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Autore: Stillintoyou    03/07/2020    0 recensioni
{PRIMA di leggere questa storia, leggi: Mystic Messenger - Binary Story.}
Questa storia è uno dei seguiti disponibili di Binary Story.
La route di Jumin Han.... l'uomo ricco della RFA, e gattaro dichiarato.
Cosa si cela dietro i suoi occhi grigi?
E come la prenderà Haruka?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 707, Jumin Han, MC, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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‹‹ Ripeto che non mi fa impazzire l'idea di lasciarvi sole a casa. Se vuoi, manterrò la mia promessa e tornerò a lavoro doman – ››

‹‹ No, Jumin... staremo bene. Promesso ›› incrociai le braccia al petto. Era da tutta la mattina che non faceva altro che cercare di svignarsela dall'andare a lavoro.

Certo... indubbiamente avrei sentito la sua mancanza in quell'enorme casa, ma il mio compito, al momento, era badare ad Elizabeth the 3rd. Mi avrebbe certamente tenuto compagnia lei... e, comunque, dovevo tenere la testa occupata dall'idea di Haruka dispersa.

A tal proposito, Seven continuava le sue ricerche e cercava di tenermi aggiornata su ogni singola cosa, ma... in realtà, non c'erano state novità.

Le parole dell'hacker continuavano ad essere impresse nel mio cervello come una sorta di sveglia, così da tenermi saldamente poggiata con i piedi per terra, ma...

‹‹ Ti vedo pensierosa ›› Jumin interruppe il mio vomito di pensieri, per fortuna, mentre sistemava le maniche della giacca ‹‹ è per la questione Haruka? ››

era estremamente attento...

Annuii.

Non potevo fare a meno di pensarci, e lui lo sapeva.

D'altronde avevo fatto una marea di ricerche durante tutta la mattina su questa famosa “mint eye” nominata dall'hacker. Ma nessun risultato.

‹‹ Non so dove sbattere la testa... sento come se fosse tutta colpa mia ››

‹‹ Tu non hai fatto niente di male ›› inspirò ‹‹ non puoi aver fatto niente di male. L'hacker ha fatto tutto da solo. Al massimo è colpa mia per aver messo chiaramente degli incompetenti a guardia della casa ››

‹‹ Jumin... no, hai sentito anche tu cos'hanno detto ›› li aveva fatti interrogare.

Loro non hanno visto nessuno introdursi nell'edificio, e Seven nemmeno.

Era come se fosse, semplicemente, sparita nel nulla da un momento all'altro.

Nessuno era in grado di spiegarsi come fosse possibile una cosa del genere, e questo non faceva che mettere ancora più paranoie nella testa di tutti.

‹‹ In ogni caso ›› cambiò discorso, sistemandosi la cravatta. Vedendo la tremarella alle sue mani, dovuta quasi certamente all'ansia di doverci lasciare sole, decisi di aiutarlo a sistemarla ‹‹ penso che mio padre vorrà pranzare con me, ma... visto che vorrei seriamente tornare a casa il prima possibile, vedrò di farlo spostare ad un momento migliore. Il pranzo può aspettare ››

‹‹ Preferirei di no ›› dopo aver sistemato la cravatta, sollevai il viso sui suoi occhi, accennando un sorriso per rassicurarlo ‹‹ staremo bene. Ti chiamerò ogni ora, okay? Ti terrò aggiornato in tutto, ma tu svolgi il tuo lavoro con calma. Vedrai. Sai anche tu che questo posto è sicur – ›› qualcuno bussò alla porta, e dalla voce capii che fosse semplicemente una delle guardie.

Jumin si spostò, quindi, e andò ad aprire, lasciando entrare l'uomo grande quando un armadio.

Come se nemmeno fosse interessato alle sue parole, che semplicemente annunciavano la voglia del padre di parlare con il figlio, si chinò ad aprire la gabbietta nella quale Elizabeth the 3rd era stata rinchiusa.

‹‹ Bene, gli dica allora che questo santissimo pranzo sarà fatto ›› disse semplicemente, tagliando corto, poi riportò l'attenzione su di me ‹‹ allora, in cucina ho lasciato una lista stilata a mano delle cose che piacciono e non piacciono ad Elizabeth the 3rd. Haruka ne aveva una scritta da Jaehee, ma per una volta ho preferito fare io queste cose ›› un miracolo, insomma ‹‹ so che farai un ottimo lavoro, ma... fai attenzione. Per qualsiasi cosa non esitare a metterti in contatto o con me o con l'assistente Kang. Preferirei, però, che contattassi prima me ››

‹‹ Va bene, Jumin. Ma sono certa ch – ›› sentii qualcosa passare tra le mie caviglie velocemente. Sulle prime, non posso negarlo, mi venne da sobbalzare pensando a qualche insetto, ma vedendo correre fuori Elizabeth il mio corpo s'irrigidì.

Non mi ero resa conto che la porta del corridoio era rimasta aperta, e la guardia sbiancò.

L'espressione di Jumin divenne freddissima.

La guardia cominciò a chiedere scusa in maniera maniacale, ma Jumin non sembrava essere in sé.

Anche lui, come me, si era reso conto della fuga ormai troppo tardi.

In quel momento, per me, era come se il mondo si fosse silenziato.

Jumin aveva cominciato a prendere a urla la guardia ed io, dal canto mio, mi slanciai verso la porta e cominciai una corsa nel tentativo di raggiungere la gatta.

Ma era rapida, palesemente spaventata anche dal rumore prodotto dalla mia corsa, e si era già lanciata nella corsa giù dalle scale.

Sperai con tutta me stessa che non fosse uscita dal palazzo, ma.... ovviamente, quando Jumin ed io scendemmo al piano di sotto per accertarcene, il portone era ancora aperto.

 

Inutile dire che Jumin non mise piede a lavoro.

Inutile dire che spendemmo quasi un intera giornata in cerca della gatta.

Non avevo il permesso di scendere dall'auto per aiutarli nella ricerca... e a dire il vero, era già tanto se Jumin mi avesse permesso di uscire di casa insieme a lui.

Girammo ogni singolo parco, percorremmo le strade lentamente, anche se in macchina... niente.

Elizabeth era sparita come Haruka.

L'ansia si Jumin era percepibile anche semplicemente restandogli accanto. I suoi occhi grigi sembravano essere vitrei, un velo di shock occupava la maggior parte di questi.

Mi sentivo inutile, non potevo fare nulla per aiutare se non tenere gli occhi puntati contro la strada mentre la macchina si muoveva verso casa.

Nella chat erano tutti stati avvisati della scomparsa di Elizabeth, e Zen non aveva fatto altro che darsi la colpa.

Anche Jumin, in realtà, aveva cominciato a dargli la colpa.

I miei tentativi di dirgli che il povero Zen non ne aveva colpa sembravano entrare in un orecchio ed uscire dall'altro.

 

In casa, poi, il clima si era fatto piuttosto strano. La chat era particolarmente viva, ma Jumin non partecipava.

Mi aveva lasciata a casa chiedendomi quasi in ginocchio di non uscire, che sarebbe tornato presto, ma che non si sentiva al sicuro a lasciarmi in auto... il che era un controsenso, visto che poco prima mi aveva fatta uscire con lui perché “non si sentiva al sicuro lasciandomi a casa da sola”.

Non sapeva nemmeno lui cosa voleva e tanto meno dove sbattere la testa.

Seven aveva cominciato delle ricerche lungo il web.

Non bastava già la sparizione di Haruka a preoccuparci, insomma...

‹‹ Mi sento abbastanza inutile a dire il vero... ›› disse Yoosung, sospirando poco dopo ‹‹ non posso enormi ricerche come Seven, per esempio ››

‹‹ Beh, potresti appendere dei manifesti a scuola, per esempio, e spargere la voce con i tuoi amici di Lolol! ››

‹‹ Non è una cattiva idea... ›› ma non era per niente convinto della cosa.

Ciò che tormentava il cervello di Yoosung, oltre che il suo senso di nullità di fronte a quella enorme questione – che potevo perfettamente comprendere – era, quindi, la possibilità che Zen possedesse effettivamente delle capacità psichiche.

Quindi, in quel momento, il suo pensiero volò a Rika.

In un modo o nell'altro, la questione tornava sempre lì.

‹‹ Senti, Anju, sai fino a che ora rimarrai sola oggi? ››

‹‹ No.... penso poco, Jumin ha detto che sarebbe rientrato a breve. Il mio problema non è quello, quanto il fatto che spero di poter tornare al mio appartamento il prima possibile per completare la gestione del party nella maniera più completa... insomma... da qui non riesco a controllare bene tutti gli invitati, sono piuttosto distratta... ma allo stesso tempo non me la sento di abbandonare Jumin proprio ora ›› no, in effetti... non ci riuscivo.

Non era in sé.

‹‹ Capisco... deve essere difficile per te ›› il tono di voce di Yoosung era particolarmente distratto. Sentii chiaramente le sue dita tamburellare su qualche superficie, poi sospirò ‹‹ se vuoi, comunque, se rimani sola fino a tardi, puoi sempre unirti alla partita di Lolol! Ne abbiamo una in sospeso, ricordi? ››

‹‹ Oh ›› no... non era quello il momento per pensare a queste cose ‹‹ va bene ›› dissi, comunque. Capivo bene che Yoosung stesse solo cercando un modo come un altro per mandare avanti la giornata e tenermi distratta dalla situazione... ma Jumin non stava bene. Io non stavo bene.

Era tutto così strano, e i sensi di colpa comunque pervadevano il mio corpo

Nonostante non fossi stata io ad aprire quella dannata gabbia, sentivo come se fossi io la causa principale.

D'altronde, Jumin prestava attenzione sopratutto a me... no?

 

Alla fine optai per approfittare di uno dei pc che Jumin aveva lasciato a mia disposizione... tecnicamente dovevano essere usati solo a scopo del party, ma... non si sarebbe certamente arrabbiato per il suo utilizzo ludico, no?

Non riuscivo a capire bene i comandi, quindi Yoosung si rendeva sempre ben disponibile a spiegarmi ogni singola cosa.

Intanto, Jumin si faceva sentire a distanza di ogni 10 minuti con messaggi randomici, giusto per farmi sapere che era presente.

Tenevo gli occhi puntati sulla chat aperta, uno sullo schermo e ogni tanto sulla chat vocale dove Yoosung mi teneva aggiornata sull'avanzamento della missione.

 

Zen

Incredibile... questa cosa sta facendo preoccupare

anche me. Per quella sottospecie di palla di pelo.

 

707

Mi dispiace... sto facendo il possibile, non riesco

a trovare niente. Ora stanno comparendo anche

persone che dicono di averla trovata.

 

707

Tutto questo solo certamente per la ricompensa.

 

707

Ma la mia Elly non somiglia minimamente

a quelle brutte copie!

 

Dietro a quel sarcasmo, ovviamente, certamente si nascondeva sempre il solito Seven che, in realtà, era estremamente preoccupato.

 

Anju

Ovvio, Elizabeth the 3rd è insostituinile!

 

Zen

L'unica insostituibile qui sei tu ;)

 

707

C R I N G E

 

E mandò un meme di un gatto sdraiato a terra.

Sorrisi.

Cercava di essere positivo, nonostante la ricerca di Elizabeth the 3rd stesse andando piuttosto male...per non parlare di Haruka.

Inspirai.

Dalla barra delle notifiche vidi l'anteprima del messaggio di Jumin, dove semplicemente mi avvisava del suo imminente ritorno a casa.

Avrei fatto meglio a farmi una doccia e almeno rendermi un po' più presentabile.

Chiusi la chat, informai Yoosung del fatto che stessi abbandonando la partita e mi affrettai a cacciarmi in doccia.

 

L'acqua calda che scorreva giù dalla mia pelle erano come mille carezze da parte di una persona che mi pregava di lasciar scorrere via ogni singolo problema.

Una richiesta che, silenziosamente, stavo facendo da sola a me stessa.

Troppe cose in poco tempo.

Sentivo la mia testa vorticare velocemente tra una cosa e l'altra, quasi da darmi il capogiro.

Una volta fuori dalla doccia mi affrettai ad asciugarmi, mettere un deodorante ed un profumo per il corpo. Optai per indossare un vestito bianco che “casualmente” (così voleva farmi credere Jumin) si trovava in una busta sul letto.

Forse avrebbe preferito che lo indossassi durante una cena... ma era così bello che non riuscivo a trattenermi dall'indossarlo.

Mi guardai nell'enorme specchio a parete, facendo una piccola giravolta. La gonna era larga, quindi si distendeva bene.

Era bellissimo, ma... non lo sentivo mio.

Sentivo come se anche solo sorridere in quel momento fosse una cosa sbagliata, e guardando il mio riflesso allo specchio sentii un senso di disgusto pervadermi il corpo.

Deglutii, toccandomi il viso.

Ero davvero felice di trovarmi in quella situazione? Era giusto sentirsi bene, nonostante tutto?

‹‹ … Vado a cambiarmi ›› mormorai, aprendo poi la porta del bagno.

Jumin, che stava passando per dirigersi in camera, si fermò. Il suo viso sembrava quasi sciupato, ed i suoi occhi lievemente infossati.

Accennò un sorriso all'angolo delle labbra, inclinando appena la testa ‹‹ hai messo il vestito, vedo... mi dispiace aver saltato il pranzo... ti sta bene, però, Anju ››

‹‹ Tu dici? ›› mormorai, imbarazzata.

Lui annuì, slacciandosi la cravatta che aveva legato al al collo ‹‹ mettilo sta sera a cena, se vuoi. Ne sarei molto felice. Avrei certamente preferito portarti fuori da questa casa, ma... forse è meglio di no, date le circostanze ››

‹‹ Non preoccuparti, va bene così ›› mi chiusi la porta del bagno alle spalle. Ora che mi aveva vista cambiarmi mi sembrava una cosa estremamente negativa ‹‹ tu, piuttosto... come stai? ››

‹‹ Ho parlato con mio padre. Trova assurda la situazione di Elizabeth the 3rd ›› cominciò a camminare verso la sua stanza e, dato che mi fece cenno con la testa di seguirlo, lo seguii ‹‹ pensa che dovrei concentrarmi sul matrimonio, piuttosto e sull'idea di farmi una famiglia.

Sono giovane, ma il ticchettio del tempo è veloce ›› si privò della giacca, adagiandola sul letto, poi inspirò ‹‹ i miei sentimenti non gli interessano minimamente ››

‹‹ E a te interessano? ››

‹‹ Normalmente ti avrei risposto di no ›› si tolse la cravatta, piegandola per poi metterla dentro il cassettone davanti allo specchio ‹‹ ma averti qui mi fa ricredere sulla mia idea che tutte le donne siano delle vipere succhia sangue. Inoltre, diciamo che gli ultimi avvenimenti mi fanno ricredere anche sull'idea che i sentimenti siano cose a cui non bisogna badare ›› fece qualche passo nella mia direzione, poi, poggiando una mano sul mio viso e facendomelo sollevare.

Il mio cuore cominciò a battere.

Così.

Di colpo.

Inaspettato. Non sembrava avere secondi fini, eppure... eppure era così strano. Sentii le mie mani congelarsi ed il petto scaldarsi.

Quegli occhi così grigi sembravano volermi intrappolare. Il suo sguardo... era come se volesse chiudermi dentro una gabbia dorata.

‹‹ Oggi sei particolarmente carina, così ›› disse, infine, con un improvvisa dolcezza

‹‹ Grazie ›› dissi. Fu più un mormorio.

‹‹ Resta qui ›› rispose, ma fu così rapido nel farlo che quasi sovrastò il mio grazie ‹‹ resta qui con me. Non tornare all'appartamento ››

‹‹ Restare... qui? ››

Lui annuì, camminando verso di me fino a portarmi ad indietreggiare e poggiarmi al muro alle mie spalle. Non mi teneva nessuna parte del corpo, se non il viso sollevato verso il suo, mentre col pollice mi sfiorava le labbra, schiuse per la sorpresa di quel gesto.

‹‹ Jumin... lo sai che devo tornare all'appartamento... ››

‹‹ Non farlo... non lasciarmi anche tu. Ora che ti ho trovata... lascia stare l'idea di andartene. Potrei impazzire se decidessi di andartene ››

‹‹ Jumin... te l'ho detto... non posso... ››

Accennò un sorriso, di nuovo ‹‹ ti prego... ›› mi stava davvero, disperatamente, supplicando.

Inspirai, poi mi mossi appena, giusto il tanto per sistemarmi meglio con la schiena.

Rapidamente la sua mano sbatté contro il muro, a pochi centimetri dalla mia testa, sbarrandomi la strada.

Sbarrai gli occhi e sussultati.

Ora il suo viso si fece doppiamente vicino al mio.

I suoi occhi erano sgranati.

Sembrava un gatto terrorizzato.

‹‹ Dove stai andando? ››

‹‹ Io – ››

‹‹ Vuoi sparire, seriamente, come ha fatto Elizabeth the 3rd? Voglio solo proteggerti. Qui è il posto più sicuro che c'è. Se tu andassi via ora, spariresti come ha fatto lei? ››

‹‹ Jumin, non stavo scappando. Non stavo andando da nessuna parte. Ti prego, calmati ›› istintivamente, allungai una mano sulla sua guancia, sperando che in qualche modo questo potesse calmarlo.

 

[SCELTA]

 

  • Scappa durante la notte (Bad end 1)

  • Rimani con Jumin

  • Convinci Jumin a lasciarti andare ( Bad end 2)

LE BAD END LE TROVATE DELLA STORIA BAD ENDS - JUMIN'S ROUTE, CON I TITOLI CHE VEDETE TRA PARENTESI ACCANTO ALLE SCELTE. Link alle storie: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3920087&i=1
  
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