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Autore: Maki Tsune    10/07/2020    0 recensioni
Quale storia si potrebbe raccontare se i personaggi di Miraculous avessero vissuto nel periodo di fine 1800 proprio durante la costruzione della Tour Eiffel e dell'Esposizione Universale? Questa storia mostra i personaggi non più adolescenti ma nella prima fase adulta, (20-25 anni) che affrontano la vita e le difficoltà senza miraculous magici ma comunque con maschere, mistero, amicizia e amore.
Genere: Comico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Gabriel Agreste, il padre di Adrien, conosciuto come il più grande stilista di Parigi e non solo, aveva ricevuto una visita inaspettata a casa sua nel mentre stava lavorando nel suo ufficio. Natalie bussò alla porta.

“Mi scusi signore, c’è una visita per lei.”

“Per me? Non ho appuntamenti di nessun tipo. Di chi si tratta?”

“Del Prefetto. Il signor Bourgeois.”

Gabriel Agreste era pensieroso, in piedi davanti a un manichino con un completo da donna elegante, per le uscite di sera. L’abito blu cobalto e rosso cadeva sul tournure su cui vi erano posti strascichi a fiocco con entrambi i colori scelti. Le maniche tre quarti con fronzoli e il busto, nella zona centrale, era rossa a dolce vita e ai lati blu. Avanti, il tessuto blu leggero venne raccolto e fissato ai lati per mostrare il tessuto rosso che fungeva da gonna e copriva i piedi, lasciando un piccolo margine da terra in modo da rendere le camminate più semplici senza inciampare nel vestito.

“Fallo entrare.”

Natalie fece entrare nello studio il signor Bourgeois.

“Quale sorpresa. A cosa devo la vostra visita?” Gabriel gli andò contro e fece segno con il braccio di accomodarsi su una poltrona.

“Ho una questione da sottoporti.”

Nell’ufficio c’era un piccolo salottino con due poltrone bianche rivolte verso la finestra e leggermente diagonali al tavolino in ferro elaborato che vi era al centro. Bourgeois si sedette sulla poltrona direzionata verso l’ingresso dell’ufficio. Come se volesse scappare il prima possibile.

“Sono tutto orecchi. Posso offrirti qualcosa?”

Gabriel si recò verso un tavolino che fungeva da bar dove teneva le bottiglie di liquori e dei bicchierini in cristallo, vicino alla finestra. In modo che potesse tenere d’occhio gli ospiti dal riflesso della finestra mentre versava da bere.

“Sì grazie. A tuo gusto.”

Gabriel gli diede le spalle e alzò appena un sopracciglio per quella risposta. Ma come disse, decise Gabriel per entrambi.

Versò nei bicchierini uno dei suoi liquori preferiti, il Bénédictine.

Prese i bicchierini e ne porse uno al Prefetto.

“Di cosa si tratta?” domandò Gabriel sedendosi sull’altra poltrona e accavallando le gambe.

André tenne tra le mani il bicchierino e guardò il colore ambrato del liquore e annusò per scoprire gli odori e se era forte di alcol.

L’olfatto venne pervaso da spezie ed erbe che non conobbe e prima di assaggiare rispose: “Dei nostri figli.”

Gabriel aveva portato il bicchierino alle labbra e stava per bere. A quelle parole si bloccò un attimo, poi bevve un sorso.

Le spezie e le erbe orientali si diffusero sulla lingua rinfrescando la bocca con i suoi sapori mielati.

André strizzò appena gli occhi quando bevve il liquore. Non si aspettò il gusto dolce e particolare.

“Cosa vuoi da Adrien?” chiese schietto.

“Che prendesse la mano di mia figlia. Che si fidanzassero.”

Gabriel abbozzò un sorriso divertito che sparì subito sul suo volto. “Non stanno nemmeno insieme, perché mai dovrebbero fare un passo del genere?”

“Serve davvero? Insomma, si conoscono da quando sono bambini e si frequentano tutt’ora. Sia Adrien sia Chloé hanno una buona dote. Direi che sono perfetti insieme. Se non tra di loro, con chi dovrebbero stare? E poi mia figlia ha dell’interesse verso tuo figlio.”

Gabriel rimase in silenzio e rifletté sulla proposta di André, mentre agitava lentamente il bicchierino tra l’indice e il pollice.

“Adrien Agreste e Chloé Bourgeois. Fidanzati.” Disse Gabriel senza nessun tono. Solo pensieroso. Cosa gli avrebbe fruttato un’unione del genere?

La moglie di André aveva scoperto il talento di Gabriel nel settore della moda e grazie a lei ha avuto successo e fama. Adrien e Chloé giocavano insieme fin da piccoli e non avevano bisogno di conoscersi, come poteva accadere ad altre coppie prima del fidanzamento. In più, Chloé Bourgeois è la figlia del Prefetto di Parigi ed è anche il proprietario di un prestigioso albergo. Adrien avrebbe potuto ereditare la catena alberghiera oltre al settore della moda e l’esperienza che stava vivendo con l’Esposizione Universale lo avrebbe aiutato anche per questi futuri scopi e possibilità.

L’idea piacque a Gabriel e al suo spirito ambizioso.

“Ne parlerò con Adrien e vi faremo sapere la nostra risposta.”

André si costrinse a finire il liquore poi aggiunse. “Spero il prima possibile. Mia figlia è impaziente e poi dovremmo preparare per i festeggiamenti del fidanzamento e quelli del matrimonio che verrà.”

“Lo capisco. Mai far aspettare troppo una donna. Appena Adrien rientra in casa ne parlerò con lui. Massimo tre giorni e avrete una risposta.”

Parfait. Lo apprezzo molto.”

André lasciò il bicchierino sul tavolino davanti a loro e si alzò. “Ora scusami ma ho molte cose di cui occuparmi. Ah, e mi congratulo con te. Hai un figlio eccellente in tutto. Dovresti esserne orgoglioso.”

“Lo sono. Ma sono anche convinto che può dare ancora di più.” Disse Gabriel alzandosi e lasciando il bicchierino sul tavolino con ancora un po’ di liquore all’interno.

I due genitori si strinsero la mano in segno di saluto e André andò via dalla villa Agreste.

Gabriel guardò un attimo la porta chiusa del suo ufficio, riprese il bicchierino e si avvicinò alla finestra notando André oltrepassare il cancello in ferro battuto. Mandò giù di colpo il restante liquore e chiamò Natalie a gran voce.

Natalie aprì la porta dopo pochi secondi. “Sì, signore?”

“Dov’è Adrien?”

“Adrien è all’Esposizione Universale per controllare come sta procedendo. Non è ancora rientrato in casa.”

Gabriel rimase un secondo in silenzio e si diresse verso il tavolino.

“Quando rientra fammelo sapere, devo parlargli il prima possibile.”

“Sì, signore. Come rientra le verrà comunicato.”

Lasciò il bicchierino vuoto sul tavolino accanto all’altro.

“E fai venire una donna delle pulizie. Che lavasse questi bicchieri.”

“Subito signore. Posso fare altro?”

“No, grazie Natalie. Puoi andare.”

Natalie uscì dall’ufficio e comunicò alla donna delle pulizie cosa dovesse fare. La donna obbedì e senza che Gabriel se ne accorgesse, per non distrarlo dal lavoro sull’abito a cui stava lavorando, la donna prese i bicchierini con passo felpato e se andò in cucina.

   
 
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