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Autore: Yuphie_96    09/07/2020    1 recensioni
Tratto dalla storia:
“Parlavamo del mio piercing”
“Hai un piercing?”
Ripeté l’assistente, alzando un sopracciglio sorpreso.
Gli sembrava una cosa così… poco da Hikaru, evidentemente – però – lo conosceva troppo poco per poter dire cosa gli addiceva e cosa no.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Oh buonasera! ~♥
Son tornata (attaccando a random) con una nuova storia che, nuovamente, non era nella mia lista... che bella cosa, no? xD
MA, stavolta c'è un MA.
Perchè sì, stavolta non è colpa mia, stavolta la colpa è di Terushima di Haikyuu >.>''''' *Robh tenta di fare la scarica barile*.
Dovete sapere che gironzolando su facebook, l'altra sera, mi sono imbattuta in un mini fumetto di lui, Bokuto e Kuroo, questo mini fumetto io l'avevo già visto anni fa e Serè può confermare (come tifa Serè per le cosce di Kuroo, in poche lo fanno xD), ma a quei tempi mica avevo l'hype per Captain Tsubasa... adesso sì... e questo è quello che ne è uscito fuori! xD
Spero possa piacervi come sempre, se siete curiose/i di vedere il mini fumetto da cui prende ispirazione la shot, basta che scrivete i nomi di Terushima, Kuroo e Bokuto su google immagini, dovrebbe essere il primo ad uscire fuori nella ricerca ♥.
Vi auguro una buona lettura ~.


Ps: Questa shot la dedico a Serè e ai suoi Taro 1 e Taro 2... sì, lei Jun e Hikaru li chiama così ♥

 

I giocatori della nazionale giapponese erano stati richiamati a Tokyo per un ritiro improvviso, che li avrebbe tenuti impegnati per tutta una settimana.
Era stato improvviso per tutti, ma soprattutto per Jun, il quale non era stato molto contento all’idea di dover rimandare un esame all’università per cui si stava preparando da un mese intero, alla fine – però – aveva dovuto farlo per forza, siccome non poteva mancare proprio lui che era sia un componente della squadra sia un assistente.
Era per questo che indossava un’espressione leggermente contrariata – che, comunque, non andava a intaccare la sua apparenza perfetta – mentre chiamava i nomi dei compagni convocati, per vedere se fossero tutti presenti.
C’era chi, al contrario suo, si stava però divertendo, e Misugi si chiese cos’avessero tanto da ridere Matsuyama, Wakashimazu e Misaki, da non far sentire il suo richiamo a nessuno dei tre.
Gli ultimi due stavano circondando l’aquila selvaggia del nord, il portiere gli dava parecchie e continue gomitate contro il braccio, sogghignando e guardandolo furbo, mentre Taro sembrava stargli chiedendo qualcosa interessato, Hikaru rispondeva ad entrambi ridendo e premendosi – stranamente – la mano contro la bocca.
L’assistente iniziò ad avvicinarsi a loro con cipiglio severo – ma anche un po’ curioso, doveva ammetterlo – per riprenderli, ma fu fermato e costretto a tornare sui suoi passi dall’allenatore che lo chiamò.
Riuscì a sentire, mentre si allontanava, l’artista del campo domandare se avesse fatto male e questo aumentò la sua curiosità.

“Di cosa parlavate tu, Misaki e Wakashimazu?”
Chiese l’assistente al difensore, una volta che si furono sistemati nella stanza che avevano assegnato loro.
“Offeso perché ti abbiamo ignorato?”
Ridacchiò Matsuyama, chiudendo l’armadio e poggiandovisi contro, incrociando le braccia al petto.
Lo aveva visto, di sott’occhio, mentre iniziava ad avvicinarsi a loro con un’espressione non propriamente contenta.
“Curioso, a dire il vero”
Rispose Jun, facendo alzare gli occhi al soffitto all’altro.
Mai una volta che gli lasciava una qualche soddisfazione di qualunque genere, scemo lui che continuava a cercare di prendersele.
“Parlavamo del mio piercing”
“Hai un piercing?”
Ripeté l’assistente, alzando un sopracciglio sorpreso.
Gli sembrava una cosa così… poco da Hikaru, evidentemente – però – lo conosceva troppo poco per poter dire cosa gli addiceva e cosa no.
“Ahn ah, da un paio di mesi, ormai”
“E dove?”
Il campione del nord rise un po’ prima di fare quello che aveva in mente.
Il principe del campo si ritrovò a pensare che lo stesse prendendo in giro, quando gli fece una lunga linguaccia, ma poi, guardando meglio, si accorse che l’aquila aveva il piercing proprio sulla lingua.
“Avevo voglia di farmelo già da un po’, ma non sapevo dove poterlo fare per evitare di farmi seriamente male durante le partite, due mesi fa mi è venuta l’illuminazione”
Spiegò Hikaru, dopo aver ritirato la lingua.
“All’inizio è stato complicato, la lingua era parecchio gonfia e non riuscivo a parlare”
Il difensore continuò a raccontargli, ma Misugi si perse quasi tutto quello che gli stava dicendo, era troppo intento ad osservargli la bocca che celava il piercing che tanto lo incuriosiva.
Lui non aveva mai pensato di farsene uno, l’idea non lo aveva proprio neanche mai sfiorato, forse perché non la considerava una cosa adatta alla sua persona, forse perché ai suoi sarebbe venuto mezzo infarto, o forse per altro non lo sapeva, ma, improvvisamente, quel piccolo pezzo di metallo aveva attirato tutta la sua attenzione.
Si chiese che sensazione desse sentirlo là, in mezzo alla lingua, se provocasse fastidio quando mangiava, se fosse piacevole giocarci o fosse solamente strano.
Facendosi quelle domande dentro la testa, si era alzato dal letto dove stava seduto e si era avvicinato al compagno di squadra, che smise immediatamente di parlare quando il principe gli sfiorò le labbra con le dita.
“Cosa si prova?”
Chiese Jun, volendo avere delle risposte alle sue domande.
Le labbra che stava accarezzando assunsero la forma di un ghigno malizioso.
“Questo”
Rispose Hikaru, portando veloce una mano tra i suoi morbidi capelli castani per poterlo spingere contro di lui.
L’aquila selvaggia del nord fece scontrare rudemente le loro labbra, e approfittò della sorpresa di quest’azione per poter far scivolare la lingua dentro quella bocca calda - che tante volte si era sognato -, andando a intrecciarla subito con quella del principe, che accarezzò sensualmente, premendogli contro con insistenza il piccolo pezzo di metallo, rispondendo così a quella domanda che gli aveva posto.
Fu una gioia per gli occhi, trovare Jun completamente rosso in viso, quando si staccò da lui, dopo avergli leccato la lingua un’ultima volta.
“Se in campo farai il bravo, stasera te lo faccio provare su un’altra parte”
Gli andò a sussurrare all’orecchio, prendendosi un’altra piccola soddisfazione quando lo vide sussultare e nascondersi contro la sua spalla.

Il principe dal cuore di cristallo si ritrovò a pensare che sarebbe sicuramente morto, per colpa di quel dannato piercing alla lingua.











 
   
 
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