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Autore: pure_white    29/06/2020    1 recensioni
Oibò. Non tornavo qui da VERAMENTE parecchio. Ne sono successe di cose in questi anni.
Ma la passione della scrittura, fortunatamente, è rimasta.
Stavolta vi accingete a leggere una storiella su un altro fandom che adoro -caduto un po' in disgrazia dopo il divorzio tra software house e genio creativo, ma ormai non importa- Metal Gear Solid.
*** ATTENZIONE: SPOILER SULLA MISSIONE 46 DI METAL GEAR SOLID V: THE PHANTOM PAIN E SUL SEGUITO CANONICO DELLA SAGA, METAL GEAR ***
(Metal Gear, non Metal Gear Solid, tengo a precisare, quello uscito per NES nel lontano 1987)

- - - Buona Lettura - - -
L'aria si fece pesante. [...]
“Cosa vuol dire che 'non è ancora pronto'? Mi state prendendo in giro?”
Uno dei due si fece avanti, ingoiò saliva e iniziò “Boss... è stato lo stesso Madnar a dire che la squadra R&D è a corto di personale, poi dopo la distruzione dello Sahelantropus dieci anni fa...” continuò con tono spezzato, sperando di non adirare ancor di più il militare. “...beh...”
Genere: Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L'aria si fece pesante.
I due soldati si guardarono per un attimo negli occhi, ma non fecero in tempo a spiegare che il loro superiore lanciò la cartellina gialla, con uno scatto di comprensibile ira, sul tavolo di mogano, rivelandone il contenuto e mettendosi la mano alla tempia.
“Cosa vuol dire che 'non è ancora pronto? Mi state prendendo in giro?”
Uno dei due si fece avanti, ingoiò saliva e iniziò “Boss... è stato lo stesso Madnar a dire che la squadra R&D è a corto di personale, poi dopo la distruzione dello Sahelantropus dieci anni fa...” continuò con tono spezzato, sperando di non adirare ancor di più il militare. “...beh... dopo la distruzione dello Sahelantropus, il team ha fatto quello che ha potuto. Siamo stati etichettati come terroristi, la politica mondiale e l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (AIEA) non ci vedono più di buon occhio, moltissime CMP avversarie stanno cercando di farci le scarpe e il GMP inizia a risentirne... Senza contare che Petrovich stesso non è stato molto collaborativo, non da subito, quantomeno.”
Le foto di un giovane sulla ventina, castano e con una sigaretta in bocca fece capolino dalla cartelllina. La dicitura in inchiostro nero era ben chiara e recitava a caratteri maiuscoli RESERVED – TOP SECRET – AUTHORIZED PERSONNEL ONLY, con tanto di ceralacca rossa e logo di Outer Heaven.
L'uomo che si faceva chiamare Big Boss sbattè il suo arto protesico sulla scrivania, agitando gli animi. La cartellina, dopo l'urto fece scivolare altre foto; il logo di FOXHOUND era visibile sulla divisa in una, in un'altra si vedeva il giovane sorridere facendo il saluto accanto ad un uomo di mezza età biondo, con degli occhiali scuri e con una stampella. La somiglianza tra il soggetto delle foto e il comandante era visibile, nonostante l'età avesse preso indubbiamente il sopravvento sul soldato leggendario.
Lo shrapnel piantato sulla fronte e lo sguardo furente davano l'impressione di essere di fronte ad un vero e proprio demone, dando apperentemente ragione a tutte le leggende sul suo conto. 
“Boss? Cosa dobbiamo fare ora?”
L'uomo ci riflettè un'attimo. 
“Andate da Madnar, dategli più personale. Il TX-55 deve essere pronto prima di Gennaio. Sono sei mesi. Sei fottutissimi mesi. Dategli uomini, scienziati, componenti... quello che ha bisogno ed anche di più. Outer Heaven deve essere pronta, il progetto Zanzibar è ancora in fase embrionale. Non abbiamo tempo per gli errori.”
I soldati annuirono, scattando sull'attenti e portando la mano alla fronte.
“Andate ora.”
La situazione era seria. Incrociò le braccia e si fece cadere sulla poltrona di pelle nera, dando le spalle ai sottoposti, e fissando una dozzina di maxischermi dove si alternavano sibilando le riprese di altrettante telecamere di sicurezza, scosse la testa e si risistemò la bandana.
“Lasciatemi solo.”, disse sospirando ed estraendo un sigaro elettronico dal taschino sul petto, facendone due sbuffate stanche. Prese da vicino la sedia una valigetta, la aprì, rivelando essere un telefono, uno di quei primi cellulari, non tracciabili e intercontinentali, a patto di anteporre la giusta sequenza numerica.
I due militari salutarono il loro comandate con un cenno e lasciarono la stanza mentre il comandante iniziò a comporre un numero e bofochiando qualcosa.
L'attesa durò qualche secondo e il telefono iniziò l'inoltro della chiamata. 
La porta si aprì, con un cigolio appena percettibile.
“Avevo chiesto di lasciarmi solo.” sbottò, e bisbigliando una mezza imprecazione, riattaccò, evidentemene seccato dal fatto che il suo interlocutore non aveva risposto.
Quei cosi costavano un occhio e ogni singola chiamata era una spesa in più cui fronteggiare. 
“Ancora con quelle volgari imitazioni?” disse l'ospite con un sussurro, non nascondendo un sorriso.
Sai benissimo che l'originale è decisamente meglio.”
Punished 'Venom' Snake, l'uomo che si faceva chiamare Big Boss scoppiò in una sonora risata e si girò, per vedere chi era ora, a fargli la predica.
Probabilmente si aspettava Jhonny Sasaki con la battuta sempre pronta, o forse il giovane Jeager che aveva preso sotto la sua ala dopo averlo salvato dalla guerra civile in Mozambico e non a aveva esitato a farlo secondo in comando. La sua abilità in combattimento era decisamente superiore alla maggior parte dei soldati nella fortezza ancor prima del suo addestramento.

Per una singola frazione di secondo, lo stupore ebbe la meglio, ma subito i due si scambiarono un sorriso.

“Sembra tu abbia visto un fantasma, Ahab.”
“Questa volta... mi hai davvero fatto aspettare, eh, Ishmael?” 
  
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