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Autore: Blue_Wander    30/06/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il vento che soffia nel posto sbagliato

 

Una volta chiusa la porta alle spalle Blanche si girò verso la minore, prendendola per le braccia e guardandola negli occhi color nocciola. -Che cosa è successo all'Idra?- le chiese rimanendo calma a fatica. -Perché se n'è andato?

La giovane si strinse nelle spalle. -Pensavo di chiederlo a te, credi sia opera di Diamante?

Blanche ci pensò un po', lasciando andare la sorella per allontanarsi leggermente e girarsi verso una delle finestre da cui intravedeva alcune lanterne che scintillavano in uno dei cieli più bui e carichi di nuvole di tutti quelli che aveva avuto l'occasione di vedere negli ultimi giorni. -Diamante è egocentrica e narcisista.- rifletté poco dopo ad alta voce, lasciando che Laila le si avvicinasse, poggiandole una mano sulla spalla. -Lei prende più potere quando può mettersi in mostra, vantandosi del suo aspetto.

-E quindi?- chiese la minore, inarcando un sopracciglio.

-Pensavo solo che non avrebbe motivo di mettere in fuga l'Idra, soprattutto non credo che perderebbe l'occasione di farci uccidere da qualcun altro senza fare nessuna fatica.- la guardò annuire, perfettamente consapevole della personalità eccentrica della dominatrice del loro regno. -In più penso sia improbabile che fosse lei quella presenza che ho sentito: Diamante non ha nessuna familiarità con l'oscurità e l'avremmo riconosciuta subito con tutto quel bianco.

Laila si portò una mano al mento. -Hai ragione, ma hai qualche idea sostitutiva?

-Karilin è grande, poteva essere chiunque.- constatò, non molto convinta. In realtà quella situazione le metteva i brividi. Era abituata a nascondersi e a non farsi scovare, ma c'era qualcosa nell'individuo che li stava osservando che non era riuscita a decifrare, qualcosa che aveva spinto anche sua sorella a non notare la sua presenza.

-Blanche.- la chiamò la mora, attirando la sua attenzione. -E se fosse stata un'ombra mandata da qualcuno?

La maggiore scosse la testa. -Non obbediscono a nessuno e soprattutto non se ne stanno dietro ai cespugli nel più completo silenzio. In ogni caso ci conviene andare adesso, credo si stia per mettere a piovere.

Laila sapeva che Blanche aveva mentito ai loro nuovi compagni d'avventura. Sua sorella non aveva bisogno di consultare nessun libro, ma non si fidava ancora abbastanza per condividere le proprie incertezze. Anche se aveva raccontato loro la propria storia non voleva dire che si sarebbe aperta completamente sotto tutti i punti di vista.

Spalancarono nuovamente le porte della biblioteca pubblica per uscire e si incamminarono insieme verso chi le aspettava.

 

-Okay, siate sinceri.- cominciò Yoongi, scocciato. -Chi se l'è bevuta?

Nessuno alzò la mano e Seyun si strinse nelle spalle. -Non si fidano completamente di noi.- dichiarò con voce tranquilla, lucidando la sua arma con un fazzoletto di stoffa viola. -Possiamo biasimarle?

I presenti si girarono verso Namjoon che arrossì vistosamente, balbettando parole senza senso e frasi incerte, calmandosi solo dopo aver fatto un respiro profondo, distogliendo lo sguardo. -Non ho intenzione di scusarmi.- cominciò. -Ma non perché ancora non mi fido di loro, ho capito che sono delle ottime guide visto che sono cresciute su queste strade e non credo vogliano farci del male...non più almeno.

-E allora perché? Ti stai comportando come un idiota da ieri.- commentò Kerasi, alzando gli occhi al cielo. -Soprattutto con noi ragazze.

Il fratello maggiore si strinse nelle spalle. -Non mi fido di Jungkook, tutto qui.- il minore si indicò con un dito e spalancò gli occhi dalla sorpresa, ma non disse nulla e continuò ad ascoltare. -Se mi darete la possibilità di prendere il comando vi prometto che nessuno di noi si farà più del male e non ci separeremo come è successo ad Ignogan.

-Non capisco.- si intromise Veral. -Parli come se noi non avessimo fiducia in te. Sappiamo che sei consapevole dei pericoli che rischiamo di correre, insieme a Jin e Yoongi ovviamente.- lo vide trattenere il fiato. -Perché sei così teso, c'è per caso qualcosa che desideri farci sapere?

Seokjin la fermò poggiandole una mano sulla spalla. -Veral credo che tu stia fraintendendo.- le sorrise. -Penso che Namjoon intenda che Jungkook sia ancora troppo giovane e inesperto per prendere il comando di una missione così pericolosa. Non vuole perdere le persone più care per lui.

La castana vide il diretto interessato arrossire e rivolgere la sua attenzione al cielo perennemente notturno, in quel momento annuvolato. -Verrà a piovere tra un po', dovremmo trovare un riparo decente.

Jungkook si allontanò di poco rispetto al suo gruppo e Kerasi lo seguì, ma venne fermata da Seyun. Il ragazzo non si sentiva a suo agio. Aveva cominciato quel viaggio per scappare dalle pressioni a cui lo sottoponeva sua madre, ma non avrebbe mai immaginato che si sarebbe venuta a creare una situazione così imbarazzante tra i compagni di squadra. Gli piaceva stare in loro compagnia, ma la situazione generale cominciava ad essere abbastanza fredda. Il giovane principe si era accorto che non parlavano più tra loro come all'inizio: le cose sembravano cambiate rispetto al clima più familiare che aveva trovato ad Ignogan. E tutto era iniziato con le sorelle Krach.

-Dovremmo proseguire sotto la pioggia invece.- Seyun interruppe i suoi pensieri e richiamò a se l'attenzione di tutti. -Questo ci darà vantaggio sull'Idra e su Diamante. Se davvero veniva associata a Vimana, il Regno dell'Aria, allora non riuscirà tanto facilmente ad attaccare sul il territorio roccioso di Karilin.

-Non sottovalutarla.- la rimbeccò Seokjin. -Diamante è qui da secoli ormai, probabilmente ha sviluppato qualche abilità che le permette di fortificarsi anche qui. Ancora non capisco però cosa c'entra l'aria con l'oscurità.

I sette si guardarono attentamente, scambiandosi occhiate curiose e dubbiose, quando la porta della biblioteca si aprì, facendone uscire Laila e Blanche. Quest'ultima sorrideva candidamente e in tono tranquillo spiegò che avrebbero proseguito verso sud-ovest -la direzione dove erano diretti fino a quel momento, in realtà. Chiarì che sarebbe venuto a piovere, ma anche che non era strano vedere Karilin pieno di nuvole minacciose, dopotutto il Regno dell'Ombra era vicino alla costa del mar Immortale su cui splendeva un pallido sole, i primi raggi che riuscivano a raggiungere i confini di quel regno oscuro.

-Ma scusate.- cominciò Kerasi poco dopo aver ripreso il viaggio. -Il Muro dovrebbe essere più a nord rispetto a Karilin, perché stiamo andando verso sud?

Laila la affiancò porgendole una mappa che disse, mentendo, di aver preso dalla biblioteca. -Ora noi ci troviamo qui.- le mostrò con l'indice un punto vicino a delle montagne che la maggiore poteva vedere anche nella realtà grazie alle lanterne che le decoravano, nonostante la nebbia si stesse impegnando a coprirle e renderle invisibili. -Dobbiamo attraversare la periferia e avvicinarci al mare, percorrendone la costa rocciosa per andare a ovest. È lì che si dice ci sia la porta per entrare a Tachyta.

La giovane guardia annuì e poi si girò verso le sue amiche dietro di lei. Veral stava guardando Jungkook con uno sguardo preoccupato visto che quello del principe era rivolto verso il basso, come se qualcuno lo avesse appena rimproverato, mentre Seyun stava parlando con Yoongi che le stava facendo delle domande su Diamante e su Vimana, ma la giovane rispondeva quasi sempre con monosillabi o affermando che per via dei suoi impegni come idol non passava troppo tempo nel regno a cui apparteneva.

L'attenzione di Kerasi si rispostò su Jungkook, quando una mano le si posò sulla spalla. -Va tutto bene?- le chiese Seokjin, regalandole uno dei suoi sorrisi. -Sei preoccupata per il principe?

-Sono cresciuta con lui, per me è come se fosse un fratello minore.- rispose su due piedi, per poi rendersi conto di quello che aveva affermato, correggendosi subito dopo. -Cioè non che mi metta sul suo stesso livello, ovviamente.- ammise agitando le mani all'aria e facendo colorare di rosso anche la punta delle orecchie. -Solo che tengo molto a Jungkook. Ricordo che quando era piccolo e io ero ancora sotto addestramento il suo corpo era molto debole ma non si arrendeva mai. Voleva che le persone non vedessero solo l'involucro o la sua carica di principe, anche per questo è scappato da palazzo alla prima scusa plausibile.

Seokjin si guardò indietro e vide il corpo muscoloso e allenato del minore. -Stiamo parlando di lui, vero?

La rossa annuì sistemando una ciocca di capelli dietro all'orecchio, scoprendo leggermente un tatuaggio sulla nuca, ma il ragazzo non fece domande. -Jungkook era molto insicuro del suo aspetto e voleva impegnarsi ad essere un buon principe che potesse proteggere i suoi sudditi. Per questo fin da ragazzino si è impegnato duramente per raggiungere i suoi scopi e ora...- si interruppe da sola. Lei si fidava di Seokjin, anche perché lui le piaceva molto, era stato un colpo di fulmine per lei, sin da quando lui le aveva sorriso la prima volta con indosso quel camice bianco che, più che un panettiere, le ricordava quello di un medico. Però non era sicura di poter raccontargli la vita di Jungkook e sarebbe stato scorretto nei suoi confronti visto che il principe non avrebbe saputo nulla di più del bel fornaio dalla chioma scura.

Namjoon era rimasto in fondo. La sua mente era completamente vuota, non riusciva a pensare a niente di concreto, fino a quando un pensiero negativo attraversò la sua mente e spalancò gli occhi dalla sorpresa quando Jungkook lo affiancò, chiamandolo per nome.

-Vorrei chiederti scusa.- fece il minore, alzando il capo e guardando le nuvole che si spostavano velocemente nel cielo scuro. -Sei una persona ammirevole e io che ti conosco da sempre posso dirlo con certezza. Sei stato tu a insegnarmi tutto quello che so e ho sempre pensato di volerti compiacere proprio perché sei stato il mio riferimento fin da piccolo. Volevo dimostrarti di poter comandare e condurre un gruppo, di poter farlo come un vero sovrano, ma ho dimenticato di chi è il merito per quello che sono oggi. Per questo credo che debba essere tu il nostro leader e vorrei che gli altri possano venire a conoscenza da te quello che ho imparato io tempo fa.- si interruppe un secondo per guardare negli occhi il generale. -Come guerriero, come essere umano, come amico.

Namjoon perse il suo atteggiamento da duro e il suo sguardo si addolcì lievemente. -Sei tu il principe montato che voleva essere a capo di tutti.

-Continuerò a seguire le tue orme, continuerò a voler imparare da te. La prima volta che ti ho visto al castello il principe mi sembravi tu con quel tuo sguardo fiero e desideravo raggiungerti, essere come te. Ma mi rendo conto di aver sbagliato e avrei dovuto lasciarti la missione fin da subito.

Il maggiore distolse lo sguardo e prese a camminare più velocemente, dando le spalle al principe, continuando a parlargli senza però guardarlo. -Non saremmo arrivati dove siamo se non ci fossi stato tu. Il tuo animo nobile ti ha fatto diventare l'uomo che sei Jungkook, nessun altro ne è responsabile.- infine si voltò quel minimo per guardarlo con la coda dell'occhio. -Ma grazie.

 

Seyun guardò attentamente attorno a lei e constatò che ormai solo Yoongi era rimasto al suo fianco e, con il solito fare schivo, le faceva delle domande per stuzzicarla, quasi si divertisse a sentirla parlare e volesse estorcerle informazioni. Probabilmente la giovane aveva ragione e quindi il ragazzo non aveva idea di quale fosse il suo segreto, ma non voleva rischiare e chiederglielo. Dopotutto Yoongi era sempre stato gentile con lei dopo quella volta e se fosse stato davvero a conoscenza di quello che Seyun nascondeva non l'avrebbe lasciata sola a palazzo sotto occhi indiscreti, in attesa che il principe tornasse.

Infatti non lo aveva permesso davvero.

Non sapeva di preciso a cosa doveva il suo stato di confusione, tuttavia non era ancora sicura di potersi fidare completamente. A lei non importava con chi fosse o che cosa stesse facendo, la sua priorità era mantenere segreta la sua vera identità. Per il momento sarebbe rimasta solo Seyun, l'idol del loro continente che avrebbe raggiunto il cuore di tutti con la sua musica.

-È stata una sorpresa trovarti a Zamek quel giorno.- dichiarò il ragazzo. -Non avrei mai detto che avresti voluto il titolo di principessa.

-Non lo voglio infatti.- rispose continuando a camminare, evitando il suo sguardo per troncare quella conversazione senza fondamenta.

-E allora perché competere per la mano del principe? È questo che non capisco; che cosa se ne fa una come te del trono di un regno senza morale?

-Se davvero conosci il mio segreto dovresti poterci arrivare.- lo rimbeccò.

Yoongi però rimase tranquillo e non si scompose. -Invece è proprio perché ne sono a conoscenza che non capisco.- a quell'affermazione Seyun si girò a guardarlo. -Avevi tutto quello che ti serviva per questa missione, quindi perché cercare di arrivare al cuore del principe? È questo il tassello mancante.

La ragazza non rispose e fece qualche passo in avanti, superando il giovane re, affiancando Blanche e Laila. Lui si girò a guardare indietro e vide Veral camminare nella sua direzione e affiancarlo.

-Che ci fai qui ragazzina? Non dovresti stare con la tua amica soldato?- le chiese, mantenendo lo sguardo fisso su di lei.

La castana gli prese il braccio e lo tirò giù un po' per arrivare al su orecchio. -Sta piovendo.

 

La pioggia stava scorrendo incessante e l'acqua aveva ormai infradiciato capelli e vestiti di tutti. Avevano limitato le chiacchierate al minimo e parlavano solo ed esclusivamente di che cosa fare e di quel che era indispensabile. Blanche e Laila guidavano il gruppo e quest'ultima era incaricata di comunicare i loro spostamenti. -Una volta attraversato il valico tra quelle montagne saremo fuori i territori appartenenti a Diamante e potremo proseguire con più calma.- spiegò a voce alta per farsi sentire nonostante lo scrosciare della pioggia.

-Vi piacerebbe, vero?- riecheggiò una voce. -Ma non così in fretta miei cari.

Si alzò un vento leggero che fece sterzare la pioggia in modo da colpire più copiosamente il viso dei componenti del massiccio gruppo, poi, tra la nebbia che veniva spazzata via, apparve una figura lattea che tra le mani stringeva uno specchio. Si rimirava sulla superficie liscia dell'oggetto e guardava con gli occhi neri e un po' lucidi tutto quel che più le piaceva del suo candido corpo.

Quando Veral si chiese come facesse la pioggia a non bagnare ne lei ne il suo specchio assottigliò gli occhi e vide un leggero strato di cristallo che proteggeva entrambi. Si portò una mano al mento: non ci vedeva troppo bene con tutto quel buio e soprattutto non era riuscita a pensare a nulla da fare per togliersi da quella situazione scomoda anche perché non voleva metterli tutti in pericolo come aveva fatto nelle segrete del palazzo di Yoongi.

In questo caso però le cose erano andate diversamente; la pioggia che scorreva sui corpi dei suoi compagni le rendeva visibili i loro movimenti ed era riuscita a farsi venire in mente qualcosa, anche se non poteva essere sicura che funzionasse. Ormai era completamente bagnata dalla pioggia, ma riusciva comunque a sentire il rumore delle gocce che cadevano su chi le stava attorno.

La vista di Veral non era mai stata molto buona, ma non poteva dire lo stesso per l'udito.

-Che cosa vuoi?- chiese Namjoon, poggiando il palmo della mano sull'elsa della spada dorata. Jungkook lo fermò, ma non ottenendo risposta il maggiore andò avanti. -Perché ci segui ovunque?

La figura biancastra alzò lo sguardo e smise per un attimo di specchiarsi. Pochi secondi dopo si guardò l'ultima volta, poi il sottile strato di cristallo che avvolgeva l'oggetto cominciò ad ingrossarsi, diventando sempre più spesso per catturare al suo interno lo specchio e trascinarlo con se sotto terra, fungendo da portale per la dimora di Diamante: il castello. -Sei davvero egocentrico.- rispose puntando il proprio sguardo verso un punto indefinito. -Non potrebbe importarmi di meno di voi.

-Che cosa vuoi?- riprovò Jungkook, guardando lo sguardo infastidito di Namjoon. -Rispondi solo a questa domanda.

-Perché dovrei farlo? Solo perché è un bel ragazzo a chiedermelo?- il diretto interessato alzò un sopracciglio, visibilmente confuso. -Sì, credo che tanta bellezza dovrà pur esistere per un motivo.- si rispose da sola e puntò l'indice contro Seokjin, per poi dissolversi con una raffica di vento e comparire alle sue spalle. Circondò le braccia del moro con le proprie e accarezzò il suo petto, arrivando al collo e alle guance, per poi finire con l'affondare le proprie dita perlacee nei suoi capelli scuri e bagnati dalla pioggia che continuava a scorrere incessante. -Non mi importa se morite tutti quanti, ma non posso lasciare che i vermi divorino questa pelle perfetta e questi fili di seta nera.

Veral affiancò Kerasi senza farsi notare da nessun altro. La maggiore le lanciò un'occhiata nervosa, ma la castana scosse la testa, cercando di farle mantenere la calma e le fece segno di girarsi.

-Perché sei sola?- chiese Yoongi. -Dov'è il tuo esercito?

-Sciocco di un giovane re.- quasi non attese la conclusione della domanda. Gli occhi neri si puntarono sulla figura del ragazzo e poi le labbra dello stesso colore si stirarono in un sorriso. -Tutte quelle fanciulle che mi hanno giurato fedeltà...- cominciò, staccandosi dalla sua preda e allargando le braccia. -Guardatevi attorno: che cosa vedono i vostri occhi colmi di speranza? Che cosa vedono i vostri specchi?

Namjoon perse la pazienza e sfoderò la spada, puntandogliela al collo. -Di che cosa stai parlando? Ci sono solo vecchi alberi bagnati.

Diamante gli apparve alle spalle e la spada gli cadde dalle mani. -Ding dong.- sussurrò con tono seducente all'orecchio del generale. -Risposta esatta.- si spostò da lui e guardò tutti i presenti. Le sorelle, in disparte, tenevano gli occhi abbassati e lo stesso facevano il soldato dai capelli rossi e la ragazzina con i capelli lunghi, mentre gli altri l'osservavano stupefatti. -Sapete, i cadaveri umani sono un ottimo fertilizzante. Come potrebbero crescere altrimenti delle forme di vita senza la luce del sole? La magia può dare una mano, ma non è garantito il risultato; invece se sotterri una persona di bell'aspetto, le probabilità che ne cresca un favoloso albero sono molto più alte.

Cadde il silenzio.

Davanti a loro la figura che aveva causato la morte, lo sterminio di giovani soldati e soldatesse solo perché ritenuti più belli di lei. Ormai era chiaro anche a chi non l'aveva capito prima: il vero potere di Diamante era la superbia.

Nessuno si muoveva più, qualcuno tratteneva persino il respiro. Non avevano modo di sconfiggerla. Jungkook guardò verso Namjoon, nella speranza che il ragazzo ricambiasse, invano. Tuttavia focalizzò la sua attenzione su altro, una scena che stava avvenendo solo poco dietro alle spalle del maggiore: Kerasi aveva allungato una mano dietro alla schiena. La pioggia batteva forte, incessante, ma non era l'unica a toccarle il palmo già bagnato. Veral le stava disegnando con un dito degli strani simboli. Lettere. Parole. Frasi. Finalmente aveva elaborato il suo piano.

Il principe riuscì solo a decifrare gli ultimi gesti: “Distruggiamo i suoi specchi”.

  
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