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Autore: jarmione    22/07/2020    1 recensioni
[Lazy Town]
Il tubo postale partì a tutta velocità verso l’alto e sparì fra le nuvole.
“Speriamo sia stata una buona idea” pensò Stephanie e si allontanò dalla cassetta, andando a sedersi sul muretto del campo da gioco.
“Perché Sportacus mi ha fatto questo?”
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una risata maligna echeggiò per tutta l’enorme stanza.
Robbie si sfregò le mani ed elaborò alla svelta il suo prossimo ed ignobile piano.
“La ragazzina è innamorata di Sportacus, ma non lo sa ancora che lui non ricambierà mai davvero” ridacchiò e andò a sedersi sulla sua amatissima poltrona pelosa e arancione.
Prese dei fogli di carta e cominciò a scrivere.
 
Mia cara e dolce Stephanie…
 
“Bleah, come sono melenso” Robbie si schifò da solo; scrivere lettere d’amore non era certamente il suo forte.
Lui prediligeva l’azione, i piani malvagi dove si poteva catturare il super eroe e sbatterlo in gabbia e non certe cose sdolcinate.
Tentò di scrivere altre due righe, ma rinunciò subito.
Appallottolò i fogli e poi gettò il tutto alle sue spalle “Troppa dolcezza, qui servono le maniere forti” disse alzando il dito al cielo “E’ l’ora del travestimento!”
Si alzò e andò verso i suoi amati abiti per camuffarsi.
Il primo era un vestito viola melanzana con tanto di parrucca grigia e occhiali da vista adatto ad una vecchietta “Troppo anziano”
Il secondo era uguale e identico a quello che già indossava ma i capelli avevano un enorme ciuffo alla Elvis sul davanti “Meraviglioso, ma non utile…purtroppo” accarezzò il vetro che lo chiudeva e proseguì.
Il terzo era un abito con parrucca uguale a quello che indossava la signorina Millevoci.
Robbie tentò di adattare la sua voce a quella della donna, ma sentì solo le corde vocali graffiare e quindi rinunciò “Troppo acuto”
Il quarto era lo stesso costume di Sportacus, con tanto di baffi “Ah! Perfetto!”
Lo selezionò e, una volta uscito dal vetro, girò su se stesso e lo indossò.
Subito si mise in posizione da eroe “Perfetto!” disse nuovamente, facendo tutte le mosse di Sportacus per allenarsi e sembrare reale.
“Io, Robbie Rancido…anzi! Sportacus” si corresse “Sono pronto a fare una strage di cuori...infranti!” aggiunse ridendo perfidamente e avviandosi in città.
Era sera inoltrata ed erano le nove. Sportacus andava a letto sempre alle 08:08 e quindi il suo piano poteva essere messo in atto.
Avrebbe fatto credere alla rosa di aver fatto un eccezione solo per vederla e parlarle.
Camminò in punta di piedi, saltando ogni tanto i muretti e cadendo regolarmente faccia a terra, fino alla casa del sindaco Pensabene.
Si affacciò alla finestra della camera della ragazzina, che stava già dormendo con un bel sorriso stampato in volto.
Ridacchiò “Se riesco a convincerla che Sportacus non la ricambia, lei se ne andrà via da Lazy Town con tutta la sua delusione e la città tornerà pigra e noiosa come deve essere” si sfregò le mani “Finalmente il nome di Lazy Town verrà risollevato”
Bussò alla finestra e attese che Stephanie si svegliasse, cosa che avvenne circa quattro bussate dopo.
“Lenta la ragazzina” borbottò Robbie, mentre lei aprì la finestra con uno sguardo sorpreso.
“Sportacus, ma che ci fai qui?” domandò “Di solito vai a letto alle 08:08”
Un po’ impacciato, Robbie fece qualche mossa da supereroe e tentò di parlare con Sportacus “Vedi, capita anche agli eroi di non riuscire a dormire”
Stephanie non era convinta, ma lasciò perdere “Come mai sei qui?”
“E-ecco, vedi, non riuscivo a dormire per via di alcune bugie”
“Bugie?”
“Si bugie” confermò Robbie “Ho qualcosa che mi rode dentro, che mi brucia e per poter dormire sonni tranquilli avevo bisogno di dirtelo”
Stephanie era tutta orecchie
“Io non provo assolutamente nulla per te” disse Robbie, notando che la faccia di Stephanie aveva già cambiato espressione “Non provo nulla e tutto quello che ti ho detto prima mi sono reso conto che è una bugia”
Stephanie si sentì mancare il respiro e sentì il suo cuore andare in mille pezzi.
“Sportacus…”
“Cosa c’è?”
“Mi avevi detto che sarebbe stata una nuova avventura”
“Beh, ho cambiato idea” si affrettò a dire Robbie “Anzi, ora che ci penso, mi pento di averti anche solo esternato qualcosa di diverso dal mio attuale disprezzo, perciò sappi che non ho più intenzione di vederti…mai più”
Fece qualche mossa e sparì nel buio della sera.
“Sportacus!” Stephanie tentò di chiamarlo, ma con insuccesso.
Rifletté bene sulle parole appena sentite e l’unica cosa che avvertì era la voglia di piangere.
Sportacus non ricambiava i suoi sentimenti e non voleva più vederla.
La città era piccola e gli abitanti non erano tanti, si conoscevano tutti e c’era persino un unico luogo di incontro.
Non poteva privare Lazy Town del suo supereroe; l’unico modo per far sì che lui non la vedesse più era andarsene.
Che stupida era stata, come poteva pretendere con un eroe come Sportacus ricambiasse un sentimento come l’amore?
Gli eroi non provano amore, gli eroi salvano il mondo ed è finita lì.
Si asciugò le lacrime, non era il momento di piangere.
Ci teneva davvero a Sportacus e se lui non voleva vederla lei avrebbe obbedito.
Si preparò le valige, sarebbe partita l’indomani mattina presto.
Mise i bagagli accanto alla porta della sua stanza e poi si mise sul letto a guardare fuori dalla finestre.
Il dirigibile di Sportacus non era in zona, forse era meglio così.
Guardò verso le case dei suoi amici.
“Addio, amici miei, mi mancherete” mormorò fra se e se.
Non voleva dire a nessuno che se ne andava, solo suo zio lo avrebbe saputo e poi lo avrebbe riferito a tutti gli altri.
“Addio, Lazy Town” e con questo si sdraiò e tentò di dormire.
La aspettava un lungo viaggio.
 
NEL FRATTEMPO…
 
Dentro al suo covo, Robbie stava ridendo di gusto per quanto appena accaduto.
Levatosi gli abiti da eroe, si era rimesso i suoi e si era accomodato sulla poltrona.
Aveva tirato giù il binocolo per guardare fuori e aveva visto Stephanie fare le valige “Meraviglioso!” esclamò “Domani se ne andrà e Lazy Town non avrà più nessuno che la spronerà a giocare e/o fare sport”
Un’altra risata ed infine decise di godersi un buon sonno, cosicché avrebbe potuto godersi lo spettacolo del giorno dopo.
“Come sono.” Sbadigliò “…maligno” ed iniziò a russare
  
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