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Autore: Farkas    19/07/2020    2 recensioni
Triste è l'amare senza essere amati. Crimilde ha appena fatto questa scoperta, quando Hagen le porta un filtro d'amore che farà in modo che Sigfrido non ami altra che lei.
La principessa cede alla tentazione e lo fa bere all'amato, piantando il seme di un amore che consumerà non solo loro due, ma tutto il suo regno. Uno sguardo a Crimilde e Sigfrido nel momento in cui inizia una felicità, che dovrà a ciò che ha portato alla sua creazione, la sua fine.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crimilde, Hagen, Sigfrido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tentazione di Crimilde

 
Crimilde-incanta-Sigfrido Crimilde sospirò mentre infilava l'ago nel filo.
Il ricamo l'aveva sempre rilassata, ma adesso neanche quello riusciva più a distrarla e perciò ad alleviare la sua sofferenza.
Lui amava un 'altra ... presto sarebbe tornato da quella donna e lei non lo avrebbe mai più rivisto ... o peggio ancora, lo avrebbe rivisto al fianco di una donna che non era lei ...
"Non sono che una povera sciocca" si disse l'infelicissima principessa. Vista la gentilezza che Sigfrido aveva sempre mostrato nei suoi confronti, aveva creduto che i suoi sentimenti fossero ricambiati, ma era solo la sua natura che lo portava a comportarsi in quel modo con tutti. E lei con la sua ingenuità di fanciulla innamorata, aveva colto segnali dove non ce n’erano, esponendosi così a una terribile delusione.
Il ricordo maledetto del momento in cui il suo cuore si era spezzato affiorò per l'ennesima volta dalla sua memoria: una settimana prima durante la festa che suo fratello aveva fatto dare in onore di Sigfrido, lei si era seduta in a pochi posti di distanza in modo da potersi beare della sua vista e da poter ascoltare i racconti delle sue avventure.
Un giovane seduto vicino all'eroe a un certo punto aveva sospirato: - Non sapete quanto v’invidi; se io avessi compiuto una sola delle vostre imprese adesso potrei chiedere in sposa la donna che amo e invece ... suo padre non concederà mai la sua mano a un fallito come me-.
-Non dite così!- aveva protestato il figlio di Sigmund.- Io vi conosco da poco, ma sono certo di non sbagliare nel giudicarvi un giovane dotato di coraggio, valore ed onestà non comuni. Di certo col tempo avrete l'occasione di mettervi in luce, dovete solo pazientare. Piuttosto non siete un po’ troppo giovane per pensare già al matrimonio?-.
-Vero- aveva sorriso l'uomo un po’ rincuorato.- Ma la passione che infiamma me e Lena è tale, da non permetterci di aspettare ... ma questa non è cosa che si possa spiegare a parole. Voi non avete mai provato nulla del genere? Non c'è donna che vi abbia stregato?-.
-Sì c'è- rispose sorridendo l'eroe, e a quelle parole il cuore di Crimilde aveva tremato.
-Davvero? Posso sapere, che tipo di donna è se non sono indiscreto? Nobile, plebea … -
-Nobile-.
Crimilde era sta invasa dalla speranza, la speranza di essere lei ad aver rubato il cuore di Sigfrido.
-Nobile e lontana- aggiunse con un sospiro l’uccisore di Fafnèr - Dovrò fare un lungo viaggio per poterla riabbracciare-.
La speranza e l’effimera felicità che aveva provato in quei giorni svanirono come neve al sole, sostituiti dalla più nera disperazione.
La sorella di Gunther si era sforzata di ricacciare indietro le lacrime: “Una principessa può piangere con il cuore, mai con gli occhi” le aveva sempre ripetuto sua madre.
Dopo il banchetto dicendosi stanca Crimilde tornò nelle proprie stanze. Solo allora si permise l’amaro lusso di concedere alle lacrime di uscire.
La principessa di Burgundia scosse il capo per scacciare quelle maledette memorie, mentre qualcuno bussava alla porta.
-Avanti- mormorò.
Credevo fosse una delle sue ancelle perciò rimase piuttosto sorpresa nel veder entrare Hagen.
-Principessa Crimilde - esordì quest’ultimo.- Posso parlarvi?-.
-Preferirei restare un po’ da sola Hagen – mormorò lei in risposta.
-Si tratta di Sigfrido? E’ andato a caccia con alcuni nobili se vi chiedete perché non lo avete visto tutta la giornata-.
-Lo sapevo già- rispose afflitta la giovane.- Come so che tornerà stasera per il banchetto-.
-E non per voi, mia signora- completò l’uomo in tono di solidarietà.
-Cosa volete insinuare?!- fece lei, cercando di fare del suo meglio per fingersi oltraggiata da una simile supposizione. Non la stupiva poi troppo che il consigliere di Gunther avesse capito ciò che provava: era sempre stato un uomo intelligente e dopotutto avevano la stessa madre .
-Mi sembra voi proviate qualcosa di più dell’ammirazione per lui. Sbaglio forse?-.
-No - concesse alla fine la donna. Sfogarsi con qualcuno dopotutto era un sollievo anche se Hagen non sarebbe certo stato la sua prima scelta.
-Avete ragione, ma parlate di qualcosa di cui non sapete nulla- dichiarò in fine.
-Principessa l’unica cosa che ho bisogno di sapere, e che voi lo avete amato dal momento in cui lo avete visto per la prima volta. E sono venuto qui per aiutarvi a ottenere ciò che desiderate-.
-E come sperate di farlo?- sospirò in tono disilluso la donna.
-Grazie a questa- dichiarò tranquillamente il consigliere mostrandole una boccetta piena di liquido rosso.
-E cosa sarebbe?-.
-Un infuso di erbe molto particolari, dotato della proprietà di far avvampare di passione il cuore di chiunque lo beva- rispose tranquillissimo l’altro.- Dono di nostra madre-.
Crimilde rimase ad osservare la boccetta con la bocca spalancata. Dunque c’era speranza, anzi certezza di ottenere ciò che il suo cuore desiderava? Pareva un metodo sbagliato per ottenerlo… ma in un lampo vide tutto il suo domani: magnifiche nozze, una vita d’amore, figli. La burgunda non seppe come, ma le sue mani si alzarono in direzione del contenitore e dopo averlo preso lo strinsero al cuore. Un raggio di sole colpì la boccetta e per un’istante gli occhi della bella principessa possedettero un’inquietante sfumatura rossastra.
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Poco dopo Crimilde allertata da Hagen attendeva il ritorno del re di Xanten nella sala del trono, mentre Gunther anche lui a parte del complotto si era appena allontanato con una scusa.
-Bentornato Sigfrido! Mio fratello ha dovuto temporaneamente assentarsi, quindi ci sono solo io a darvi il bentornato-.
-Mi auguro che non sia accaduto nulla di grave-.
-Solo un piccolo screzio fra cavalieri, ma Gunther ha ritenuto saggio ricordare loro l’importanza del loro incarico e di come le loro azioni si riflettano sull’onore del regno. Ma immagino che adesso desideriate qualcosa per rinfrescarvi-.
L’’uomo annuì, e per prendere il vino Crimilde gli diede le spalle, approfittandone per versare il filtro d’amore nella coppa.
-Bevete. Questo è un vino speciale di Burgundia, insaporito con spezie pregiate- mormorò la principessa porgendo all’eroe la sua morte.
Il figlio di Sigmund portò il bicchiere alla bocca e bevve. Ah divino nettare! Solo ciò che le Valchirie, servivano agli Einerjahr nel Valhalla poteva avere un sapore più sublime! D’altronde com’era se non sublime, la donna che glielo aveva offerto? Quei meravigliosi capelli rossi che avrebbero fatto sfigurare la più preziosa delle corone, con la loro brillantezza, quei lineamenti perfetti e armoniosi scolpiti in quella carnagione bianchissima, quelle mani leggiadre, quegli occhi meravigliosi che fagocitavano ogni suo pensiero ogni volta che li guardava…
 
“No cosa penso? Io amo Brunilde… io amo Bru… io amo ilde… io amo Cri… io amo Crimilde. L’ho sempre amata. E sempre l’amerò. Come ho potuto non dirglielo finora? Dov’era finito il mio coraggio?”
Crimilde fece un passo in avanti. Dei com’era aggraziata!
-Posso domandarvi una cosa?- sussurrò colei che mille e mille volte doveva essere stata benedetta da Freyja per divenire il suo simulacro vivente. Che voce. Dolce e melodiosa all’inverosimile. Com’era possibile non voler fare tutto ciò che chiedeva una voce del genere?
-Chiedetemi qualunque cosa. Chiedetemi tutto ciò che volete.- rispose Sigrfrido facendo a sua volta un passo verso la ragazza. Stavolta Crimilde ne fece uno indietro.
-La sera scorsa al banchetto… vi ho udito dire che il vostro cuore appartiene a una donna lontana. Volete svelarmene il nome?-.
-Devo confessarvi che quella è stata una menzogna. Spero non mi giudichiate male, ma non potevo certo rivelare in quel modo che dal primo istante che vi ho vista, non vivo che di voi e per voi!- dichiarò in tono appassionato il re di Xanten.
Crimilde sentì il suo cuore librarsi in volo fino al cielo, e la sua bocca si aprì nel più luminoso dei sorrisi, che sciolse all’istante il cuore del suo interlecutore. In quell’istante la principessa benedì più che mai sua madre, Hagen e il filtro.
Il bagliori del fuoco incontrarono i bei capelli della donna, e il riverberò che ne venne all’eroe parve essere meno ardente solo dell’incendio che la loro proprietaria aveva fatto divampare nel suo cuore, col suo vino stregato.
-Non ha la minima importanza . M’importa solo che voi mi amiate… e che io amo voi- mormorò la futura regina.
A quella frase Sigrfrido si sentì travolgere dalla gioia: in due passi colmò la distanza tra sé e la donna della sua vita, per baciarla con repentina passione. Per un istante gli parve che il sapore delle sue labbra, non fosse come si era aspettato… ma quella sensazione sparì quasi immediatamente, per lasciare il posto a un’immensa felicità. Ogni ricordo della regina d’Islanda era svanito per sempre dalla sua mente e dal suo cuore. Per lui ormai non esisteva che la principessa Burgunda.
Quel bacio… Crimilde capì all’istante che mai se ne sarebbe saziata. Le pareva di fluttuare senza peso fra le braccia di Sigfrido. Ogni remora che aveva avuto nell’usare il filtro era sparita. Valeva la pena di fare qualunque cosa al mondo, pur di sentire quelle labbra calde sulle sue.
-Se siete d’accordo, andrò immediatamente a chiedere la vostra mano a Gunther. Voglio vedervi diventare mia moglie e mia regina, più di ogni altra cosa- dichiarò l’uomo quando i due furono costretti a separarsi per riprendere fiato.
-Prima… baciatemi ancora- sussurrò Crimilde sentendosi ardita per la prima volta nella sua vita.
-Ogni vostro desiderio è un ordine e un piacere per me… ma mai come questo- mormorò l’ormai schiavo della principessa prima di congiungere ancora le loro labbra.
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Crimilde e Sigfrido passeggiavano mano nella mano nei giardini della reggia ridendo di tutto e di niente, rimirando la bellezza del mondo, facendo progetti per la vita futura. Tutto era perfetto… eccetto fatto che il viaggio in Islanda a cui lui avrebbe dovuto partecipare era ormai prossimo.
-Ogni istante lontano da voi, mi parrà l’eternità- sospirò a un certo punto la rossa di ritorno da una delle loro passeggiate.
-Così sarà anche per me, mia adorata… ma abbiamo ancora qualche giorno. Non angustiamoci prima del tempo-.
-Prendete questa- dichiarò la principessa, togliendosi una spilla e porgendola all’amato.- Accettatela come pegno del mio amore. Me la renderete al ritorno-.
-Mio signora io posseggo un immenso tesoro… ma nessuna ricchezza, può competere con la fortuna di possedere il vostro amore… ed è per questo che il mio tesoro vi apparterrà come dono di nozze. L’anello che vi darò quando ci sposeremo, sarà incantato e in grado di produrre oro-.
Crimilde sorrise e diede un bacio all’amato, benedicendo ancora in cuor suo sua madre, il suo fratellastro e il filtro d’amore. Non sarebbe mai stata abbastanza grata al sangue del suo sangue. Quale uomo non sinceramente innamorato, avrebbe fatto doni del genere?
Troppo presto volarono via quei giorni felici, e si giunse al banchetto con si salutava il re, pronto a imbarcarsi per il viaggio, da cui avrebbe riportato a casa la sua regina.
Sigfrido sedette accanto alla sorella del re, e i due parlarono per tutta la serata, pur essendo sempre garbati anche con gli altri ospiti, era evidente che preferissero la reciproca compagnia a quella di chiunque altro.
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-Ritornate presto mio signore… e aiutate mio fratello se necessario- sospirò Crimilde il giorno della partenza, mentre salutava suo fratello e il suo promesso sposo.
Malgrado avesse provato un lieve rimorso all’idea dell’inganno, Sigfrido era già era pronto a proteggere Gunther, ma adesso ci avrebbe messo tutto il suo impegno, perché un suo fallimento avrebbe voluto dire rendere infelice la sua amata. Lungo e tenero fu il bacio che le diede prima di salire sulla nave.
Crimilde osservava la nave che trasportava la nave su cui il suo amore s’allontanava da lei farsi sempre più piccola.
“Sarà per poco” si disse. “Presto tornerà e poi staremo sempre insieme. Ci sposeremo e saremo felici . Tutto sarebbe stato perfetto. Ne era più che sicura.
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Sigrfrido osservava il profilo della costa su cui viveva la dea che il suo cuore adorava, farsi sempre più lontano.
-Presto tornerò da te vita mia… e allora non ci separeremo mai più- sospirò il re di Xanten, stringendo forte la cappa che permetteva di cambiare aspetto, grazie a cui avrebbe conquistato quella Brunilde al posto del futuro cognato. Grazie a quel benedetto oggetto, lui e Crimilde sarebbero stati uniti per la vita.
Tutto sarebbe stato perfetto. Ne era più che sicuro.
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

Le cose saranno tutt'altro che perfette, ma ovviamente non c'è ragione per cui i diretti interessati debbano pensarlo.
Esistono molte versioni di questa leggenda, ma la mia versione preferita (e anche la prima con cui io sia mai entrato in contatto), è quella in cui è Crimilde a dare a Sigfrido il filtro d’amore, perché innamorata di lui.
Immagino che in teoria bisognerebbe odiare Crimilde, perché costringe Sigfrido ad amarla… e invece… invece ho sempre nutrito una forte simpatia per lei. Per certi versi mi fa tenerezza e poi diciamoci la verità: quanti di noi di fronte a un amore non ricambiato, avrebbero rifiutato di usare il filtro? Mi auguro di aver descritto bene gli effetti di quest’ultimo.
Spero che questa mia storia vi sia piaciuta, e che vorrete lasciarmi un commento.
Alla prossima!
Farkas.
  
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