Fumetti/Cartoni americani > Altro
Ricorda la storia  |       
Autore: jarmione    15/07/2020    1 recensioni
[Lazy Town]
Il tubo postale partì a tutta velocità verso l’alto e sparì fra le nuvole.
“Speriamo sia stata una buona idea” pensò Stephanie e si allontanò dalla cassetta, andando a sedersi sul muretto del campo da gioco.
“Perché Sportacus mi ha fatto questo?”
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è la mia primissima storia su Lazy Town (che adoro) quindi chiedo umilmente perdono in anticipo per tutto quello che volete e/o troverete.
 
!!!ATTENZIONE!!! Mi sono documentata in lungo e in largo e nella serie Stephanie ha 8 anni (se desiderate vi passo il link da cui ho estratto questa info) mentre nella mia piccola storia ne ha 18 quindi è tutto ambientato anni dopo la serie.
 
 
Il sole era alto nel cielo e la calma regnava per tutta Lazy Town.
Era estate ma faceva troppo caldo anche per uscire a giocare, tanto che la signorina Millevoci aveva rinunciato al suo discorso di inizio vacanze.
Dopo anni di residenza a Lazy Town, era la prima volta che Stephanie la sentiva tacere in occasioni speciali.
Però, a discapito di tutto e tutti, anche Stephanie aveva apportato un cambiamento; non si era presentata all’evento.
Non era da lei mancare a queste manifestazioni, ma quel giorno proprio non se la sentiva.
Dalla festa di primavera aveva ben altro per la testa e, quando giocava con i suoi amici, il suo comportamento era più strano del solito.
Anche lei stessa se ne era accorta, ma non riusciva a spiegare che cosa le prendeva.
“Oh Stephaniiiiiiie!” la voce di suo zio Pacifico echeggiò per il corridoio, infine la porta della sua stanza si aprì e l’uomo fece capolino con la testa “Stephanie, mia cara!”
“Ciao, zio Pacifico” sorrise Stephanie, seduta sul letto con le ginocchia al petto.
“Che ti succede?” domandò il sindaco, preoccupato “Non ti sei presentata alla manifestazione, Sportacus e i ragazzi sono tutti preoccupati”
“Scusami, zio” disse sommessamente la rosa “Non volevo preoccuparvi”
“Dimmi tutto, figliola” lo zio si sedette accanto a lei e le mise un braccio intorno alle spalle “Qual è il problema?”
Stephanie fece un lungo sospiro “E’ Sportacus il problema”
Il signor Pensabene sgranò gli occhi scioccato “Sportacus!?” era esterrefatto.
Stephanie sapeva di aver detto qualcosa di scandaloso, ma se non lo diceva a qualcuno avrebbe reso la vita impossibile a tutti.
“Ok, manteniamo la calma” lo zio fece un profondo respiro e poi riprese “Spiegami bene tutto”
Stephanie annuì “Ok, prima o poi dovevo dirlo a qualcuno” si mise a gambe incrociate e disse “Ti ricordi quando alla festa di primavera Pixel e Trixie hanno passato tutto il tempo assieme?”
“Certo che me lo ricordo” confermò lo zio Pacifico “Non smettevano sorridere e guardarsi con sguardi complici”
“Esatto!” proseguì la rosa “Infatti il giorno dopo ci hanno annunciato di stare insieme, giusto?”
Il sindaco annuì “E sono così carini” disse
“Ecco…il problema è che…” fece un profondo respiro e decise di dire l’ultima frase tutta d’un fiato “Penso di provare qualcosa per Sportacus”
Lo zio Pacifico a momenti prese un colpo e si sentì quasi svenire.
“Zio Pacifico!” la ragazza si allarmò “Zio Pacifico, ti senti bene!?”
“Ma-ma…Stephanie, mia cara…” cercò di riprendere il controllo “I-io sono felice di questo ma…sei ancora una bambina!”
Stephanie si aspettava una reazione simile, ma era pronta a rispondere “Zio Pacifico, ho già diciotto anni, non sono più una bambina”
“Lo so, lo so” si affrettò a dire “E’ solo che…per me lo sarai sempre. Sembra ieri che sei arrivata a Lazy Town”
“Avevo otto anni, zio” sorrise la rosa “Sono grande, ormai”
Lo zio emise un suono simile ad un piagnucolio; non accettava l’idea che la sua amatissima nipote fosse cresciuta.
“Posso farti una domanda?” chiese Stephanie
“Quello che vuoi, mia cara”
“Come hai fatto con la signorina Millevoci?” domandò “Cioè, come hai fatto a capire che andavate d’accordo?”
“Oh, questa è una bella domanda” convenne il sindaco “Però la risposta è semplice, mi sono fatto avanti e lei ha risposto affermativamente”
“E come hai fatto?”
“Mi sono buttato” rispose “Mi sono fatto coraggio e le ho detto tutto, indistintamente dalla risposta che avrei ricevuto”
Stephanie sorrise “Che cosa romantica”
“Già” disse lo zio con aria sognante
“Cosa dovrei fare?” domandò di nuovo Stephanie
“Parlaci” rispose il sindaco “Parla con Sportacus e vedi cosa succede. Meglio una dura verità che una vita di illusioni”
Stephanie sorrise grata.
Suo zio sapeva sempre come risolvere la situazione.
“Grazie, zio Pacifico” abbracciò il suo amatissimo zio “Cosa farei senza di te”
“Sapresti cavartela meglio di quanto credi” rispose lo zio “Sai una cosa? Adesso vado in cucina e ti preparo una bella fetta di torta con una tazza di latte fresco”
“Fantastico, zio Pacifico” rispose felice “La prenderò volentieri”
“Magnifico! Tu nel frattempo pensa a quello che ti ho detto” ed uscì “Corro come il ventoooo” ma, invece dei passi veloci, si udì un bel capitombolo.
Lo zio si era dimenticato che aveva dato la cera sul pavimento.
“Tutto bene! Fatto niente!”
Stephanie rise e poi spostò lo sguardo fuori dalla finestra, verso il cielo.
Il dirigibile di Sportacus era fermo sopra al cielo di Lazy Town.
Lo zio aveva ragione, era meglio parlare con lui e mettere in chiaro le cose.
Sportacus aveva sempre trovato una soluzione a tutto; perché non avrebbe dovuto trovare una soluzione ad un problema che lui stesso aveva causato, involontariamente?
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Altro / Vai alla pagina dell'autore: jarmione