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Autore: Francix02    07/07/2020    0 recensioni
“Ancora non mi spiego come hanno fatto a convincermi a partecipare a una cosa del genere” borbotta per l’ennesima volta Arthur imbronciato, incrociando le braccia al petto. “Forse per provare che non sei così noioso, oppure per dimostrare che non sei un tipo solitario e scontroso come si dice, o forse, dico forse, per il fatto che a chiedertelo è stato Alfred F. Jones” risponde Francis sfoggiando un sorrisino malizioso all’ inglese che risponde con uno sbuffo e un’alzata di occhi prima di riprende nuovamente a lamentarsi, facendo pentire il francese di averlo accompagnato. “Guarda, siamo arrivati, gli altri ci sono già tutti” esclama Francis con grande sollievo una volta avvistati gli altri, interrompendo Arthur che si stava ancora lamentando.
“EHI! ARTHUR! FRANCIS!” urla Alfred sbracciandosi per salutare i due amici quando li nota avvicinarsi. “Pronti per un faaaantaaaasticoooo pomeriggio al Laser-tag?”
[UsUk Human!AU]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Hetalia e i personaggi appartengono a Hidekaz Himaruya, 
https://img.ifunny.co/images/5403bd7482cd15e2ba73523829e8b4acc2a8b6a7c05cde233c72e97df4cf7914_1.jpg (prompt su cui è basata la fanfiction).
Prima di cominciare vorrei ringraziare @
tamora felix, santa anima pia che mi ha fatto da beta reader e ha avuto la pazienza di correggere questa storia, so 
(ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚✧ THANKS   

IN AMORE E IN GUERRA TUTTO È LECITO

“Ancora non mi spiego come hanno fatto a convincermi a partecipare a una cosa del genere” borbotta per l’ennesima volta Arthur imbronciato, incrociando le braccia al petto. “Forse per provare che non sei così noioso, oppure per dimostrare che non sei un tipo solitario e scontroso come si dice, o forse, dico forse, per il fatto che a chiedertelo è stato Alfred F. Jones” risponde Francis sfoggiando un sorrisino malizioso all’inglese che risponde con uno sbuffo e un’alzata di occhi prima di riprende nuovamente a lamentarsi, facendo pentire il francese di averlo accompagnato. “Guarda, siamo arrivati, gli altri ci sono già tutti” esclama Francis con grande sollievo una volta avvistati gli altri, interrompendo Arthur che si stava ancora lamentando.
“EHI! ARTHUR! FRANCIS!” urla Alfred sbracciandosi per salutare i due amici quando li nota avvicinarsi. “Pronti per un faaaantaaaasticoooo pomeriggio al Laser-tag?” chiede eccitato l’americano ai due, una volta arrivati. “Certo non vedevo l’ora” risponde Arthur con il suo classico tono monotono-sarcastico e un’alzata di occhi, per poi aggiungere “Allora, entriamo o dobbiamo rimanere qui tutto il giorno?” indicando l’entrata dell’edificio. “Dopo di lei My Lady” risponde Alfred aprendo la porta e facendo l’occhiolino all’inglese che, arrossendo imbarazzato, alza gli occhi al cielo in risposta.
Una volta entrati, il gruppo viene accolto da una membro dello staff che gli spiega come funziona il gioco e quali sono le regole; finita la spiegazione i ragazzi cominciano a dividersi in due squadre: la squadra 1 composta da Alfred, Mathias Gilbert, Antonio, Francis e Berwald; e la squadra 2 formata da Arthur, Lukas, Elizabeta, Lovino, Matthew e Tino. Formate le squadre al gruppo viene data l’attrezzatura e i ragazzi  vengono portati nella sala dove si svolgerà la partita.

“Allora, per prima cosa ci serve una strategia” annuncia Elizabeta prendendo il comando della sua squadra. “Propongo di muoverci a coppie per guardarci le spalle a vicenda e perché, conoscendoli, gli altri si muoveranno probabilmente da soli, e in due sarà più facile affrontarli. Siete d’accordo?” chiede la ragazza ungherese ricevendo un cenno positivo da parte tutti. “Bene, allora avete delle preferenze per i gruppi?” chiede nuovamente la ragazza ricevendo un “No” da parte degli altri, “Perfetto, allora le coppie saranno: Arthur e Lukas, io e Lovino, Matthew e Tino. Dai andiamo a vincere che non vedo l’ora di rinfacciarlo a Gilbert!” conclude Elizabeta con un’espressione divertita e lo sguardo determinato. Finito di pianificare la strategia la partita comincia, e in un attimo le coppie si dividono nascondendosi dietro ai muretti che fungono da riparo, mentre dall’altra parte della sala cominciano a partire i primi colpi.
“Quindi, Lukas, non possiamo stare nascosti qui dietro per molto o gli altri potrebbero trovarci, cosa proponi di fare?” chiede Arthur al compagno che è intento a spiare l’area da dietro il muretto. “Ho visto un cunicolo abbastanza rialzato più in là, potremmo spostarci lì e magari guadagnare un po’ di vantaggio dalla sua posizione” risponde Lukas riaccovacciandosi di fianco ad Arthur dietro al muro. “Va bene, hai notato qualche movimento sospetto vicino a noi?” chiede l’inglese spiando anche lui a sua volta da dietro il loro nascondiglio. “No, ma ho visto due ombre muoversi verso destra.” E come per confermare ciò che ha appena detto Lukas, da destra si sente qualcuno urlare: “Ah! mi tomate mi hai colpito”, seguito poco dopo da un’altra voce che urla “Ahaha, ti sta bene bastar-Ehi!”, interrotta da una terza, “Kesesesese, il magnifico Gilbert ti ha colpito” “Bastardo mangia patate questa me la paghi” ringhia la seconda voce, identificata come Lovino, prima che alcuni colpi partano facendo strillare la terza voce, facilmente riconoscibile come Gilbert, in modo veramente poco virile. “Ah! Mai dare le spalle al nemico, scusa Gil~” risponde una quarta voce con tono mellifluo.

“Penso che quelli che hai appena visto andare a destra non siano più un nostro problema” dice Arthur ridacchiando. “Già, e con questa azione sono anche due nemici in meno. Come ti stavo dicendo prima, c’è un cunicolo in un punto rialzato e per arrivarci possiamo o passare al centro e poi andare a sinistra, strada più veloce ma anche più scoperta che personalmente preferirei evitare, o passare verso destra e fare il giro largo, ma con tutto quel casino è possibile che gli altri siano andati a controllare; oppure potremmo andare verso sinistra, ho visto Matthew e Tino andare in quella direzione e se non hanno ancora sparato è probabile non ci siano ancora nemici.” Spiega Lukas alzando un dito per ogni opzione. “Non potremmo andare a zig-zag?” chiede l’inglese. “Non ci sono abbastanza nascondigli ed è troppo scoperta quest’area per andare a zig-zag” risponde l’altro sporgendosi per controllare la strada. “Ok, allora presumo che la via migliore sia quella a sinistra, quindi andiamo verso sinistra” conclude Arthur.  Decisa la strada da percorrere i due cominciano a correre spostandosi di nascondiglio in nascondiglio, tenendo sempre gli occhi aperti in caso dei nemici si possano avvicinare; giunti quasi verso la fine della parete, Lukas e Arthur sentono “Ah! Lukas ti ho visto” prima di vedere alcuni colpi finire dove poco prima i due si trovavano nascosti. “Diamine, questo è Mathias, dobbiamo trovare un modo per colpirlo senza esporci troppo, prima che arrivino anche gli altri attirati dagli urli di quel babbuino danese.” dice Lukas accovacciandosi dietro al nuovo riparo. “Possiamo usare a nostro vantaggio il fatto che abbia visto solo te.” Risponde Arthur sbirciando da dietro il muro. “Uno di noi potrebbe fare da esca correndo verso quel muretto…” spiega l’inglese indicando l’altro muro per poi continuare. “…Attirando così la sua attenzione, e quando lui si girerà per inseguire l’esca, allora l’altro potrà colpirlo alle spalle, ci stai?” chiede Arthur all’altro ragazzo. “Solo se posso sparargli io” risponde Lukas con un piccolo ghigno. “Tutto tuo allora, tieni un occhio verso di noi così quando Mathias mi noterà correre verso il muretto e si girerà, tu gli sparerai, ok?” chiede l’inglese ricevendo dall’altro un cenno positivo con la testa in risposta. “Bene, allora io vado.” E con uno scatto Arthur comincia a correre verso il prossimo muretto, attirando l’attenzione di Mathias e riuscendo per un soffio a nascondersi, prima che uno sparo colpisca esattamente dove si trovava lui poco prima. “Daiiiiii Lukas, lo sai che ti ho visto, esci e affrontami direttamente come un vero vichingo”. Dice Mathias mentre si avvicina al nascondiglio di Arthur, ma viene interrotto da Lukas che emerge dal suo nascondiglio. “Come desideri” gli risponde il norvegese prima di sparargli e colpirlo in pieno, ma neanche il tempo di festeggiare che qualcuno da lì vicino comincia a sparare verso Lukas, costringendolo a cercare nascondiglio da un’altra parte e separandolo così da Arthur ancora nascosto dietro al muro, pronto a scappare in caso il nuovo nemico avesse trovato anche lui. Poco dopo si sente Lukas sbuffare “Dai Berwald, ho colpito Mathias, potevi risparmiarmi questa volta” “Scusa Lukas” borbotta Berwald prima di essere quasi colpito da uno sparo partito dal cunicolo rialzato dove erano diretti Arthur e Lukas; schivato un alto colpo proveniente dalla stessa direzione, il ragazzo svedese comincia a correre verso il nascondiglio di Arthur per cercare riparo dal suo assalitore, e costringendo così l’inglese a spostarsi. Furtivamente Arthur comincia ad indietreggiare tenendo gli occhi puntatati verso Berwald, fino a quando non raggiunge un altro nascondiglio in cui si rifugia subito; preoccupato che Berwald l’avesse sentito, Arthur comincia ad indietreggiare tenendo sempre gli occhi puntati nella direzione da cui è arrivato, fino a quando non si scontra con qualcosa, o meglio qualcuno, facendo cadere entrambi; con i nervi ancora a fior di pelle Arthur scatta come una molla girandosi con un movimento fluido e ritrovandosi faccia a faccia con Alfred.

“Alfred?” esclama sorpreso Arthur, “Ehi Artie, come mai da queste parti?” chiede l’altro ragazzo sorridente. “Potrei farti la stessa domanda” risponde Arthur cercando di raggiunger il suo fucile discretamente. “Mattie si sta divertendo a fare il cecchino” risponde l’americano facendo spallucce e notando i movimenti dell’altro. “Ehi! questo non lo prendi” esclama Alfred praticamente lanciandosi su Arthur per bloccargli i polsi. “Ehi! Ma così non è valido!” ribatte Arthur dimenandosi per liberarsi i polsi. “Sì che è valido, se un certo ‘sopracciglione’ ti viene addosso facendoti cadere il fucile” risponde Alfred facendo la linguaccia. “Ok, allora cosa vuoi fare? Rimanere così per tutto il tempo?” chiede Arthur, rendendosi improvvisamente conto della sua vicinanza ad Alfred e arrossendo di conseguenza. “A me non dispiacerebbe affatto” risponde l’altro con un ghigno beffardo e ammiccando con le sopracciglia. “Oh piantala Alfred” dice l’inglese alzando gli occhi al cielo, per poi continuare “Allora… quindi Matthew ti sta usando come bersaglio mobile? Il grande Alfred che scappa dal suo innocuo fratellino” conclude Arthur con un mezzo sorriso di scherno. “Fidati, Mattie con un fucile in mano è tante cose tranne che innocuo” risponde l’americano con tono spaventato, facendo ridere l’altro ragazzo, e per Alfred l’altro non è mai stato così bello, con le guance ancora lievemente arrossate, ancora un po’ di fiatone dovuto alla corsa di prima, l’espressione contenta e gli occhi verde smeraldo che brillano per il divertimento; senza neanche rendersene conto Alfred inizia a sporgersi verso l’altro soffermando lo sguardo sulle labbra rosee dell’inglese. Arthur, resosi conto dell’atmosfera e della situazione, senza pensarci due volte si avvicina azzerando così la distanza tra lui e l’altro ragazzo; il bacio comincia prima lento, quasi incerto, con le labbra che si sfiorano appena, per diventare a poco a poco sempre più passionale. Preso dall’impeto del momento, Alfred mordicchia e fa passare la lingua sul labbro inferiore di Arthur cercando di approfondire il bacio e, capite le intenzioni dell’altro, l’inglese è più che lieto di accettare la sua richiesta aprendo la bocca e permettendo così alla lingua di Alfred di entrare e a un suo sospiro di scappare. Incoraggiato dalle azioni dell’altro, l’americano decide di portare le mani sulle guance di Arthur per rendere il bacio ancora più intenso. Il bacio continua fino a quando Alfred non sente uno strano rumore e, perplesso, il ragazzo termina il bacio ritrovandosi davanti Arthur che, con il volto velato di rosa, lo guarda con un sorriso beffardo. Sentendo qualcosa che gli preme sul torso, Alfred abbassa lo sguardo ritrovandosi il fucile di Arthur puntato al petto. “Ma cosa…?” chiede l’americano ancora confuso per via del bacio. “Scusa Al, ma in amore e in guerra tutto è lecito” gli risponde Arthur. “Fortuna che tu non volevi neanche venire qui eh?” dice Alfred ancora incredulo. “Mi dispiace Alfred, ma il mio orgoglio mi impedisce di lasciare vincere un bambinone come te” risponde Arthur facendogli l’occhiolino, prima di correre via verso un altro nascondiglio lasciandosi dietro un Alfred incredibilmente perplesso e contento. “Non ci posso credere” mormora l’americano prima di stendersi a terra e cominciare a ridere.

“Dai Al, non prendertela così, chi lo sapeva che avevamo due piccoli Terminator contro” lo consola Gilbert dandogli delle piccole pacche sulla schiena. “Già chi lo sapeva che Tino e Matthew qui ci avrebbero distrutto così” dice Mathias mettendo le braccia intorno alle spalle dei due interpellati. “Cinque partite, CINQUE, e non siamo mai riusciti a colpirli una sola volta” borbotta Alfred mettendo il broncio e facendo ridere tutti gli altri. “Dai, non fare il bambinone Alfred, ti andrà meglio la prossima volta”  dice Arthur appoggiandogli una mano sulla spalla per consolarlo; al gesto Alfred si illumina e, fermandosi per rimanere infondo al gruppo, gli prende la mano “Allora… spero ci siano molti più muretti la prossima volta” gli sussurra Alfred, in modo che potessero sentirlo solo loro due, prima di portare la mano di Arthur alla bocca e posarci sopra un leggero bacio; al gesto l’inglese arrossisce girando il volto dall’altra parte prima di bisbigliare un “Lo spero anche io” per poi rigirarsi verso Alfred e stringergli la mano intrecciando le loro dita.

 






A/N (pt.2):
Zalve people!

Qui è l’ossessionata di Hetalia che parla, detta anche Francix per il popolo but wahtever.
Cooomunque la mia (per niente poco sana) passione per Hetalia mi ha invogliato a provare a scrivere una fanfiction, e quindi ho deciso di scrivere la mia prima fanfiction sulla mia SUPERFANTASTICASUPREMISSIMA OTP: (ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚✧ la UsUk ✧゚・: *ヽ(◕ヮ◕ヽ).
Ok, mio disagio e stronzate a parte, questa è la primissima fanfiction che pubblico e mi renderebbe un sacco una bimba happy se lasciaste una recensione, una critica, un segno di vita per farmi capire che qualcuno mi si fila… e se farete questo atto di carità, potreste essere benedetti da Lord Doitsu! ( e io che volevo essere seria almeno mentre elemosinavo recensioni…).
 
Se avete letto fino a questo punto congratulazioni, avete la pazienza di un santo, io vi ringrazio ancora e
(=ヮ=)೨ Ciao~
   
 
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