All’inizio timoroso, ti guardo da lontano.
Mi incuriosisci, mi intrighi… ma mi spaventi anche.
Prendo coraggio e decido di avvicinarmi.
Parliamo, ci conosciamo, inizialmente con diffidenza. Poche parole sporadiche, pochi argomenti, ma pian piano il rapporto matura, si evolve, sale sempre di più.
Finché non si sblocca e ci troviamo in caduta libera, irrefrenabili, facendoci attraversare da mille e più emozioni. Andiamo veloci, è spaventoso ma al tempo stesso eccitante.
Ma poi ci fermiamo. Riprendiamo fiato. Torniamo ad una velocità accettabile, a tratti anche lenta. Ricominciamo a salire, piano. L’attesa è snervante, ma so che dopo la salita ci sarà una nuova discesa piena di emozioni. E così è stato.
Un sali/scendi continuo. Tante emozioni. Ma, purtroppo, tutto ciò finisce. Calma piatta. Silenzio. Le urla sono finite, ma l’adrenalina è ancora in corpo. Sono ancora emozionato, ripensando all’esperienza appena vissuta.
E sono subito pronto per un altro giro. Perché tu sei così, come le montagne russe.
Ed ogni giro è un’emozione continua: che sia una passeggiata, o un’escursione, o una chiacchierata in macchina a tarda notte.
Mi emozioni.
Ed ogni volta mi rimetto in fila, per un altro giro.