Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Amily Ross    19/07/2020    3 recensioni
Una nuova minaccia incombe sul regno di Camelot rischiando di mandare in frantumi la pace che Artù ha costruito dopo la morte di suo padre; un nemico spietato che vuole regnare sul mondo intero, un mondo di tenebre e di terrore costruito a sua immagine e somiglianza. Una vecchia conoscenza del mondo Druido collegata al nuovo nemico, ma dalla parte del regno, con l’aiuto di Merlino cercherà di fermare questo folle piano di conquista oscuro e tenterà di salvare Camelot e far sì che ritorni il regno prospero e fiorente degli ultimi anni.
Una what-if? fine a se stessa, nata per gioco nel periodo di lockdown assieme a degli amici, con due miei OC originali come guest star.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù | Coppie: Merlino/Morgana
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’Essenza Pura del Male

 

Gli ultimi anni da sovrano di Uther Pendragon non sono stati affatto facili, tante minacce si sono succedute nel corso dell’ultimo periodo, tra cui Morgana, che plasmata da Morgause ha tentato di uccidere patrigno e fratellastro – ed in parte è riuscita a compiere la sua missione – inutili i tentativi di Merlino di salvare il Sovrano, ma il povero Mago non è colpevole di tale misfatto, l’unica persona a cui bisogna addossare la colpa è Morgause che ha messo al collo del Re un medaglione dai poteri oscuri, così che nemmeno la Magia Bianca potesse salvarlo da morte certa; in questo breve lasso di tempo tra la morte di Uther, l’ascesa al trono di Artù e la sconfitta di Morgause, Morgana è sempre più combattuta da questo immenso ed incontrollabile potere che le cresce dentro: da una parte il desiderio di essere Regina, dall’altro il dispiacere di esser stata artefice – seppur  inconsapevolmente – della morte del patrigno e di quella fastidiosa voce nella sua mente che le dice giorno e notte di uccidere anche quello scomodo fratello e prendersi quel trono che le spetta di diritto ma per fortuna non è sola a combattere la sua battaglia interiore perché molte cose sono cambiate a Camelot da quando Artù è divenuto Re, il Regno è prospero come non mai e persino la Magia è stata riammessa; il nuovo Re ha scoperto – ed accettato – la vera identità del suo servitore, ovviamente gli ci è voluto del tempo, ma l’ha fatto e ciò si è dimostrato un grandissimo aiuto per la giovane Fata combattuta, che Merlino ha preso sotto la sua ala protettrice e le ha insegnato come affinare e gestire i suoi poteri; fondamentale è stato anche l’aiuto di Gaius che, con il suo immenso sapere, è stato in grado di farle capire che con la violenza non si ottiene nulla, che la vera felicità è racchiusa nei cuori delle persone care e che per esserlo a sua volta bisogna trovare la chiave per aprire il proprio cuore e far sì che essa esca, rinchiudendo l’odio e lasciandosi trasportare dai sentimenti.

***

Sono passati ormai due anni dalla morte di Uther ed il Regno di Artù sembra aver trovato la sua stabilità, il ritorno della Magia non sembra essere una minaccia e tutto procede nel migliore dei modi, la nascita di Albion sembra sempre più vicina ed ognuno sta contribuendo affinché non sia solo un sogno; Morgana è ormai totalmente padrona dei suoi poteri grazie ai preziosi insegnamenti del suo maestro ed ora è pronta per combattere al suo fianco le forze oscure se mai un’altra minaccia dovesse minare nuovamente  la pace e la prosperità del Regno di Camelot; addirittura sembra che tra i due stia nascendo del tenero, anche l’aiuto di Ginevra è stato fondamentale, dimostrandosi sempre una serva leale e un’amica fidata, ed ella ha confidato all’amica il suo amore per Lancillotto – ampiamente ricambiato – ed è stata proprio Morgana a spingerla a fare il grande passo e sposare il suo amato con il benestare del Re; Artù però non ha ancora trovato la sua consorte ed il Regno non ha ancora eredi e questa potrebbe essere una minaccia che segnerebbe la fine di tutto se lui dovesse morire prematuramente.

È l’alba di un altro meraviglioso giorno, dalla Cittadella si sente il clangore di voci proveniente dalla città bassa, un caleidoscopio di colori e di profumi inebrianti ed anche al castello la giornata non può che preannunciarsi nel migliore dei modi. «Sveglia, Sire, la colazione è pronta!» annuncia Merlino entrando nella camera del suo Re e rischiando di inciampare su un cumulo non ben identificato sul pavimento. «Merlino sei sempre il solito impiastro, non guardi mai dove metti i piedi.» lo riprende Artù sedendosi sul letto e lanciandogli il cuscino, che viene abilmente evitato ed anche la colazione è salva e servita. «Che programmi ho per oggi?» chiede il giovane Re mangiando, ma il suo fidato servitore ed amico non lo ha sentito ed osserva fuori dalla finestra con aria assorta. «Merlino mi stai ascoltando?» chiede ancora, voltandosi a guardarlo indispettito e notando la sua espressione, si alza e gli va accanto, osservando a sua volta fuori dalla finestra. «Qualche problema?» chiede ancora, questa volta con una gentilezza che non mostra spesso ed un velo di allarme negli occhi. «Non lo so, c’è un’aria strana, sebbene sia ormai così da tempo oggi mi sembra una giornata fin troppo tranquilla e perfetta ed ho come la sensazione che stia per succedere qualcosa.» ammette il Mago, guardando l’amico con espressione seria e preoccupata. «Magia Oscura?» chiede conferma Artù, anche se ha capito perfettamente. «Sì, temo proprio che si tratti di una nuova minaccia. Vado a fare un giro alla città bassa e cerco di capirci qualcosa.» dice correndo via di filata, facendo annuire e sospirare il giovane Sovrano.

«L’hai sentito anche tu?» chiede Merlino a Morgana che scorge all’entrata del castello intenta ad osservare il cielo, come se quella minaccia provenisse da lì. «Sì, ma non riesco a capire di cosa si tratta e nemmeno chi possa esserci dietro.» risponde la ragazza, guardando il maestro con preoccupazione, sperando che lui con la sua ben più grande esperienza abbia una risposta; Merlino sospira, poi le sorride con dolcezza e le carezza la guancia. «Va da Gaius e cerca di scoprire qualcosa sui libri di Magia, sono sicuro che anche lui ha notato la stranezza ed il tuo aiuto gli sarà fondamentale, io vado a fare un giro nella città bassa, ci teniamo informati telepaticamente.» le dice, dandole un bacio in guancia che la fa sorridere e mentre lei raggiunge il vecchio medico di Corte lui corre in città e subito nota che tra i commercianti c’è agitazione, sebbene nessuna minaccia in giro, ma un dettaglio cattura la sua attenzione e gli fa comprendere da cosa sia provocato il panico dei venditori: ovvero che la frutta e la verdura è diventata tutta quanta inspiegabilmente marcia. «Com’è possibile che sia tutto marcio?» chiede al commerciante di verdure, che osserva sconsolato e preoccupato il suo raccolto. «Non ne ho idea, stamattina era tutto rigoglioso e fresco ed ora è così…» risponde quello, guardando il Mago, sperando che egli abbia una spiegazione. «Succede che Artù non avrebbe mai dovuto riammettere la Magia nel Regno, è questa la fonte dei nostri mali. Si stava meglio sotto la Monarchia di Uther.» si intromette il commerciante di spezie, che sono misteriosamente evaporate. «Non è colpa di Artù, lui è un Sovrano giusto ed il Regno non è mai stato così florido ai tempi di suo padre, almeno fino a questo moemtno…» risponde Merlino, guardandolo infastidito. «Ma con Uther al trono non è mai successo nulla di simile.» ribadisce poco convinto il commerciante di spezie. «Avete ragione, nemmeno sotto il Regno di Uther è mai successo nulla del genere, ma non è colpa di Artù e del suo aver riammesso la Magia a Camelot, perché le forze oscure attaccavano anche ai tempi di suo padre.» risponde Merlino senza scomporsi, guardandosi attorno come se stesse cercando qualcuno o qualcosa, ma niente e nessuno che possa ricondurre alla causa di tutto.

«Troverò il responsabile e sistemerò tutto, non permetterò a nessuno di minare la pace e la prosperità che abbiamo costruito con grandi sacrifici.» afferma, rivolgendosi nuovamente ai due commercianti e riprendendo il suo giro, chiedendo mentalmente a Morgana se ha scovato qualcosa sui libri, ma la risposta è negativa – ed il Mago sconsolato – continua il suo giro di perlustrazione, assorto nei suoi pensieri, riflettendo su cosa o chi potrebbe aver causato tutto questo, finché una giovane donna incappucciata da un candido manto non lo tira per il braccio in un vicolo. «Finalmente ti ho trovato, Emrys.» afferma costei guardandosi intorno con circospezione e scoprendo di poco il volto per farsi riconoscere e Merlino riconoscerebbe tra mille quei capelli rossi e quegli occhi verdi. «Amily… cosa ti ha spinto a lasciare il villaggio dei druidi e giungere fin qui? Ha per caso a che fare con la stranezze accadute al mercato?» le chiede sperando che ella possa sapere qualcosa in più. «Sì, il Signore delle Tenebre è tornato e vuole impedire la nascita di Albion uccidendo Artù ed ogni suo adepto, vuole sterminare tutti i Maghi, le Streghe e le Fate e divenire Sovrano assoluto di un mondo dove il terrore, il caos e la disperazione siano sovrane indiscusse.» spiega la giovane Fata, che conosce bene il nemico essendo stata per secoli a custodia di quel sigillo che adesso è stato spezzato senza che abbia potuto evitare che ciò accadesse. «Dobbiamo evitare a tutti i costi che scagli tutto ciò contro il mondo.» risponde risoluto Merlino, ed Amily ha solo il tempo di annuire perché delle grida di puro terrore squarciano il silenzio ed i due si precipitano verso la fonte del suono.

Ciò che si prostra ai loro occhi è opera di Magia Nera, non c’è alcun dubbio. «Presto andiamo ad avvertire Gaius, e cerchiamo una soluzione per fermare tutto questo o nel giro di nulla qui saranno tutti morti.» afferma Merlino, tirando la ragazza con sé per il polso e raggiungendo in un baleno il castello e l’alloggio del medico. «Gaius…» sussurra ansante il Mago per la corsa folle. «Merlino dimmi che non è ciò che penso…» dice il vecchio uomo guardandolo e scorgendo anche la ragazza, avendo conferma che è opera di Magia Oscura ed iniziando ad intuire chi possa esser il responsabile. Merlino annuisce, ma è Amily a prendere la parola al suo posto. «Sì, è proprio chi pensi, Gaius. È tornato e con lui sono arrivati anche i tre Cavalieri dell’Apocalisse, dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi.» dice determinata ed il medico la guarda elaborando un attimo quanto ha detto. «I tre Cavalieri dell’Apocalisse: Tenebre, Pestilenza e Carestia.» realizza improvvisamente, guardando fuori dalla finestra e scorgendo ancora la luce del sole. «Morgana va a chiamare Gwen presto, bisogna occuparsi dei popolani appestati.» le dice e lei subito corre, scontandosi con Artù che entra in quel momento, le rivolge un sorriso e la lascia passare entrando a sua volta ed osservando tutti gli astanti, rimanendo incantato da quella ragazza dal volto di porcellana che non ha mai visto. «Sire è Magia Oscura, una delle più potenti e distruttive. Il Signore delle Tenebre, Mikhail, si è ridestato dal suo sonno millenario ed ora sta portando pestilenza, carestia e tenebre.» afferma Merlino, notando l’altro incantato dalla ragazza, che assorta osserva il cielo che d’improvviso si è tinto di nero e con esso anche la camera viene avvolta dall’oscurità e un istante dopo viene rischiarata da una torcia accesa da Merlino con lo sguardo. «Raduno l’esercito e recuperiamo i malati per dare loro le cure necessarie.» dichiara Artù, correndo fuori e facendo entrare Morgana e Ginevra, che subito si mette a lavoro con Gaius per creare tinture per curare tutti.

«Artù fate attenzione!» gli urla dietro Merlino. «Fa attenzione anche tu!» gli urla di rimando il Re correndo nella sala del consiglio e radunando tutti i suoi Cavalieri alla Tavola Rotonda, spiegando la situazione e dicendo ad ognuno di loro come agire. «Amily tu in passato lo hai già sconfitto, cosa dobbiamo fare?» chiede Merlino aiutando con le tinture. «Non sono stata io, è stato mio padre che ha pure perso la vita per farlo. Io non ho il potere necessario per sconfiggerlo, il mio compito era quello di vegliare il suo sonno ma ho fallito.» mormora la ragazza a sguardo chino, impedendo alle lacrime di fuoriuscire dai suoi occhi verdi. «Non hai fallito, Amy, non era un compito facile il tuo.» le dice Gaius con dolcezza, conoscendo bene quella storia che ha appreso dal suo maestro; Amily alza lo sguardo ed annuisce. «In ogni caso io non posso ucciderlo, essendo la sua sorellastra sono vincolata da questo legame di sangue, sebbene io non ho niente da spartire con lui se non mia madre.» afferma, guardando Merlino che è l’unico che ha il potere di fermare tutto ciò. «Ho capito, vado a chiedere consiglio a Kilgharrah.» dichiara il Mago, uscendo fuori ed evocando il Grande Drago; intanto le tinture sono pronte ed i popolani colpiti dalla peste sono stati portati allo spiazzo del castello per esser curati. «Questo non li curerà, servirà solo ad alleviare le loro sofferenze, l’unica cura è sconfiggere Mikhail ed i suoi Cavalieri dell’Apocalisse.» afferma Amy, prestando i soccorsi assieme a Gaius e Gwen, il vecchio medico annuisce consapevole di ciò ma fa tutto il possibile.

Artù assieme ai suoi Cavalieri è sceso alla città bassa ormai deserta e nel caos totale, tre Cavalieri neri stanno radendo al suolo tutto quanto. «Questo è il mio Regno e non permetterò che degli spettri come voi lo distruggano.» dichiara sguainando Excalibur e puntandola verso i tre che sogghignano e raggiungono gli avversari e lo scontro inizia: i tre Cavalieri dell’Apocalisse essendo già morti non possono essere sconfitti con delle comuni spada ed i Cavalieri della Tavola Rotonda sono in evidente difficoltà; l’ennesimo assalto di Sir Parsifal trapassa da parte a parte uno dei Cavalieri e questi restituisce il colpo, ferendolo ad una spalla, mentre Lancillotto duella con un altro assieme ai compagni e per un soffio viene salato da Artù che con Excalibur punta al cuore del nemico abbattendolo, grazie al potere della sua spada magica. «Grazie, mio Re.» sospira sollevato, mentre il cavaliere colpito si sgretola e si disintegra. «Adesso tocca agli altri due.» afferma Artù con luce battagliera nello sguardo azzurro, scagliandosi verso gli altri due rimasti dando vita ad un combattimento impari, visto che è l’unico a poterli uccidere, il Re con abilità e maestria – seppur con difficoltà – infine sconfigge anche gli altri e fanno ritorno al castello per soccorrere i compagni feriti, ma ormai alle porte della Cittadella un fendente cremisi squarcia le tenebre e lo disarciona dal cavallo, ma subito si rialza dolorante e determinato, voltandosi ed osservando il nuovo venuto che, in sella al suo nero destriero, gli punta addossa Hellborn – una spada forgiata nel sangue degli antichi dei malvagi e dalle fiamme dell’Inferno. «Sei pronto al tuo ultimo giorno da Re, Artù Pendragon?» chiede egli con sarcasmo, scendendo da cavallo e raggiungendolo. «No, perché non permetterò a gente come te di mettere a soqquadro il mio mondo.» risponde Artù risoluto e determinato a battersi fino alla fine se sarà necessario. Mikhail ghigna sadicamente, scagliandosi contro il Re che indietreggia ed evita il colpo. «Andate, ci penso io.» ordina ai suoi Cavalieri, che riluttanti fanno come è stato detto. Lo scontro che inizia tra i due volge nettamente in svantaggio per il giovane Pendragon, che pur possedendo una della spade magiche più potenti non riesce a colpire mortalmente il nemico, il quale grazie alla sua spada infernale, da lui stesso incantata e stregata l’ha già ferito più volte ed è sul punto di dargli il colpo di grazia, Artù ansante e dolorante a terra non riesce a rialzarsi e Mikhail sopra di lui è pronto a scagliargli contro l’ultimo colpo – quello fatale – ma viene distratto da una sfera di energia bianca che gli viene scagliata addosso facendolo volare lontano dal Re ferito. «Oh e così ci sei anche tu, sorellina.» ride Mikhail scorgendo la sorellastra e riconoscendo Merlino, che soccorre l’amico. «Ma lo sai che tu non puoi farmi assolutamente nulla, piccola Luce.» la prende in giro, chiamandola con quel nome che lei tanto detesta. «Io no, ma Merlino sì e finalmente te ne tornerai nel luogo che meriti e questa volta non tornerai mai più.» risponde Amily con sguardo fiero e determinato.

«Portalo da Gaius, è ferito mortalmente e non so nemmeno se ce la farà, fate tutto il possibile usate anche la magia s’è necessario, io mi occupo di lui e vi raggiungerò il prima possibile.» dichiara Merlino alzandosi sorreggendo Artù e lasciandolo ad Amily che annuisce e lo scorta all’interno del castello affidandolo alle cure di Gaius ed intervenendo lei stessa con la sua Magia curativa, che purtroppo non ha il potere di annullare le maledizioni, ma può contenerle e limitare i danni finché esse non vengono spezzata con la morte di chi le ha lanciate; le ferite del Re vengono tutte medicate e la Fata tagliandosi il palmo della mano sinistra, chiudendola a pugno e lasciando cadere delle gocce del proprio sangue sul petto di Artù, tracciando con esso un singola runa proprio all’altezza del cuore. “Tir.” pensa la giovane “La runa della forza.” e con quello in mente, pronuncia ad alta voce un incantesimo in una lingua antica come il mondo. «Ul absentio, itis ad nunc guid.» non appena quelle parole lasciano le labbra di Amily, un’onda di pura energia scuote l’aria, intanto che il sangue versato sul Re pare penetrargli nella pelle ed egli sembra rilassarsi improvvisamente, il respiro si regolarizza e sembra che stia semplicemente dormendo; mentre Amily rimane al suo fianco e gli carezza la guancia con le sue dita affusolate, osservando ogni dettaglio di quel viso che ha davanti. «Non morirà, ma non è ancora salvo, se Merlino fallirà il mio sigillo sarà del tutto inutile e verrà spezzato e di lui non rimarrebbe nulla perché diverrebbe il più tiranno dei Re.» bisbiglia la ragazza, guardando Gaius con aria grave. «Sono certo che Merlino non fallirà.» le risponde lui, pienamente consapevole della forza e della determinazione di quel ragazzo che considera come un figlio.

Merlino bloccato temporaneamente Mikhail, estrae dalla tasca una pietra di Ossidiana e traccia su di essa la rune della Protezione affinché possa battersi al massimo delle sue potenzialità senza arrecare alcun danno agli abitanti del castello ed al popolo. Si volta nuovamente verso il nemico e con lo sguardo traccia un invisibile cerchio di confinamento sul terreno e Mikhail viene sbloccato e spavaldo si fa incontro al nemico, scagliando contro di lui la sua Hellborn, ma a quel punto il cerchio viene attivato e Mikhail trovandosi al suo esatto centro viene confinato all'interno della Ruota di Dethesaz; Merlino ansante per l’enorme sforzo appena fatto osserva il cielo tornato azzurro e sorride, sciogliendo l’Incantesimo di Protezione e raggiungendo di corsa le camere del suo migliore amico ed il suo sorriso si allarga ancora di più vedendolo sveglio e salvo, mentre parla con Gaius ed Amily. «Merlino ce l’hai fatta!» esulta la ragazza correndo a stringerlo. «È stato difficile, ma non tornerà più.» ammette lui sorridendo e stringendola. «Come sta Artù?» le chiede poi guardandolo mentre Gaius gli controlla le ferite. «Sta bene, gli ho impresso la rune della forza per contenere i danni, ma adesso che tu hai confinato Mikhail non c’è più nulla da temere.» risponde Amily sorridendo e voltandosi anche lei a guardare Artù che le sorride; si avvicinano entrambi e Merlino lo stringe forte, felice di non averlo perso nemmeno questa volta. «Grazie anche a te, Amily, senza il tuo aiuto ed intervento non ce l’avremo mai fatta.» sorride Artù, posando il suo sguardo sulla ragazza che sorride e gli stringe la mano. «Vi devo molto Maestà, è grazie a voi che io e la mia gente possiamo vivere in questo meraviglioso mondo di pace ed armonia senza rischiare di esser brutalmente uccisi per la nostra natura Druida.» risponde Amily lievemente in imbarazzo, chinando il capo al cospetto del suo Re. «Ti devo la vita, senza il tuoi intervento sarei sicuramente morto. Cosa posso fare per sdebitarmi?» dice ancora il Re, sollevandosi sui cuscini e guardandola con un sorriso che lei ricambia con aria pensierosa. «Voglio anche io che questo Regno prosperi e voglio veder sorgere Albion ed un futuro ancora migliore di questo, voglio che questa pace sia imperitura.» afferma con un sorriso ed una luce meravigliosa negli occhi di smeraldo. «Anche io voglio che sia così e vorrei stilare questo accordo unendo col Sacro vincolo del matrimonio i nostri due popoli, affinché essi possano continuare a vivere in pace ed armonia fino alla fine.» risponde Artù, che è inevitabilmente rimasto incantato dalla bellezza  dalla tenacia e determinazione di quella creatura magica; Amily lo guarda stupefatta ed improvvisamente rossa quanto i suoi capelli. «Io… sarei ben felice di diventare la vostra Regina e costruire il mondo perfetto.» sussurra imbarazzata. «Si è innamorato davvero?» chiede uno sconvolto Merlino a Gaius che sorride ed annuisce. «Amily è l’ultima sacerdotessa dell’Antica Religione, il loro amore era scritto nel Destino sin dai tempi più antichi, perché ciò sarà la chiave per il nuovo mondo e per preservare tutto ciò che del vecchio rischia di esser perso ed anche tu fai parte di questo grande progetto assieme a Morgana.» gli risponde facendolo arrossire di colpo, mentre Artù si siede sul letto e bacia Amily. «Merlino domani festeggeremo le mie nozze, fa in modo che tutto sia perfetto.» dichiara dopo essersi staccato dalle labbra delle ragazza, il servitore sorride, pensando che potrebbe anche lui confessare i suoi sentimenti alla sua amata. «Sarà tutto impeccabile, Sire.» dichiara con solerzia, sparendo ed iniziando a preparare tutto quanto per il matrimonio reale.

 

Amily
 

 

Mikhail

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Amily Ross