Videogiochi > Danganronpa
Segui la storia  |       
Autore: Fantasy is magic    18/07/2020    0 recensioni
Gundham normalmente non riesce ad esprimersi bene con altre persone, ma mettere i pensieri in forma di canzoni sembra un modo per comunicare con efficienza. Ma un amico inaspettato che sogna di diventare un musicista, scoperto il suo ulteriore talento nascosto, lo convince ad imbucarsi ad un evento per mostrare a tutti ciò che sa fare. Ottenere la fama non interessa a Gundham, non è il suo obiettivo finale diventare un musicista, ma ciò non toglie che possa trovare qualcosa di più importante...qualcosa che non aveva mai avuto prima e che scoprirà di aver sempre avuto bisogno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gundam Tanaka, Leon Kuwata, Sonia Nevermind
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

Dopo il fiasco del giorno prima al club dell’occulto, Gundham ebbe difficoltà ad alzarsi quella mattina, credeva che si sarebbero presentati più studenti alla prima sessione, e non solo un ragazzo del primo anno con problemi con una sfera di cristallo fasulla. Non capiva perché la così scarsa partecipazione: le arti occulte, la magia e la divinazione erano per lui temi molto interessanti e pensava che ci fossero altre persone a scuola con i suoi stessi interessi. Si diresse verso l’edificio principale a testa bassa, perso nell’infinità dei suoi pensieri, e mentre stava entrando nell’edificio fu placcato da dietro “Ehi amico!” esclamò la persona, Gundham si spaventò…il contatto era stato troppo brusco e violento per i suoi gusti. “Chi osa disturbare il potente Gundham Tanaka?!” ruggì girandosi, il povero malcapitato stava per ricevere una bella strigliata, il super allevatore liceale era furioso e solo i cieli sapevano quali dolori avrebbe inflitto a colui che aveva osato sorprenderlo; la rabbia però sfumò quando vide Leon davanti a sé, il rosso aveva un’espressione alquanto impossibile da decifrare, era un misto tra il divertito, il sorpreso e il dispiaciuto con un pizzico di “ma cosa è appena successo”.
“Ehm…forse è troppo presto per attaccarti alle spalle così, vero?” chiese Leon con un sorriso impacciato.
“Si…troppo presto” rispose Gundham, tornando a guardarsi i piedi, “Bel lavoro Gundham, non c’è miglior modo di iniziare la giornata che mettendoti in ridicolo davanti al unico amico che ti sei fatto fuori dalla classe” pensò tra sé.
Tra i due ci fu un minuto di silenzio imbarazzante, poi Leon lo interruppe ricominciando a parlare: “Comunque- disse trascinando per un paio di secondi la u – oggi dobbiamo esercitarci tutto il pomeriggio, le audizioni sono giovedì prossimo e dobbiamo essere super carichi per allora. Quindi io propongo di esercitarci ogni giorno fino ad allora, che ne dici?” “ASSOLUTAMENTE NO!” gridò una voce alle spalle di Leon. Al suono della voce il rosso si irrigidì e divenne bianco in viso, Gundham lo guardava perplesso, non capiva la sua reazione, la persona che si stava avvicinando non sembrava così spaventosa. Il rosso si girò piano piano, e la visione del giovane che si stava avvicinando confermò i suoi dubbi e firmò la sua condanna. Ishimaru Kyotaka, la super bussola morale liceale, si avvicinò a grandi passi e mise entrambe le mani sulle spalle di Leon “Tu oggi hai gli allenamenti di baseball…e la scorsa settimana non sei andato neanche una volta! La squadra ha bisogno del super giocatore di baseball liceale, sei uno dei loro giocatori migliori. Oggi andrai agli allenamenti che ti piaccia o no, me ne assicurerò personalmente” .
Detto questo Ishimaru prese Leon per il colletto della giacca della divisa, ed iniziò a trascinarlo dentro “Taka lasciami andare! Gundham aiutami…ti prego!” il povero warlock si trovò improvvisamente sotto i riflettori, dopo qualche secondo di silenzio cercò di dire qualcosa ma Ishimaru estese una mano in avanti come per bloccargli la bocca “Scusi senpai…potrà parlare con Leon dopo le sei, quando tutte le attività extra curriculari saranno finite” detto questo ricominciò a trascinare il rosso in classe. “Quindi…oggi suonerò da solo allora” si disse tra sé e sé, per poi entrare nell’edificio. Le lezioni quel giorno sembravano non finire mai, e quando la campanella suonò per la pausa pranzo sembrò quasi una benedizione. Gundham si trovò a sedere da solo, non aveva molta confidenza con i suoi altri compagni di classe e neanche erano incoraggiati a fare amicizia tra di loro, quindi ognuno andava per conto proprio. L’insalata che aveva davanti non gli sembrava particolarmente appetitosa quel giorno, ci giocherellava ma non riusciva a mandarne giù neanche un boccone, poi d’improvviso sentì qualcuno sedersi accanto a lui. Era Leon e aveva il fiatone “Ok…sono riuscito a seminare Taka per il momento, volevo parlarti di alcune cose adesso, visto che più tardi non ci possiamo vedere” “Certo parla pure mortale ti ascolto” esordì Gundham guardando Leon negli occhi. Il rosso iniziò a parlare quando dall’entrata della caffetteria si sentì urlare “AH! ECCO DOV’ERI FINITO!” Ishimaru era davanti alla porta, e stava lì con la schiena dritta e la testa alta nonostante tutti, ma proprio tutti lo stessero guardando. Gundham era affascinato da questo, si chiedeva come facesse quel ragazzo a stare lì, al centro dell’attenzione senza sentire alcuna vergogna, e si disse che chi tra i mortali aveva la forza di sottostare a tutti quegli sguardi puntati era degno di ammirazione. Il giovane Kyotaka si diresse velocemente verso Kuwata, lo prese di nuovo per la giacca e lo portò via, ma mentre stava uscendo il giovane Ishimaru si girò e si rivolse ad un ragazzo con un’acconciatura particolare, sembrava una pannocchia di capelli biondi, “Ehi Mondo, c’è un cambio di programma, stasera sono impegnato fino alle sei a tenere d'occhio Leon, quindi puoi venire a prendermi a scuola a quell’ora. E porta due caschi, stavolta non sorvolerò su questo” per poi uscire fuori dalla caffetteria. Il biondo a cui si era rivolto era diventato tutto rosso, sembrava voler sparire nelle profondità della terra dall’espressione che aveva in faccia; ma Gundham non aveva il tempo di tenere l‘ attenzione su quello strano individuo, doveva finire quell’insalata prima del suono della campanella. Girandosi vide che c’era qualcuno che lo stava fissando: era Sonia Nevermind, una sua compagna di classe, che smise di guardarlo appena i loro occhi si incontrarono; Gundham non era sicuro del perché, ma si convinse che era per via di quello che era appena successo con Leon.
Alla fine delle lezioni, Gundham si diresse verso l’aula di musica, vi entrò e si sedette al piano. Il fiasco del giorno prima si ripeteva nella sua mente come un disco rotto, suonare quel pezzo forse lo avrebbe fatto sentire meglio. Suonò la prima nota e prese un bel respiro, la voce d’angelo stavolta invocava i suoi simili con quella dolce melodia:
 “Come to me…’cause my who-le life depend on it,
Show me…please show me- how love is do-ne,
Oh darling, tell me it’s ok to touch you
And feel your wa-rmth?
I’m a stranger to this world
So please show me- how it wo-rks…”
Poi d’improvviso sentì un rumore fuori dall’aula, smise di cantare e poggiando le mani sul piano creò una cacofonia. Tolse le mani subito ripugnato dal rumore, e vide una siluette, oltre il vetro opaco della porta,darsela a gambe nel corridoio, corse verso la porta ma quando l’aprì in corridoio non c’era nessuno e per terra accanto alla porta c’era un vaso rotto. La mente del giovane iniziò a vagare, si chiedeva se quella persona lo stesse spiando, se sapeva che era lui che prenotava due volte a settimana l’aula anonimamente, se avrebbe detto a tutti quanto la sua voce fosse schifosa. Le domande assillavano la sua mente a tal punto che non riusciva a respirare, poi suonò la campana delle sei e ciò gli diede l’input per uscire a prendere un po’ d’aria. L’aria fuori era frizzante e si sentì quasi subito meglio; dopo poco fu affiancato da Leon “Ehi…pensavo di trovarti nell’aula di musica, scusa l’aspetto ma l’allenatore ci ha fatto sudare come pazzi. In combinazione con la terra del diamante non è proprio ottimale come cosa.” Ridacchiò per alleggerire la tensione, ma poi notò l’espressione persa dell’amico “Ehi, stai bene?” chiese, “Si” rispose Gundham con un filo di voce. “Non dire bugie…non sei capace amico. Che è successo? È perché ti ho lasciato solo? Sai che è stato contro la mia volontà” Gundham rimase in silenzio, causando un lungo sospiro da parte del rosso “Va bene non me lo vuoi dire…ma forse ho qualcosa al mio dormitorio che potrebbe tirarti su”.  

Note dell'autrice:
Ciao a tutti,
scusate se non ho aggiornato in questi due mesi...sono stati davvero infernali per me e non potevo aggiornare. Chi segue il mio instagram avrà notato che anche lì sono evaporata. Questo capitolo è un po' più lungo dei primi due, pensavo che dopo due mesi vi foste meritati qualcosa di un po' più succoso. Comunque ricordate di lasciare una recenzione con i vostri pensieri riguardo alla storia e se volete restare informati o avete delle domande ricordate di seguire il profilo Fantasy.is.magic, risponderò alle vostre domande in Q&A su Instagram.
A sabato prossimo,
Fantasy is magic
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Danganronpa / Vai alla pagina dell'autore: Fantasy is magic