Camminare sempre in bilico, senza sapere da che parte stare.
Essere costantemente sul filo del rasoio
cercando di ottemperare ai desideri che non sono propri
ma di qualcuno che ci vorrebbe diversi da come siamo.
Però, presto o tardi, la propria vera essenza presenta il conto
chiedendo di essere liberata da catene
che la tengono imbrigliata in un ambito non suo,
proprio come si costringono le impetuose acque di un fiume
a vivere costrette entro gli argini di una diga.
Il proprio io più profondo,
quello più segreto,
quello che solo noi conosciamo,
ha bisogno di libertà, di poter pensare, parlare, decidere, esprimersi, essere se stesso.
E quando questa condizione si verifica
allora veramente si può correre dietro alle nuvole
che trascinano lontano i pensieri cupi
e cavalcare l’arcobaleno giungendo agli orizzonti sconfinati di se stessi
ad assaporare il vero gusto della libertà di vivere.