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Autore: rhys89    16/07/2020    0 recensioni
Nella galassia lontana lontana di Star Wars ci sono miliardi di storie che aspettano di essere raccontate: più o meno brevi, più o meno allegre, più o meno romantiche… e tutte destinate a risplendere in un unico potente lampo di luce, per lasciarsi dietro solo una scia di polvere di stelle.
Ci saranno varie coppie (più alcune storie no pair), e ciascun capitolo sarà indipendente e fruibile a sé stante.
#10 - E quindi ora si trova a dover invitare Hux ad uscire senza avere la benché minima idea né di come fare né di come sopravvivere a una sua eventuale reazione violenta. [Ben&Rey, Ben/Hux]
#11 - Negli occhi di Rey passa quello che sembra proprio un lampo di delusione, ma Padmé non può dirlo con certezza perché l’istante dopo sorride di nuovo. [Padmé/Rey]
#12 - Quando ha deciso di presentare Han ai suoi, Luke era consapevole che non sarebbe stato facile… [Han/Luke, accenni Anakin/Padmé]
#13 - «Dobbiamo andare al quindicesimo piano e tu hai una gamba rotta, Ben. Come diamine avremmo dovuto fare?» [Luke&Ben]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autrice

Buonanotte a tutti! xD
Oggi super in ritardo ma tecnicamente siamo ancora a giovedì (o almeno lo siamo mentre finisco di HTMLizzare il capitolo), quindi va bene così :P
Non mi perdo in chiacchiere, vi lascio alla scaletta per le note importanti e spero che questo capitolo decisamente lungo vi piaccia nonostante sia diverso dal solito ^^
Disclaimer: i personaggi e la storia di Star Wars non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

[Progetto “Un anno di Star Wars”, settimana 5/52]
[Partecipa alla challenge Slot Machine! indetta da Juriaka sul forum di EFP.]

Buona lettura a tutti! ^_^



Nome autore: rhys89
Titolo storia: Diritti e doveri
Prompt: 14- Rey va a casa di Anakin o di Padmé. Quest’ultimo si assenta per qualche minuto, e Rey si guarda intorno (si trova nella sua stanza). Trova il suo diario segreto, sceglie di aprirlo.
Houston abbiamo un problema!Bonus: Anakin o Padmé lo scopre e si arrabbia
Personaggi/pairing: Rey, Padmé Amidala, Rey&Padmé, accenni Anakin/Padmé, accenni Anakin/Obi-Wan
POV: Rey
Rating: giallo
Generi: sentimentale, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: tematiche delicate (si parla di aborto, ma è solo accennato e non vi è nulla di concreto)
Localizzazione: modern!AU
Note: in questa storia Rey ha la stessa età di Anakin.
Conteggio parole (word): 1989

Diritti e doveri

 Rey e Anakin ci avevano messo parecchio a legare: complici la ritrosia di lei e l’arroganza di lui, per i primi due anni di college in pratica si erano limitati a tollerarsi a vicenda.
 Tuttavia, poi c’era stato quel concorso di robotica cui avevano partecipato insieme – solo su insistenza del professore, ma comunque l’avevano fatto – e, insieme, avevano vinto; da allora, le cose erano decisamente cambiate. Non che adesso fossero amici del cuore o simili, beninteso, ma facevano parte della stessa comitiva e capitava spesso che uscissero insieme.
 È così che Rey aveva conosciuto Padmé. Tosta ma gentile, bella senza mai essere appariscente, in lei Rey aveva trovato l’incarnazione della perfetta sorella maggiore che avrebbe sempre voluto avere.
 Per questo c’era rimasta tanto male, quando Anakin l’aveva lasciata… almeno fino a quando Anakin stesso non era sbottato che “guarda che il suo numero ce l’hai, nessuno ti vieta di chiamarla se ti manca tanto”.
Per una volta, aveva ragione lui.
 «Ciao! Sei in anticipo» la saluta Padmé, ancora con indosso la tuta che usa sempre in casa.
 Rey arrossisce appena e si porta una ciocca dietro l’orecchio.
 «Scusa, sono uscita prima per riportare Bibi 1 a Poe e poi sono venuta direttamente qui a piedi, ma onestamente pensavo fosse più tardi… se hai da fare torno dopo.»
 Padmé sorride e le apre di più la porta.
 «Non dire sciocchezze, hai fatto bene a venire qui. Dai, entra» la invita, precedendola poi in camera sua. «Mi faccio una doccia veloce e usciamo, va bene?»
 Rey le sorride sollevata e annuisce, così Padmé recupera qualche vestito dall’armadio e la lascia sola invitandola a fare come se fosse a casa sua.
 Nonostante non sia la prima volta che Rey fa visita a Padmé non era mai rimasta abbastanza a lungo nella sua stanza da poterle dare più di un’occhiata veloce, quindi nell’attesa si mette a curiosare in giro. Sorride notando i numerosi DVD di film di fantascienza allineati sulla mensola – una passione che tutti e tre, lei, Padmé e Anakin, hanno in comune – e poi si sofferma a guardare la piccola pila di libri sul comodino. Quello in cima, un romanzo di uno scrittore dal nome impronunciabile, sembra averne un altro all’interno e Rey, spinta dalla curiosità, lo apre.
Probabilmente non avrebbe dovuto.
 Ritrovarsi tra le mani quello che ha tutta l’aria di essere il diario segreto di Padmé non era certo tra i suoi piani, e dal momento che Rey non è mai stata un’impicciona vorrebbe e dovrebbe rimetterlo al suo posto e fingere di non averlo mai trovato.
 Non lo fa. Esita a lungo, accarezzandone la copertina anonima fino all’inserto di metallo in cui a rigor di logica dovrebbe esserci il lucchetto, e intanto cerca di decidere se dare una sbirciata ai pensieri intimi di Padmé sarebbe davvero una cosa tanto meschina.
In fondo vuole solo conoscerla meglio… se legge giusto una paginetta o due non è la fine del mondo, no?
 Annuisce tra sé e apre il diario nel punto in cui è stata lasciata una penna; la toglie e inizia a leggere gli appunti che – stando alla data – sono proprio di oggi.
19 agosto
Caro diario,
che devo fare? Non l’ho ancora detto a nessuno… soltanto a te. La dottoressa dice che sono ancora in tempo per fare qualcosa a riguardo se voglio, ma devo decidermi in fretta perché il tempo sta per scadere e poi sarà troppo tardi pe


 La scrittura si interrompe bruscamente – probabilmente perché Padmé è venuta ad aprirle la porta – e la mente di Rey si affolla di domande: troppo tardi per cosa? Che diamine ha Padmé? È malata?
 Dimenticato ogni pudore e buonsenso, sfoglia febbrilmente le pagine indietro per cercare di capirci qualcosa di più. Scorre velocemente alcuni spezzoni tutto miele in cui parla della sua relazione con Anakin – troppo indietro – con l’intento di cercare soltanto il punto dove parla di questa misteriosa malattia senza ficcare ulteriormente il naso negli affari suoi. Solo che…
8 giugno
Caro diario,
credo che potrei essere incinta.


Che cosa?!

Cioè, ho solo un ritardo di due giorni, in realtà non è niente… ma mi sento strana. Non so se dirlo ad Anakin… secondo te che dovrei fare? Non vorrei allarmarlo inutilmente, ma d’altro canto ho bisogno di parlarne con qualcuno… solo che Anakin ultimamente mi sembra distante. È come se fosse sempre preoccupato per qualcosa, ma quando glielo chiedo nega tutto.
Forse è meglio se aspetto un po’ prima di dirglielo… dopotutto due giorni di ritardo non sono davvero niente, magari è colpa dello stress dell’ultimo periodo.


 Senza neanche pensarci, prosegue e legge anche il pezzo successivo.
12 giugno
Caro diario,
non ce la faccio più. So che anche sette giorni di ritardo sono pochi e ci possono essere mille motivi e anche lo stress per questo ritardo potrebbe essere lui stesso fonte del ritardo, lo so… ma sto impazzendo. Stasera lo dico ad Anakin.


 Il tredici giugno Anakin le ha detto di aver lasciato Padmé. Se lo ricorda bene, Rey, perché il giorno dopo avevano un esame importante e stavano studiando insieme in biblioteca; Anakin continuava a ricevere messaggi, e Rey era sbottata e gli aveva detto di dire a Padmé di lasciarlo in pace per un paio di dannatissime ore.
 «Non è Padmé, ci siamo lasciati» aveva ribattuto lui. «Comunque hai ragione, scusa. Gli dico che ci sentiamo dopo.»
Se solo non fosse stata così presa dallo studio, avrebbe forse dato più peso a quel “gli”.

13 giugno
Caro diario,
Anakin mi ha lasciata. Così, di punto in bianco… no, non è vero. Era strano da un sacco di tempo, l’avevo visto, ma non pensavo che
Gli ho chiesto se c’era un’altra, se è per quello che era così strano. Lui ha negato tutto, di nuovo… ma alla fine me l’ha detto. Ed è vero, non c’è nessun’altra… c’è un ALTRO. E lo sai chi è? Il professor Kenobi. Dio, se non stessi così male mi verrebbe quasi da ridere… quello stronzo mi lascia perché se la fa col professore di letteratura. Di letteratura, capisci? Anakin non l’ha mai sopportata, la letteratura! Ti prego, dimmi che è solo un incubo…
Ah, ovviamente non gliel’ho detto del ritardo. Non aveva senso, a quel punto… spero solo che non sia davvero niente.


 Rey si sente stringere il cuore: non osa nemmeno immaginare quanto Padmé abbia sofferto. Insomma, essere lasciati è già abbastanza brutto, esserlo per qualcun altro è ancora peggio… lo sa per esperienza, purtroppo.
 Sospira a fondo, Rey. Perché quando ha scoperto che Anakin tradiva Padmé col professor Kenobi e poi l’ha lasciata per lui Rey gli ha dato dello stronzo insensibile e gli ha tolto il saluto per giorni… ma poi li ha visti insieme, Anakin e il professore. Ha visto come si guardavano. E ha capito.
Anakin non ha mai guardato Padmé in quel modo.

18 giugno
Caro diario,
ancora niente mestruazioni, quindi ho fatto il test. È positivo.


Oh, porca…

Nella scatola dice chiaramente che non è attendibile al 100% e di fare comunque un esame del sangue per essere sicuri… farò così. Incrocia le dita per me.

 Continua a leggere ancora, e più legge più sente il cuore farsi pesante.

21 giugno
Caro diario,
ho fatto le analisi. Non ci sono più dubbi… sono incinta di Anakin. E lui adesso sta ufficialmente con Kenobi… lo so, li ho visti insieme. Sembrano così felici, caro diario… ti sembra giusto? Ti sembra giusto che lui sia felice senza di me mentre io mi ritrovo incinta di suo figlio?
Non so che fare… non so se tenerlo… non so niente!
Non so nemmeno come dirlo ai miei, perché mi


 «Che diamine stai facendo?!»
 Era talmente assorta nella lettura che si accorge del ritorno di Padmé solo quando lei le strappa dalle mani il proprio diario. Alza gli occhi per guardarla in viso: è a dir poco furiosa.
 «I-io…» comincia a balbettare, solo per venir subito interrotta.
 «Quando ti ho detto di fare come fossi a casa tua ho dato per scontato che conoscessi i limiti della decenza!» urla lei, rossa in volto e coi capelli che nella foga le sono usciti dal mollettone con cui li aveva raccolti.
 «Mi dispiace…» sussurra Rey. Non sa cos’altro dire che non suoni come una scusa patetica e poco credibile, quindi semplicemente non dice niente. Resta in silenzio mentre Padmé richiude il diario con il lucchetto e lo mette nel cassetto del comodino, ma quando la vede asciugarsi gli occhi di nascosto non resiste più. «Lo so che sei arrabbiata con me… al tuo posto lo sarei anche io. Al tuo posto probabilmente mi avrei dato un pugno, in effetti» aggiunge per sdrammatizzare, e quando la vede abbozzare l’accenno di un sorriso si sente un po’ più sicura. «Però… insomma, ormai so tutto, quindi se ancora ti va di parlarne con qualcuno… beh, io ci sono. Tutto qui.»
 Padmé sospira e prende un fazzolettino per tamponarsi il naso, si siede sul letto e sospira di nuovo. Poi alza gli occhi su di lei.
 «Non avresti dovuto leggere il mio diario. Non senza il mio permesso.»
 Rey china la testa, colpevole.
 «Lo so…»
 «D’altro canto,» continua Padmé «visto che ormai l’hai fatto… tanto vale che tu dica qualcosa.»
 Quelle parole la confondono non poco.
 «E cosa dovrei dire?» le chiede. Padmé sbuffa e accavalla le gambe.
 «Quello che vuoi. Sei tu che ti sei offerta di parlare, no?»
 La sta provocando, questo è ovvio… ma perché?
Oh, beh, non che sia davvero importante: non ha mai lasciato correre una provocazione, non importa da chi proviene.
 «Veramente intendevo più che altro che ero disposta ad ascoltare te, ma va bene. Se proprio devo parlare, allora ti dico che secondo me dovresti dire tutto ad Anakin.»
 Sul viso di Padmé compare subito una smorfia offesa.
 «Lui è un capitolo chiuso» ribatte con tono glaciale.
 «No, se hai intenzione di tenere suo figlio… e tu vuoi tenerlo, vero?»
 Padmé abbassa lo sguardo sul ventre e vi passa sopra una mano con un gesto che a Rey sembra quasi protettivo.
 «Non ho ancora deciso…» mormora, contraddicendo se stessa e il proprio istinto.
 «Andiamo, Pad!» esclama Rey. «Sei arrivata quasi al terzo mese… se davvero non l’avessi voluto avresti già fatto qualcosa, non credi?»
 Padmé resta in silenzio tanto a lungo che Rey inizia a pensare di aver esagerato, ma quando sta per scusarsi – di nuovo – lei riprende a parlare.
 «Non voglio la sua pietà» sussurra, le mani strette a pugno. «E non voglio che si senta obbligato a tornare da me… anzi,» si corregge, alzando la testa insieme con la voce «non voglio proprio che torni, visto che ha preferito un altro!»
 «E allora diglielo» ribatte Rey con semplicità. «Digli che non vuoi che torniate insieme, ma digli anche che aspetti suo figlio.»
 «Perché?»
 «Perché se vuoi tenerlo, lui ha il diritto di saperlo. E tu hai il diritto di avere qualcuno che ti aiuti a crescerlo… come lui o lei» e qui indica la sua pancia «ha il diritto di conoscere suo padre.»
 A quelle parole Padmé si mette di nuovo una mano sul ventre, e sospira.
 «Loro» sussurra dopo un po’. Rey la guarda confusa e Padmé abbozza un sorriso. «Ho fatto l’amniocentesi… sono due gemelli. Un maschio e una femmina.»
Disse quella che continuava a raccontarsi di non aver ancora deciso.
 «Una ragione in più per parlarne con Anakin: non puoi crescere due figli da sola… non è giusto per nessuno di voi quattro.»
 «Lo so… credimi, lo so. E non negherò ai miei figli di conoscere loro padre, solo… ho bisogno ancora di un po’ di tempo. E magari» aggiunge con un sorrisino «di un’amica che mi stia vicino.»
 Le sorride anche Rey, sedendosi sul letto al suo fianco.
 «Quella ce l’hai già… è un po’ impicciona e rompiscatole, ma ti prometto che farà del suo meglio.»
 Padmé le prende una mano e la stringe forte.
 «Sono sicura che sarà perfetta.»



   
 
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