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Autore: Ghost Writer TNCS    18/07/2020    0 recensioni
Niflheim è sempre stato famoso per essere un pianeta tetro e ostile, ma questo non aveva fermato i coloni. Il loro spirito intraprendente e gli interessi economici di una grande multinazionale sembravano sufficienti per far fronte a qualsiasi avversità, ma si sbagliavano.
Il sogno si è infranto contro misteriose interferenze, e alla frustrazione ha fatto seguito la criminalità. Se per un amante degli esplosivi la situazione è particolarmente allettante, lo stesso non si può dire per le forze di polizia che cercano di ristabilire l’ordine, costrette a combattere un’organizzazione malavitosa più influente delle autorità ufficiali.
La sfida per la frontiera è iniziata e il più forte imporrà la sua giustizia.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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12. Una nuova promessa

«A quel punto mi sono detto: “Massì, può essere interessante. È da un po’ che voglio costruire degli occultatori.” Così ho fatto un po’ di ricerche, ho scaricato alcuni progetti e ho cominciato a raccogliere i componenti necessari. Credo che quella sia stata la parte migliore. Mi è sempre piaciuto fare prototipi, costruire cose, sporcarmi le mani. Alla fine ci sono riuscito, eh! Ho tirato fuori degli occultatori termo-magici che sfido chiunque a fare di meglio con il budget che avevo! Sono andato nella foresta per montarli su alcuni alberi, pensavo di averli nascosti bene, ma a quanto pare sono riusciti a scoprirli. Dovrò farmi spiegare come hanno fatto! Comunque in qualche modo sono riusciti a risalire a me, e siccome non mi andava di farmi fare un buco in testa, ho pensato che andare dalla polizia poteva essere il meno peggio. Certo non mi aspettavo tutta questa compagnia! Dovremmo esporre denuncia per maltrattamento di detenuti!»

I detenuti della cella a fianco, che appartenevano a una delle tante bande arrestate, risero apertamente.

«Comunque, la morale della storia è: se un tipo vi mostra una fata in gabbia e si offre di impiantarvi i suoi organi per farvi avere la magia, non mettetelo KO con una granata stordente e non aiutate la fata in questione, perché vi causerà solo un mucchio di problemi.»

Gli altri fuorilegge continuarono a ridere.

«Le morali super-specifiche sono sempre le più divertenti!» sghignazzò uno di loro.

I detenuti stavano ancora scherzando sulla storia del goblin quando due agenti si presentarono davanti alla cella di D’Jagger.

«Rahoud, vieni con noi» affermò l’ispettore Smidr.

La barriera energetica della cella si aprì e i poliziotti presero il goblin per ammanettarlo e condurlo di sopra.

«Ricordati di lamentarti per il sovraffollamento!» lo salutò uno della banda.

«Lo farò!» gli promise il goblin mentre veniva spinto in avanti.

Data la differenza di stazza, il solo gigante di ghiaccio sarebbe stato sufficiente per sollevarlo e trasportarlo di peso fino alla stanza degli interrogatori, ma un collega in più era d’obbligo per evitare problemi.

«Allora, come procedono gli arresti?» chiese D’Jagger mentre camminavano. «Avete già iniziato le perquisizioni nei depositi del Sindaco? Posso dirvi dove sono, se volete. Beh, almeno alcuni: non li conosco tutti. Sapete, alla fine conviene anche a me che arrestiate il Sindaco il prima possibile, così posso uscire da qui e posso riprendere la mia onesta attività criminale.»

I due poliziotti lo ignorarono. Dopo averlo condotto nella stanza degli interrogatori, lo ammanettarono al tavolo. L’ispettore Smidr rimase fermo davanti al goblin, serio e imponente, l’altro agente invece lasciò la stanza.

«Allora, D’Jagger Rahoud…»

«In carne, ossa e orecchie artificiali!»

«Ho letto che stavi frequentando un’accademia militare, ma che ti sei fatto espellere quando ti mancavano due esami. Come mai?»

«Un piccolo incidente con dell’esplosivo.»

«È stato allora che hai perso le orecchie?»

«Ottima deduzione! Si vede che sei uno sbirro!»

«Da allora ti sei dedicato a svariati crimini: furti, effrazioni, danneggiamento di beni pubblici e privati… Hai mai fabbricato ordigni per degli attentati?»

«Mmh, gli attentati non sono molto nel mio stile.»

Il gigante di ghiaccio si finse impressionato. «I tuoi genitori sarebbero fieri di te.»

«Credo che i miei genitori abbiano gettato la spugna con me. In realtà non li biasimo.»

«Continua.»

«Sai, credo proprio di soffrire di mancanza cronica di motivazione. Avevano ragione i miei insegnanti quando dicevano che sono intelligente ma non mi applico. Cavolo, è la cosa più fastidiosa che un bambino possa sentirsi dire! Non trovi?»

«Perché sei venuto alla polizia? Chi ti stava inseguendo? E perché?»

«Sul serio? Non hai ascoltato la storia che ho raccontato in cella? Facciamo così, guardati le registrazioni, io ti aspetto qui. C’era anche un’interessantissima morale!»

Smidr sbatté le mani sul tavolo, così forte da far sobbalzare il goblin.

«Credi forse che sia un gioco?! Là fuori la gente sta morendo! E se non vuoi aiutarmi, ti sbatto fuori a calci in culo!»

D’Jagger sbuffò. «E va bene! Ho costruito degli occultatori per permettere alle fate di nascondersi dai cacciatori del Sindaco, ma in qualche modo mi hanno scoperto e quindi vorranno farmela pagare. Lo vedi? Ora siamo dalla stessa parte. Io vi aiuto a catturare il Sindaco e voi mi lasciate andare.»

«Sai chi è il Sindaco?»

«Emh… non esattamente. Ma conosco molti dei suoi depositi, so dove si trovano i campi, come sono difesi. Ah, conosco un elfo, Mowatalji: è lui che mi assegnava i lavori, forse sa chi è il Sindaco.»

L’ispettore fece comparire un foglio olografico. «Ok, chiacchierone. Scrivi tutto quello che sai, e poi vedremo se ci sei stato d’aiuto.»

D’Jagger studiò la pagina bianca ed emise un mugugno d’assenso. «Posso avere una Sparky Juice intanto? Quella delle macchinette andrà benissimo.»

Smidr raggiunse la porta. «No.»

Senza aggiungere altro uscì dalla stanza dell’interrogatorio e chiuse a chiave la porta, dopodiché andò nell’ufficio del commissario Mantina. L’insettoide stava osservando una grande mappa olografica della città dove venivano indicate le posizioni degli agenti, dei mercenari e dei territori già messi in sicurezza. Sembrava di cattivo umore, perfino più del solito. In effetti il gigante di ghiaccio non ricordava di averla mai vista di buon umore, ma date le condizioni in cui versava la colonia occidentale, la cosa non lo stupiva.

«Commissario, ho interrogato il goblin. È stato abbastanza collaborativo. Gli ho chiesto di scrivere tutto quello che sa sul Sindaco.»

«Finalmente qualcuno che ci ascolta dopo averci chiesto aiuto» commentò la donna.

L’ispettore Smidr era consapevole che la frecciatina era rivolta al governatore: il commissario lo aveva avvertito che annunciare in pompa magna dell’arrivo dei mercenari avrebbe solo causato problemi, ma il nano non aveva voluto sentire ragioni. Non era la prima volta che faceva qualcosa di avventato solo perché riteneva che gli avrebbe fatto guadagnare consensi.

«Ho preparato un piano per le perquisizioni» affermò l’insettoide. «Se tutto va bene, lo metteremo in atto domani prima dell’alba, ma non intendo informare i mercenari prima di questa sera. Ho cercato di aggirare con discrezione la sua posizione, tu assicurati che non la spostino.»

Il gigante di ghiaccio annuì: avevano un solo infiltrato tra le fila del Sindaco, quindi era meglio non farla finire dietro le sbarre.

Verso sera contattò Freyja per aggiornarla sugli ultimi sviluppi.

«Per il momento sono sempre nello stesso deposito» confermò l’orchessa. «Ho provato a dare un’occhiata in giro, ma non ho trovato niente di speciale: per lo più ci sono scorte alimentari, batterie e munizioni. Abbiamo un fuoristrada, ma non monta nessun equipaggiamento.»

«Ricevuto. Buona fortuna.»

«Anche a voi.»

Conclusa la chiamata, Freyja uscì dalla dispensa con una scatola di cibo pronto e tornò dai suoi compagni. Avevano acceso un notiziario, utile sia per passare un po’ il tempo che per restare informati su ciò che accadeva fuori dal deposito.

«A breve dovrebbe iniziare la conferenza stampa del governatore, che ci aggiornerà sulla situazione degli scontri fra i mercenari e i fuorilegge» affermò l’annunciatrice. «Siamo tutti preoccupati per quella che sembra sempre di più una guerra, ma voci di corridoio affermano che il governatore sia fiducioso che presto le cose si risolveranno in favore della legalità. Ecco, la conferenza stampa sta iniziando proprio in questo momento.»

La linea passò alla diretta, dove il nano era già pronto a parlare. Nonostante la guerriglia per le strade, sembrava particolarmente tronfio.

«Cari concittadini,» esordì, «quella che stiamo affrontando è una guerra. Comprendo le vostre preoccupazioni, ma non dovete temere, perché stiamo vincendo. In due giorni sono stati effettuati più arresti che in tutto il mandato dei miei predecessori. Abbiamo costretto i criminali a uscire dai loro nascondigli, e questo ci ha permesso di arrestarli tutti, uno dopo l’altro. Come promesso, presto ogni singolo fuorilegge si troverà dietro le sbarre, e non avrete più nulla da temere. La nostra rinascita…»

Qualcuno interruppe il governatore, ma non era stato uno dei giornalisti: doveva trattarsi di uno dei suoi collaboratori, il cui ologramma non era proiettato nella sala stampa.

Si sentì un grido. Il governatore cadde a terra e si udì un boato fragoroso. L’ologramma svanì all’improvviso e nella sala stampa piombò il silenzio.

La linea tornò allo studio, dove la stessa giornalista sembrava spiazzata.

«Ci deve essere qualche problema…» Si interruppe. «Mi informano che abbiamo un collegamento in diretta con il palazzo del governatore. Vediamo.»

Al centro della scena apparve l’alto edificio, dalle cui finestre uscivano lingue di fuoco. L’inquadratura dall’alto permetteva di osservare anche le strade limitrofe, dove stavano già arrivando i primi soccorsi.

«Mi informano che si è verificata un’esplosione nel palazzo del governatore» affermò la giornalista. «Ancora non sappiamo se si tratti di un incidente o di un…»

Il collegamento si interruppe di colpo, questa volta a causa di un’interferenza. Le immagini rimasero distorte per alcuni, interminabili secondi, poi una figura apparve al centro dell’inquadratura. Era un elfo particolarmente alto e muscoloso, con indosso un abito molto elegante e formale. Alle sue spalle, uno schermo continuava a mostrare le immagini del palazzo del governatore avvolto dalle fiamme.

«Cittadini della colonia occidentale, mi duole dovermi presentare a voi in questa situazione poco felice.» Aveva una voce calma, decisa ma al tempo stesso rassicurante. «Sono sicuro che avrete già sentito parlare di me. Sono il Sindaco, e vi porto un messaggio di speranza. Non avete nulla da temere, perché da ora in poi sarò io a garantirvi sicurezza e prosperità. Come voi, ho visto succedersi a capo della colonia governatori inetti e arroganti, ma ora basta.» Serrò i pugni. «Ci hanno definito “la Topaia”, e lo sapete perché? Perché vogliono farci credere che la nostra sia una situazione disperata, e che cambiare le cose sia impossibile. Beh, è giunto il momento di fargli vedere che si sbagliano. Da ora in avanti la colonia occidentale non dovrà più rendere conto alla Orborum Domini. Non verseremo più neanche un centesimo a quegli sfruttatori, capaci solo di riempirsi le tasche con i nostri soldi! La Orborum Domini potrà anche possedere il pianeta, ma noi non siamo loro proprietà! Questa sera ci riprendiamo la nostra libertà! Questa sera nasce la prima colonia indipendente di Niflheim!» Allargò le braccia in un gesto benevolo ma risoluto. «Siete venuti fin qui con la promessa di una frontiera da conquistare. È giunto il momento di conquistarla con le nostre sole forze!»


Note dell’autore

Ciao a tutti!

Che dire, D’Jagger si sta trovando relativamente bene in prigione XD Il fatto di non prendere nulla sul serio sembra essere la sua migliore difesa a tutto, quindi difficilmente metterà da parte la sua irriverenza :P

Tornando un po’ più seri, il finale è stato decisamente “esplosivo”. Il Sindaco ha finalmente mostrato la sua faccia, e l’ha fatto con un annuncio molto plateale. Dalle sue parole è chiaro che sia contrario alla Orborum Domini e all’attuale governatore, ed è pronto a tutto pur di realizzare il suo progetto. Allo stesso tempo si è però dimostrato benevolo verso i cittadini: sarà abbastanza per conquistare la loro fiducia?

Nel prossimo capitolo Freyja e la polizia dovranno far fronte a questa improvvisa svolta, e di sicuro non sarà un’impresa facile.

A presto! ^.^


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