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Ispettrice Nogami.
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Sì, mi dica Ikura.
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Qui fuori ci sono delle persone che vorrebbero parlare con lei.
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Eeeeh … sono molto occupata adesso, devo prendere decisioni importanti. Di chi si tratta?
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Il signor Saeba e la signorina Miki.
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Cosa? Ma che ci fanno qui? Lasciali passare.
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Subito ispettrice!
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Saeko dolcezza del mio cuore!!! E’ da molto che non ci vediamo!
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Saeba non cominciare! Ti informo che Kaori mi ha prestato uno dei suoi martelli prima di andare via!
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Ciao Ryo, ciao Miki! Come state?
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Tutto bene Saeko grazie! E tu? Involontariamente ho ascoltato quello che dicevi all’ispettore, sei molto impegnata? – chiese Miki.
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Già, ho appena preso in mano un caso molto particolare, e guarda un po’ che coincidenza, stavo giusto riflettendo sull’ipotesi di coinvolgere anche voi, vista la delicatezza della situazione. Ma ditemi, come mai siete venuti da me?
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Vorremmo delle semplici informazioni su una ragazza, chi è, da dove viene … cose del genere. Tu invece? Di che caso stai parlando?
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Avete mai sentito parlare dei coniugi Maeda?
Miki e Ryo si guardarono con non poco stupore.
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Maeda hai detto? – disse Miki.
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Sì, sono dei rapitori professionisti che colpiscono essenzialmente famiglie benestanti.
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Sappiamo tutto di loro – rispose Ryo
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… ma state bene? Avete un’aria così strana …
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Beh, devo ammettere che siamo dentro una storia veramente ambigua.
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Che intendi dire Ryo?
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Prima di rispondere vorrei farti vedere una foto, eccola. Conosci questa ragazza.
Saeko prese in mano la foto e dopo averla osservata attentamente disse:
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No, non l’ho mai vista.
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Sicura?
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Sì sono sicurissima, ma che c’entra questa ragazza?
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Lei ci ha cercati per dirci che tu ci avresti affidato il caso Maeda.
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Ma … non è possibile! Ho appena aperto il caso e nessuno aveva modo di divulgare informazioni in merito. Per ora gli unici a conoscenza del caso siamo io e Ikura …
Saeko prese in mano la cornetta del telefono e compose un numero interno.
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L’ispettore Ikura subito da me.
Toc Toc
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Avanti!
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Eccomi ispettrice Nogami, mi aveva cercato?
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Sì, voglio mostrarle una cosa, guardi la ragazza della foto, la conosce?
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Mmm, no non l’ho mai vista …
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Hai dato informazioni circa il caso Maeda ad altre persone? – disse Saeko con tono duro.
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Assolutamente no, perché me lo domanda? Sa bene che sono un professionista e non farei mai una cosa simile.
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Lo so, ma volevo togliermi un dubbio. Grazie, vada pure.
Una volta uscito, Saeko guardò i due sweeper con uno sguardo pensieroso.
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Non capisco, come ha fatto questa ragazza ad avere informazioni così riservate?
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Una spiegazione c’è – disse Miki – ma prima di tutto vorremmo che iniziassi fin da subito a raccogliere informazioni su questa ragazza …
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Attendente un momento ..
Saeko si alzo e passò la foto dentro uno scanner particolare che inserì l’immagine di Rin dentro il data base della polizia.
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Vediamo se riusciamo a trovarla tra i censurati … come si chiama?
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Rin. Il cognome non ci è stato specificato.
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Dov’è nata?
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Lei sostiene di essere nata qui a Tokyo, nel quartiere di Shinjuku.
L’ispettrice immise i dati, ma il computer non dava traccia di alcun risultato.
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Niente, proviamo ad abbinare i dati dell’anagrafe … Attendete, tra poco il database ci dirà chi è la ragazza. Ma … non è possibile …
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Cosa? – chiese Ryo.
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Aspetta, provo ad estendere la ricerca a livello nazionale e internazionale …
Dopo alcuni minuti di ricerca rispose scioccata:
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Non ci credo, ci deve essere un errore, ma dove? Non ho sbagliato nulla …
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Cosa hai scoperto Saeko?
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Ryo … è assurdo … sembra che questa Rin non esista. Non mi è mai accaduto …
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Non potrebbe aver dato delle generalità false? – intervenne Miki.
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Anche se fosse così il risultato non cambierebbe … ho fatto la ricerca tramite il riconoscimento facciale il quale ha sempre dato un esito ma stavolta non abbiamo nessun dato …
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Stai dicendo che è come se Rin non esistesse? – chiese Miki sbalordita.
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Esatto … che stranezza …
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Allora non ci ha mentito …
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Cosa intendi Ryo, che significa questa storia? Tu sai perché non riesco a trovarla non è vero?
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Ti sembrerà strano, ma puoi credermi. Non riesci a trovarla perché questa ragazza non è ancora nata ..
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… ma che assurdità stai dicendo?
Ryo e Miki passarono i successivi 20 minuti a raccontare la storia di questa strana ragazza del futuro, di quello che sapeva e di quello che aveva suggerito di fare …
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Incredibile, stento ancora a crederci ma se ci credi tu Ryo, non posso che fidarmi. Inizierò subito a fare ulteriori ricerche su questo misterioso figlio dei Maeda. Ci terremo in contatto, nel contempo cerca di capire se questa Rin può darci altre informazioni …
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Certo, ti ringrazio Saeko. Ci vediamo!
Tornando a casa Miki e Ryo parlarono ancora di questo avvenimento così surreale, cercando di fare supposizioni sulla storia non detta da Rin, sul suo coinvolgimento e sul tipo di relazione che ci sarebbe stata tra loro una volta nata …
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Non credo che ci dirà molto di più, per ora l’importante è venire a capo di tutta questa situazione, forse in questo modo avremo delle risposte.
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Hai ragione Ryo, mettiamoci subito al lavoro.
Intanto, Umibozu finì di scolarsi la seconda bottiglia di whisky e Kaori rimase seduta accanto a Rin, la quale non aveva più proferito parola.
Kaori era immersa nei suoi pensieri, stava riascoltando nella sua mente le parole della ragazza e si chiedeva se potevano fidarsi o meno di una persona così misteriosa, quando notò qualcosa che non aveva visto prima.
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Scusami Rin …
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Ehm, sì?
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Cos’è quello strano aggeggio a forma di serpente sul tuo braccio?
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Questo? Ah è il mio snakephone.
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Il tuo cosa?
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E’ un invenzione del mio secolo, è un dispositivo multiuso che posso utilizzare come cellulare e come navigatore. Inoltre ha altre funzioni diverse tra loro, può diventare una torcia e calcolare i battiti cardiaci.
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Wow … pazzesco! E, se non sono troppo indiscreta, posso chiederti perché indossi quella strana fascetta sulla testa?
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Non preoccuparti Kaori – disse Rin con un sorriso – questa è una fascetta curativa, serve a curare le ferite.
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Davvero? In che modo?
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Se mi ferisco i micro cip al suo interno rilevano subito il dolore e rilasciano analgesici e sostanze antinfiammatorie.
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Incredibile, non ho mai visto nulla del genere.
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Ci credo! Non sono ancora stati inventati.
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Già, immaginavo …
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Non mi credi, vero Kaori?
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Non è questo, ma devi ammettere che un racconto come il tuo non si sente tutti i giorni.
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Hai ragione … ma vedrai che presto mi crederai.
Intanto Umibozu tirò fuori pistole, fucili e altre armi per poterle pulire, Rin cercava disperatamente un passatempo per fuggire dallo sguardo indagatore di Kaori, così si avvicinò al tavolo dove sedeva Umibozu.
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Posso aiutarti?
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Se sei in grado di pulire le pistole, fai pure.
Rin non se lo fece ripetere due volte e subito si mise all’opera, dimostrando di conoscere molto bene le armi.
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A quanto vedo non sei una pivellina, sei anche abile nell’usarle?
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Certo! – rispose Rin con un sorriso.
Proprio in quel momento Miki e Ryo rientrarono e tutti, meno che Rin, si precipitarono verso di loro.
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Allora? Com’è andata Ryo?
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A quanto pare la nostra informatrice non ha mentito Kaori.
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Come fai a dirlo? – chiese Umibozu – quali informazioni avete ricavato?
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Vorrai dire quali informazioni “non” avete ricavato – disse Rin con un sorrisetto vittorioso.
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Ha ragione lei – intervenne Miki – non c’è nulla sul suo conto, e intendo dire nulla di nulla, non esiste nemmeno all’anagrafe. Anche Saeko è rimasta perplessa.
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… non è ancora nata … - disse in un sussurro Kaori.
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Mi credete ora?
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Mi sembra ancora tutto surreale, ma sì, ti crediamo. Però adesso è arrivato il momento di rivelarci ogni cosa. Guarda caso, prima ancora di sapere perché siamo andati alla centrale di polizia, Saeko ha voluto coinvolgerci nel caso Maeda.
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Ti ho detto già tutto a riguardo Ryo, cos’altro vuoi sapere?
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… chi sei tu, Rin?