Crossover
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Autore: Ferrett    28/06/2020    0 recensioni
UNANIMUS raccoglie i personaggi provenienti dai più svariati universi della nostra epoca. Film, libri, cartoni animati... tutti i protagonisti dell'immaginazione umana finiscono per essere riuniti in questo mondo digitale, formando una comunità immensa, disomogenea e dalle differenze e abitudini più svariate.
Tra di essi, Ivan, un misterioso protagonista dal passato difficile, si ritrova a finire in una posizione decisamente particolare. In un mondo diviso tra i Buoni - coloro che la comunità considera i personaggi positivi delle storie - e i Cattivi - gli antagonisti che vengono emarginati per il loro passato e le loro gesta - il nostro protagonista dovrà impegnarsi per trovare il suo posto nella comunità. Ma le cose non saranno facili per lui, soprattutto quando, in maniera del tutto inaspettata, una certa Regina delle Nevi sembrerà interessarsi sempre di più a Ivan e a ciò che lo circonda.
#Crossover tra personaggi Disney
#Crossover tra personaggi di videogiochi
#Crossover tra personaggi di libri, manga e fumetti
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CUORE DI GHIACCIO



Buonanotte
 
"Sing us a song, you're the piano man," cantò Anna, la sua voce brilla, mentre lei e Kristoff camminavano lungo la strada, con la rossa che faceva una piccola piroetta, la sua faccia tutta arrossata. "Sing us a song tonight. 'Cause we're all in the mood for a melody, and you've got us feeling alright!"
 
"…sei sicura che starà bene?" domandò Ivan, sussurrando ad Elsa mentre seguivano l’altra coppia, guadagnandosi una risatina soffocata da parte della regina.
 
"Penso che l'idromele si sia rivelato più forte di quanto Anna si aspettasse," osservò Elsa.
 
"Ivan, canta tu la parte successiva!" esclamò Anna, girandosi sui tacchi ed indicando il giovane. Quell'azione la fece quasi cadere, finché Kristoff non le afferrò le spalle e la stabilizzò.
 
"Scusa, ma penso di aver cantato abbastanza per oggi," rispose Ivan, scuotendo la testa.
 
"Aw, andiamo!" si lamentò la rossa, prima che un sorriso malizioso si diffondesse sul suo viso. "Sono sicura che Elsa ha pensato che tu fossi il miglior cantante di tutti."
 
"Anna!" sibilò bruscamente la bionda, le sue guance che arrossivano pesantemente mentre il giovane si grattava il collo e concentrava lo sguardo sul terreno difronte a lui.
 
"Che c’è? È vero," replicò quella con un'alzata di spalle. Poi si voltò e proseguì lungo il marciapiede, avvolgendo le braccia attorno a quello di Kristoff mentre avanzavano insieme.
 
“…perdonala," esalò Elsa, sospirando, le sue guance ancora rosse mentre guardava verso il ragazzo. "Anna è… diciamo che a volte può essere…"
 
"Non c’è problema," finì per lei il giovane, sorridendo tranquillamente. "Voglio dire, è tua sorella. Io non ho fratelli, ma da quello che ho sentito, è una specie di pratica comune prendersi in giro tra familiari."
 
"Suppongo che lo sia," ammise Elsa con un sorriso, scuotendo la testa. "A volte penso che Anna stia cercando di recuperare il tempo perduto."
 
Mentre Ivan ridacchiava, l'espressione di Elsa divenne di nuovo timida.
 
"…p-però, penso davvero che tu sia un cantante molto bravo," ammise la donna.
 
"Grazie," rispose quello con un sorrisetto. "Ma, se dobbiamo essere onesti, non sono per niente bravo quanto te."
 
All’udire quel complimento, gli occhi di Elsa si sgranarono ed il suo viso impallidì, facendo immediatamente realizzare ad Ivan l’errore che aveva commesso nel ricordarle quel particolare.
 
"…è vero? Jessica… stava dicendo la verità?" domandò a quel punto Elsa, piano, la sua espressione nervosa. "M-Milioni di persone… mi hanno davvero vista cantare?"
 
Il giovane esitò, guardando di lato con un’espressione contrita. "...g-già, probabilmente sì," ammise alla fine, facendo una smorfia.
 
"Oh cielo, non voglio pensarci!" gemette Elsa una volta ricevuta la conferma alle sue paure, mettendosi il viso tra le mani e nascondendolo alla sua vista. Mentre camminava, alla fine emise un sospiro frustrato, facendo crollare in basso le braccia con un’espressione abbattuta.  "Non credo che imbarazzo sia una parola abbastanza forte per descrivere quello che sto provando!"
 
"Già, sono sicuro che fosse una specie di un momento privato per te," concordò nervosamente Ivan, strofinandosi la nuca con aria imbarazzata. "Mi dispiace di avertelo fatto ricordare."
 
Elsa sospirò. “Non importa,” disse, mentre si stringeva il cardigan attorno al corpo ed incrociava le braccia sul petto. “È solo che... vorrei aver avuto una scelta in merito."
 
"Oh, ti capisco," replicò Ivan, ridacchiando e scuotendo la testa. "So di avertelo già detto prima, ma è così che funziona anche per noi cattivi. Non abbiamo davvero scelta sulle nostre azioni. È la triste storia della nostra vita."
 
Elsa sorrise leggermente udendo ciò, prima di iniziare a mordersi il labbro inferiore.
 
"E... anche l'altra parte è vera?" domandò lei, esitante. "Alla gente... piace davvero il mio canto?"
 
Guardando di sbieco la donna, Ivan non poté fare a meno di sorridere all'espressione preoccupata ma piena di speranza sul volto della regina.
 
"Assolutamente," rispose con un sorriso sincero. "Hai riscosso un successo incredibile. E ti dirò, ho beccato anche Ellie a canticchiare quella canzone, un paio di volte."
 
La donna abbassò timidamente gli occhi. "…e tu cosa ne pensi?" chiese allora lei, un sorriso caldo che si stava diffondendo sul suo viso.
 
"Io?" ripeté il giovane, mentre le lanciava il suo miglior sorriso sincero. "Penso che sia la miglior canzone che abbia mai sentito".
 
"Oh, per favore," ribatté Elsa, chiudendo gli occhi e sollevando il mento mentre sorrideva ed arrossiva al complimento. "Ora stai solo cercando di lusingarmi. Non sono così ingenua."
 
"Forse," rispose lui con un'alzata di spalle divertita. "Ma il fatto è che… penso di essere nella stessa barca di tutti gli altri. Mi piacerebbe davvero sentirti cantare di nuovo."
 
"Beh, non credo proprio di poter riuscire a cantare per una grande folla di persone," disse Elsa, guardando Ivan con gli occhi socchiusi ed un sorriso strano. "Ma solo per te? Chissà, potresti essere in grado di convincermi."
 
A questo punto, Ivan ammiccò confusamente con le palpebre, sorpreso, e rallentò i suoi passi mentre Elsa distolse lo sguardo da lui e proseguì. Notando questa sua reazione, la regina guardò il giovane di sbieco e gli fece un sorriso che quello poté definire solo con un termine: malizioso. Ridacchiando tra sé e sé, Ivan scosse la testa e accelerò il passo per raggiungerla di nuovo, trattenendo a sua volta un sorriso.
 
Non poteva esserne certo, ma era abbastanza sicuro che la Regina di Arendelle avesse appena flirtato con lui.
 

 
Le strade di Arendelle erano in gran parte vuote a quell'ora della notte, ma le poche persone che vagavano ancora per le vie fissarono e sussurrarono tra di loro mentre le sorelle reali e i loro uomini passavano a loro volta.
 
"Non c’era bisogno di riaccompagnarci fino al castello, sai," disse Elsa, alzando lo sguardo su Ivan.
 
"Non è un grosso problema," la rassicurò quello con una scrollata di spalle. “E poi, camminare mi aiuta a digerire l’alcol”
 
"Personalmente, sono felice che tu sia tornato con noi," dichiarò invece Anna, girandosi per guardare Ivan mentre raggiungevano il ponte levatoio che conduceva al castello. "In questo modo posso ringraziarti per averci fatto passare una serata così bella."
 
"Sciocchezze, non c’è bisogno di ringrazia-" cominciò a dire lui, ma fu bruscamente interrotto quando Anna si fece avanti e lo abbracciò di colpo con forza, sbattendo nel frattempo la fronte contro il suo petto. Il giovane emise un piccolo grugnito, colto alla sprovvista dalla stretta repentina.
 
"Sai, sei piuttosto morbido nonostante i muscoli," disse Anna con voce soffocata, il suo viso sepolto nella maglietta del giovane. "Penso che Elsa lo apprezzerà davvero ta-"
 
"Va bene, dolcezza," esclamò prontamente Kristoff, afferrandola per le spalle e tirandola via da Ivan prima di portarla verso l’ingresso. "Penso che siano abbastanza ringraziamenti per una notte."
 
"Hai ragione," concordò Anna, dando al suo fidanzato uno sguardo suggestivo. "Dobbiamo concedere loro un po’ di tempo da soli."
 
"Wow, devo davvero reintrodurti al concetto di ‘pensieri interiori’," commentò Kristoff, affrettandosi ad allontanarsi mentre sollevava di peso Anna e se la caricava in spalla. "Buonanotte, Ivan! Grazie per tutto!"
 
"Sì, buonanotte Ivan!" gridò a sua volta Anna, mentre cercava inutilmente di liberarsi dalla presa di Kristoff, costringendo quest’ultimo ad accelerare il passo per portarla via da lì prima che potesse dire qualcosa di troppo. "Assicurati di dire a Elsa che è carina! È stranamente insicura su questa cosa, per qualche motivo!"
 
"…o-okay, Anna," rispose quello, divertito, salutando con un cenno del capo la principessa mentre Elsa seppelliva il viso tra le mani per l'imbarazzo. "Mi… assicurerò di dirglielo."
 
Mentre Anna e Kristoff sparivano nel castello, Ivan sospirò e si passò una mano tra i capelli, cercando di calmarsi e di dare una sistemata ai suoi pensieri prima di guardare Elsa.
 
"Mi dispiace per mia sorella," si scusò quest’ultima, abbassando le mani e guardandolo con imbarazzo.
 
"Tranquilla," la rassicurò lui con una scrollata di spalle, il suo viso che si riscaldava sempre più. "E poi, ha ragione, sai."
 
"Uh?" fece lei, aggrottando la fronte.
 
"Tu sei carina," specificò Ivan, sorridendo anche mentre le sue guance diventavano leggermente rosse. “Quindi non pensare mai il contrario.”
 
A questo punto, l'intera faccia di Elsa arrossì pesantemente, forzandola a distogliere gli occhi da lui.
 
"P-Però… questo è stato piuttosto... diretto, da parte tua," commentò la regina, giocando nervosamente con l'orlo del suo cardigan.
 
…è vero, chiedo scusa," ridacchiò subito dopo lui, il suo sorriso che vacillava mentre distoglieva a sua volta lo sguardo da Elsa. "Mi dicono spesso che sono un tipo... abbastanza schietto."
 
"L’ho notato," sorrise lei, deliziata. "Grazie. Per il complimento, intendo."
 
Ammiccando le palpebre per la sorpresa, Ivan si voltò di nuovo verso Elsa e trovò la regina che lo guardava direttamente, con un caldo sorriso sul suo viso. Vedendo ciò, il giovane non poté fare a meno di sorridere a sua volta, prima di raddrizzare le spalle e voltarsi completamente verso di lei.
 
"Allora… ti auguro una buona notte," cominciò a dire lui.
 
"Oh," esalò Elsa, ammiccando gli occhi con sorpresa mentre un'espressione d’ansia passava sui suoi lineamenti. "A-Aspetta, Ivan. C’è… una cosa che voglio dirti prima di salutarci…"
 
Quello ammiccò confusamente. "…sì?" la esortò, sorpreso.
 
"E-Ecco, i-il fatto è che…" cominciò a dire rapidamente la donna. “I-Io credo che…”
 
Ivan continuò a guardarla attentamente mentre balbettava, il suo sguardo perso.
 
"V-Volevo ringraziarti!" esclamò alla fine lei con una risata nervosa. "Mi sono divertita moltissimo stasera!"
 
"...oh, ok?" fece quello, confuso dall’imbarazzo che l’altra stava mostrando nel dire un semplice grazie.
 
"E… E poi, volevo dirti anche che…" riprese a dire Elsa con un sorriso tremante. "I-Io credo di… insomma, ho la sensazione di essere..."
 
Ci fu una pausa imbarazzante mentre Elsa continuava a balbettare ansiosamente, mentre Ivan la fissava con uno sguardo confuso e perso più che mai.
 
Finché, vedendo il suo imbarazzo, il giovane si decise a tranquillizzarla. "Non preoccuparti, Elsa. Ho capito, davvero," la rassicurò lui, sorridendo innocentemente. “Se vorrai farla di nuovo basta che me lo dici.”
 
Quella ammiccò, trasalendo, prima di guardare il giovane con uno sguardo confuso dopo le sue parole. “Uh?”
 
"L’uscita, intendo," spiegò Ivan, la sua espressione sinceramente convinta. “È questo quello che cercavi di dire, vero?"
 
"O-Oh, l’uscita," balbettò Elsa, sentendosi leggermente delusa dalla risposta dell’altro. Dopotutto, non era affatto questo ciò che aveva cercato di dire. "S-Sì, ecco... mi riferivo a quello, sì."
 
Un silenzio imbarazzante cadde di nuovo tra i due a quel punto, rendendo Elsa sempre più a disagio.
 
"Beh, allora… buona notte," disse allora lei con un mezzo sorriso, mentre salutava Ivan con un cenno della mano e cominciava a tornare verso il castello.
 
"Notte," la salutò lui, un'espressione confusa sul suo volto mentre vedeva il disappunto visibile negli occhi della donna, realizzando con sempre più certezza di aver, per qualche motivo, commesso un errore.
 
Ma ormai era troppo tardi per rimediare.
 
Sospirando, Ivan si allontanò dal castello e cominciò a tornare a casa, infilandosi le mani in tasca mentre camminava.
 
"Mi stai prendendo in giro!?" sibilò improvvisamente Ellie, alzandosi dal cespuglio dentro cui si era nascosta e gettando le mani all’aria con un’espressione esasperata.
 
Udendo quelle parole, Ivan ammiccò con le palpebre per lo stupore, rivolgendo la sua attenzione al cespuglio da cui aveva sentito provenire il rumore. Tuttavia, non fece in tempo a girarsi abbastanza velocemente, mancando così di vedere Loki che balzava fuori dal suo nascondiglio ed avvolgeva le mani attorno alla bocca della bambina, trascinandola di nuovo nell'arbusto. Con la fronte corrugata per il sospetto, il giovane si diresse verso il cespuglio e vi guardò dentro.
 
E tra i rami della pianta, invece di Ellie e Loki, il ragazzo trovò solo un paio di anatre. E a causa del buio che avvolgeva quella notte, Ivan non si accorse che gli occhi di una delle anatre avevano una strana colorazione sabbiosa, né notò il fatto che l’altro pennuto li avesse color smeraldo. Scuotendo la testa e lasciando perdere le anatre, il giovane si voltò di nuovo verso la strada.
 
"…idiota," sembrò quasi sussurrare una voce nella direzione dei volatili.
 
Brontolando tra sé e sé, Ivan scosse di nuovo la testa con stanchezza, prima di allontanarsi dalla boscaglia e dirigersi come prima verso casa. E mentre se ne andava, Loki, nella sua forma di anatra, si voltò verso Ellie e la guardò. Lei, tuttavia, non gli prestò attenzione, guardando sempre e solo il suo amico che se ne andava con un'espressione triste.
 

 
All'interno del castello, Kristoff posò Anna non lontano dalla porta principale.
 
"Uh, scusami per averti trascinata via," si scusò il giovane, distogliendo lo sguardo da Anna mentre lei si stabilizzava sulle gambe. “È stato un po' esagerato da parte mia."
 
"Va tutto bene, tranquillo," rispose lei, ridacchiando. "So che tendo spesso ad esagerare, a volte."
 
Uno sguardo suggestivo le attraversò il viso a quel punto. Anna si fece avanti e posò le mani sul petto di Kristoff.
 
"Inoltre, non è la prima volta che mi sollevi in quel modo, vero?" chiese ironicamente, abbassando la voce mentre si avvicinava all’altro con uno sguardo suggestivo. "Penso che sia un pochettino audace come cosa… non trovi?"
 
"Uh, s-sì, credo di sì," confermò Kristoff, le sue guance rosse mentre guardava Anna con gli occhi spalancati.
 
"E ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che mi hai sollevata, vero?" continuò Anna con un sorriso.
 
Quello ammiccò nervosamente. "N-Non..." cominciò a dire, ma fu interrotto quando la ragazza si alzò in punta di piedi e lo baciò di colpo, avvolgendogli le braccia attorno al collo.
 
I due rimasero così per un momento, mentre la sorpresa lasciava il viso di Kristoff e dava spazio all’amore, mentre chiudeva gli occhi e posava le mani sui fianchi di Anna. Alla fine, il bacio finì e i due si separarono, guardandosi l'un l'altro con le guance paonazze.
 
"…wow," sussurrò Kristoff con un sorriso.
 
"…sì, wow," concordò Anna con una risatina. "Immagino che siamo pari, adesso."
 
"Suppongo di sì," ammise l’altro. "Mi sono divertito moltissimo stasera."
 
"Anch'io," annuì lei, prima che la sua espressione diventasse colpevole. "Mi dispiace di aver portato Ivan ed Elsa senza dirtelo."
 
"Non preoccuparti," replicò Kristoff con un'alzata di spalle. "Sono d'accordo con te. Penso che starebbero piuttosto bene insieme. E poi, sembra che le cose abbiano funzionato abbastanza bene per tutti, stasera."
 
In quel momento, le porte d'ingresso del castello si aprirono all’improvviso, attirando l'attenzione di Anna e Kristoph mentre Elsa si affrettava a entrare.
 
"Buonanotte," disse rapidamente la regina mentre li superava, la sua espressione sconvolta e le sue braccia avvolte in modo protettivo attorno a sé, salendo le scale fino al secondo piano.
 
Anna e Kristoff la guardarono, confusi, fino a quando non la videro scomparire dietro un angolo e sbattere una porta. "…oppure no," sospirò lui, abbassando le spalle.
 
Anche Anna guardò sua sorella allontanarsi, mordendosi per un attimo il labbro inferiore, prima di voltarsi a guardare il suo ragazzo con un'espressione colpevole.
 
"Dovrei andare a controllare come sta," disse, delusa. "Scusami."
 
"No, non fa niente, davvero," la rassicurò lui, lanciandole un sorriso rassicurante. "Ci vediamo domani?"
 
"Certo," rispose Anna con un sorriso, allungando una mano ed afferrando quella di Kristoff, dandole una stretta veloce. Poi si allontanò da lui e cominciò a salire le scale alla massima velocità. Kristoff la guardò allontanarsi per un momento, prima di sorridere e camminare verso un'altra parte del castello.
 
Quando Anna raggiunse la stanza di Elsa, sua sorella era già scomparsa dietro la porta. Ignorando le vecchie ansie e ricordi che le assalirono il petto a quella visione, Anna si avvicinò con esitazione alla porta della camera da letto e rimase in piedi per un momento, appoggiando la mano contro il legno. Quindi, raddrizzando le spalle, fece un respiro profondo e bussò alla porta.
 
"Elsa?" chiamò, facendo del suo meglio per non sembrare intrusiva. "Posso entrare?"
 
Ci fu una lunga pausa assoluta, abbastanza duratura da farla preoccupare, mentre l’ombra amara del dubbio iniziò ad insinuarsi nella mente di Anna. Era stato tutto un errore? Qualcosa era andato storto? Che il forzare questa situazione su Elsa rischiasse adesso di portarle via sua sorella?
 
"Entra, Anna," arrivò infine la risposta di Elsa, strappando bruscamente la principessa dai suoi pensieri.
 
Sbattendo le palpebre, sorpresa, un sorriso felice si diffuse sul viso di Anna. Tuttavia, mentre la sua mente ancora leggermente brilla elaborava ciò che Elsa aveva detto, Anna notò il tono cupo nella voce di sua sorella. Fu quindi con un'espressione preoccupata che Anna aprì la porta ed entrò nella camera da letto di Elsa.
 
Guardandosi intorno, Anna trovò rapidamente Elsa seduta sul suo letto, appoggiata con una spalla allo schienale del letto a baldacchino, intenta ad osservarsi tristemente le mani che le riposavano in grembo.
 
"Ehi," la salutò Anna, esitante, chiudendo delicatamente la porta dietro di sé.
 
"…ehi," replicò Elsa, piano, senza alzare lo sguardo per guardarla.
 
La rossa iniziò visibilmente a trovarsi in disagio. "Allora… è stata una nottata divertente, eh?" chiese alla fine, incerta, incrociando le braccia dietro la schiena mentre camminava lentamente verso Elsa.
 
"Sì," concordò lei con un piccolo sorriso. Ma poi, altrettanto rapidamente, il suo sorriso scomparve e l'espressione della regina tornò ad essere neutra. "Per la maggior parte."
 
"Elsa, va tutto bene?" domandò Anna, inarcando un sopracciglio mentre si avvicinava a sua sorella.
 
A questo punto, Elsa alzò finalmente lo sguardo per guardare Anna. Per un momento, la bionda non disse nulla, cercando chiaramente di pensare a qualcosa da dire, prima che le sue spalle crollassero verso il basso, emettendo un sospiro.
 
"No," rispose alla fine con un'espressione abbattuta, distogliendo di nuovo lo sguardo da Anna.
 
"È successo qualcosa?" chiese quest’ultima mentre si fermava accanto al letto di Elsa. "Quando vi ho lasciati insieme, sembravate andare d’accordo..."
 
Un pensiero improvviso balenò nella sua mente in quel momento. Anna fece una pausa.
 
"Per caso… ti Ivan ha fatto qualcosa?" domandò allora la rossa.
 
"Cosa intendi dire?" chiese lei di rimando, la sua fronte corrugata mentre guardava sua sorella.
 
"Tipo, ti ha detto o fatto qualcosa di... spiacevole?" premette ancora lei, incrociando le braccia sul petto.
 
A questo punto, Elsa ammiccò, visibilmente sorpresa, prima che un'espressione scandalizzata attraversasse i suoi lineamenti.
 
"C-Certo che no!" scattò animatamente la donna, le sue mani che si stringevano in pugni. "Anna, come puoi pensare una cosa del genere? Ivan non potrebbe mai ..."
 
"Ok, ok!" la interruppe Anna, tendendo le mani davanti a sé nel tentativo di scacciare la rabbia di Elsa. "Ero solo preoccupata che avesse... non lo so..."
 
La rabbia di Elsa sembrò scomparire dopo qualche istante, e la regina rilassò le braccia e distolse lo sguardo da sua sorella. Sospirando, Anna si sistemò sul letto accanto a lei, appoggiandosi allo schienale e posando il peso sulle sue mani.
 
"Okay, Elsa," cominciò Anna, la sua voce gentile e comprensiva. "Che cosa è successo?"
 
Alla domanda, Elsa sospirò tristemente.
 
"Stasera è stato tutto bellissimo," iniziò la donna, fissando il vuoto mentre parlava. "È stato così divertente. E Ivan... Ivan..."
 
"Ivan, cosa?" la sollecitò Anna con un piccolo sorriso.
 
“È stato gentile e affascinante," rispose Elsa, le sue labbra che s’incurvavano a loro volta in un sorriso. "Si è vestito per noi e ci ha portato in un posto che pensava sarebbe potuto piacermi..."
 
"E ha anche cantato per te," aggiunse l’altra.
 
Elsa arrossì. "…sì, lo ha fatto," concordò, le sue guance paonazze mentre giocava con la sua coda di cavallo. Poi però emise un altro sospiro triste. "E poi… io ho rovinato tutto."
 
Anna ammiccò con confusione. "In che senso hai rovinato tutto?" domandò, preoccupata.
 
"Dopo che te ne sei andata, abbiamo parlato un po’," spiegò Elsa. "Stavamo… ehm... credo che il termine giusto sia… ‘flirtando’, giusto?"
 
La sorella minore sorrise ampiamente all’udire ciò. "Oh?" esclamò, divertita. "Ivan ha flirtato con te?"
 
"P-Potrei essere stata io a cominciare a farlo," rispose Elsa, il suo viso rosso e contornato da un piccolo sorriso imbarazzato.
 
"Oh, ma guardati!" rise giocosamente Anna, spingendo leggermente sua sorella sulla spalla. "E poi? Cosa è successo dopo?"
 
"B-Beh… I-Io ho iniziato a parlare," spiegò lei, il suo sorriso che svaniva di nuovo. "Ero presa dal momento, e così… ho provato a… confessargli ciò che provo per lui."
 
"Veramente!?" esclamò Anna, sconvolta, prima di sporgersi verso Elsa con un’espressione eccitata e trepidante. “E ci sei riuscita!?"
 
"No! Sono andata nel panico!" gemette sommessamente Elsa, nascondendosi il viso tra le mani e crollando sul letto.
 
La rossa appassì. "Sei andata nel panico?" ripeté, confusa.
 
"Non sapevo cosa fare!" rispose Elsa, la sua voce attutita dalle mani ancora premute sul viso. "N-Non sapevo come gestire la situazione, quindi gli ho solamente detto che mi sono divertita, prima di augurargli una buona notte e scappare via come una codarda!"
 
"Quindi fammi capire: stavi per rivelargli i tuoi sentimenti e invece sei scappata senza motivo?"  domandò Anna, facendo una smorfia.
 
"S-Sì. Ivan ha pensato che volessi chiedergli di uscire insieme un’altra volta," spiegò Elsa, abbassando le mani mentre parlava. "Mi ha interrotta prima che potessi spiegarmi."
 
"Ma sei sicura che non l’abbia fatto con malizia?" domandò ancora Anna.
 
"Abbastanza sicura," confermò lei, annuendo.
 
"Oh Elsa," sospirò allora Anna, abbassandosi a sua volta sul letto e mettendosi sdraiata su un fianco davanti a lei, con la testa appoggiata sulla mano. “C’eri quasi riuscita… e per un niente hai esagerato. Perché non sei stata chiara con lui?”
 
"L-Lo so," gemette lei, rotolando su un fianco in modo da poter guardare l’altra, usando le sue mani come cuscino. "Sono davvero senza speranza in amore, vero? Non ho idea di cosa sto facendo."
 
"Credo che nessuno sappia davvero cosa sta facendo quando si è innamorati, Elsa," la rassicurò Anna.
 
"Non tu," sostenne Elsa. "Tu e Kristoff non avete problemi a parlare tra di voi di come vi sentite."
 
"Ok, va bene," cedette quella con una rotazione degli occhi. "Ma io non posso sparare ghiaccio dalle mie mani, quindi siamo pari."
 
Elsa ridacchiò, sorridendo alla battuta di Anna.
 
La rossa sorrise, prima di tornare nuovamente perplessa.  "Cosa farai adesso?" chiese a quel punto.
 
La regina esitò. "Non lo so," ammise, la sua espressione desolata.
 
"Beh, non puoi semplicemente lasciare che le cose rimangano così," la spinse Anna. "Ivan ti piace, sì o no?"
 
Quella domanda diretta e improvvisa rievocò un rossore sulle guance di Elsa, e lei si girò sulla schiena, fissando il baldacchino del letto con un’espressione combattuta.
 
Passarono diversi secondi di silenzio assoluto.
 
"...sì," ammise alla fine Elsa, la sua voce lieve. "Dopo questa sera, come posso negarlo? Ma dopo quello che ho appena fatto… Ivan potrebbe pensare che lo vedo solo come un amico. Potrebbe pensare che sono solo una specie di... di..."
 
"Flirt?" le suggerì Anna, girandosi e sdraiandosi di schiena, mettendosi spalla a spalla con sua sorella.
 
"Pensavo fosse un verbo?" dichiarò Elsa, sollevando la testa per guardare confusamente la rossa.
 
"È anche un sostantivo," la informò lei.  "Fondamentalmente indica una persona che gioca ad essere interessata romanticamente alle persone, ma che in realtà non si impegna mai."
 
La bionda esitò. "…sì," sospirò alla fine, posando la testa sul letto. "Probabilmente è esattamente quello che Ivan pensa di me, adesso. Una flirt."
 
"Dubito che lo pensi davvero," replicò Anna in tono incurante. "Ma se vuoi rimediare, sai cosa devi fare, vero?"
 
Quella annuì. "Devo dirgli come mi sento, no?" rispose con un gemito.
 
"Lui ha accettato di uscire con noi e ti ha dato un'opportunità, ma sei rimasta zitta," affermò Anna con una scrollata di spalle, prima di voltare la testa verso Elsa e ghignare ampiamente. "Quindi, adesso devi essere tu a rompere il ghiaccio."
 
A questo punto, Elsa guardò di nuovo Anna e assottigliò gli occhi con irritazione, facendo vacillare il sorriso della principessa.
 
"Beh, ho pensato che fosse divertente," borbottò lei.
 
"Quindi, ora dovrò capire come affrontare al meglio Ivan," dichiarò Elsa, spostando nuovamente lo sguardo verso il baldacchino. "Ma non ho la più pallida idea di come fare."
 
"Beh, se tu non hai idee…. penso che io potrei averne una," disse invece Anna, guardando verso l'alto mentre un sorriso malizioso le si formava sul viso.
 
 
 



 
 


INFO SULLA STORIA
 
UNANIMUS è essenzialmente un mondo digitale dove finiscono tutti i personaggi dei film, delle serie tv, dei cartoni, dei libri, e dei videogiochi del mondo reale. È diviso in quattro parti, tutte in continua espansione e senza limite di crescita. Queste quattro parti sono separate tra di loro, ma comunque collegate per permettere scambi e viaggi da una parte all’altra.
 
Magic Kingdom – luogo immenso e in continua espansione dove vivono i personaggi delle opere Disney, inclusi anche quelli delle opere acquistate dalla Disney come Marvel e Star Wars. È diviso in tre distretti: il Distretto Ovest, quello Centrale, e quello Est.
 
Merry Kingdom – il luogo dove vivono i personaggi delle opere Warner Bros e dei film di tutte le altre case di produzione. La maggior parte dei protagonisti dei film non Disney vivono lì. È diviso in due distretti: il Distretto Nord, e quello Sud.
 
Gaming Kingdom – il luogo dove vivono i personaggi dei videogiochi. È un’immensa citta in continua crescita che ospita tutti i protagonisti dei videogiochi, di qualsiasi generazione e console. Non è divisa in distretti, ma la città è più isolata rispetto agli altri tre regni di UNANIMUS. Difficilmente gli abitanti degli altri regni riescono ad entrare in questo posto.
 
Internet – il mondo digitale più grande di UNANIMUS. È il luogo dove vivono essenzialmente i personaggi di Anime, fumetti, e libri; ma spesso anche personaggi di film e cartoni vi si trasferiscono. Funge da collegamento tra i due regni principali (Magic Kingdom e Merry Kingdom) con quello dei videogiochi (Gaming Kingdom).
 
 
Personaggi apparsi in questo capitolo:


Ivan Strike (????)                                                      Ellie Pendragon (????)
         
        
ELSA (Frozen)                                                           ANNA (Frozen)                                                      KRISTOFF (Frozen)
                     
 
LOKI (Marvel Universe)
 
   
 
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