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Autore: STACY    09/07/2020    0 recensioni
Questo fandom mi ha preso tantissimo e dopo aver letto praticamente tutto quello che trovavo su internet ho deciso di dare anche io il mio personale contributo. Adrien e Marinette cominciano a mettere in dubbio la solidità dei loro sentimenti mentre la lotta contro gli akuma continua e diventa sempre più difficile far conciliare le loro doppie identità. Aggiornamento due volte a settimana. Enjoy it!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marinette era scioccata. 

Dopo l'attacco non aveva parlato. 

Alya aveva provato a scuoterla ma sembrava entrata in uno stato di apatia totale. 

L'unico che sembrava essere riuscito a svegliarla era stato  Adrien. 

Al suo tocco la ragazza aveva aperto gli occhi e provato a dire qualcosa poi era tornata come prima, in trans. 

Avevano tutti attribuito il suo comportamento allo shock dell'attacco e l'avevano rimandata a casa a riposare. Marinette si era seduta sul letto priva di emozioni ed era rimasta così per almeno due ore. 

Si sentiva vuota, persa e soprattutto sola. 

Tikki ... lei era stata catturata. 

Che cosa era lei se ... se Tikki non ... senza Tikki lei... 

non ci voleva ancora credere. 

I suoi genitori credevano stesse dormendo tanto era immobile e muta, ma  i suoi occhi erano spalancati. 

Non sentì il bussare alla finestra, non si preoccupó neanche quando la sentì forzata e Chat Noir entró di prepotenza.

Lui aveva pensato che un attacco diretto fosse il modo migliore per smuoverla, ma la ragazza stava avendo delle reazioni così inaspettate che Adrien non era affatto convinto che questo modo avrebbe funzionato. Non era più convinto di niente. Ma doveva provarci.

- Marinette ti prego guardami, mari... ti prego - 

Irruento il ragazzo le mise le mani sulla faccia cercando di attirare la sua attenzione. 

Gli occhi vacui azzurri lo fissarono senza realmente guardarlo.  

Non aveva pensato a nulla , potevano esserci i suoi genitori, la ragazza poteva gridare , poteva cacciarlo, lanciargli qualcosa addosso ... eppure a lui non importava. Qualsiasi cosa sarebbe stato meglio di quello. 

Cercó di trasmettere quelle sue speranze alla ragazza. 

- ti prego dimmi qualcosa - 

- non c'è- fece quasi impercettibilmente Marinette con ancora lo sguardo perso. 

Adrien tiró un sospiro di sollievo. 

Gli aveva parlato. Era un passo avanti , qualcosa ... 

-lo so, ma ora ne parliamo insieme e troviamo una soluzione, ok? Tu continua a stare con me, non andare via di nuovo Marientte ... - 

- le ho detto di andarsene e ora è stata catturata.... è tutta colpa mia - 

Finalmente il biondo capí il problema.

- no Mari, non è colpa tua, guardami ! Ci sei ? Ascoltami ti prego, non è affatto colpa tua, ci serviva una soluzione e lei ha fatto da esca per salvare entrambi, tu non...- 

- non c'è più ... è colpa mia - 

- Marientte ..- 

Soffriva troppo nel vederla così. 

Fece quello che avrebbe dovuto fare molto tempo prima, chiese a Plagg di trasformarlo e davanti ai suoi occhi ritornó ad essere Adrien. 

Sotto il bagliore verde della sua trasformazione Marinette ritornó un momento in se,  proprio come era successo in classe. 

La vide arrossarsi e i suoi occhi si fecero di nuovo lucidi, la sua espressione cambiò nuovamente e cominció ad arrabbiarsi e a tentare di colpirlo,  ma lui fu più veloce:  le bloccò i polsi impedendole  movimenti bruschi e di far male ad entrambi. 

Meglio arrabbiata che assente, avrebbe sopportato il suo odio ma almeno l'aveva risvegliata da quello stato catatonico. 

- perché ! PERCHÉ? - 

- ferma ti prego - 

- perché devi essere tu ! Perché? -  

Urlava. Sapeva che avrebbe attirato l'attenzione dei suoi genitori ma non riusciva a fermarla. 

Poi così come aveva iniziato smise di gridare e il suo viso si fece di nuovo triste fino a scoppiare a piangere finendogli addosso senza forze. Lui la accolse  nelle sue braccia cercando di calmarla.

Rimasero così per un tempo indefinito. 

Quando vide che non si muoveva più e che i singhiozzi avevano smesso di scuoterla si azzardo a scostarla leggermente dal suo petto per guardarla. 

Aveva ancora la testa bassa ma almeno sembrava reattiva, viva. 

Di sbieco lanció uno sguardo a Plagg che si era seduto sulla scrivania della ragazza, anche lui con una faccia da funerale, ma che non era intervenuto con una sola parola, aveva preferito lasciargli questo momento per chiarire. 

E avevano un sacco di cose da chiarire , un mondo di decisioni da prendere alla svelta e di cose su cui discutere, ma lì,  con Marientte tra le sue braccia,distrutta, tutte le priorità di Adrien e i suoi doveri andavano in secondo piano. Voleva sapere se aveva qualche possibilità di non farsi odiare completamente dalla ragazza, non aspirava al suo amore assoluto, quello sapeva di averlo perso insieme alla sua fiducia, ma almeno voleva sapere perché per Marinette il fatto che lui fosse Chat Noir era così tragico.

-Perché non ti va bene che sia io?- 

Chiese come prima cosa con il cuore che batteva a 1000,  per nulla sicuro di voler veramente sentire la risposta. 

La ragazza alzó la testa con uno sguardo ancora furioso e gli occhi lucidi che rischiavano di riempirsi nuovamente di lacrime.

- stai continuando a prendermi in giro?-Chiese con voce tremante scrutandolo per capire la sincerità delle sue parole. La faccia perplessa che fece Adrien unito al suo "non lo farei mai" non fecero altro che aumentare la sua rabbia.

- perche io ti amavo. Ti amo! Tutto quello che ho fatto era per te, è sempre stato per te! Tutte quelle scene a consolarmi dando dello stupido al ragazzo che mi rifiutava, dicendo che non mi meritava quando eri sempre tu! Come pensi che mi possa sentire sapendo che mi incoraggiavi per poi distruggere il mio cuore? Possibile che tu non l'abbia capito, persino la storia dei dolci! non ne hai preso nemmeno uno ed erano solo per te, non ti sei neanche accorto della mia presenza, del fatto che tentavo in tutti modi di farmi notare da te, e poi la sera te ne venivi qui a consolarmi per tenermi buona e farmi re innamorare di te un'altra volta ! Cosa pensi che io sia di ghiaccio ? Ho già sopportato la delusione per Adrien che non mi ama e adesso scopro che Chat Noir sei sempre tu, perché lo hai fatto ? Perché ti sei avvicinato a me se non mi hai mai voluto, mai considerato più di una semplice amica , mai ...mai - La sua voce si faceva sempre più sottile e pian piano le parole e morirono sulla bocca mentre le lacrime avevano ripreso a scorrere lente dai suoi occhi.

Adrien aveva ascoltato quella confessione senza capire. 

Frastornato. 

Marinette lo amava ?

Quando era successo ? 

Perché non l'aveva capito? 

Per questo balbettava ? Per questo lo allontanava ? 

I dolci erano per lui ? 

Perché non l'aveva capito? 

Quella volta era impegnato a capire quale delle sue compagne  fosse Ladybug. 

La strinse forte .

Quanto era stato stupido.

- non ho capito niente - sussurrò. 

- pensavo che mi odiassi - 

Sentì vagamente Plagg sbuffare. 

Già, quante volte gli aveva dato dello stupido. 

Uno stupido davvero. 

Era sempre stata lì, davanti ai suoi occhi, bisognosa di attenzione. Eppure lui era sempre stato così cieco. 

Accecato dai lustrini e dalla perfezione che vantava Ladybug non aveva visto la verità che si nascondeva sotto, una volta che i riflettori si spegnevano. 

Non aveva sempre odiato questo anche in tutte le sue fan? il fatto che non guardavano mai sotto la maschera del perfetto Adrian Agreste? 

Eppure lui stupidamente aveva commesso lo stesso errore ! quanto era stato stupido! 

La strinse forte. Non l'avrebbe lasciata andare mai più. 

Non importava quanto avrebbe dovuto combattere per riaverla ma non l'avrebbe lasciata andare. 

- Perdonami- sussurrò.

- perdonami, perdonami, perdonarmi... ti amo, ti amo , lo giuro , amo te e basta, non mi importa chi tu sia, sono stato uno stupido e un codardo ti prego perdonami...- 

Un si ghiozzo più forte da parte di Marinette lo spinse a stringerla ancora di più. 

- non mi importa che tu sia Ladybug, mi sono innamorato di Marinette, tu devi perdonarmi perché sono stato così codardo da non presentarmi a te come Adrien e ancora più codardo quando ho scoperto che eri Ladybug perché sapevo che non mi avresti creduto. Ma non ti mentirò piu. Ti spiegherò tutto nei minimi dettagli ma tu devi perdonarmi. Giuro che ti dimostrerò che sono sincero ma perdonami perché ti amo. Perdonami ti prego ...puoi farlo? - 

Marinette smise di piangere. Non rispose ma la sua presa attorno al ragazzo si fece più salda e sprofondò ancora di più la sua faccia nel suo petto. 

Per Adrien bastò. Era un inizio. Piccoli passi. Lei si fidava ancora , era disposto a perdonarlo , lui poteva farcela. La strinse ancora più forte. 

Rimasero così a cercare di trasmettere i loro sentimenti in quell'abbraccio. 

Dopo pochissimo ( almeno secondo la sua percezione del tempo ) sentirono Plagg tossire leggermente. 

- Mi dispiace interrompervi, davvero. Ma dobbiamo capire cosa fare - 

Lo guardarono come se appartenesse ad un altro mondo e in men che non si dica furono di nuovo sommersi dai loro problemi. 

Marientte tirò su col naso e risoluta si alzò. 

- dobbiamo salvare Tikki - disse e guardò il ragazzo sperando che un'idea piovesse su dal cielo all'improvviso. 

Lui sorrise per la sua determinazione ritrovata ma il suo cuore era pesante perché non trovava assolutamente un modo per uscire da quella situazione. 

Stava per aprire bocca e dire di arrendersi e consegnare i miracolus, perché la vita di Tikki era più importante di ogni altra cosa, quando la madre di Marinette la chiamó dicendo che un'amica era venuta a trovarla. 

Marientte fece cenno al ragazzo di tacere. 

- mamma non sto bene , di ad Alya di tornare a casa per favore - 

- no tesoro, non è Alya! - 

- come non è Alya ? - 

- la faccio salire - 

Marinette e Adrien si guardarono sospettosi mentre Plagg correva a nascondersi. 

 

 

 

 

 

NdA 

Ho aggiornato! Yeeee! 

E adesso apro le scommesse 

Secondo voi chi sarà ?

Vi voglio bene e vi ringrazio del supporto, se volete dedicare un secondo della vostra vita a lasciare un segno del vostro passaggio ve ne sarei grata.

   
 
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