"Questa storia partecipa alla White Day Run indetta dal forum Piume d'Ottone".
Prompt: 3- Vento
Cap.8 Folle volo
Bulma si svegliò udendo una serie di mugolii, sentì il marito scalciare nel sonno, facendo cigolare il materasso.
Vegeta si agitava nel sonno, mormorando parole sconnesse.
Bulma lo guardò con aria preoccupata.
< Non l’ho mai visto così: pallido, sfibrato e sudato > si disse.
Vegeta dimenò di nuovo i piedi.
Gli occhi sotto le palpebre si muovevano frenetici, mentre l’uomo biascicava parole in saiyan in modo sempre più chiaro.
< Forse Vetrunks gli ha passato l’influenza > rifletté Brief.
Vegeta pronunciò una parola in modo più nitido, alzando la voce.
< Sto volando, ma non so dove. Non riesco ad aprire gli occhi.
Non sono io a volare. No, sono steso su qualcosa di caldo e immenso che vola sotto di me.
Il vento non mi sferza, nonostante la velocità che abbiamo raggiunto. Anzi, sembra avvolgermi come una membrana fresca e protettiva.
Non ho la forza di tirarmi su. Resto semplicemente qui sdraiato.
So che non sono semplicemente su un oggetto volante, è una creatura vivente quella che mi sta trasportando. La sento muoversi, respirare, sotto i palmi delle mani.
La sento come se ci appartenessimo, fossimo parte della stessa realtà.
Odio dipendere da qualcosa. Ormai ho capito che non sono umano, sono abituato ad emozioni nuove, innaturali. Però voglio ugualmente staccarmi, dimostrare il mio orgoglio.
Sfidare questo vento per volare via.
Allargo le braccia, a fatica, le sollevò solo per lasciarle ricadere immediatamente.
La creatura sotto di me ha delle grandi e possenti ali.
La mia mente non si ferma dal riflettere, mentre il mio corpo vuole rimanere qui a lasciarsi cullare dal tempo, a farsi proteggere dal vento.
“Vegeta…” mi chiama e riconosco la voce della mia fenice. Non è mai stata così grande e possente.
“Tsk” rispondo. So che non è esattamente il modo di rivolgersi ad un volatile leggendario, ma in fondo è tutto nella mia mente.
“Vegeta…” ripete nuovamente.
“Come faccio a non bruciarmi con le tue fiamme?” domando.
“Noi siamo la stessa cosa. Le fiamme non sono diverse dal tuo ki” mi risponde in un modo fin troppo scientifico per un semplice sogno.
La sensazione di abbandono aumenta, come se questo intorpidimento sgorgasse direttamente dal mio cuore. I miei sensi sono intorpiditi, abbandonati a questo vento.
“Abbiamo dimostrato che si possono riportare indietro dei saiyan dalle anime depurate.
Il nostro compito è di salvare il tuo popolo, o almeno coloro che siano meritevoli” disse la fenice.
Vegeta rispose: “Meritevoli? A me non sembrano cambiati affatto.
Mia sorella è pronta a vedere i terrestri morire e persino Reghina mi sembra solo più cupa e crudele”.
La fenice gli rispose: “Noi dobbiamo provare. Non vuoi salvare la tua gente?”.
“Sì, lo voglio” ammetto. Eppure lo sento che qualcosa ci minaccia, che dobbiamo difenderci.
La sento fremere d’ira sotto di me. Percepisce le mie emozioni o io ho sentito le sue? In ogni caso entrambi ora siamo agitati.
Il vento è cambiato. Ora è agitato, più freddo e tagliente.
“Dovremo diffidare di tutti” sancisce la creatura.
Non sento più niente, tutto è diventato nero, c’è solo il silenzio >.