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Autore: Dee03    12/07/2020    1 recensioni
DESTIEL o CASDEAN non lo so. Questa storia prende spunto dal video Dean e Cas II if somebody hurts you. Potrebbe comprendere degli spoiler della tredicesima stagione e Premetto questa cosa: Ci sono molte scene in questi capitoli che sono già nella serie e cose che avrei voluto che accadesse. Spero che vi piaccia! Altrimenti
pazienza perché a me piace.
Castiel non c'era più, Dean era stravolto da dolore e usava la rabbia come arma di difesa, ma il dolore potrebbe essere più forte della rabbia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Sam Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Erano nell'universo dell'Apocalisse. Crowley era morto sacrificandosi. Lucifero guardava il suo corpo fin quando dal portale ci fu una luce.
Castiel comparve dietro Sam e Dean e li superò andando da Lucifero. "Cass?" disse Dean. "Cass!" ripeté. Castiel lo ignorò, Dean capì quello che
l'angelo stava per fare. Cercò di andare verso di lui per fermarlo ma Sam lo fermò, trascinandolo verso il portale. "Castiel! Castiel!" urlò Dean cercando
di liberarsi dal fratello ma era troppo tardi che attraversarono il portale e tornarono nel loro universo. Aspettarono con ansia il ritorno dell'angelo e alla fine conparve
finchè poi non si vide una luce abbagliante proveniente da Castiel, era stato pugnalato da Lucifero. "No!" gridò Dean poi il buio.
Dean si svegliò sudato. Oramai faceva quel sogno da giorni, anche se non era proprio un sogno ma un ricordo, Castiel non c'era più. Ucciso da Lucifero.
Bruciarono il suo corpo, Dean non parlò più da allora a parte per monosillabi e non pianse. Fecero un  funerale in stile cacciatori, con il figlio di Lucifero, Jack.
Mary rimase bloccata nell'universo dell'Apocalisse con l'arcangelo caduto. Sam aveva speranza. La speranza di trovare un modo per riportare indietro
la loro madre ma Dean la credeva già morta.
Stavano in macchina, Jack era rimasto nel bunker data la situazione di Dean che ogni volta lo trattava male. Si dovevano occupare di un caso.
C'era un silenzio tombale. Sam era preoccupato per il fratello, si comportava come un automa, sapeva che era il modo per affrontare il dolore ma Sam sentì
che questa volta era diverso.
"Dean, possiamo parlare di quello che è successo?" chiese Sam, Dean capì quello che il fratello intendeva. "Si, certo. Quale parte? Vedi, Crowley è morto.
Kelly è morta. Castiel..." si interrumpe Dean sentendo un peso nello stomaco, come se tonnellate di macigni fossero impresse nel suo addome. "La mamma
se ne è andata." "Dean... potrebbe non essere morta... e forse potremo fare qualcosa per Castiel... insomma... lui è Castiel! forse potrebbe tornare." disse
Sam. "No. Non può." rispose in modo freddo Dean, sentendosi ancora quel peso nello stomaco. Sam lo guardò e Dean sentendosi osservato chiese "Allora, mi hai
detto che dobbiamo andare in Pennsylvania ma dove precisamente?" "A New Hope" rispose Sam. "Iniziamo bene." rispose dopo un po' Dean senza sorridere. "Dean, stai" iniziò
a dire Sam ma Dean lo interrumpe in modo brusco "Sto bene, Sam. Che cosa dobbiamo fare ?" Sam sapeva che se lui continuasse a insistere non sarebbe cambiato
niente, disse " Una donna che si chiama Lauren Bishop e un altra donna Karen Murphy sono state trovare nel loro appartamento, qualcuno le aveva scorticate le
braccia e le gambe ma  non nella pancia. Nella pancia c'erano disegnati  dei simboli demoniaci." Dean non rispose, continuò  a guardare la strada,mancava un
ora per arrivare a New Hope.
Arrivati al motel, c'era la receptionist, una donna molto bella  di trent'anni, bionda con gli occhi marroni che non appena vide Dean sorrise. "Voremmo una camera, con
due letti, grazie" disse Dean "Certo, questo e altro." disse la ragazza con un sorriso malizioso, Sam si sentì in imbarazzo ma notò che Dean non la stava
calcolando. " Ecco fatto." disse la ragazza, dando le chiavi a Dean "E per qualsiasi problema..." disse mentre gli stava dando un biglietto con il suo numero "Chiamami."
"Certo." rispose Dean distratto come se fosse stato in trance per qualche secondo. Arrivati in camera Sam vide che Dean strappò il biglietto della ragazza e lo
lo buttò nella spazzatura. Sam lo guardò scioccato. Non aveva mai buttato il numero di una ragazza nemmeno nel suo giorno più nero. La sua preoccupazione
aumentò. "Hai davvero buttato il numero di una ragazza che ti stava magiando con gli occhi?" chiese Sam, Dean fece le spalluccie e disse "Abbiamo cose più
importanti da fare." "Cose più importanti..." ripetè Sam ancora più scioccato. "Dean..." provò Sam ma fu interrotto di nuovo dal fratello "Allora, io vado
dallo sceriffo. Tu vai dai parenti. Ci vediamo a pranzo" mettendosi il travestimento da agente del FBI "Qualche problema?" chiese Dean scontroso dato che
Sam non si era mosso. Il fratello minore sospirò e disse "Nessun problema", si alzò e si andò a preparare anche lui.  
Verso ora di pranzo, i due fratelli s'incontrano in un fast food. "Allora, che cosa ti ha detto lo sceriffo?" chiese Sam "Tra Karen e Lauren non c'è alcun legame
di parentela. Non si conoscevvano nemmeno. L'unica cosa che avevano in comune era che scrivevano delle email ad una persona che si chiama S, dopo che le
due ragazze sono state uccise S si è volatilizzato. Non ha più scritto niente, ovviamente. Quindi è chiaro chi è il colpevole, dobbiamo solo trovarlo."
Arrivò il cameriere pe gli ordini, "Cosa posso portarvi?" chiese il cameriere. "Un caesar salad, grazie." rispose Sam "Per me solo della birra."
appena il cameriere se ne andò "Hai già mangiato?" chiese Sam "Si,certo." rispose Dean ma Sam sapeva che il fratello maggiore stava mentendo "I parenti che ti
hanno detto?" chiese Dean cercando di cambiare discorso   "Niente di che, i parenti non le sentivano da un po'. Anni in realtà. Lauren aveva perso il marito ed era
distrutta dl dolore così decise di traferirsi in un altra città e poi fu uccisa, Karen invece aveva perso il lavoro di una vita. è come se si fossero spente, non
volevano più a che fare con niente e con nessuno." rispose Sam, Dean invece guardava la finestra e sembrava stesse cercando qualcosa.
 Dopo ci fu il silenzio e quando uscirono dal fast food e vide che Dean non stava andando nella loro macchina, stava andando da un ragazzo con degli occhiali da sole,
 lo prese e lo sbatté contro la macchina del ragazzo
"Dean!" gridò Sam andando verso di lui, Dean lo ignorò "Non dirmi che non te lo aspettavi, ti ho visto fuori alla centrale della polizia!" disse Dean al ragazzo
"Ti prego,Dean. Non farmi del male! Sam aiutami!" i due fratelli lo guardarono. Sapeva il nome di Dean perchè il fratello lo aveva chiamato ma come faceva a sapere il nome di Sam? "Ci conosciamo?"
chiese Sam "Sono Jeffrey. Jeffrey Brown. Quindici anni fa mi avete aiutato con un demone. Io ero il posseduto." disse Jeffrey a bassa voce in modo che le persone
non ascoltassero. "Perchè mi seguivi?" chiese Dean rimanendo alla posizione di prima. "Perchè il demone che state cercando... è lo stesso demone che mi ha posseduto
lo sto cercando per poterlo fermare, non voglio che altre persone passano quallo che ho passato io. Ti ho visto per caso e sapevo che mi avresti portarto tu dal demone."
rispose Jeffrey. "Perchè non ce lo hai detto?" chiese Sam "Perchè non mi fidavo di voi" rispose il ragazzo "Ma che coincidenza!" rispose Dean "Sentite, voglio
fermare il demone. Aiutiamoci a vicenda! Più siamo più sarà facile." disse Jeffrey "Tornatene a casa, ragazzino. Lascialo fare a noi grandi" disse Dean
allontanandosi da lui "Dean, posso parlarti?" chiese Sam. Appena si allontanarono un po' da Jeffrey Sam disse "Ascolta, Dean... so che non ti farà impazzire
questa cosa ma Jeffrey deve venire con noi." "cosa? Sei impazzito?! Da quando ci portiamo gli sconosciuti a caccia?" chiese Dean "Dean, lo capisco. Ma lui
potrebbe essere in pericolo." rispose Sam "Di che parli?" chiese il fratello maggiore "Se il demone è proprio quello che ha posseduto Jeffrey anni fa, potrebbe
rifarlo. I demoni vogliono sempre possedere il primo della loro lista per così dire. Lo starà cercando." rispose Sam guardando Jeffrey da lontano, continuò
"Potremo usarlo a nostro favore." "Vorresti usarlo come esca? e se non fosse il demone che l'ha posseduto?" "c'è un solo modo per scoprirlo."
Andarono nella casa che ha affittato Jeffrey "Allora, come si chiama questo demone?" chiese Dean al ragazzo "Il suo nome è Sabnock." rispose
"S. Potrebbe essere lui." rispose Dean "D'accordo. Iniziamo a invocarlo" disse Sam "Veramente non è così facile. Lui è un demone potente, potrebbe pure
non presentarsi, io conosco un rituale che potrebbe aiutarci. Lui è stato nella mia testa per anni." disse Jeffrey " E perchè non ce l'hai detto?" chiese
Dean in modo brusco. "Non me lo avete chiesto." rispose il giovane "D'accordo. Quali sono gli ingredienti?" chiese Sam " Allora, serve l'ossidiana, grani
puri dell'antichissima resina, della mirra, loban benzoino e del dammar" "Vado io." disse Dean alzandosi "Veramente avrei bisogno di te, Dean. Sam può andarci."
"Cosa ti serve da me?" chiese Dean. "Beh a quanto ho notato prima sei molto forte e ci sono degli scatoloni da spostare, in più ci sono cose che potremmo usare
per il demone... e non voglio essere lasciato solo, ho bisogno di protezione. Sam c'è un negozio fuori città nella 95." rispose il ragazzo "Beh, così mi fai commuovere."
disse Dean. "Dai, basta" lo rimproverò Sam "Tornerò tra poco." continuò il fratello minore finchè non se n'è andò. "Magnifico... allora iniziamo con gli scatoloni." disse Dean privo di
entusiasmo "Wow. Deve averti proprio spezzato il cuore" disse Jeffrey prendendo uno scatolone. Dean si bloccò poi si girò verso di lui "Che cosa hai detto?"
chiese "Quando ti incontrai la prima volta, quando ero ancora posseduto. Tu con tuo fratello in stile Superman cercando di mandare il demone all'inferno e
alla fine ci siete riusciti, ho pensato "è davvero finita, quindi. Ci sarò solo io d'ora in poi" e quando mi stavate portando in ospedale, tu per
sdrammatizzare facevi delle stupide battute e sorridevi ogni volta che tuo fratello ti lanciava un occhiataccia. Forse con gli anni che hai fatto con questo
lavoro hai perso molte persone... o forse hai perso una persona che non credevi che avresti perso ed è quello che ti fa arrabbiare. Ti ha solo illuso."
rispose il ragazzo andandosene verso gli altri scatoloni. Dean rimase immobile a fissare l'unico scatolone che aveva preso.
Sam trovò il negozio in città, lo cercò sul google è stato facile, forse Jeffrey non sapeva di quel negozio. Entrò e la cassiera chiese "Cosa posso fare per voi?"
Sam gli diede il biglietto che aveva scritto prima, la cassiera lo lesse ed ebbe il viso corrucciato "C'è qualche problema?" chiese Sam "No, no. Solo che
dovete essere molto stressato per prendere molti incensi rilassanti." rispose la cassiera. "Come?" chiese Sam "sono una specie di incensi che aiutano a
rilassare, molti studenti li chiedono, ma mai così tanti" disse la cassiera sorridendo.
Appena Sam uscì dal negozio chiamò Dean
"Sam. Hai trovato il negozio?"
"Ne ho trovato uno in città a dire il vero però c'è qualcosa che non mi torna, Jeffrey mi ha dato la lista piena d'incensi rilassanti"
"Forse al demone piace gli incensi."
"E perchè mi ha dato l'indirizzo di un negozio fuori città quando c'e n'era uno a meno di tre chilometri da lì"
"Non so che dirti, forse non è mai stato in quella parte della zona o magari..."
" Una trappola!"
Dean sentì un cigolio, si girò e vide il buio
"Dean? Dean!
   
 
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