasso, nel ranking per nazioni, sulla Cina terza e sulla Thailandia seconda arrivando a stazionare solo dietro al Giappone”
 
A quanto parve, l’evento scatenò una reazione non proprio prevista negli ambienti giapponesi di Battle Spirits che, infatti, si affrettarono a proporre una sfida ufficiale che resterà un unicum nella storia del gioco: una sfida per nazioni da disputarsi nei giorni 24 e 25 di giugno in cui si sarebbe messo in palio il primo posto del ranking relativo.
 
“Volevano punirci per aver messo in dubbio il loro predominio” sentenziò sicuro McCoy “Anthony certamente vi dirà che ci rispettavano… come no, diciamo piuttosto che erano abbastanza bravi a dissimulare”
 
“Scelsero anche di ispirarsi ad un evento che noi inglesi amiamo come la Coppa Davis” aggiunse Rose “massimo cinque incontri con un minimo di tre punti necessari per vincere, gli incontri divisi in due singolari, un due contro due e poi, nel caso si rendessero necessari, altri due singolari”
 
Seguendo la linea tracciata dalle interviste, il documentario passò poi a descrivere le regole dell’incontro: a differenza di ciò che accade nella competizione tennistica d’ispirazione, in questo caso si richiedeva una dimostrazione di maestria di tutte le sfaccettature del gioco: era obbligatorio l’uso di tutti e sei i colori (consentiti i mazzi misti) sui cinque incontri; inoltre dei quattro singolari due andavano vinti per eliminazione di vite e due per deck out, con l’obbligo per un singolarista di disputare, qualora si arrivasse al quarto e al quinto, almeno uno dei due tipi di duello.
 
“Era un discreto problema visto che ero un pessimo duellante di carte blu” scherzò Anthony “se fossimo arrivati al quinto sarebbero stati guai seri… fortunatamente avevo dei compagni fantastici”
 
Il resto fu storia: sotto gli occhi stupefatti dei funzionari (e dei giocatori) giapponesi Anthony stravinse il duello d’apertura, McCoy ottenne, con qualche patema in più, il sospirato deck out e in ultimo i fratelli Atkinson dominarono il doppio; non ci fu nemmeno bisogno di ricorrere al secondo giorno, dopo circa tre ore sul tabellone erano già scritti risultato, vincitore e nuovo numero uno del ranking per nazioni: l’Inghilterra.
 
Le telecamere riportarono lo studio londinese sullo schermo facendo una emozionante panoramica dei volti dei partecipanti; il sentimento più diffuso era la commozione e se lo sguardo di Anthony mescolava il sentimento con una certa soddisfazione, gli occhi dei due inglesi erano lucidi dalle lacrime.
Era davvero una bella immagine, soprattutto per Nora anche se lei non l’avrebbe ammesso mai.
 
“Quell’incontro è stato un punto di svolta, giusto?” domandò Galaxy
 
“Si, fu davvero fondamentale” rispose Anthony “ricordo che dopo quell’evento, anche i ragazzi della nazionale americana richiesero di poter disputare una sfida ufficiale di quel tipo, ovviamente dall'altra parte rifiutarono”
 
“Quel tipo di sfida non è mai più stato replicato” scherzò Leonard “nel nostro paese, per scherzare, si dice che temevano fosse la loro Inghilterra-Ungheria, parafrasando una storica umiliazione calcistica della nostra nazionale”
 
“Però concessero la qualifica di torneo di primo livello a Londra” proseguì, anch’egli ridente, Oliver
 
“Vero, ma non solo quello, vennero creati anche il campionato europeo e quello nordamericano” fece allora Galaxy riprendendosi telecamera e filo del discorso “tuttavia, come insegna una legge formulata da uno dei più grandi inglesi della storia, Isaac Newton: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”
 
“E, nella fattispecie, la reazione uguale e contraria” continuò Yui “fu richiamare all’ordine lo strano ragazzo, quello che aveva conquistato e difeso il titolo negli ultimi anni, quello che non vinceva nei tornei (anche perché nemmeno ci partecipava) ma che nessuno riusciva a mai battere; è questo l’inchiostro con cui andremo ora a scrivere il capitolo conclusivo del nostro documentario: Starck vs Arata, la storia infinita”
 
Come prevedibile, l’ultima parte del documentario scelse di riepilogare un po’ gli eventi ma, questa volta, mettendoli a confronto con altri eventi… accaduti a qualcun altro.
 
“Ahahah, lo immaginavo che fosse così” rise Hajime osservando le immagini parallele scorrere sullo schermo
 
Le due vite a confronto erano ovviamente quelle del nostro amato protagonista, Starck, e del suo altrettanto amato rivale e non avrebbero potuto essere più diverse in ogni senso: alla giovinezza agiata e sfarzosa dell’inglese faceva da contraltare quella mediocre del nipponico; poi ancora, ottimo studente, sia per voti che per condotta, il primo, allievo casinista e poco sopra la sufficienza il secondo; vero gentlemen l’uno, vera rockstar l’altro.
 
“Immagino che anche nel campo di BS siano così” affermò Abura divertito
 
“Da ciò che ricordo della sua fama… è proprio così” replicò Nora, anch’ella di buon umore
 
Le immagini confermarono i sospetti dei ragazzi sin dal primo fotogramma.
Emerse che Starck era praticamente iperattivo, partecipante a tornei a rotazione continua in giro per il mondo e perennemente al centro dell’attenzione; al contrario, Arata duellava in scontri ufficiali sostanzialmente solo per difendere il suo titolo e nella maggior parte dell’ambiente di BS era famoso (anzi famigerato) per il suo rendersi regolarmente introvabile.
 
“In realtà ero semplicemente a casa mia, a Kadode” spiegò Arata, apparso per la prima volta nel documentario “all’epoca però, non essendo ancora la “nuova capitale di Battle Spirits”, era solo una cittadina semisconosciuta ad un’ora abbondante da Tokyo; ricordo che, quando vennero a cercarmi, i tre signori della federazione ci misero qualcosa come… se non sbaglio cinque ore per trovarmi”
 
“Non ci ho mai creduto alla storia delle cinque ore” replicò “virtualmente” Anthony trattenendo a stento le risate “non posso credere che la federazione nipponica non conoscesse l’indirizzo del suo numero uno del ranking; voleva, e vuole ancora adesso, solo fare scena”
 
“Conosco il mio paese e so che le possibilità che municipio, federazione e stato avessero un buco nero di informazione riguardo un ventunenne sono tendenti a sottozero” reiterò Sakaguchi “se davvero ci misero cinque ore, e di questo dubito, può essere solo perché i funzionari erano degli incapaci o perché lui non voleva farsi trovare”
 
Improvvisamente, Hajime ebbe un pensiero strano; forse sapeva in che modo Arata era sfuggito ai tre della federazione e se, consideriamo la sua età di allora, probabilmente si trattava della sua prima apparizione in assoluto.
 
“Lo credo bene che ci misero cinque ore, lui continuò a sabotarli e a mandarli fuori strada” sibilò una moderatamente indignata Mika, confermando gli entusiastici sospetti di Hinobori “gli diede almeno dieci volte le indicazioni sbagliate, sempre travestito con quella ridicola parrucca afro… a pensarci bene credo proprio sia stato l’esordio di Afrone”
 
Tuttavia, poiché come recita il proverbio il gioco è bello quando dura poco, alla lunga perfino un cialtrone come Arata cominciò a perdere interesse in quel passatempo e scelse di farsi trovare dagli ormai esanimi funzionari; quando poi quelli gli spiegarono il perché di quella visita, o perlomeno parte di esso, anche il suo spirito anarchico dovette farsi da parte, aveva davvero voglia di un duello decente e, soprattutto necessitava disperatamente che qualcuno lo tenesse in allenamento in vista del cosiddetto “duello della sua vita” (che poi sarebbe quello con Mika).
 
“Se gli avessero detto che si trattava di un duello ufficiale, quell’imbecille sarebbe scappato” affermò Mika con uno tono indecifrabile, ne rabbioso ne condiscendente “l’Arata di allora era molto diverso da quello di adesso, cercava sempre di fuggire le responsabilità; quei tre allora gli mentirono spudoratamente dicendogli che era solo un’esibizione e lui… ci cascò come un idiota, ovviamente”
 
Le risate dei ragazzi furono la perfetta colonna sonora per il film che veniva proiettato in quel momento, per Hajime, in particolare, fu piacevole scoprire chi fosse il campione del mondo in gioventù, vederlo così lo rendeva meno inarrivabile.
Nora d’altra parte era decisamente sconsolata alla vista di tanta stupidità assortita, c’era da sperare che fossero vere le voci secondo cui era molto cambiato… perlomeno per il bene di Mika e del loro futuro.
 
Rimasero però rapiti tutti e cinque in egual misura quando la narrazione fece un salto temporale e si spostò al giorno dell’incontro e tutta la fase di costruzione dell’evento: sorrisero divertiti di fronte alla diatriba tra i funzionari che volevano organizzare un evento in pompa magna e gli amici dell’università di Arata, allora come oggi il suo entourage, che non riuscivano a capire il perché di tante cerimonie per una semplice amichevole (poi capirono… capirono anche troppo); poi rimasero a bocca aperta nel vedere la spettacolare scenografia del Astral Six Palace di Tokyo, tutto agghindato per l’occasione; infine, riuscirono sin dalle loro postazioni video a percepire la soverchiante tensione al momento del primo incontro in persona tra il campione giapponese e i ragazzi della squadra inglese.
 
“Ricordo ancora quando l’ho visto la prima volta, un ragazzo più o meno della mia età che non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo” commentò Rose “ricordo anche che quello sbruffone di Wallace fu in realtà il primo a farsi avanti”
 
“Ero carico a mille dopo lo scontro con la nazionale e se c’era una cosa che avrei voluto dimostrare era di essere più forte di Anthony, così sfidai quel ragazzo appena lo vidi” spiegò il diretto interessato, quasi divertito dalla sua situazione “col senno di poi non fu una grande idea, un massacro in sette turni”
 
Incredibilmente, e con enorme panico da parte dei funzionari giapponesi, quel primo impatto tra il numero uno e il team britannico rischiò seriamente di rovinare tutto il castello messo in piedi dalla federazione; la sberla ricevuta a bruciapelo infatti fece sorgere nei ragazzi della nazionale parecchi dubbi sulla necessità di disputare quel duello, Rose in particolare propose più volte di ritirarsi e perfino Sakaguchi per la prima volta non parve così sicuro delle possibilità di vittoria del suo pupillo.
 
Sono tuttavia momenti come questo che da sempre fanno emergere lo spirito del campione e quello Anthony l’aveva sempre avuto, sin da quando giocava ancora a calcio.
 
Lo scontro si trasfigurò, divenne una meravigliosa odissea di più di trenta turni in cui i due contendenti concatenarono turni di studio ad improvvise variazioni di ritmo, assalti feroci e strenue difese, attacchi e contrattacchi, combinazioni ardite e azioni più scolastiche ma pulite; un’epopea dove si rivelarono decisive le capacità di lettura e conoscenza del proprio mazzo, di quello avversario e della sua strategia.
 
Fu un crescendo continuo, un’esibizione capace di farsi sempre più spettacolare ad ogni turno, fino alla sua degna conclusione.
 
“Io non rinnego ciò che ho detto; a mio parere Anthony è complessivamente migliore come utilizzatore di carte brave, forse e perfino più completo nell’uso dei sei colori” dichiarò Sakaguchi in video “detto questo, Arata con QUEL mazzo in mano è un duellante semplicemente imbattibile… secondo me era persino più bravo con quello che con il mazzo attuale”
 
“Non c’era nulla da dire” chiosò Starck quasi commosso “era allora ed è adesso più forte di me”
 
Il tabellone segnava il trentaduesimo turno, Arata fece un profondo respiro e portò l’attacco decisivo.
 
Gioco, partita, incontro, storia.
 
Era finita così, il Giappone aveva salvato l’onore confermando il comando del ranking individuale, pur circondato da europei, e l’Inghilterra aveva mantenuto il primo posto in quello per nazioni, pur con la consapevolezza che quella sfida avrebbe potuto essere diversa se quello strano ragazzo vi avesse partecipato.
A loro di tutto questo non importava nulla, avevano appena trovato un amico e un rivale per la vita e quella era, per i due ragazzi, la sola cosa che contasse.
 
“Arata non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno” affermò Starck visibilmente commosso “anche nei momenti difficili, e credetemi ce ne sono stati tanti, lui c’era sempre”
 
“Ricordo che la prima volta in cui l’ho aiutato…” raccontò l’ex campione del mondo “… aveva difficoltà a conciliare università e duelli e i suoi minacciarono di non pagargli più la carissima retta se non fosse laureato a breve; allora ebbi l’idea di spronarlo con una sfida, gli assicurai che sarei riuscito a laurearmi prima di lui e che, se avesse perso, non avrebbe più potuto duellare contro di me: ovviamente ho vinto ma siccome si era impegnato tanto decisi di non riscuotere”
 
“Innanzitutto l’idea fu di Mika e poi, in realtà, fui io a vincere” replicò l’inglese ilare “comunque si, quella fu probabilmente la prima volta, ma ce ne furono molte altre più importanti: quando rischiai di rovinare tutto con Natalie, lui mi ospitò e, assieme a Mika, mi aiutò a capire i miei stupidi errori; oppure quando a Wayne diagnosticarono il cancro, io e gli altri ragazzi eravamo devastati, non riuscivamo ad andare avanti… lui e Mika furono sempre i primi ad arrivare al capezzale e gli ultimi ad andarsene, sempre pronti a sostenerci, a spronarci e forse sono proprio loro il motivo per cui non abbiamo smesso di duellare”
 
“Abbiamo fatto solo quello che, a parti invertite, lui avrebbe fatto per noi” si schermò Mika “e poi lui era… lui è importante per me e Arata”
 
“È il mio migliore amico” conclusero all’unisono, in una perfetta sovrapposizione delle immagini le voci dei due protagonisti “questo e altro per lui”
 
Su quelle parole, il documentario si concluse e le luci tornarono ad accendersi sullo studio allestito nel palazzetto londinese; erano tutti in lacrime, perfino Galaxy e Yui alla fine non erano riusciti a resistere e la panoramica totale eseguita dal regista rivelò come anche l’esclusivo pubblico partecipante all’evento fosse nelle stesse condizioni.
 
“Scusate la mia mancanza di contegno” supplicò Galaxy asciugandosi gli occhi “siamo così giunti alla fine di questo bellissimo viaggio nella memoria. Oggi abbiamo assistito allo spettacolo di una vita, quella di uno dei più grandi duellanti della storia nonché protagonista e simbolo della diffusione nel mondo del nostro amato gioco. Permettetemi di ringraziare la produzione, gli operatori che hanno reso possibile quest’evento, il pubblico in studio e quello a casa e, ultimi ma non ultimi, la mia collega Yui Inoue e i nostri ospiti, sia quelli qui oggi sia coloro che hanno partecipato al documentario; grazie ancora tutti, è stato un onore compiere questo viaggio con voi”
 
“Vale lo stesso per noi” replicarono all’unisono i tre inglesi
 
“Siamo in chiusura, ci resta un po’ di tempo per qualche domanda finale” proseguì il conduttore “quali saranno adesso i nuovi obiettivi del campione europeo, cosa lo aspetta?”
 
“Mi aspetta tanta tranquillità, spero” rispose scherzoso Anthony “battute stupide a parte, il mio obiettivo sarà prendermi finalmente qualche momento per me stesso e per i miei cari, in particolare spero di avere più tempo per stare con Natalie e ripagare almeno in parte tutto ciò che lei ha fatto per me…”
 
“Lontano da Battle Spirits?!” domandò, nel silenzio della cameretta, Hajime che ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo
 
“…  perché è proprio questo il motivo di quest’evento: io, Anthony Starck, annuncio ufficialmente il mio ritiro dalle competizioni; parteciperò ancora solo a due duelli da professionista: il primo sarà un’amichevole contro due tra me e i due ragazzi che sono qui oggi, mentre il secondo sarà un duello simbolico in cui metterò in palio il titolo di campione europeo, ovviamente il titolo passerà al mio avversario qualun…”
 
Hajime Hinobori non stette nemmeno ad aspettare la fine di quel monologo, spense forzatamente il computer e si gettò a letto senza neanche ricordarsi di aprire la porta; non gli importava più nemmeno di quello… non gli interessava più niente.
Lanciò le coperte sopra la sua testa e chiuse gli occhi, nella mente solo una domanda.
 
-Perché?-
 
 
 
-Perché? Perché? Perché, cazzo?!!- ripeté il ragazzo, sempre più nervoso, nella sua mente -prima Arata, poi le parole di papà, adesso perfino Anthony-
 
Più passavano i giorni, meno il giovane duellante riusciva a capire cosa stesse succedendo al mondo: la scuola, la sua famiglia, le persone che conosceva, forse anche il mondo; stava accadendo tutto troppo in fretta e, soprattutto, senza che lui avesse capito perché.
 
-Per quale motivo tutti ora vogliono abbandonare Battle Spirits, io non lo farei mai, non potrei vivere senza-
 
“Ripeto, fase d’attacco!” esclamò una voce educata ma possente “fai più attenzione Hajime, devi decidere come rispondere all’attacco di Guerriero Katana
 
Risvegliato improvvisamente dai suoi pensieri, lo studente del primo anno ritorno con la mente al presente e al terreno di gioco su cui si trovava; il suo sguardo colse di sfuggita l’impetuosa carica dello spirit avversario, ormai arrivato già ben oltre la metà del ring roccioso, gli effetti erano già stati attivati e, come sottolineato dal presidente, si attendeva solo la sua risposta.
 
“Ne… ne rispondo con la vita” biascicò incerto, era così preoccupato a fare mente locale sulla situazione che quasi non sentì nemmeno l’urto dell’attacco
 
Osservando le carte che aveva in mano, il duellante con la fascetta provò a scavare nella memoria cercando di ripercorrere le fasi dello scontro e dedurre le sue mosse: erano all’ottavo turno e la mano era di Manabu, mentre lui, nel suo ultimo turno aveva posizionato…
 
-Ok, ora ricordo-
 
“Proseguo l’att…”
 
“NO!!” esclamò Hajime, con una foga un po’ eccessiva “c-cioè io… scu-scusi presidente, c-ciò che intendevo dire è che i-il danno alle mie vi-vite attiva la magia burst Fortezza Esplosiva che mi consente di recuperare immediatamente la vita che ho perso”
 
Mentre osservava la gemma cristallina riprendere lucentezza sulla sua armatura e il nucleo riapparire sul tabellone, il giovane Hinobori non poté non ripensare a quanto strana fosse quella situazione: non era la sua prima distrazione in quel giorno, in molti casi era stato ad un passo dal concludere fasi senza livellare gli spirit o attivare gli effetti e una volta, nel terzo turno, aveva commesso un marchiano errore tentando di attivare un effetto di livello 3 del suo Lord Dragon Bazzel senza rendersi conto di averlo appena abbassato a livello due… un fiasco totale.
 
-Più o meno come stai facendo ancora adesso- gli ricordò la sua voce interiore
 
“Ah già, quasi dimenticavo…” fece il più giovane “abbasso a livello 1 sia Goemon Drago Ladro che Fagiano di Ferro per poter attivare l’effetto del burst in azione lampo: costringo l’avversario a concludere la fase d’attacco”
 
“E sia” replicò l’altro “a te la mossa, Hajime”
 
 
TURNO 9
 
 
“Fase iniziale” esordì Hinobori, deciso ad evitare di prendersi altre pause “vediamo un po’ cosa abbiamo”
 
Era conscio di aver appena commesso l’ennesimo STUPIDO errore della giornata, ma alla vista della carta non poté fare a meno di trattenere un sorriso; era stato così duro perdere il suo amico Lord Dragon Bazzel per colpa della carta magia Falange di Ferro, che vedersi subito arrivare un altro grande eroe del suo mazzo non poteva lasciarlo indifferente.
 
“Fase principale: elevo Fagiano di Ferro a livello 2 e Goemon Drago Ladro a livello 3” dichiarò estraendo poi dalla mano destra la carta appena pescata “e posiziono un burst”
 
Lo sguardo di Hajime si alzò a scrutare l’orizzonte e analizzare la situazione dei duellanti e, ancor di più, l’impotente muro difensivo avversario: dall’altra parte del muro erano schierati Guerriero Katana a livello 3 (l’unico in affaticamento), Todon Armatore Ruggente a livello 2 e infine, tutti a livello 1, Fido Golem, Idra Corazzata e Pressautoma, il tutto condito da due nuclei vita rimasti.
 
“Fase d’attacco: attacco con Goemon e Fagiano di Ferro!” esclamò il ragazzo inclinando le due carte “grazie all’effetto di Scimmia d’Acciaio in fase d’attacco, finché ho un burst posizionato, tutti i miei spirit non fusi in brave guadagnano 3000 PB”
 
La luce dei due spirit in carica e degli altri schierati risplendette più forte che mai, tanto da illuminare tutto l’emisfero appartenente al duellante rosso, che però aveva tutta l’intenzione di non fermarsi li.
 
“Azione lampo: attivo l’effetto di Goemon a livello 2 e 3, scarto una carta rossa, in questo caso la magia Fiammata Esplosiva, dalla mia mano e aggiungo così un simbolo rosso ad uno spirit dei generi “Eroe Supremo” o “Grande Generale” a mia scelta; scelgo ovviamente Goemon
 
“Blocco gli attacchi con Pressautoma e Todon
 
I due spirit blu ruggirono con ferocia e si lanciarono al contrattacco incuranti della loro condizione di totale svantaggio; sugli spalti serpeggiava un senso generale di spiazzamento: nessuno dei presenti riusciva a capire per quale motivo l’ex presidente avesse scelto di sacrificare un eccellente spirit come Todon invece di un altro meno utile come, ad esempio, Fido Golem… nessuno, o quasi.
 
“Perché la strategia di base di mio fratello è sempre la distruzione del mazzo” spiegò Kataru, attento a non farsi sentire da Hajime “non è la prima volta che glielo vedo fare, elimina volontariamente le altre strade strategiche possibili per vedere se riesce a chiudere con quella che lui chiama sempre la SUA strategia”
 
“Beh, è un po’ rischioso non trovate?” osservò convintamente Kouta “cioè, sta duellando contro Hajime, un finalista mondiale, mica contro un dilettante da due soldi”
 
“Beh, oggi non mi sembra tanto “finalista mondiale” sinceramente” commentò Kimari
 
Ignorarono quell’acida osservazione (in fondo quando mai la ragazza era stata gentile con Hajime) e riportarono i loro sguardi sul terreno di gioco, dove, come prevedibile, i due guerrieri di Manabu vennero rapidamente massacrati dai loro corrispettivi schierati dall’altro lato del diametro.
 
“Aggiungo quindi un’altra azione lampo: magia Codice di Riavvio, recupero tutti gli spirit schierati in stato di affaticamento” concluse Hajime, sotto gli occhi increduli degli altri “turno finito”
 
 
TURNO 10
 
 
“Hajime va tutto bene?” domandò Manabu prima di aprire le fasi obbligatorie del duello
 
“Si, perché me lo chiedi?” replicò l’altro
 
“Niente” minimizzò l’ex presidente concludendo l’ultima delle operazioni obbligatorie, il recupero
 
Sugli spalti tutti, anche i duellanti meno esperti, avevano capito a cosa si riferisse; Hinobori aveva commesso un altro evidente errore: avrebbe dovuto attendere un eventuale fase d’attacco avversaria per giocare la carta magia Codice di Riavvio; se la magia, infatti, non consentiva agli spirit recuperati di attaccare una seconda volta (a meno non fossero brave spirit) nulla vietava di bloccare due volte.
 
“Fase principale” dichiarò il maggiore degli Ohizumi “preparati ad assistere all’entrata in scena di un nuovo amico; vi presento la bestia che regna su tutti i mari: evoco Shtrodom Idra di Zaffiro a livello 1”
 
Uno zaffiro di notevoli dimensioni si spezzò in quattro e una fitta nebbia blu avvolse il terreno di gioco; da essa apparvero inizialmente solo le teste, prima le due laterali e infine quelle centrali, poi arrivò la volta del corpo e della coda.
Quando la nebbia si disperse, davanti agli occhi del ragazzo con la fascetta stava un gigantesco mostro blu, con quattro teste e una pelle corazzata da possenti squame.
 
“Avanti, è il tuo turno”
 
 
TURNO 11
 
 
Il sesto turno giocato dal finalista del torneo mondiale fu uno tra i più blandi che il ragazzo ricordasse di aver mai giocato; pur mettendoci tutta la propria buona volontà, era chiaro che il suo mazzo, nonostante vi avesse aggiunto anche le carte del suo piccolo side deck, non avesse troppe intenzioni di aiutarlo quel giorno, per cui si limitò ad alzare i livelli di Ohdoran e Scimmia d’Acciaio e a portare un attacco con l’unico spirit i cui PB, tra livelli ed effetti, superavano quelli di Guerriero Katana ovvero Goemon.
 
“Azione lampo: attivo l’effetto di livello 2 e 3 di Goemon, scar…”
 
Per sua fortuna, quella lucidità che in quel giorno sembrava funzionare, per lui, a singhiozzo decise di attivarsi appena in tempo per evitargli un’altra figuraccia; gli bastò infatti una semplice occhiata lampo per rendersi conto che lui non aveva più in mano nessuna carta rossa da scartare e che quindi non c’erano le condizioni per attivare l’effetto.
 
“Vo-volevo dire… so-solo a-attacco con Goemon” si corresse, cercando di salvare il salvabile “scusi presidente, a furia di giocare turni sempre uguali mi viene da ripetere le frasi; non succederà più”
 
“Ne rispondo con la vita” replicò non convintamente il maggiore, era chiaro che quella giustificazione gli suonava strana, ma se al suo avversario andava bene così che era lui per giudicare
 
“Concludo il turno”
 
 
TURNO 12
 
 
“Fase iniziale: fase dei nuclei, fase di acquisizione, fase di recupero” recitò ritmicamente Ohizumi per poi guardare la carta “ottimo, fase principale: evoco immediatamente il titano che caccia tra le stelle, Orione Gigante Cacciatore
 
Il gigantesco uomo emerse dal terreno frantumando la crosta rocciosa in mille pezzi; Manabu lo seguì soddisfatto fino a che esso andò a schierarsi accanto agli altri spirit della sua armata, dopodiché tornò a rivolgere lo sguardo all’avversario.
 
“Attivo l’effetto di Orione Gigante Cacciatore al momento dell’evocazione: distruggo dodici carte del tuo mazzo”
 
L’onda d’urto scaturita dal fendente che il gigante aveva menato contro il terreno oltrepassò la linea maginot dell’Hinobori e impattò con violenza contro la sua postazione facendo letteralmente esplodere il suo mazzo; ben dodici carte appartenenti al duellante rosso volarono inesorabilmente negli scarti.
 
“Fase d’attacco: Guerriero Katana attacca!” prosegui, con grinta, il rappresentante studentesco “attivo l’effetto Sgretola di livello 3 di Guerriero Katana ed elimino tre carte da tuo mazzo”
 
Altra fulminea onda d’urto e altro tributo di carte, molto inferiore in numero rispetto al precedente ma altrettanto pesante.
 
“Vedo che ho eliminato una carta di costo superiore a quattro” commentò Manabu, scorgendo tra le carte scartate lo spirit Kintaro Orso Imperatore delle Zanne “posso quindi attivare l’effetto di Guerriero Katana a livello 2 e 3, mando in affaticamento un tuo spirit a mia scelta… vada per Fagiano di Ferro
 
-Non posso perdere Scimmia d’Acciaio e il suo effetto offensivo- pensò il finalista mondiale “blocco con Ohdoran
 
“MA CHE DIAVOLO FAI?! MA FAI SUL SERIO IDIOTA?!!!” esplose una Kimari ormai impossibilitata a trattenersi ancora “SE HAI ANCORA TRE VITE E UN BURST POSIZIONATO PER QUALE STRAMALEDETTO MOTIVO BLOCCHI QUESTO INSULSO ATTACCO?!!”
 
Incassato il destro, il ragazzo con la fascetta si rivolse al terreno ansioso di ripensare la sua mossa ma, purtroppo per lui, il danno era già stato fatto, la carta era inclinata e lo spirit caricava con foga verso la sua inevitabile fine.
 
Fu un attimo quasi invisibile, prima il drago che salta in direzione dell’androide con le fauci fiammeggianti e poi i due si ritrovano a parti invertite… con la creatura a terra, tagliata in due da un singolo colpo di katana.
 
 
TURNO 13
 
 
Se il sesto fu uno dei turni più blandi della sua vita, beh allora il settimo poteva essere iscritto di diritto alla top five delle mani più assurde e insulse… forse della storia del gioco.
Non sprecò nemmeno tempo nel dichiarare le fasi principale e d’attacco; sarebbe stato tutto inutile, non aveva una singola idea su come affrontare quel turno e il suo avversario, con tutti gli errori che aveva fatto avrebbe potuto compilarci un questionario da sessanta pagine e pure l’unica strategia che sino ad ora era stato in grado di imbastire gli era preclusa da fatto che in mano avesse solo carte bianche.
 
“A lei la mossa” sussurrò mestamente
 
 
TURNO 14
 
 
“Finalmente, it’s showtime!” esclamò il maggiore dopo aver completato l’acquisizione “fase principale: attivo il nexus Lago Impronta del Gigante a livello 2”
 
Un gigantesco cratere montano contenente uno stampo ricolmo di acqua cristallina emerse dal nulla alle spalle della postazione del rappresentante studentesco e immediatamente prese ad irradiare tutto il terreno di gioco con la sua luce.
 
“Attento Hajime, non è ancora finita” fece sicuro l’Ohizumi “elevo Fido Golem a livello 3 e attivo la magia Potere di Orione; pagando il suo costo tramite Guerriero Katana, che si abbassa a livello 2, e Idra Corazzata che viene eliminata”
 
Come sempre accadeva in quei casi, l’aura di luce che avvolgeva l’androide armato di katana si affievolì e il guerriero si chinò come preso da stanchezza; accanto a lui, dove prima stava l’idra, una spada blu dall’aria eterea andò a conficcarsi nel terreno prima di essere afferrata dallo spirit Orione Gigante Cacciatore.
 
“Se giocata durante la fase principale la magia consente, qualora un mio spirit dei generi “Spirit Combattente” o “Spirit Stellare” rechi danno alle vite avversarie, di eliminare dieci carte dal suo mazzo; e ora fase d’attacco” spiegò Manabu prima di aprire definitivamente le danze “per prima cosa attivo sia l’effetto di livello 1 e 2 che quello di livello 2 del mio nexus: il primo mi permette di accrescere il numero di carte eliminate dagli effetti Sgretola dei miei spirit di uno per ogni burst posizionato da entrambi i giocatori; il secondo, invece, mi consente, nel caso abbia solo carte blu nel mio terreno di gioco, di far guadagnare 3000 PB a tutti i miei spirit”
 
Le quattro creature disposte una accanto all’altra esultarono con grida e ruggiti mentre l’aura di potere azzurra proveniente dal nexus si diffondeva nei loro corpi come lingue di energia; conclusasi l’infusione di forza, i quattro misero in attività o estrassero le rispettive armi e si misero in posizione pronte a scattare.
Restava solo da capire l’ordine scelto.
 
“Attacco con Shtrodom!” esclamò deciso “attivo immediatamente il suo effetto Sgretola che si combina con quello del nexus per eliminare un totale di tre carte”
 
-Maledizione, ha doppio simbolo- pensò l’avversario “blocco con Fagiano di Ferro
 
Manabu sorrise soddisfatto all’udire quelle parole, era proprio quello che sperava e, soprattutto, ora poteva poggiare la pietra tombale su quello scontro. Osservò il suo mostro devastare il malcapitato draghetto, assolutamente incapace di opporsi; ovviamente era stato un errore quello del ragazzo con la fascetta, ma era chiaro che in quel giorno Hajime non fosse centrato sullo scontro e, per non amasse ricorrere a certi mezzucci, sarebbe stato da stupidi non approfittarne”
 
“Attacco con Fido Golem e, contemporaneamente, attivo il suo effetto Sgretola” incalzò l’ex presidente “quattro carte sono eliminate, come rispondi all’attacco?”
 
“Rispondo con la vita!” replicò l’avversario subendo l’urto dei due colpi di cannone “con la diminuzione delle vite, posso attivare il burst e così evocare, a costo zero, Lord Dragon Eroe Dragone
 
L’ormai celeberrimo fiore di pesco giunse dal cielo sull’arena rocciosa, infrangendosi sotto i colpi del feroce guerriero dragonico; al solo vederlo ad Hajime parve di recuperare un minimo di lucidità e proprietà di mezzi, era pronto ad affrontare il prossimo turno.
 
“Attacco ancora, stavolta con Guerriero Katana” lo incalzò l’altro “attivo l’effetto Sgretola, stavolta senza l’effetto correlato del nexus, ed elimino due carte”
 
L’ennesima onda d’urto provocata dagli spirit di Manabu lanciò in aria altre due carte del mazzo di Hinobori… due carte tra cui, purtroppo per il giovane vicecampione mondiale., vi era una carta magia di costo cinque.
 
“Perfetto, mando in affaticamento Lord Dragon
 
Un’altra sferzata azzurra centrò in pieno il neo arrivato eroe facendolo accasciare a terra; privo di ostacoli, lo spirit oltrepassò la linea difensiva e si lanciò verso la postazione del ragazzo, il quale, mal celando la frustrazione, si prese tutto il tempo necessario per la replica.
 
“Blocco con Scimmia d’Acciaio
 
“Infine, attacco con Orione” affermò Ohizumi, non attendo nemmeno la, scontata, conclusione dello scontro precedente
 
“Ne rispondo con la vita!” ribatté sicuro Hajime
 
Un gelo generalizzato pervase tutti gli spettatori dell’incontro alla pronuncia di quella risposta; nessuno aveva il coraggio di parlare… quasi nessuno.
 
“IL MAZZO, IDIOTA!!” sibilò Kimari
 
Hajime Hinobori fece appena in tempo a rendersi contro di quanto detto dall’amica che, dopo che i suoi pugni ebbero infranto barriera e nucleo, la spada eterea apparsa a inizio turno si rimaterializzò nella mano sinistra del gigante; con essa, lo spirit menò un feroce fendente sull’esangue mazzo dell’avversario scatenando la sua energia in un’esplosione di carte.
 
“Ho concluso, a te la mossa”
 
Il ragazzo con la fascetta non si era mai sentito tanto male nell’udire la frase di rito di passaggio del turno: aveva subito il primo deck out della sua carriera.
 
Aveva perso.
 
Uscirono dal terreno in 3D per tornare nel salone al pianterreno del club di Mika, ad attenderli c’erano tutti i loro amici che erano spettatori del duello; il minore alzò leggermente lo sguardo per cercare di coglierne i volti: Kouta sembrava deluso, Chihiro e Kobushi erano perplessi, Kimari addirittura aveva uno sguardo incattivito, uno che non vedeva dai tempi in cui ancora sognava di dominare il mondo.
 
-Perfetto, bello spettacolo che ho dato-
 
“Vai fratellone!!” esclamò l’unico di quella combriccola che non sembrava minimamente toccato dalle sue beghe
 
“Beh, diciamo che sono stato anche fortunato” blandì il fratello maggiore
 
“Mmm, non direi sai” si inserirono Chihiro e Kobushi distogliendo, con suo grande sollievo, l’attenzione da lui “non hai mai avuto il tuo spirit chiave a disposizione e hai distrutto un mazzo sostanzialmente a colpi di effetto Sgretola; io questa la chiamo impresa”
 
“Concordo” affermò Mika “inoltre, a mio parere, un duello caratterizzato da errori frequenti come quello condotto da Hajime rende più difficile il trovarsi in posizione di risposta, a causa dell’assenza di una strategia”
 
“Adesso esagera, signorina Mika” replicò cortesemente lo studente “Hajime ha solo incontrato una giornata sfortunata, giusto Hajime?”
 
Il ragazzo non rispose immediatamente, completamente immerso nei suoi pensieri, e servirono un secondo richiamo vocale e i gesti di Kimari per convincerlo a balbettare uno stentato “si, certo”.
 
“Ne ero sicuro” sussurrò ancora il rappresentante scolastico “allora ci rivediamo il giorno del torneo, fai il tifo per me, mi raccomando”
 
Non ce la fece più, tra tutto quello che era successo i giorni precedenti, il pensiero di cosa sarebbe accaduto da li a breve, financo futuro torneo regionale; aveva solo voglia di tirare fuori tutto.
 
“Mi dispiace, non ci sarò”
 
E sparì, al di la della porta.
 
 
 
SPAZIO DELL’AUTORE
 
Evviva, ho finito un capitolo in tempi non omerici, quasi non ci credo manco io.
Vabbè, esultanze esagerate a parte devo ammettere che raramente ho lavorato così velocemente ad un capitolo, soprattutto perché adesso lavoro e quindi non ho più tutto il tempo di prima; il capitolo è, a mio parere, venuto davvero bene, uno degli episodi che più mi ha soddisfatto all’interno di tutte le storie che ho scritto, oltre ad essere il primo capitolo di quasi “vera narrazione” all’interno di questa storia (difatti è il primo capitolo in cui, nonostante il titolo, i duelli sono secondari) e ad essere uno dei più lunghi (se questo vi crea problemi, mi scuso ma vi avverto che ci saranno anche capitoli più lunghi).
 
I punti importanti sono ovviamente la discussione col padre e lo speciale sul campione europeo ed entrambi si inseriscono nel tema generale del “Cosa vuoi fare da grande?”, concetto che ovviamente può essere inteso sia in senso letterale (dialogo tra Hajime e Mahiru) sia in senso metaforico (Anthony è già un adulto, ma anche lui può dover decidere cosa “fare da grande”); se la scansione degli eventi nel capitolo vi crea problemi (es: non riuscite a capire dove sono gli stacchi tra un paragrafo e l’altro) per favore fatemelo sapere e io proverò a risolvere il problema inserendo una riga di separazione, una grechina o qualcosa di simile.
 
Per quanto riguarda la lite, spero di averla resa abbastanza credibile e senza far sembrare né l’uno né l’altro contendente come il “buono” della situazione; ammetto che un po’ mi dispiace per quello che ho dovuto far fare a Mahiru ma è necessario perché dovevo creare un po’ di dramma (nella serie è così tutto perfetto da risultare demenziale, d’altronde la serie È demenziale) e smuovere alcune certezze del nostro ragazzo.
Certamente, a molti di voi sembrerà esagerato che Mahiru voglia indirizzare suo figlio, mettendogli tra l’altro pressione, verso una certa strada a soli quindici anni, ma vi ripeto che si tratta di una scelta voluta; per quanto questo atteggiamento abbia un perché all’interno della trama (accennato in questo capitolo, ma sarà più evidente più avanti), uno delle caratteristiche fondamentali del contrasto tra Hajime e suo padre, che sarà una parte fondamentale di questa storia, è che non ce la cosidetta “parte del torto”, entrambi hanno ragione ed entrambi sbagliano.
 
Per la lunghissima scena dello speciale, che tra l’altro mi ha aiutato a inserire vecchi e nuovi amici futuri protagonisti del mondiale, invece mi sono ispirato ai programmi di storytelling sportivo, in particolare a quelli di Federico Buffa (grande giornalista italiano), che spesso mi capita di vedere; l’enfasi del racconto magari è un po’ eccessiva, ma ho preferito trasporre il linguaggio usato in quei programmi anche per evidenziare il mio contesto ovvero un mondo immaginario in cui BS è considerato uno sport (d’altronde se sono sport scacchi e poker sportivo, perché non BS) è la sua popolarità globale è comparabile a quella del calcio… per cui va trattato come il calcio.
Tra l’altro, il capitolo mi ha aiutato a dare un inquadramento storico del gioco e ad introdurre alcuni personaggi “storici” che avranno una certa importanza, o perlomeno faranno le comparse, nelle vicende future per cui consiglio (e lo ricorderò negli spazi dell’autore di quei capitoli) di andare a rileggersi questo episodio nel caso non ricordaste alcuni personaggi.
Vi avverto in anticipo, il prossimo capitolo che fungerà da prima parte al torneo intrascolastico sarà ricco di guest stars a sorpresa tra i partecipanti al suddetto torneo, non è necessario conoscere questi personaggi per seguire il capitolo, è solo più divertente leggerlo.
 
Vi lascio i turni del duello e, infine, i mazzi dei partecipanti a questo mini torneo; se in futuro ci saranno cambiamenti nei mazzi, li segnalerò.
 
Turno 1: Ohdoran, Lord Dragon Bazzel Eroe delle Esplosioni, Fortezza Esplosiva, Trasmigrazione FiammanteScimmia d’Acciaio.
Turno 2: Fido Golem, Guerriero Katana, Falange di Ferro, Todon Armatore Ruggente + Idra Corazzata.
Turno 3: Goemon Drago Ladro
Turno 4: Impavida Città sulla Nave
Turno 5: Doppia Esplosione
Turno 6: Pressautoma (Fiammata Esplosiva, Codice di Riavvio)
Turno 7: Fagiano di Ferro
Turno 8: Shtrodom Idra di Zaffiro
Turno 9: Lord Dragon Eroe Dragone
Turno 10: Lago Impronta del Gigante
Turno 11: Lama dei Legami
Turno 12: Orione Gigante Cacciatore
Turno 13: Cima-Creek Drago Marino
Turno 14: Potere di Orione
 
Mazzi (scusatemi per questa coda interminabile, è solo che mi sono divertito così tanto a scrivere il capitolo che si è dilatato a dismisura senza che me ne accorgessi; se quest’idea di mettere i mazzi importanti alla fine dei tornei dovesse non piacervi fatemelo sapere e provvederò a tornare al metodo precedente).
 
HAJIME
Lord Dragon Saviour Eroe Supremo x 1, Lord Dragon Glazar Eroe Glaciale x 1, Lord Dragon Bazzel Eroe delle Esplosioni x 1, Lord Dragon Eroe Dragone x 1, Kintaro Orso, Imperatore delle Zanne x 1, Drago Lame Gemelle x 1, Dragone Tsukuyomi x 1, Dragone Kagutsuchi x 2, Drago Orco x 1, Segugio Implacabile x 2, Armadidrago x 2, Scimmia d'Acciaio x 2, Fagiano di Ferro x 2, Dragosauro Inferiore x 2, Armadicertola x 3, Ohdoran x 3, Trasmigrazione Fiammante x 2, Fortezza Esplosiva x 3, Pescata Esplosiva x 2, Fendente Incendiario x 1, Lama della Deflagrazione x 1, Lama dei Legami x 1, Fiammata Esplosiva x 2, Furore Offensivo x 1, Incrocio Esplosivo x 1, Codice di Riavvio x 2, Doppia Esplosione x 1, Takamagahara Fiamma Divina x 1, Scudo Divino dell'Eroe Imperatore x 1, Spada Divina dell'Eroe Imperatorex 1


Aggiunte dal Side Deck per il duello contro Manabu 
Hanzo Drago Shinobi x 1, Goemon Drago Ladro x 1, Drag Krisnar x 1, Isola di Ganryujima x 1, Cima-Creek Drago Marino x 1
 
KIMARI
Cleopatra Eroina della Bellezza x 1, Caotico Seimei Eroe della Sventura x 1, Stein-Bolg Malvagio Capricorno Supremo x 1, Sheyron Drago Fantasma a Due Teste x 1, Youqueen l'Imperatrice x 2, Ethelfelda la Donna Vampira x 2, Ginevra Regina Oscura x 2, Guerriero Mascherato x 1, Comandante Mannaro x 2, Rodistrello x 3, Alisauro x 3, Fantoccio di Paglia x 3, Artigli Affilati x 2, Danza Macabra x 1, Fortezza Esplosiva x 2, Avidità di Nuclei x 1, Maledizione dell'Ade x 1, Girotondo Sanguinario x 2, Funerale Violaceo x 1, Furore Offensivo x 2, Rinascita Oscura x 2, Oscura Torre dell'Orologio Nascosta x 2, Camelot, Città del Crepuscolo x 3, Castello del Pentacolo x 1, Monte dei Cinque Elementi Sospeso x 1, Torre di Cadaveri Pendente x 1
 
MANABU
Guerriero Saigord, Eroe d'Acciaio x 1, Guerriero Katana x 1, Orione Cacciatore Gigante x 1, Yagyurd-Jubei x 2, Todon Armatore Ruggente x 2, Sea-Serpendar Mostro Stellare x 1, Emehydral Vacua Bestia Marina x 2, Idra Corazzata x 2, Automa di Pietra Modificato x 2, Riparoceros x 1, Fido Golem x 3, Zigoro Maestro Pescatore x 2, Pressautoma x 3, Triangolo di Divieto x 3, Pugno Esplosivo x 2, Fortezza Esplosiva x 1, Codice di Riavvio x 1, Falange di Ferro x 2, Sigilla Maelstrom x 1, Annientamento Implacabile x 1, Potere di Orione x 1, Sferzata della Rondine x 1, Lago Impronta del Gigante x 3, Porto dei Giganti x 1, Impavida Città sulla Nave x 2, Colosseo dell'Astro della Velocità x 1, Esplosione del Vulcano Sottomarino x 1

Aggiunte dal Side Deck nel duello contro Hajime 
Shtrodom Idra di Zaffiro x 1
 
TAMERU
Kung-Wolf Eroe del Cielo Blu x 1, Elasmos Grande Castello Rinoceronte x 2, Udo Maestro Shinobi x 1, Ruri Ali Fiorite x 2, Jamqua Grande Capo x 2, Siberza, Lupo Lanciere x 3, Diavoltasso x 2, Pandal x 3, Talpa Combattente x 3, Folata di Vento x 2, Forza della Natura x 1, Recupero del Branco x 1, Fortezza Esplosiva x 2, Proiettile Boomerang x 1, Tempesta di Fulmini x 1, Tornado Esplosivo x 1, Astro della Velocità x 2, Carica della Foresta x 2, Lungo il Confine x 1, Scala Infinita del Tempio Abbandonato x 2, Scogliere del Grande Fiume x 1, Rovine delle Rocce dalla Strana Forma x 2, Pianura degli Ingranaggi x 1, Frutti dell'Albero della Saggezza x 2, Frutti dell'Albero della Purezza x 1, Foresta delle Bestie Giganti x 1
 
KOBUSHI
Yoshitsune Eroe del Vento x 1, Gran Benkei x 1, Kenshin Signore della Guerra Alato x 1, Tarzania il Grande x 1, Nogan il Veterano x 1, Yang Ogre x 3, Tetra-Scimmia Guerriera x 1, Cho Rondine Celestiale x 2, Ruri Ali Fiorite x 2, Fiorfalla x 2, Megamosca  x 3, Scudinsetto x 3, Pistolibellula x 1, Aura d'Insetto x 3, Trappola del Triangolo x 2, Attacco Tempesta x 1, Recupero di Resistenza x 2, Furia d'Armi x 1, Conflitto Definitivo x 2, Carica Vitale x 3, Discesa Esplosiva x 2, Frutti dell'Albero della Purezza x 3, Foresta della Sacra Conifera x 2, Ponte Verde di Gojo x 2, Foresta Antica x 2
 
CHIHIRO
Mibrock Braver Eroe Carismatico x 1, Mibrock Baragan Eroe dei Ghiacci x 2, Prescelto Mibrock x 1, Genio Mibrock x 1, Dragandroide Androide Coraggioso x 2, Cannone di Ferro Esplosivo x 1, Cristallorso Bestia Vacua x 2, Gufo di Ezono x 3, Ricognitore Mibrock x 2, Guerriero Mibrock x 3, Procione Guardiano x 2,  Tigre Samurai x 2, Falco Assalitore x 1, Cavallo-Pistola x 1, Illusione Cristallina x 1, Codice di Riavvio x 3, Squarcio Glaciale x 1, Triplo Affondo x 2, Rigenerazione Nuclei x 3, Spada Dimensionale x 2, Dissolvenza del Giorno x 1, Cascate Ghiacciate x 1, Torre del Santo di Ghiaccio x 1, Scalinata dei Monti x 1, Fiordo Ghiacciato x 1, Grande Muro dello Scudo Bianco x 1, Cannone Satellite Lontano x 1
 
KATARU
Kaguya della Luna Eroina della Luce x 1, Regina Amazzone x 2, Ipergrifo x 1, Ragazza Amazzone x 3, Kuhja Pavone Stellare x 1, Angelia Coma x 1, Nekomarda x 2, Charadrius x 2, Minogamen x 2, Marzoniglio x 2, Kudagitsunen x 3, Fortezza Esplosiva x 1, Codice di Riavvio x 1, Bibbia Regale x 1, Punizione della Luce Lunare x 2, Piedi Alati x 1, Preghiera del Sogno x 2, Sussurro Magico x 3, Scintilla Interscambiabile x 2, Canto Atroce x 2, Organo Meraviglioso x 1, Terra delle Tombe dei Re x 2, Primo Libro della Creazione x 1, Corona del Cielo Stellato x 1
 
SHIZUKU
Cima-Creek Drago Marino x 1, Hogale Balena Portaerei x 1, Aquila Sceriffo x 1, Genio Mibrock x 1, Drago Arma Letale x 2, Auroria Drago dell'Arcobaleno x 1, Monokerock Narvalo Argenteo x 2, Armadidrago x 1, Delfino Etereo x 2, Pesce Vela x 1, Moonshouo Bestia Lunare x 3, Stella Marina x 2, Tripede x 3, Lord-Bravan x 2, Falco Assalitore x 2, Fortezza Esplosiva x 2, Triplo Affondo x 2, Rigenerazione Nuclei x 3, Mano del Sogno x 2, Illusione Cristallina x 2, Occhio del Ciclone x 2, Tempesta Esplosiva x 2, Lancia di Ghiaccio x 2, Spada Dimensionale x 1, Cascate Ghiacciate x 1, Capitale dei Ghiacciai Perenni x 1, Pura Via Lattea x 2
 
 
Ora ho concluso veramente; alla prossima, ed eccovi le anticipazioni:
 
Con Hajime sconfitto e costretto a separarsi dal gruppo, tocca a Manabu tenere alto l’onore del liceo di Kadode. Con il suo gruppo di amici, il presidente è pronto a fare il suo ritorno sui palcoscenici di Battle Spirits; tra nuovi vecchi avversari e duellanti dilettanti “particolari”, il sipario è pronto ad aprirsi sul primo club della storia in… Personaggi in cerca di mangaka.
  
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