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Autore: kait    14/08/2009    1 recensioni
A volte capita proprio di sentirsi fuori di sè... TANTO fuori di sè. Fate attenzione ai desideri troppo intensi, soprattutto la notte di Halloween! Spero che vi piaccia, recensite numerosi ^^
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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YoQuèTu1

Avvertenze: oh, dunque... non possiedo Billie Joe Armstrong, tutto quello che ho scritto su di lui in questa fanfic (a parte il suo nome) me lo sono inventato senza ritegno, e lo stesso vale per tutti gli altri eccetto Rose Cunningham. L'unico mio scopo è il divertimento. Spero che vi piaccia e che recensiate in tanti! Kait



YO QUE' TU- Al Posto Tuo


CAP. 1 – YO


E' una piovosa domenica di fine ottobre, e io mi sto annoiando tremendamente. Per di più è quella pioggia fitta e continua che uno si aspetterebbe di vedere, chessò, in Scozia, non certo qui in California. Per la cronaca, ci chiamano la Terra del Sole. Quindi non c'è da stupirsi se io sono così annoiata e incapace di muovere un solo muscolo: è questione di clima. Avete mai provato a prendere una lucertola e metterla su una montagna finlandese? Ci scommetto quello che volete che non si troverebbe a suo agio.

Sono sdraiata sul letto in stile mollusco e il mio sguardo vaga per la stanza. Per una volta nella storia dell'umanità è tutto in ordine, non ci sono vestiti per terra, cartoncini di succo vuoti abbandonati sulla scrivania e libri aperti spiaccicati sul pavimento (che, detto per inciso, è il posto che meritano). Questo perchè stamattina la noia mi ha spinta fino al punto da riordinare la mia stanza. E' stato un momento orribile e spero che non si ripeterà, ma l'alternativa era rimanere al piano di sotto e aiutare mia madre a cucinare mentre mio padre guardava non so che cosa in TV. E io e i miei genitori, in particolare io e mia madre, non andiamo molto d'accordo in questo periodo.


Rose? Sei in camera tua?”


Oh, guarda un po' chi spunta quando si parla del diavolo. Adesso entrerà e mi chiederà: cosa stai facendo?


Mia madre apre la porta lentamente e chiede: “Cosa stai facendo?”

Nulla” rispondo io.

Del resto, credo che la cosa sia perfettamente evidente senza bisogno di spiegazioni. A questo punto, lei inizia il Rituale. Lo chiamo così perchè si verifica puntualmente ogni volta che mia madre entra nella mia stanza, ogni volta senza esclusioni, e segue sempre le stesse modalità. Per prima cosa, mia madre comincia a guardarsi intorno. Il suo sguardo scivola lungo le pareti soffermandosi su ognuno dei nove poster che vi sono attaccati, di cui uno è due metri per tre. Quando arriva a quello, immancabilmente, stringe le labbra e le vengono le rughe sul mento. Poi passa al pannello di sughero sopra la mia scrivania a cui sono appuntati, con le puntine da disegno, articoli provenienti da svariate riviste che vertono tutti sullo stesso tema. Naturalmente quelli non sono gli unici che ho, figuriamoci: i due cassetti della mia scrivania ne contengono molti, molti altri. Mia madre per fortuna non lo sa. Comunque, quando arriva al pannello di sughero sospira. Successivamente si concentra per alcuni secondi sullo stereo, di fianco al quale sono impilati ordinatamente una ventina tra CD e DVD. A questo punto le rughe sulla sua fronte sono già estremamente accentuate. Infine, il colpo di grazia: si volta verso di me e il suo sguardo si punta sulla foto che troneggia sopra il mio letto, come una specie di angelo custode proveniente da un mondo parallelo. Gli occhi le si riducono a due fessure, come se volesse incenerirlo. Quindi si rivolge -finalmente!- a me, e fingendo che nulla sia avvenuto da quando ha messo piede in camera mia dice:


Hai guardato quel volantino sui corsi di economia e diritto alla Berkeley? Te l'avevo lasciato sul letto.”

Mhmm, sì.”

Oh, di nuovo quella storia del college. Mia madre non si è ancora rassegnata al fatto che non ho intenzione di andarci. Quando gliel'ho detto, a giugno dell'anno scorso, avevo appena finito gli esami delle superiori e lei deve aver pensato che ero troppo stressata per ragionare in modo lucido. Durante l'estate, però, quando ha visto che non facevo domanda da nessuna parte e non degnavo di uno sguardo i corsi estivi preparatori, si è resa conto che non stavo scherzando ed è uscita di testa. Da allora litighiamo incessantemente e lei non si decide a lasciar perdere, anche se io mi sono già trovata un lavoro al centro commerciale vicino a casa nostra e quindi non può neanche darmi della nullafacente.

Beh, e allora? Cosa ne pensi?”

Sospiro, irritata.

Mamma, te l'ho già detto. Non mi interessa il college!”

Sei una stupida!” scatta mia madre, fissandomi torva. “Il college è molto importante, il tuo futuro dipende da questo, dall'andarci o meno. Vuoi fare la commessa a vita? Noi abbiamo la fortuna che possiamo permettercelo, e tu stai sprecando quest'opportunità per cosa? Per rimanere lì a trastullarti con la tua cotta infantile...”

Adesso basta!” sibilo, tirandomi su di scatto. “Esci da qui e portati dietro le tue lamentele. Tanto sono una stupida, no? Come potrei capire quello che dici?”

Lei sospira e si morde il labbro, vorrebbe dire qualcos'altro, ma poi vede la mia faccia e cambia idea. Si volta ed sparisce, finalmente.

Io ripiombo con la testa sul cuscino e alzo lo sguardo verso la foto sopra di me.

Non diceva sul serio, Billie, tesoro.”

Billie Joe Armstrong non dice una parola. Del resto, è solo una fotografia. Non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo dal vivo, purtroppo, nonostante sia andata a tantissimi concerti e abbia girato ore e ore per le strade di Oackland nella speranza di vederlo. Sì, perchè io e lui abitiamo nella stessa città. E non ci siamo mai, mai incontrati! Questa si chiama proprio sfiga.

Adesso anche il mio sguardo vaga per la stanza, ma, a differenza di mia madre, è uno sguardo d'amore. Guardo i poster dei Green Day appesi alle pareti, gli articoli sui Green Day e su Billie Joe sulla bacheca della scrivania, i CD dei Green Day e i DVD dei loro concerti di fianco allo stereo. La mia collezione. Ci sono voluti tre anni, ma ne è valsa la pena eccome.

Mia madre li odia visceralmente. Tanto per cominciare sono musicisti rock, truccati, pieni di tatuaggi e vestiti in modo molto improbabile, il che non corrisponde alla sua descrizione del genero perfetto. Inoltre disprezza il mio amore infinito per Billie Joe Armstrong, relegandolo al livello di 'stupida cotta infantile'. Alle superiori mi ha persino costretta ad andare dalla psicologa della scuola, per questo. Ha paura che io sia una pazza ossessionata che vive in un mondo tutto suo, mentre invece dovrei occuparmi delle cose veramente importanti della vita come il college, un buon lavoro e un fidanzato da presentare a casa la domenica a pranzo. Lei non capisce che io amo davvero Billie Joe Armstrong, perchè mi ha dimostrato che puoi avere successo anche se sei diverso dagli altri. E comunque non mi sta affatto togliendo delle opportunità, anzi. Aspettate solo che riesca a incontrarlo...


Le mie riflessioni vengono interrotte da una voce nel salotto che trilla: “Buonasera, signora Cunningham!”. Dev'essere Tanya, in anticipo come al solito. Non sento la voce di mia madre in risposta, probabilmente il disprezzo per la vita della sua unica figlia le impedisce di parlare.

Sento dei passi che salgono rapidi per le scale e faccio appena in tempo ad alzarmi e darmi un aspetto vagamente accettabile prima che lei spalanchi la porta con la delicatezza che le è propria.

Rose!” esclama, e getta subito un enorme zaino sul mio letto.

Beh, cos'è quella roba? Guarda che ce lo vediamo qui, il film, in casa mia, non pensavo di partire per Cuba e chiedere a Fidel se ci presta il suo televisore a schermo piatto!” ironizzo, chiedendomi cosa mai ci potrà essere dentro quello zaino oltre al pigiama e allo spazzolino da denti.

Tanya scuote la testa con fare innocente e dice: “Solo lo stretto necessario, davvero!”. Ovviamente non le credo. Io e Tanya siamo amiche da più di sei anni, e so qual è la sua concezione di 'stretto necessario'. Però sorrido e non le dico niente. Lei è la mia migliore amica nonché l'unica che condivide la mia passione per i Green Day (anche se a lei piace più Mike, dice che ha gli occhi azzurri più azzurri che abbia mai visto). Con lei sono andata a tutti i concerti, con lei ho girato tutti i negozi di dischi cercando i CD più vecchi, con lei passo ore e ore su internet a caccia di novità. Con lei posso davvero parlare, e so che non mi scambierà per una pazza disadattata.

E con lei festeggerò Halloween questa sera, noi due, una pizza e uno dei soliti film dell'orrore che fanno orrore solo ai critici.


In realtà, dopo la pizza non abbiamo nessuna voglia di metterci a vedere il film. Accendo il computer e cominciamo a navigare su internet come al solito, con tappa obbligata su quel sito tanto carino dove si trovano foto dei Green Day sempre nuove. Come di consueto, Tanya si blocca con aria adorante davanti a quella di Mike con i pantaloni di pelle e il basso.

Oddio, potrei uccidere per un uomo come lui” dice, e non le do torto. Anche se Billie ovviamente lo batte 100 a zero. Non sono nemmeno riuscita a scegliere una mia foto preferita, credo sia impossibile: in tutte è assolutamente straordinario.

Sto giusto finendo di sbavare su una foto di Billie Joe quando Tanya salta improvvisamente sulla sedia stringendo le mani, per poi guardarmi con un sorriso eccitato.

Oh, basta, non ce la faccio più, te lo devo dire!!”

Dirmi cosa?”

Lei fa un sorriso ancora più largo, e le brillano gli occhi.

Beh, allora?? Cos'è successo? Oh, non dirmelo, hai incontrato i Green Day al supermercato e adesso li tieni nascosti nel box doccia!”

Ottimo posto” ridacchia lei con aria maliziosa, “comunque no, non ho incontrato i Green Day purtroppo e di sicuro non li tengo chiusi nel box doccia... non sarei qui, sennò. Però...”

Allora?!?”

Ho i biglietti per il concerto di Milano!”

Spalanco la bocca e trattengo il respiro. Mi ci vuole qualche secondo per capire fino in fondo il significato delle sue parole.

Il concerto di Milano... quello di quest'anno? QUELLO TRA DIECI GIORNI??”

Certo che è quello di quest'anno, scema!”

Oh mio Dio”. Non posso crederci. Non posso assolutamente crederci. “Come cavolo hai fatto ad avere quei biglietti... Come... Non posso crederci... Tra dieci giorni...”

Tanya sorride saltellando sulla sedia. “Me li hanno regalati” rivela, “mio zio Artie, sai quello che vive in Italia... Li ha trovati e ha pensato di regalarmeli come compleanno anticipato. Ha pensato di regalarmene due.”

Improvvisamente ci alziamo di scatto entrambe e cominciamo a saltare per la stanza, urlando e abbracciandoci.

Vedremo i Green Day di nuovo!” grido, al culmine della felicità “Di nuovo, ti rendi conto? Oh, forse questa volta riuscirò a incontrare Billie... forse riuscirò a parlargli!! Oh mio Dio!”


Facciamo un tale baccano che alla fine mia madre sale per dirci di piantarla. A questo punto, per calmarci, decidiamo di vedere il film, e appena finisce usciamo in terrazza e ci sediamo per terra a chiacchierare. L'argomento non ha nemmeno bisogno di essere specificato.

Tanya” sussurro ad un certo punto, “e se riusciamo a incontrarli davvero? Ci pensi?”. Alla sola idea, sento il cuore che comincia a martellarmi nel petto.

Oh, lo spero tanto!” dice lei “Avrei così tante cose da dire a Mike...”

Sospiriamo in coro.

Comunque possiamo sempre esprimere un desiderio quando vediamo una stella cadente!”

Stupida!” esclamo ridendo, “Quello si fa il 10 di agosto, non ad Halloween!”

Pignola! E' pur sempre una notte particolare, in fondo...”

Quando ci decidiamo ad andare a letto, alcune ore dopo, rimango sveglia qualche minuto nell'oscurità e penso a quello che potrebbe succedere tra dieci giorni. Se riuscissi a conoscere davvero Billie Joe Armstrong... se riuscissi a fargli capire quanto mi piace, sono certa che lui proverebbe la stessa cosa. Se riuscissi a parlargli anche solo per cinque minuti, non chiedo altro. Si sa che da cosa nasce cosa, no?

Finalmente mi addormento, alle quattro del mattino, con un sorriso beato sulle labbra.



  
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