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Autore: Dopaxine    06/07/2020    0 recensioni
Edward Orien Seth Holmes figlio di Mycroft Holmes vuole vendicare la morte di quest'ultimo, ma per farlo avrà bisogno di affrontare se stesso, il passato, segreti e collaborare con uno più che sconosciuto zio: Sherlock Holmes.
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“Voglio cominciare subito, ho già perso un anno, e ora voglio iniziare dallo stronzo che ha ucciso mio padre.” Disse con voce ferma Orien.

“Prendi il cappotto ragazzo, dobbiamo andare a casa di tuo padre.” E con queste parole il Detective si avviò.

Circa mezz'ora  dopo erano arrivati alla proprietà di Mycroft Holmes; entrarono. il Detective condusse suo nipote nell'ufficio del padre e insieme iniziarono a rovistare ovunque. Orien avrebbe potuto farlo tanto tempo fa, ma non riusciva a varcare quella soglia. 

Scassinando la cassaforte del fratello, Sherlock trovò al suo interno minacce di morte che per Mycroft erano la normalità, ma una attirò la sua attenzione:

“Carissimo Mycroft,
hai mentito a tuo figlio riguardo la morte della madre omettendogli la verità... morta durante il parto... Che idiota! 
Cos'è, sei troppo debole per dirgli che uno dei miei uomini l'ha uccisa?
Un giorno toccherà anche a te e a tuo figlio.
come vedi io sono già in netto vantaggio. Non vincerai mai contro di me Mycroft. 
dovrai portarti queste parole nella tomba vecchio mio. È solo questione di tempo.

Un saluto,
M.R.H.”

Il detective nascose la lettera in tasca senza farsi vedere dal nipote. Doveva cercare di capire chi fosse M.R.H da solo. Sospettava che Orien fosse ancora troppo poco lucido e che avrebbe potuto cacciarsi in guai seri spinto dalla sete di vendetta. 

“Trovato qualcosa di interessante?” Chiese il giovane a suo zio.

“No, solo scartoffie inutili. Continua a cercare.” Disse gelido il Detective.

Orien si mise a cercare nei cassetti della scrivania del padre e vi trovò solo alcune foto. Prese in mano una foto. Essa ritraeva Mycroft e Nora il giorno del loro matrimonio. Alla vista della madre un nodo gli si formò in gola e calde lacrime cominciarono a segnargli il viso; non era abituato ad essere così emotivo, ma dalla morte del padre non era più riuscito ad essere freddo e distaccato come un tempo. 

Mettendo in tasca la foto, continuò a cercare  ma non trovò nulla. Ovviamente tutto cio si poteva trovare di interessante era già stato preso.

“Qui non c'è nulla. Andiamocene.” Disse Orien con un tono seccato.

“Sì andiamo... Troveremo qualcosa man mano che continueremo a cercare.” Sherlock era più gelido che mai e ad Orien questo inquietava. 

Uscirono dalla casa del maggiore degli Holmes e Sherlock si avviò per chiamare un  taxi, ma si accorse che Orien non lo stava seguendo ed aveva uno sguardo perso

“Non vieni?”

“Uh? Ehm no, grazie. Penso che una passeggiata mi farà bene.” Il detective annuì e salì sul taxi.

Mentre passeggiava per tornare a casa la mente di Orien si svuotò completamente e il suo corpo sembrava andare avanti da solo. Era tutto così intorpidito, non solo il suo corpo e la sua mente, ma anche il dolore... stava intorpidendo il dolore per cercare di non crollare, ma era difficile. Arrivò a casa e non si preoccupò di guardare che ore fossero, era troppo stanco e decise di andare a letto.

 

“Edward, tesoro, svegliati. Oggi è il compleanno di tuo padre e dobbiamo finire di impacchettare  il suo regalo!”

“Mamma, voglio dormire!”

“Dai alzati pigrone!” Una nota di divertimento le colorava la voce.

Edward si alzò e corse da sua madre che lo prese in braccio ed esclamò dolcemente “Ecco il mio ometto!”

“Vedo che vi state divertendo voi due” sorrise Mycroft, che andò a baciare sua moglie e a scompigliare i capelli di suo figlio.

“Sì papà!” Disse Edward con un sorriso a trentadue denti.

Il campanello di casa suonò e Mycroft andò ad aprire. Tornò in salotto con gli occhi pieni di paura mentre un uomo dietro di lui gli puntava una pistola alla nuca.

“Risparmia la mia famiglia e ti darò tutto quello che vuoi.” 

“Stai zitto!” L'uomo colpì la testa del politico con il calcio della pistola e Mycroft cadde a terra.

Nora mise suo figlio a terra e gli disse di inginocchiarsi.

“Ora tu,” indicò Nora, “stai ferma o ti sparo.”

“Che cosa vuoi?” chiese la donna, ma non fece in tempo a fare un altra domanda che un proiettile le attraversò la fronte e il suo corpo senza vita cadde a terra vicino al figlio.

“Mamma!” e “Nora!” furono le uniche parole che vennero urlate con disperazione mentre l’assassino se ne andava.

 

Orien si svegliò di soprassalto e si accorse di essere sudato. È solo un incubo, continuava a pensare, ma lo era veramente? O era un ricordo tornato a galla proprio ora?

   
 
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