Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: valechan91    03/07/2020    2 recensioni
Dieci anni nel futuro. Lo scacco matto di Byakuran. Il mondo che Tsuna e Irie non sono riusciti a proteggere.
accenni 8059-6996-1886
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Silenzio



Quel giorno, il cielo era grigio e pieno di nuvole. 
Tsuna percepiva qualcosa che non andava, come se il suo istinto lo mettesse in guardia. 
Doveva andare a villa Millefiore a discutere con il loro capo, Byakuran. 
La residenza dei Vongola non era molto lontana dalla loro, e Tsuna si fece accompagnare da Gokudera e da Hibari. L'albino era diventato ufficialmente il temutissimo braccio destro del giovane Decimo Vongola, mentre Kyoya aveva conquistato di diritto il ruolo di Guardiano più forte. 
Erano passati dieci anni, e ormai venticinquenni, seguivano il loro boss. Si, Tsuna aveva accettato poco prima di entrare all'università. Era strano per uno come lui, mai particolarmente brillante nello studio, ma aveva deciso. Così, in seguito aveva ereditato il comando dei Vongola. 

Le cose non andarono come Tsunayoshi sperava. 
Byakuran, il leader dei Millefiore, pianificava di ucciderlo. Anzi, di sterminare i Vongola e  chiunque avesse a che fare con loro. 
Il castano si adirò, intuendo che c'era lui dietro agli attacchi ai suoi amici. 
Con i suoi Guardiani tornò velocemente alla magione dei Vongola, ma era troppo tardi. 
Stavano attaccando senza tregua.
Tsuna, Hayato e Kyoya si trovarono separati, nel mezzo della battaglia, così come tutti gli altri.
Byakuran voleva un'esecuzione. 

Passarono pochi, interminabili minuti, e la potenza dei Millefiore sembrava schiacciarli. 
Quando sul campo di battaglia comparvero anche Byakuran e i suoi più fedeli sottoposti, Tsunayoshi continuò a combattere. Non si sarebbe arreso.
Aveva sempre superato le situazioni più disperate, e ci sarebbe riuscito ancora, ,ma.. quel presagio non lo aveva ancora abbandonato. 


Gokudera cercò di trovare gli altri guardiani ( soprattutto Lambo, il più piccolo di loro), ma si diresse verso alcune fiamme della Pioggia che aveva notato. 
Non fece in tempo a preparare la sua flame arrow che si ritrovò a terra, gravemente ferito. 
Solo in quel momento, notò il sangue sul terreno, che non era solo suo. 
E notò che un uomo dai capelli scuri e con una cicatrice sul mento era lì accanto, nelle sue stesse condizioni. 


“Hey, Gokudera“
" Cosa vuoi, stupido maniaco del baseball?"
" Ricordi quando mi sono dichiarato? Avevi iniziato ad agitarti"
" Chi non lo avrebbe fatto, idiota?" arrossì Gokudera, come succedeva a quel ricordo. Avrebbe voluto avere le forze per tirargli un pugno, ma riusciva a stento a parlare. 
"anche se ci ho messo un po' a farti cedere" ridacchiò leggermente il moro
"... Non sono il braccio destro del Decimo per niente, sai!"
"Alla fine, però, hai ricambiato i miei sentimenti"
Quella sincerità genuina che era rimasta con gli anni, e che rivaleggiava con l'ingenuità del loro boss, era sempre un problema per Gokudera. Evitò di guardarlo.
"Sei un fottuto bastardo" sibilò leggermente l'albino " sai che è imbarazzante"
"Oh, pensavo che fossi io a fo.."
"Yamamoto, concludi la frase e pregherò che qualcuno ti uccida"
Era ironico, visto che la situazione era disperata, e probabilmente di lì a poco nessuno dei due sarebbe rimasto stato più in vita. 
"Ti ho aspettato, Hayato"

Tra di loro cadde un silenzio imbarazzante. 
"Non morire..." sussurrò Takeshi. 
Era passata una settimana dall'attacco al Takesushi dove era morto suo padre, non aveva più pianto da allora. Invece, adesso, qualche lacrima riusciva a versarla. 
Gokudera sorrise leggermente. 
"A quanto pare, è destino, Yamamoto. Mi... dispiace. "
"Sei sempre stato scostante, testardo, impulsivo, anche come braccio destro di Tsuna, sebbene ti sia calmato parecchio. Ma ho amato quel lato di te. E ora..."
Hayato fermò quel flusso di parole.
" Non è colpa di nessuno" disse, con voce calma" è stato... un attacco nemico. I Millefiore sono forti. Vorrei... aver almeno protetto il Decimo, e invece..."

Per una volta, aveva voglia di abbracciare quel cretino, ma potè solo allungare la mano, avvicinandola  a quella dell'altro. 


Passarono due ore, e la residenza dei Vongola venne ridotta ad un cumulo di macerie, sangue e silenzio. 


Kyoko e Haru, allarmate poichè nessuno dei loro amici rispondeva alle loro chiamate, andarono alla base. Tsunayoshi le aveva invitate qualche volta, ma aveva proibito loro di andarci in altre occasioni, per tenerle al sicuro. 
Ciò che trovarono, fu uno spettacolo orribile. 


All'entrata, nell'enorme cortile, Kyoko non potè trattenere i singhiozzi. In un lato nel giardino, giaceva suo fratello, il corpo insanguinato e quasi maciullato. 
Anche Haru iniziò a piangere. Cosa avrebbero detto adesso a Kurokawa, che doveva sposare Ryohei il mese successivo?

Come in uno stato di trance, le due giovani camminarono, ma ci fu solo distruzione ad attenderle. 
Nel salone centrale, trovarono Chrome  e Mukuro, entrambi sporchi di sangue e letteralmente impalati nei loro stessi tridenti. 
Le ragazze non sapevano che la stessa sorte era toccata ai Varia, non molto tempo prima. Ma nessuno aveva avuto il coraggio di avvicinarsi al nero castello di Xanxus, il cui corpo tagliuzzato giaceva ancora sul trono che aveva occupato in vita. E accanto a lui, c'era, sempre in uno stato da macello, Squalo. 
Persino il Prince the Ripper, Belphegor, era stato ucciso. 

Nel cortile interno, trovarono vicini Gokudera e Yamamoto, con evidenti segni di tagli e di morsi, in un lago di sangue.  Le ragazze piansero più forte. 
Iniziò a piovere, ma le ragazze noncuranti continuarono, cercando qualcuno che fosse sopravvissuto a quella spietata carneficina. 
Conoscevano la forza dei ragazzi, doveva essere stato un attacco a sorpresa. 
Poco lontano, trovarono Hibari, che sembrava quasi rivolto alle scale. 
Persino il più forte di loro, non aveva potuto nulla contro di loro. 
Haru pianse, pianse forte. Aveva imparato a volergli bene, e forse poteva nascere qualcosa. 

Mancavano due persone: Tsuna e Lambo. 
Le ragazze salirono, non si interessarono di sporcarsi di sangue lungo il tragitto. Quando aprirono la prima porta che dava sulle scale,  Haru si guardò intorno, ma Sasagawa crollò sulle ginocchia, notando qualcosa. 
La reggia dei Vongola era diventata come una villa degli orrori. 
Tsuna giaceva a terra, vicino alla finestra, in una pozza di sangue. 
Lo stesso Tsunayoshi che poco meno di una settimana prima aveva chiesto a Kyoko di sposarlo. 
Lo stesso Tsunayoshi dal sorriso gentile e forte che lei aveva imparato ad amare piano piano. 
Kyoko fissò la piccola fede che portava al dito in stato di shock, mentre anche Haru singhiozzò più forte. 
Era come se nonostante tutto, la morte li avesse colti serenamente. E faceva male. 

Le ragazze scapparono fuori, in quel giardino insanguinato, e notarono una sagoma familiare che con voce rotta dai singhiozzi chiamava il loro Lambo: era I-Pin. 
Probabilmente, quel ragazzino si era salvato. Tsuna e tutti gli altri avevano sempre fatto in modo di proteggerlo.  
Fuggirono da quel luogo di dolore, per piangere, e piangere ancora. Avrebbero avvisato tutti in seguito. 

Lambo era scappato, si era rifugiato di corsa  nei boschi non lontani dalla magione. Piangeva. 
Voleva combattere, e in effetti aveva iniziato a farlo. Ma poi Tsuna lo aveva allontanato.
Era in difficoltà, ma nulla che non potesse risolvere.
E lo percepiva, quel legame ormai spezzato. Era rimasto solo. 
Aveva corso, cercando di aiutarli come Guardiano del Fulmine. Reborn aveva ragione, non aveva combinato niente. 
E li aveva percepiti andarsene uno dopo l'altro

"Tsuna, non voglio lasciarti da solo! Voglio combattere con te!" 
-" Io me la caverò vedrai, tu mettiti in salvo. A Byakuran ci penso io"
Gokudera lo avrebbe rimproverato per quella confidenza, se avesse potuto.  

"Scemucca?! Vattene da qui!" 
anche lui, lo aveva protetto

"Lambo, vai avanti che ti seguo.  Giocheremo a baseball appena finita questa partita, che dici?"
L'ultima partita, Yamamoto. Lambo non era ingenuo, non più, e aveva capito cosa legava Tempesta e Pioggia. 

Era corso dal fratellone grande ma..
" Scappa all'estremo!!!" gli aveva urlato, con il guantone insanguinato e la fronte ferita, il sangue che continuava a scorrere verso gli occhi. 

- Lambo-kun, scappa!" gli aveva urlato la sorellona  Chrome, seguita da un
" Kufufu, allontanati da qui moccioso, sei un peso morto per me e per la mia piccola Chrome"

I due illusionisti non poterono nulla. 

"Non è più posto per erbivori come te, questo."
Quel tipo, non lo aveva mai sopportato.
Maledizione, era un Guardiano anche lui!

Che senso aveva arrabbiarsi, essere triste, ormai? Li aveva persi tutti, per sempre. 
Aveva perso Tsuna, che più che un boss, per lui era stato sempre il miglior fratello maggiore del mondo. 
Aveva perso Gokudera, che nonostante i continui insulti, in fondo ( molto in fondo) gli voleva bene.
Aveva perso Yamamoto, che lo faceva sempre giocare ( meglio se senza una palla da baseball).
Aveva perso il fratellone Sasagawa, che gli trasmetteva sempre energia. 
Aveva perso la sorellona Chrome, che era sempre tanto gentile con lui.
Aveva perso Hibari, che a modo suo lo aveva anche aiutato.
Aveva perso Mukuro, che le poche volte in cui aiutava Chrome aveva creato un'illusione di una Kokuyo Land stile parco divertimenti solo per lui.
Ricordava quando Rokudo lo fissava e diceva " Kufufufu... quel moccioso è così felice da darmi la nausea, mi viene da vomitare". 

"Lambo! Eri qui!" il ragazzo si riscosse, sentendo la voce familiare della sua amica.
Anche I-Pin era cresciuta, insieme a lui. Lambo si asciugò le lacrime con le maniche della giacca, mentre lei si avvicinava. 
"Hai fatto bene a scappare. Lì... Sawada... sono tutti..."
Come a confermare tutto, servivano solo le sue parole. 
 Avrebbe voluto tornare indietro, dire loro tutto ciò che aveva sempre taciuto. Voleva crescere, combattere al loro fianco, anche se era il più piccolo. Era contento delle loro premure, della loro protezione, ma voleva ricambiare quella gentilezza. I-Pin scoppiò a piangere, avvicinandosi di più al ragazzo e aggrappandosi alla sua giacca. 
Lambo le mise una mano sulla testa, accarezzandola dolcemente, mentre anche lui riprendeva a versare lacrime. 
C'erano ancora Kyoko e Haru, almeno loro erano vive. 
Ma molte persone a loro care, non c'erano più. 
Voleva diventare forte. Proteggere tutti. 
Non era stato in grado di proteggere loro, ma almeno poteva tenere al sicuro le persone rimaste. 
Ormai, i Millefiore avevano il controllo. Ma avevano vinto la battaglia, non la guerra. 
Lambo guardò il cielo, le nuvole si stavano diradando, la pioggia era quasi cessata. Un raggio di sole passò oltre le nuvole, fermandosi accanto ai due ragazzi, ancora in lacrime e abbracciati. 
Avrebbe continuato  a vivere, come ultimo baluardo dei Vongola, come ultimo Guardiano. 






Questa fanfic angstissima nasce da un sogno che ho fatto e da vari elementi che volevo unire. Mi sono svegliata con qualche lacrima, e tremante, e come sempre i personaggi a cui tengo ne fanno le spese. Ho pianto scrivendola. 
Chiedo ancora scusa per questa robetta angst. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: valechan91