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Autore: _MisticallyKiri_    10/07/2020    3 recensioni
Te ne sei andato e non mi hai nemmeno detto addio.
È la parola che mai vorrei uscisse dalle tue labbra, ma vorrei ne avesse almeno potuto avere la possibilità, per dirti tutto ciò che tra noi è sempre stato superfluo, ma non sarebbe stato un male averlo detto almeno una volta.
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Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La prima riga, quella in cui si saluta, è completamente ricoperta di inchiostro, illegibile, segni così marcati che avrebbero potuto tagliare la carta delicata.
 

Sai, è passato... no, non so quanto sia passato, a me sembra solo un'eternità.

Non so da quanto è così, sai che ho avuto, in uno dei miei tanti momenti di pazzia, la passione per la scrittura, volevo diventare uno scrittore, poi ho rinunciato, come in molte altre cose.

Te ne sei andato e non mi hai nemmeno detto addio.

È la parola che mai vorrei uscisse dalle tue labbra, ma vorrei ne avesse almeno potuto avere la possibilità, per dirti tutto ciò che tra noi è sempre stato superfluo, ma non sarebbe stato un male averlo detto almeno una volta.

Non so più nemmeno chi incolpare,per ogni momento in cui la mia lucidità torna, lentamente e forse anche dolorosamente.

Inizialmente ho dato la colpa al nostro boss, se non ti avesse mai assegnato la missione...

Dopo ho dato la colpa a loro, a chi ha premuto il grilletto, ma alla fine, quante persone abbiamo lasciato soffrire come ora lo sto facendo io?

Ho dato la colpa a te e alla tua testardaggine perchè credi di essere invincibile ma sei umano, ed infine ho dato la colpa a me, che avrei dovuto insistere di più e venire lo stesso.

Ma non importa di chi è la colpa, tu non sei qui e non ci sarai più.

Se potessi leggere questa so cosa faresti, ti arrabbieresti per averti dato del debole, ma saresti più arrabbiato perchè non devo avere sensi di colpa inutili.

Ma non sono del tutto inutili, se io ti avessi detto tutto quello che ti dirò qui, magari non avrei rimpianti.

Strano vero? Io che ho rimpianti...

Se mi vedessi in questo momento prenderesti la sigaretta che sto fumando e la spegneresti perchè mi fa male ai polmoni, ma ora il cuore sta peggio, te lo assicuro.

Io mi sarei indispettito ma ti avrei sorriso vispo, aspettando il momento giusto per vendicarmi.

Avrei aspettato che le tue palpebre si facessero pesanti e che provassero a coprire l'azzurro grigio dei tuoi occhi per poi soffiarti delicatamente sulle stesse o nell'orecchio, solo per infastidirti.

Io avrei riso e tu avresti tolto il mio braccio appoggiato mollemente sul tuo corpo scomposto e rilassato sul divano.

Mi avresti minacciato non pensandolo davvero e saremmo finiti a lottare, sì, ma sotto le coperte, e chissà, magari questa volta ti avrei lasciato vincere.

Oppure avremmo potuto discutere se bere il tuo amato e tradizionale sake o il mio vino fruttato dall'italia, davanti al camino vestiti di niente.

Ti avrei infastidito con qualche mia battuta e tu, stanco, avresti sospirato, donandomi uno di quei piccoli sorrisi che ti ho visto solo io, perchè li indossi solo davanti a me.

Avrei accarezzato la tua pelle pallida, con la tua testa sul mio petto, scomodi, per terra, ma è sempre andato bene così...

Ti saresti addormentato e ti avrei scostato una ciocca nera dietro l'orecchio perchè quando dormi sei così pacifico con il volto disteso.

Chissà se hai mai sentito uno dei miei sproloqui romantici, perchè il vino affoga i soliti comportamenti miei.

Cose che solo noi sappiamo, perchè dall'esterno non siamo tipi del genere, perchè per noi è stato sempre uno stuzzicarci e scopare, alla vista degli altri.

Ma io con te ho fatto l'amore ogni volta, ho baciato le tue labbra rendendole morbide sotto le mie.

Ho marchiato la tua pelle geloso della tua bellezza e mi hai rimproverato.

Ci siamo fatti male, mi hai rotto qualche osso con i tuoi tonfa più di una volta.

Eppure ti amo.

Mi manchi, lo farai sempre.

Da quando ti ho incontrato sei diventato come un mal di testa cronico, sempre lì, onnipresente.

Il pensiero sempre rivolto a te, ci ho messo parecchio tempo ad accettare che non fosse solo per la tua forza.

Mi hai incuriosito dal primo istante che ti ho visto.

Sono riuscito a spogliarti della tua facciata dura e gelida.

Mi hai incuriosito perchè di solito le persone le capisco con uno sguardo, ma tu... tu sei un enigma.

Io spero che un giorno, possiamo reincontrarci in qualche modo, in qualche mondo, e che tu possa leggere questa lettera, non mi importa come.

Spero che leggerla, anche se non lo puoi fare, ti possa dare la stessa sensazione che ti dava risvegliarti con la coperta sulle spalle che ti avevo messo la sera precedente perchè ti eri addormentato sulle tue pile di documenti, di nuovo.

Di te ho ancora tutto, vestiti, bottiglie, fotografie, documenti, ricordi che mi porterò per tutta la mia vita.

Ma manca la cosa più importante.

Te.

La tua presenza.

Anche se sei sempre stato silenzioso io la sentivo la tua presenza.

Quando partivi e io ti aspettavo, la sentivo la tua non-presenza.

Quante volte ti ho svegliato nel cuore dela notte con qualche scusa banale? Ma la realtà è che volevo sentire la tua voce.

Non ti ho mai detto che ti amo guardandoti negli occhi.

E mi chiedo il perchè di tale scelta.

Il giorno in cui avresti detto di amarmi... non so cosa avrei fatto, ma sarebbe stato il giorno più felice della mia vita, forse anche più felice del giorno del nostro matrimonio mai avvenuto.

Ho l'anello nel cassetto. Non riesco a guardarlo. Non te l'ho detto.

Aspettavo solo il tuo ritorno per inginocchiarmi e chiederti la mano, una cosa tra noi, informale, non lo avrebbe saputo nessuno.

E tu mi avresti guardato arrossendo e detto di no facendo il finto offeso.

Ti avrei messo il muso andando a dormire sul divano, la notte saresti sgattaiolato vicino a me, sul divano troppo stretto, con la coperta troppo corta.

Mi avresti baciato rendendomi felice, perchè quello è il tuo sì.

Mi piace pensare che comunque mi avresti sussurrato, anche in modo incomprensibile, ''sì, lo voglio''.

Sai, ti avrei detto di ripetere perchè non ho capito, ma avrei sentito perfettamente, lo avrei fatto solo per metterti in imbarazzo e tu avresti negato.

Però sull'altare nel tempietto dietro la nostra villa non ti saresti tirato indietro, e saresti stato bellissimo, solo per me, senza nessuno, una cerimonia solo io e te.

Sarebbe stato bellissimo vederti indossare la fede che ti lega a me tutti i giorni.

Ma così non può essere, forse qualcuno ha deciso che non saremmo dovuti stare insieme.

Che io dalla mia nascita non avrei dovuto conoscere la felicità.

Nonostante io non sia avvezzo a scrivere l'ho fatto.

Mi manchi.

Ma non dirò addio perchè non ne sono capace, non a te.

Ti amo Kyoya Hibari.

 

-MR
 

Il giorno dopo, su una tomba all'ombra di un ciliegio in fiore, posta sotto un sasso per non farla portare via dal vento, appare una lettera, senza apparente firma ne recapito.










Angolino me:

Vi dico solo che una (sì,sì proprio una eh...) lacrima è scesa anche a me scrivendo e correggendo.
Mi scuso per eventuali errori che mi sono sfuggiti (battitura e non) ma avevo la vista annebbiata dalle lacrime... 
Ringrazio in anticipo chi vorrà spendere tempo per recensire la scapestrata quale sono, e chi, eventualmente, mettesse la storia tra ricordate o preferite ma grazie anche a tutti i lettori silenziosi!

   
 
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