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Autore: Caen    06/07/2020    0 recensioni
TUTTI HANNO DEI SEGRETI, BRUTTI O BELLI CHE SIANO.
(...Quegli occhi verdi erano attenti, pronti a cogliere ogni minimo particolare della bocca di Stiles. Derek era appoggiato alla sua macchina lucida, nel parcheggio della scuola, con un'espressione di desiderio verso il ragazzo che aveva attirato la sua attenzione. Mentre lo guardava da lontano si sentì vuoto dentro, come se avesse bisogno di lui. Subito dopo gli venne in mente ogni singolo momento che avevano trascorso quando facevano gatto e topo solamente da amici. Ma per Derek, Stiles era molto di più di un amico. Perchè non glielo diceva?...)
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Segreti Innocenti
parte 20



Stiles era svenuto ormai una quantità di volte tali che a malapena riusciva a capire quale fosse la realtà e quale il sogno. Ogni volta che gli capitava di svenire improvvisamente, sognava o avvertiva qualcosa… come se qualcuno stesse cercando di comunicare con lui. Anche questa era una sensazione…ma Stiles si dilettava a pensare istintivamente, come uno del branco, che Derek gli stesse parlando in sogno. Quel primo ed ultimo sogno dove si erano incontrati e baciati era talmente vivido che Stiles non riusciva a capire se fosse finzione o meno.
Il ragazzo guardò il soffitto. Derek era sparito da un po’, questa volta non era rimasto svenuto per molto. Fiuuuuuuuu pensò. All’inizio sognava Derek ma da quando lui glia aveva detto in sogno che sarebbe andato via Stiles aveva iniziato ad avvertire altre sensazioni. Purtroppo non piacevoli, né candide ma di forte invadenza. Era come se qualcuno entrasse periodicamente nella sua mente e quel qualcuno non era Derek. Ancora pensava a quel bacio datogli da Cooper. Lo disgustava l’idea di essere toccato da lui e era molto dispiaciuto del fatto che Derek avesse assistito alla scena. E adesso lui non c’era più, sparito senza nemmeno degnarsi di salutare. Chissà, forse davvero, lo aveva salutato in sogno…. Sapeva però che se l’Alpha se ne era andato….una ragione valida ci doveva essere.
 
Stiles si schiaffeggiò, cercando di capirci qualcosa. Ultimamente era piuttosto annebbiato.
Si alzò goffamente dal letto e prese il cellulare.
Inviò un messaggio a Scott:
 
Da:Stiles
A:Scott
 
Ehi Scott, mi sono svegliato. Dobbiamo parlare… non ho avuto il tempo di dirti cosa ho visto durante i miei svenimenti. Pensavo non fosse altro che uno shock….però forse mi sbagliavo.
Chiamami appena puoi,
Stiles
 

Il ragazzo andò in bagno a sciacquarsi la faccia e si guardò allo specchio. Era uno straccio.
Sospirò, pensando a Derek. Quando si sarebbe fatto vivo? Come stava? Dove diavolo era? Ricambiava quello che lui..... provava?
Stiles aveva talmente tanti quesiti in testa e poca voglia di dormire, non ne poteva più di dormire, che decise di uscire di casa. 

Aprì la porta. Suo padre dormiva ed era notte fonda. 

"Finalmente" Disse respirando l'aria fresca sull'uscio di casa.
 
"Non devo aver paura, i.-io c-ee la P-POSSO FARE." 

Fece un primo passo titubante fuori casa.
 
*****
 
Scott stava camminando nel bosco di notte ed era pensieroso. Continuava a percepire un richiamo. Sapeva benissimo che quello era il suo istinto e che Derek gli stava comunicando che sarebbe tornato. Non ne era certo ma lo sapeva. Anche hai suoi stessi occhi, razionalmente, non aveva senso. Ma per un licantropo questo era la norma: l’istinto sta alla base di tutto. Proseguì la sua passeggiata ancora per un po’ finchè il cellulare gli suonò. Era Allison che gli dava la buonanotte. Lui fece altrettanto e pensò a quanto si fosse arrabbiata trovandolo a casa di Lydia. Scott rise, arrossendo un poco, del fatto che Allison si fosse ingelosita.
Dopo aver riposto il cellulare nella tasca Scott guardò la luna, di lì a poco sarebbe stata una Luna Piena. Assaporò quell’istante e pensò che essere un Alpha richiedeva grandi responsabilità, certo aveva un po’ di timore ma sentiva che sarebbe riuscito a gestire la situazione conJackson. Derek lo aveva fatto con lui e lui lo avrebbe fatto con Jackson. Certo, non era stato lui a morderlo, bensì un Alphas e questo, Scott lo sapeva benissimo che sarebbe stato un grande problema. Un problema che avrebbe affrontato con tutte le sue forze. Infondo però sperava che il suo Alpha, Derek, sarebbe tornato di lì a poco. E sapeva benissimo che contro uno o più Alphas non ce l’avrebbe mai fatta senza di lui. Tentò di connettersi a Derek tramite l’istinto dicendogli di tornare…per lui, per Stiles e perché sicuramente gli Alphas sarebbero tornati a reclamare Jackson.
 
Improvvisamente il cellulare squillò interrompendo la sua concentrazione.
Gli era arrivato un messaggio da Stiles.
 
“Anche io ti devo aggiornare su una cosa” Scrisse e inviò, guardando fermo e sicuro davanti a sé.

Aveva tutto sotto controllo.
O almeno fingeva.

******

Stiles chiamò Scott sul cellulare, dicendogli che era fuori casa per la prima volta dopo giorni. Si incontrarono alla clinica veterinaria dove Scott lavorarava di tanto in tanto. Parlarono fino all'alba, raccontandosi tutto quello che non si erano detti e chiedendosi scusa reciprocamente per essersi tenuti dentro quelle informazioni così importanti. Una volta mattina, Stiles era euforico di esser uscito di casa e non solo. Scott sapeva che Derek sarebbe tornato. Il ragazzo stava tornando a casa frastornato.....................ma felice.
 
Scott invece era più preoccupato e scosso: sapeva che gli Alphas avevano in qualche modo marchiato Stiles e che lo avrebbero trasformato, o peggio, reclamato.

 Scott comunicò a Derek quello che aveva scoperto riguardo a Stiles, sperando che la telepatia collegata al suo istinto non lo tradisse. Sapeva che sarebbe successo qualcosa. C'era troppa calma intorno a lui. La tempesta stava arrivando e con sè avrebbe portato molti nuovi odori di licantropi.
Stiles era stato marchiato.
Scott non si dava pace, stava diventando sempre più paranoico ed aveva terribilmente paura che potesse succedere qualcosa all’amico e ancor di più che venisse plagiato. Gli Alphas avevano questo potere su gli umani, li potevano controllare a loro piacimento finchè questi esausti non cedevano e si sottomettevano. NO. Scott urlò con rabbia fino a trasformarsi. Corse per il bosco e ululò più forte che poteva cercando aiuto. E qualcuno gli rispose.
  
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