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Autore: light in the shadow    14/07/2020    1 recensioni
è una storia yaoi tutta inventata, ci saranno molti colpi di scena vi voglio solo dire che l'amore non ha limiti per la nostra protagonista e farà di tutto per amore. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                                1 Capitolo.
 

 
-Volevo parlarti di una cosa…ecco io…- Sento una morsa allo stomaco ogni volta che mi guarda con quei bellissimi occhi verdi, ed oggi che è san Valentino, ho deciso di dirgli quello che provo.
-Volevo dirti che…ecco…io son...- Vengo bruscamente interrotta.
-Eccoti Irvin ti stavo cercando. - “E questo chi è…cavolo proprio adesso doveva venire! Razza di stupido mi stavo per dichiarare, non rendere vane tutte le prove che ho fatto ieri.”
-Ciao, tu devi essere Melly! Io sono Matt, Irvin mi ha parlato molto di te…della sua sorellina, è un piacere conoscerti. - Sorride. “La sua cosa…” Improvvisamente sento come un vuoto, non riesco a capire.
-Io non…- Prima che possa finire la frase, Irvin mi anticipa.
-Melly, ti presento il mio ragazzo. - “Non è possibile. Non ci voglio credere!” Sento come se stessi sprofondando in una voragine, senza appigli a cui aggrapparmi.
-Tesoro, tutto bene? Sei diventata pallida. - Mi chiede Irvin preoccupato. “Aspetta Melly calmati, forse hai sentito male.” Cerco di convincermi. Rido.
-Divertente Irvin, fai sempre lo spiritoso. E io che ci stavo cascando di nuovo. - Lui mi guarda stranito. “Perché quello sguardo cosi serio oddio.”
-Ehm…Melly perché dovrei scherzare su queste cose…aspetta, non dirmi che non lo hai mai capito, eppure non l’ho mai nascosto di essere gay. - “No, non è possibile! Non sta succedendo davvero…il ragazzo con cui ho condiviso l’infanzia e l’adolescenza…il mio primo e unico amore, ora scopro che è Gay.” Li guardo scioccata.
-Amore non credo che la tua sorellina l’abbia presa bene, non era meglio se ti accertavi che fosse a conoscenza dei tuoi gusti.- Come se mi fossi ripresa da uno stato di trans lo guardo male. “Tu capellone ossigenato, non trattami come una bambina, cos’è quel sorrisino divertito. E poi non sono la sorella coglione.”
-Davvero tesoro non lo avevi capito? Ora mi sento un po’ in imbarazzo. - “Allora non scherza…” Improvvisamente mi scivolano delle calde lacrime sul viso. Irvin mi si avvicina preoccupato ma non gli do tempo per parlare che scappo via.
-Melly!- “Come è possibile che non me ne sia mai accorta, siamo cresciuti insieme, abbiamo sempre condiviso tutto…” Corro vicino al fiume e mi siedo sotto l’albero di ciliegi dove ci siamo conosciti. Il cuore fa male, piango singhiozzando. “Perché…mi ha sempre detto che io è lui siamo anime gemelle.” Il suono del cellulare mi fa sobbalzare. Non riesco a vedere chi è, siccome ho gli occhi pieni di lacrime. Accetto la chiamata, appena avvicino l’orecchio sento la sua voce.
“Melly dove stai…” Attende una mia risposta, “Melly rispondimi, ti prego sono preoccupato.” Mi porto la mano sulla fronte e rispondo con una voce tremante.
-Sto al nostro solito posto.-
“Sto venendo!” Dopo qualche minuto mi sento chiamare.
-Melly…- Alzo la testa e vedo Irvin correre verso di me affannato.
-Che ti è preso improvvisamente sei scappata, e perché stai piangendo? Io…- Alzo una mano per zittirlo.
-Oggi è san valentino e…io…ti ho chiesto di vederci, per dirti che ti ho sempre amato Irvin!- Dico tutto d’un fiato e gettandogli addosso il pacchettino con i cioccolatini che avevo fatto per lui.
Non sento risposata, alzo la testa e lo vedo in ginocchio accanto a me, con uno sguardo affranto. “È dispiaciuto per me…”
-Melly…io non…non sapevo dei tuoi sentimenti per me.- Mi dice quasi in un sussurro.
-Cosa sarebbe cambiato se lo sapevi! Ti piacciono gli uomini…e non me l’hai mai detto! Hai sempre detto che io ero la tua anima gemella…e invece, di punto in bianco…mi dici che sei gay! Oddio mi sento così stupida.- Mi sfogo asciugando un'altra lacrima. Mi si avvicina e mi abbraccia dolcemente, sento il suo dolce profumo e mentre mi coccola riprende a parlare.
-Perdonami cucciola, non volevo ferirti…tu sei tutto per me.- Sento il suo abbraccio sempre più forte e ricomincio a piangere stringendolo a me. Ho quasi la sensazione che sia l’ultimo abbraccio, così dopo un po’ di tempo lo spingo lentamente per sciogliermi dall’abbraccio, e cerco di sdrammatizzare
-Stupido mi soffochi e puzzi di sudore!- Mi guarda con quei bellissimi occhioni fingendosi offeso.
-Come no io profumo di lavanda tsk, e poi senti chi parla, hai gli occhi gonfi e il naso rosso sembri un maialino.- Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Cominciamo a parlare, e mi si rivela che è sempre stato gay e ha sempre frequentato uomini, poi si ferma a guardare i ciliegi sull’albero.
-Vedi Melly, quello che ti dissi era vero, tu sarai sempre la mia anima gemella, sei esattamente il mio prototipo di persona ideale, ma…-
-Ma non ho l’uccello!- Lo interrompo giocosa.
-Beh non mi sarei espresso cosi, ma si è vero! Però ti dico che, se fossi stata uomo…saresti stata il mio uomo ideale…ma purtroppo non si può avere tutto!- Sospira e insieme esclamiamo
-Maledetto demone celeste!- Restiamo ancora a parlare poi dopo 2 ore gli chiedo.
-Irvin ma poi dove l’hai trovato quel tipo ossigenato, nelle figurine dei BTS. È straniero vero?- Scoppia a ridere.
-Perché ci sono le figurine dei BTS a mia insaputa…comunque sì è inglese, ci siamo conosciuto 1 anno fa, in un gay bar a Londra, quando andai quel periodo da mio zio ricordi? Lì ho avuto la conferma del mio orientamento sessuale.- Mi spiega tutto fino alla fine poi si blocca e sospira.
-A tal proposito, ecco…tra 6 mesi mi trasferisco per studiare a Londra! L’ho già detto anche ai miei, non l’hanno presa propriamente bene, però hanno detto che se sono felice e posso realizzare i miei sogni per loro va bene.- Sento la testa girarmi….sto avendo troppe notizie in un solo giorno mi viene di nuovo da piangere. “Però se lui è felice, lo devo essere anche io. Forza Melly è ora di comportarsi da buona amica.” Gli prendo la mano e la porto sul mio viso per sentire il suo tepore. -Se sei felice e sicuro della decisione che hai preso, io tiferò per te qualsiasi cosa tu scelga.- I suoi occhi si riempiono di gioia per le mie parole, mi porge l’altra mano sul viso e mi tira a se dandomi un dolce bacio sulla fronte.
-Mi serviva parlare con te micetta mia, ti voglio un mondo di bene.- “E io ti amo…e ti amerò per sempre.” Penso in cuor mio. Ci incamminiamo per tornare a casa che ormai è buio.
-Ma il tuo ragazzo che fine ha fatto?- 
-Matt, gli ho detto prima di non aspettarmi ed è andato in albergo, parte domani.- Ci fermiamo davanti al cancello di casa sua.
-Hei Melly, ma quando sarò lì ti farai sentire vero?- Il mio cuore continua battere sempre più forte per quelle parole dolci. “Irvin sei uno stupido, la stai facendo sembrare ancora più difficile.”
-Certo per chi mi hai preso, non è cambiato nulla tra me e te, siamo sempre come Bonnie e Clyde!- Mi saluta sorridendo e si gira per entrare in casa. Mi volto anche io per andare nella mia.
-Sono tornata!- Esclamo una volta chiusa la porta.
-Oh bene alla buon’ora, sei stata sicuramente con Irvin…- Risponde mia sorella maggiore. Senza che me ne rendessi conto scoppio a piangere.
-Piccola che è successo?- Mi chiede venendomi vicino. Il mio cuore grida dal dolore, “Sono una bugiarda…non voglio che lui vada via…dopo la morte dei miei genitori sei stato tu l’unico a farmi sorridere…se non era per te…perché...” Mia sorella mi abbraccia senza chiede nient’altro limitandosi ad accarezzarmi la testa.
-Vuoi che ti faccia una bella cioccolata calda?- Annuisco grata una volta che mi sono calmata dal pianto. Mi siedo sulla sedia in cucina ad aspettare, continuando a sospirare.
-Ecco a te amorina, la mia super cioccolata! Con questa, una doccia e una bella dormita…ti riprenderai da qualsiasi cosa ti affligga.- Mi sorride senza domandarmi nulla.
 
È sempre stata così, dolce ma allo stesso tempo una leonessa. Nadia ha dovuto fare da madre e padre, quando i nostri genitori ebbero l’incidente d’auto. All’epoca lei aveva 16 anni e io 6, siamo state cresciute dagli zii fino a che Nadia compì 20 anni. Decise di prendere casa e vivere insieme, anche perché lei con la zia non è mai andata d’accordo. Io per lo shock, ebbi un blocco emotivo non riuscivo a parlare. I medici dicevano che era un trauma per la perdita dei miei genitori e non c’era nessuna cura, dicevano che era tutto derivato dal mio cervello. Vicino alla nuova casa dove ci trasferimmo, c’era un lago sulla cui sponda troneggiava un grande albero con dei bellissimi fiori, di un colore fucsia e delle sfumature di bianco, mi avvicinai e rimasi affascinata da quell’albero di ciliegi, ricordo il profumo che emetteva…ed è lì che conobbi per la prima volta Irvin.
Non mi accorsi subito di lui sdraiato sotto all’albero. Ricordo ancora che ero molto timida e per non farmi sentire indietreggiai pronta a tornare in casa, ma inciampai e caddi a terra. Lui si voltò verso di me e mi guardò curioso negli occhi.
-Ciao.- Mi sorrise. Lo guardai curiosa e affascinata al tempo stesso. Capelli neri, e occhi verde smeraldo tirati come quelli di un gatto. Chinai la testa e sorrisi non potendolo rispondere. Non ricevendo risposta continuò a parlare.
-Piacere mi chiamo Irvin, tu come ti chiami?- Mi fece un sorriso dolce. Mi sentii in colpa a non poterlo rispondere così cominciai a piangere. Si alzò di scatto preoccupato.
-Ti senti male…ho forse fatto qualcosa di mal…- Nell’alzarsi di scatto era scivolato a terra. Ricordo ancora quella sua espressione buffa, e quella caduta come una pera. Iniziai a ridere dimenticandomi che pochi secondi prima stavo piangendo. Mi guardò e finì per ridere anche lui. Col passare del tempo iniziavo a trascorrere sempre più tempo con Irvin, oramai era diventata una routine incontrarci vicino all’albero dei ciliegi. Mi portavo sempre un quaderno per poter dialogare. Gli raccontai tutto e quindi anche il motivo per cui non parlavo. Finì l’estate e cominciai la scuola. Oddio fu un inizio davvero burrascoso. Per poco mia sorella non litigava con la preside quando mi accompagnò per spiegargli il mio problema. La preside mi guardò stranita ma disse che non era un problema, però aggiunse che non potevo avere favoritismi per questa cosa, dato che per lei ero io che non volevo parlare. Credo che fu per poco, ma Nadia le rispose a tu per tu, dicendo che non c’era bisogno di nessun favoritismo, solo un po' di delicatezza e aggiunse anche che una preside dovrebbe portare un buon esempio. Per fortuna finì lì.
-Hei Melly, qualsiasi cosa succede chiamami che verrò di corsa non ti preoccupare andrà tutto bene.- Mi disse prima di lasciarmi entrare in classe. L’insegnante mi presentò a tutta la classe, ero agitata, avevo tutti gli occhi su di me.
-Allora bambini lei sarà una vostra compagna. Si è trasferita da poco.- Presi il mio quaderno e scrissi (Piacere mi chiamo Melly spero di fare amicizia con tutti voi) Un silenzio imbarazzante riempì l’aula. Tutta la classe mi guardò a bocca aperta. Per l’imbarazzo feci per voltarmi e scappare verso la porta quando questa si spalancò ed entrò lui…Irvin.
-Professoressa giuro che oggi non è stata colpa mia se sono arrivato in ritardo! Ho dovuto aiutare una vecchietta a portare la spesa fino casa sua.- Alza la testa e mi vede.
-Ciao Melly, wow stiamo nella stessa classe grande!- Mi regalò un grande sorriso come il suo solito. -Irvin ti potevi trovare una scusa più plausibile per quest’ennesimo ritardo e per giunta dopo le vacanze estive. Sarò clemente solo per oggi perché c’è una nuova alunna. E siccome vedo che già vi conoscete, direi che ti prenderai tu cura di Melly, per fargli vedere tutta la scuola e tutti i corsi che potrà fare.- Gli dice con tono che non ammette repliche.
-Ma prof, non per Melly…ma dopo scuola ho un evento su Fortnite e non posso mancare.- La professoressa prese il quaderno che aveva sulla cattedra e glielo suonò in testa.
-Irvin non farmi essere cattiva, se non fai cosi ti darò dei compiti a casa extra, e se non me li porti per domani il tuo voto sarà 2, sono stata fin troppo buona che non ti ho fatto bocciare per via dei tuoi ritardi.- Irvin si fionda verso la prof.
-Professoressa stavo scherzando, è logico che sarò la guida di Melly! La ringrazio di cuore per non avermi bocciato le sono infinitamente grato. Gliel’hanno già detto che oggi è un girasole!- La prof. scoppiò a ridere.
-Sempre il solito birbante, ti dovrò dare una lezione anche su Fortnite. Adesso vai a sedere al tuo posto Irvin, anche tu Melly siediti affianco a lui.- Mi sorrise dolcemente. “È la prima volta che oltre mia sorella vengo tratta cosi dolcemente. Con Irvin al mio fianco sono sicura che sarà un buon inizio.” O almeno così credevo, perché non mi accorsi degli sguardi delle ragazze, avevo occhi solo per Irvin, era come il sole. Passarono due settimane ero sempre appiccicata ad Irvin, ma quel giorno Irvin non venne a scuola perché si era preso l’influenza. Fu un giorno che mi segnò tantissimo. Appena iniziò la ricreazione la prof. Uscì, e si avvicinarono quattro ragazze.
-Secondo me fai finta di non saper parlare e solo una recita per avere attenzione di tutti! Mia madre (la direttrice) dice che è tutta una cosa mentale che ti sei creata tu, che in realtà tu sappia parlare! Non ti rendi conto che sei solo un peso per la classe e per giunta per Irvin. Lui è troppo educato per dirti che gli dai fastidio perciò fai un favore a lui e alla classe stattene da sola.- Rimasi pietrificata da quelle parole e dagli sguardi di tutti, nessuno che parlava. Iniziarono ad evitarmi tutti e il giorno dopo vidi il mio banco spostato in fondo alla classe, ricoperto di scritte. (Vattene sei un peso, bugiarda, tornatene da dove sei venuta.) Sopportai 3 giorni, l’indifferenza prima e gli atti di bullismo poi…non ce la feci più! Decisi di non andare a scuola, tornai a casa e mi chiusi in camera. Presi il quaderno e strappai tutte le pagine piangendo, volevo urlare…mi sentivo soffocare.
-Melly tesoro che succede? Posso entrare?- Mi fiondo vicino alla porta per non far entrare mia sorella. Qualche ora dopo ritorna alla porta.
-Melly aprimi ti prego, almeno vieni a mangiare…ho preparato il tuo piatto preferito…- Un momento di silenzio.
-Ascolta so che è difficile senza mamma e papà, ma non sei sola ci sono io, e ci sarò sempre. Va bene se non vuoi parlare, almeno ti rimango il pranzo qui fuori, prometti di mangiare. Se hai bisogno sto qui, ok tesoro.- Aspettai che si allontanasse e aprii la porta, presi il pranzo e mi rintanai di nuovo. Passarono cinque giorni continuando così. Bussarono alla mia porta, credevo fosse di nuovo mia sorella, ma rimasi sorpresa.
-Melly sono io aprimi per favore!- Una voce familiare…il mio cuore cominciò a battere forte. “Irvin oddio che ci fa lui qui?”
-Melly razza di sfaticata, ti ho portato i compiti.- Lo sentii ridere dietro la porta.
-Ok è una scusa…se devo essere sincero mi sono preoccupato quando sono tornato a scuola e non c’eri. Tua sorella mi ha detto che teme ti sia successo qualcosa a scuola e non lo vuoi spiegare…a me puoi dirlo, fammi entrare…insomma vuoi aprimi questa maledetta porta!- Urlò esasperato. “Lui è preoccupato per me…allora non sono un fastidio per lui…” Aprii la porta lentamente, ma la scansò e mi prese abbracciandomi stretta. Il suo tepore mi rilassò e ricominciai a piangere, ma questa volta per la felicità di quel piccolo gesto… mi sentii avvolta dal calore e senza rendermene conto.
-G…grazie… I…Irvin.- Esclamai le mie prime parole dopo tanto tempo. Vidi la mia sorellona piangere alle spalle di Irvin che mi guardava stupito.
-Wow hai una bellissima voce.- Come sempre mi regalò quel sorriso a 32 denti. Da allora, un poco alla volta cominciai a parlare. Decisi di non dire niente del bullismo di quei giorni. Tornata a scuola in un momento di pausa che Irvin non c’era, si avvicinarono nuovamente le solite arpie.
-Ma guardate, adesso cenerentola sa parlare.- Mi alzai e decisi di affrontarle.
-Si, e allora qual è il tuo problema. Forse sei solo gelosa che Irvin vuole me al suo fianco e non te! E non sono io un peso per lui sei tu che gli dai fastidio ed ora te lo ripeto di nuovo che problemi hai con me?- La guardo accigliata, lei indietreggia.
-Hei stai calma…- Non riuscì a finire la frase che altre ragazze della classe si avvicinarono a noi. -Adesso basta Marta, smettila di darle fastidio. Non ti è bastato che per colpa tua non stava venendo più a scuola.-
-E poi ha ragione lei…sei tu quella che vuole sempre essere al centro dell’attenzione, sappiamo tutti che hai una cotta per Irvin, ma lui non ti si fila…arrenditi ha scelto Melly non te.- Rimasi stupida da quel colpo di scena, totalmente senza parole. Iniziai finalmente ad avere delle amiche, e io e Irvin eravamo inseparabili.
Mi riscuoto dai miei pensieri. Da allora sono passati molti anni e oggi scopro che è gay, e per concludere tra sei mesi partirà. Finisco di bere la cioccolata e affranta salgo in camera mia, per riposare e cercare di non pesare a nulla. Guardo la foto di me e Irvin sul comodino.
-Notte mio dolce angelo.- Esclamo con occhi lucidi prima di addormentarmi.
                                   
                                                                                                                             ***

Piccolo angolino dell’autrice. Devo dire la verità, ci ho messo tutta me stessa per questo capitolo e spero che molti di voi lo leggiate, perché sono in programma molti altri colpi di scena. Comunque vi ringrazio se leggerete questa storia, e spero che mi regaliate un commento. Arigatou!
   
 
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