< Dunque vuoi
fare un regalo a Watanuki > disse Yuko osservando Doumeki < Si > rispose
lui < Come mai ? Vuoi rivelargli i tuoi sentimenti ?
Vuoi poi baciarlo sotto la pioggia come gli innamorati ,
oppure al chiarore della luna piena ? > chiese sarcasticamente , Doumeki la
guardò fissa senza battere ciglia < Va bene la smetto > e si versò una tazza di sakè . < Mmm vediamo ,
ecco forse c’è qualcosa che potresti regalargli , ho un’idea
, però dovresti andare in un posto prima per prendere il materiale
primario > , lo sguardo della strega era già immerso in un suo
pensiero . Doumeki non poteva che accettare , non
sapeva proprio che regalo fare sennò . < Sai ,
una mia cliente mi deve pagare e diciamo che non posso andare io > < Come
mai ? > chiese lui < Vuoi che fatichi io , povera donna mentre ci sei tu
forzuto uomo > disse si nuovo sarcastica , poggiandosi una mano sulla fronte
come se fosse troppa fatica per lei parlare . < Si ho capito >
tagliò corto lui < Bene , ecco
l’indirizzo > disse lei consegnando a Doumeki un bigliettino con una
scritta fine e perfetta < Che cosa devo prendere ? > chiese lui
osservando ancora l’indirizzo < Oh , lo capirai > , Yuko lo disse
con una voce tanto suadente che Doumeki non potè fare a meno che guardarla
negli occhi fisso .
Era ormai sera
tarda , avrebbe dovuto scusarsi con la persona che
abitava a quell’indirizzo , prendere quello che voleva la strega e
tornare da lei . La casa si stagliava di fronte a lui ,
era più vicina di quanto si aspettasse , non era certo di riconoscerla ,
anche se non faceva quasi mai quella strada , sembrava apparsa per lui apposta
. Il cancello era aperto e fuori non vi era alcun campanello
, per cui entrò scrupolosamente , guardò il giardino mal
tenuto , c’era l’erbaccia alta e qua e là delle cartacce .
Forse era una signora anziana l’abitante di quella casa
, per cui non aveva la forza per pulire il giardino . La sua mano
bussò alla porta , non vi era la presenza si un
campanello neanche lì , ma alcun suono vi fu al bussare . Riprovò
e ancora nulla , bussava e non si sentiva rumore .
Provò ad aprire la porta , quella avanzò
nell’oscurità della casa senza il minimo rumore . Eppure la porta
non sembrava tanto
recente . Il cervello di Doumeki scattò subito pensando a varie ipotesi . Entrò e ancora nessun rumore quando
appoggiò il piede su quel vecchio legno polveroso .
Si tolse le scarpe comunque e salì il gradino .
La casa era vuota , non un solo mobile o oggetto era
situato all’interno , tutto ciò era molto strano . Avanzò
verso quello che sembrava un corridoio da film horror ,
tutto buio . Ormai la vista si era abituata e percepì più che
vedere che vi erano delle porte scorrevoli lungo tutto
il corridoio , ma non le aprì per verificare se fosse abitata , sentiva
che non doveva , arrivato verso la fine si arrampicava verso l’alto una
scala di legno con qualche gradino di legno rotto . Era davanti alla scala ed
accanto a lui l’ultima porta del corridoio . Il
suo istinto si attivò , si girò e fece
scorrere la porta . Finalmente la luce , la luce della
luna che filtrava da una finestra e finiva per illuminare solo una cosa in
quella stanza . Un quadro . Era raffigurata una geisha
seduta sulla riva di un lago con la testa rivolta verso l’orizzonte che
si estendeva nel quadro . C’era solo una
montagna che copriva tutto , molto alta .
Perché disegnare una persona con la faccia rivolta verso l’interno
del quadro ? Che cosa strana .
Prese il quadro che era appoggiato su un cavalletto e lo portò fuori dalla stanza . Richiuse la porta scorrevole e
posò a terra il dipinto , si girò verso
le scale . Passo dopo passo avanzò in loro direzione fino a fare i primi
tre gradini , poi si fermò . Sentì in
tutto il suo essere che era sbagliato , perciò
li ridiscese e prese il quadro , ripercorse il corridoio e arrivò
all’ingresso , riposò il quadro e si rimise le scarpe . Si
girò verso il quadro per riprenderlo , ma sopra
c’era un bigliettino . Prima non c’era nulla sopra . Lo prese tra le mani , era
piegato in due , lo aprì e lesse ciò che c’era scritto :
Grazie per aver tolto le scarpe e per essere tornato indietro quando eri sulle
scale . La calligrafia era identica a quella del bigliettino che prima Yuko gli
aveva dato . Prese il quadro ,
aprì la porta , diede un ultimo
sguardo al corridoio buio e poi richiuse la porta dietro di sé .
Messaggio
dell’autore : Scusate per l’attesa , ma non l’avevo neppure
continuata questa storia , stavo lavorando su un altro racconto , sulla scelta
importante per la continuazione dei miei studi e lavoricchiavo . Ma ecco il secondo
capitolo , strano che vi sia piaciuto il primo ,
credevo fosse fatto veramente coi piedi , per cui l’avevo dimenticato
laggiù nei meandri del mio computer XD W il mistero e il soprannaturale
. In questo capitolo si vede solo ciò , lo so
XD Buone vacanze miei lettori *_* Ah , probabilmente il prossimo è
l’ultimo capitolo XD