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Autore: GermanoMosconi95    24/07/2020    1 recensioni
SEQUEL
Salve a tutti, cari lettori! Questa fanfiction vuole essere un sequel a modo mio della meravigliosa fanfiction "Il nostro mare di guai".
Una notizia sconvolgente soffocherà all'improvviso l'amore appena ritrovato fra i due fratellastri maggiori.
Marco si troverà costretto a sposare Maya, pur non essendo più innamorato di lei.
Francesco, dopo la delusione con Alice, cadrà in una forte depressione, da cui faticherá a riprendersi... ma alla fine riuscirà a ritrovare l'amore.
Rudi proseguirà i suoi studi al DAMS, facendo inoltre successo con la sua band dei SenzaNome, continuando a coltivare il suo amore per Alice.
Tante novità e colpi di scena.
Spero che vi piaccia!
Le recensioni sono ben accette, sta positive che negative.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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L'indomani mattina, il giovane si recò all'aereoporto di Fiumicino per accogliere Maya, di ritorno da Lussemburgo: si guardò intorno agitato, tentando di scorgerla tra la folla di passanti. 
Dopo alcuni minuti, la principessa comparì; vedendo il suo compagno ad aspettarla gli sorrise, e dopo essersi avvicinata, posò i bagagli a terra e si gettò su di lui abbracciandolo; anche lui si sforzò a sorridere.

«Marco!! Ciao, amore!! Non sai quanto mi sei mancato...»

«Ciao..Maya. Mi.. sei mancata anche tu...!»

Maya a quel punto iniziò a parlargli entusiasta della sua scelta, chiedendo un'ulteriore conferma sul parere di Marco.

«Allora? Non mi dici nulla?? Non sei felice di avere un bambino? Ma ci pensi, Marco?? Finalmente avremo un figlio tutto nostro!! Che dici, eh? Non sei contento?»

Lui, continuando a mentire per chiari motivi, la tranquillizzò, domandando inoltre chiarimenti sulla procedura richiesta, e sulla legislazione riguardo.. dopo aver tentato la sera prima di informarsi su qualche sito web.

«Si si, ma.. certo!... Sono.. sono molto contento, infatti!... A proposito di questo, potresti spiegarmi meglio questa faccenda dell'adozione? Mi sono informato su internet, ed ho letto che solo le coppie sposate possono richiederla...»

«Si, lo so... e infatti noi tra poco lo saremo! E comunque... è facile ottenere ciò che vuoi quando sei la figlia di un capo di stato! Pensa, sono anche riuscita ad aggirare tutto quel noioso iter di incontri con gli assistenti sociali. 
A breve ci porteranno Ryan, e vivrà con noi per un anno.. e poi, se tutto andrà bene, potremo firmare i documenti per il riconoscimento genitoriale!! Saremo sua madre e suo padre a tutti gli effetti!!! Ma ci pensi??» 

A Maya non era mai piaciuto sfruttare la sua alta condizione sociale per poter fare tutto quel che le pareva..: non coincideva con il suo carattere umile e corretto; tuttavia, se lo scopo era evitare di perdere Marco, che amava più di ogni altra cosa al mondo, sarebbe stata disposta questo ed altro.

Lui quindi rispose abbozzando un secondo sorriso, e cercando di mostrare gioia.

«Ah, bene..!! Fantastico!!...»

Il suo sorriso stavolta non era poi così convincente,.. ed il suo tono di voce, più che felice sembrava quasi malinconico.. e lei se ne accorse, cominciando a fare domande.

«Marco, ma.. tu sei veramente contento di avere un figlio con me? C'è qualcosa che non so, per caso?»

Il giovane a quel punto si impegnò di più, mostrando allora un sentimento di gioia credibile e tranquillizzandola. Si inventò poi una scusa plausibile per spiegare quell'attimo.

«Ma no, Maya!! No! Ma certo che ne sono felice!! Che domande fai,.. amore?»

«Mi sembri così... freddo!»

«No, è che.. sono solo molto stanco...! Questa notte non ho dormito... sarà il caldo... non riuscivo a prendere sonno...»

Infine, volendo uscire immediatamente da quella pericolosa conversazione, deviò l'argomento incitandola a uscire per tornare alla villa di Lady Victoria.

«Allora, ti porto da tua nonna?»

Lei acconsentì.

«Si, grazie!»

I due si recarono in macchina, caricando i bagagli di lei, e partirono; ma non era finita qui. Maya non aveva dimenticato la telefonata della giornata precedente: durante le due settimane di assenza lei non aveva mai chiamato Marco, tranne in quel momento, ed in quell'unica volta in cui aveva voluto sentirlo lui le aveva chiuso dicendo di dover andare da Eva... per Marta.
Davvero solo per Marta? I suoi sospetti erano forse fondati?

Non disse nulla per ora, ma era pronta a prendere Marco e gettargli addosso tutta la sua disapprovazione appena si fossero trovati da soli nella villa. E quel sorriso quasi finto aveva peggiorato ulteriormente le cose.


                                                                                    *****


Era passato poco tempo dall'una e mezza, ed Eva era in pausa pranzo, dopo aver lavorato la mattina in redazione; si era dunque fermata a mangiare ad un tavolino di un ristorante poco distante dalla sede di Up2you.

Ad un tratto, vide arrivare la sua amica Carlotta, che lei aveva appositamente invitato per parlare un po' e sfogarsi dopo quello che era successo con Marco.

Dopo aver raggiunto il bar, l'amica si sedette al tavolino davanti alla Cudicini, salutandola e cominciando a riflettere sull'accaduto, per poi accusare il giovane per la scelta fatta, a suo parere incomprensibile.

«Ciao, Eva!! Allora, come stai? 
Ieri sera mi hai raccontato di Marco e che vi siete lasciati perchè è tornata Maya, e per questo Ryan...
Sono davvero dispiaciuta, amica mia, davvero!! Vi eravate appena rimessi insieme...!»

«Ciao, Carlotta! Già, ci sono rimasta molto male...
Stavolta pensavo davvero che nessuno ci avrebbe più diviso... e invece stavolta penso veramente che sia finita tra noi...»

«Ma certo che quello non ha proprio gli attributi per dire alla principessina che tra loro è tutto finito..!! Ti lascia così, come se niente fosse,.. di punto in bianco, dopo averti messo incinta. 
Preferisce stare con "sua altezza"... Come può avere il coraggio di trattarti così??»

Eva invece, tendeva a difenderlo, mettendosi nei panni del Cesaroni; l'amica, tuttavia non cedette alle sue convinzioni.

«Beh, Carlotta.. dopotutto varrebbe lo stesso discorso se mollasse Maya...! Come potrebbe farlo a pochi mesi dal matrimonio? E appena dopo l'adozione di un bambino?
Io in fondo credo di capirlo...: si è trovato davanti ad un bivio.. ed ha scelto la strada che gli sembrava meno pericolosa.»

«Si: sacrificando però così tutta la sua esistenza..!! Lui ti ama ancora! Si ridurrà a vivere una vita che non ha mai voluto...! Ha fatto la scelta sbagliata, Eva!»

«Anche se fosse, che ci posso fare?? Non posso mica costringerlo!! 
Ho già fatto questo sbaglio qualche mese fa...: sono tornata a Roma da Parigi, gli ho rivelato nuovamente il mio amore,.. così all'improvviso,.. quando lui stava ancora con Maya.. e l'ho spinto a lasciarla e a riprovarci con me... L'ho forzato troppo, non ho saputo aspettare: in quel periodo provava ancora qualcosa per Maya, e stando con me si sentiva in colpa; era confuso, e secondo me era anche ancora scottato dal mio presunto tradimento...., e a quel punto è tornato da lei...!
Carlotta, non ripeterò lo stesso errore!!»

Successivamente, Eva dirottò le sue riflessioni verso la sua imminente gravidanza: era sicurissima di voler tenere il bambino. Marco tuttavia, non ci sarebbe stato, e non la avrebbe seguita nel veder crescere pian piano la creatura che portava in grembo. Si apprestava a diventare per lei infatti, solamente un nuovo Alex: un padre assente sin dal concepimento.

«A questo punto credo proprio che dovrò rassegnarmi a crescere Marta da sola,... e ad affrontare un altra gravidanza senza nessuno al mio fianco...»

«Oh, a proposito! Quand'è che hai la prossima visita dal ginecologo?»

«Ce l'ho domani. Comunque pare che il bambino sia in salute. Sono al secondo mese...»

«Sono contenta!»

I due rimasero a chiaccherare per molto tempo, finchè arrivò l'orario di rientro al giornale, e la fine della pausa pranzo..: Eva quindi dovette congedare l'amica.

«Oh, cavolo! Carlotta, scusa ti devo lasciare adesso: sono già le 2 e mezza, e devo rientrare in redazione!! Scusami.. Ciao! Ci sentiamo per telefono, ok?»

«Va bene. Ciao, Eva!! Buona fortuna per domani!! 
E ricordati che per qualsiasi cosa, io e Walter ci siamo!»

«Ok. Grazie!»

La giovane si diresse verso la sede, per iniziare il suo turno pomeridiano, pensando continuamente alle parole d'addio pronunciate da Marco: non riusciva proprio a togliersele dalla testa!

Desiderava con tutte le sue forze poter fare qualcosa per cambiare il corso degli eventi.., ma dopo l'esperienza del triangolo, vissuta un anno prima a casa Cesaroni, si era imposta di non agire per niente: se il destino voleva Marco ed Eva insieme, avrebbe agito lui da sè; non era giusto forzare il giovane, per poi magari ottenere l'esatto contrario, come un anno prima...!


                                                                                    *****


Intanto, Marco e Maya arrivarono alla villa di Lady Victoria, la nonna di lei, che li accolse con un caloroso saluto, desiderosa di sapere di più a proposito del loro nuovo bambino. 

«Oh, ciao Maya!.. Marco!»

«Buongiorno,.. Lady Victoria!»

«Maya, allora come è andata? Raccontami: ho saputo che tra poco avrete un figlio da crescere! 
Ma dimmi, come mai questa decisione? Perchè adottarlo?»

Lei spiegò quindi le stesse motivazioni raccontate a Marco, non rivelando nulla riguardo ai suoi crescenti sospetti verso la continua distanza del giovane in quel periodo.

«Ciao, nonna! 
Non volevamo più rischiare. Quando ero incinta e abbiamo perso il nostro bambino siamo stati entrambi malissimo... tanto che facevamo persino fatica a riprovarci...! Non trovavamo più il coraggio.. ogni volta ci veniva sempre in mente ciò che era accaduto,... e temevamo potesse ripetersi. 
Non vogliamo più star male, vero Marco?»

Lui quindi confermò tutto, ribadendo il suo amore per lei e la sua felicità per l'arrivo del nuovo figlio: non poteva certo svelare le cose come realmente stavano..

«Ah..si, certo!.. Appunto! Il tuo aborto mi ha.. segnato moltissimo. 
Ma ora sono così... felice.. di poter passare il resto della mia vita con te,.. Maya! E sono altrettanto felice dell'arrivo del piccolo Ryan, che... ci unirà per sempre, qualunque cosa accada.
Ti.. amo!»

Lady Victoria passò poi a chiedere informazioni sul bambino in particolare, e sull'iter che la procedura di adozione necessitava.

 «E dimmi, come è questo Ryan? Descrivimelo..»

«È un bambino davvero adorabile, nonna! Ha 5 anni e sa già leggere e scrivere, pensa!
Viene dall'Irlanda, e si trova in quella casa famiglia perchè i suoi genitori non lo volevano... così, per evitare di abortire, hanno optato per una decisione più etica.»

«E ora? Quando arriverà?»

«Arriverà fra un paio mesi,.. devono prepararlo al nostro incontro e all'idea di vivere in una famiglia.
Starà con noi per un anno... e poi, se avrà un giudizio positivo su di noi, potremo diventare suoi genitori firmando entrambi il riconoscimento!!»

La nonna di Maya, durante la conversazione, ebbe modo di osservare attentamente il comportamento dei due, ed il loro modo di relazionarsi...: quella a rispondere e a parlare apertamente entusiasta era sempre e solo lei, mentre lui si limitava a rispondere timidamente, quasi a monosillabi e solo se esplicitamente coinvolto, facendo persino fatica a pronunciare le parole "amo", "amore", "felice", "contento".. rimase stupita di ciò che percepì. Erano cambiate molte cose dallo scorso anno.

Si capiva in modo evidente che probabilmente l'amore che vi era fra di loro tempo fa era ormai rimasto solo da una delle due parti.. e che Marco forse rimaneva a fianco di Maya solo per una sensazione di obbligo verso di lei, a causa delle imminenti nozze e dell'arrivo di Ryan...
Ma perchè??

Tuttavia, Lady Victoria decise di non intromettersi e di non intervenire: era giusto che fossero Marco e Maya a risolvere i loro problemi, e non qualcun'altro! Lei era stata l'unica che aveva compreso il loro rapporto, e la presenza di Marco nella vita di sua nipote.. o almeno così era sembrato...

«Bene! Sai, sono davvero contenta di come stanno andando le cose fra di voi! Si vede che vi amate molto.»

«Eccome!»

Il giovane fece un ultimo sforzo.

«Si, esatto! Io.. Maya la amo davvero!»



Dopo aver pranzato alla villa, Marco decise di andare a fare una visita al suo vecchio amico Francesco, e quindi avvertì la principessa.
Lei propose a quel punto di seguirlo: lui lo evitò in ogni modo; aveva infatti intenzione di sfogarsi e parlare un po', lontano dalle orecchie di lei.

«Maya.. io adesso farei un salto al locale da Francesco, ok? Vado un attimo a trovarlo, va bene? 

«Va bene, Marco! Vengo anch'io se vuoi.»

«No, no!! Tranquilla... Tu resta qui, dai!.. Sarai stanchissima dal viaggio... devi riposare un po'!»

«D'accordo... grazie! Ci vediamo dopo. Ti amo!»

«Ti.. amo anch'io! Ciao!»

La principessa lo baciò delicatamente, sorridendo: tuttavia, quella a provare ancora piacere in quel gesto era ormai solo lei.
Baciare Maya, per Marco, era diventato infatti solo una specie di rito: una cosa da fare e basta, più che una manifestazione d'affetto.

Il giovane uscì quindi dalla villa, dirigendosi verso la meta indicata.


                                                                                    *****


Marco si recò al locale, e lo trovò stranamente silenzioso: a quel punto entrò, non vedendo nessuno seduto ai tavoli. Era totalmente vuoto e deserto; l'unica persona presente era ovviamente il suo amico, in piedi dietro al bancone pronto a servirlo..., o così si sarebbe aspettato lui.

Tutto ciò era molto strano.., dal momento che il cartello fuori mostrava esplicitamente la scritta "APERTO"; Marco dopo aver salutato Francesco, domandò quindi spiegazioni.
  
«Ciao, Francesco!! Ma perchè oggi non c'è nessuno? Non capisco! Sei aperto: hai messo anche il cartello...!»

L'amico lo guardò fissandolo con un'occhiata fulminante, girandosi poi verso di lui barcollando ed appoggiandosi alla superficie del bancone per non cadere.

Il Cesaroni tuttavia, pur sorpreso dal suo atteggiamento, non ci fece caso: probabilmente era solo stanchezza o nervosismo per la storia finita con la sua sorellastra minore.
Si sedette su uno sgabello, chiedendogli un drink, che fu con malavoglia preparato, ed iniziando a parlare raccontandogli i fatti degli ultimi giorni.

«Scusa, mi faresti un Margarita, perfavore? Guarda, sto di merda! Tu non sai in che casino sto messo....!! T'ho già detto di essermi reso conto di amare ancora Eva, ma... ma sto anche per sposarmi con Maya, che intanto ha anche adottato un bambino da crescere con me! Io vorrei stare con Eva,... ma lasciare Maya, che è una principessa, poco prima del matrimonio, potrebbe causare casini a corte,... e non so come reagirebbero i suoi genitori, e poi....»

Prima di continuare, diede un sorso alla sua bevanda, che però rigurgitò all'istante; un sapore terribile: non aveva nulla a che fare con il Margarita!
Non era da Francesco sbagliare i drink... c'era sicuramente qualcosa di strano in lui, quel giorno.

«Francesco, ma che è sta roba, scusa?? Che c'hai messo dentro?»

L'amico, sentendosi interpellato, sbottò cominciando ad urlare addosso a Marco di tutto e di più... senza neanche un reale motivo.

«Senti, ma vuoi stare zitto, tu?? Mi hai davvero rotto i coglioni!! Stai lì a lamentarti, lamentarti, lamentarti, lamentarti.... senza neanche pensare che forse c'è qualcuno che sta anche peggio di te!!!»

Marco a quel punto ribattè infastidito, non potendo accettare di essere stato accolto in quel modo!

«Ma cosa stai dicendo? Senti, io posso capire che tu stia soffrendo perchè Alice ti ha lasciato, ma non mi sembra davvero il caso di prendertela con me!!! Se tratti tutti così, è ovvio che il locale è vuoto!!»

Francesco incalzò ulteriormente; non sembrava nemmeno lui: un espressione stralunata sul viso e la mano quasi tremolante, a battere un pugno sul bancone..! Ed infine concluse con una strana ed inspiegabile domanda, di cui il Cesaroni si preoccupò molto, notando anche lo stato dei suoi occhi.

«Devi chiudere quella bocca, va bene??? E poi si può sapere chi cazzo sei??»

«Ma...  come chi sono?... sono Marco!! Francesco, tutto bene?.. Hai gli occhi rossi!»

«Mo' te gonfio io!»

Francesco, in preda ad uno scatto d'ira improvviso, fece per uscire dal bancone barcollando.. per poi finire lungo disteso per terra, non accorgendosi nemmeno delle piccole scale che lo separavano dall'esterno, e perdendo conoscenza. 

Marco corse immediatamente a soccorrerlo.

«Francesco!!!» 

Si sedette a terra in ginocchio per accertarsi sul suo stato di salute, chiedendosi che cosa diavolo gli avesse preso...

«Che succede, eh?»

Infine con la coda dell'occhio, scorse sotto al bancone, in una dei tanti ripiani presenti, un'insolito sacchettino di plastica... lo prese in mano, e notò che al suo interno vi era contenuta una strana polvere bianca.
Sia l'odore che l'aspetto erano inconfondibili, dopo l'esperienza passata con Rudi...: cristalli di anfetamina. 

«.... Ma.. questa è....!!! Ma che cazzo fai? Eh??? CHE CAZZO FAI??? Ok, adesso tu vieni con me!!! Ti porto a casa! Non puoi lavorare in queste condizioni!! Le chiavi ce le hai, no?... Si! Sono qui, nella tasca sinistra!... Mi sembra di ricordare dove abiti...»

Il giovane caricò quindi il suo amico in macchina, dopo averlo trascinato fuori dal locale, per poi riportarlo a casa sua ed aspettare che si risvegliasse.


                                                                                    *****


Al DAMS di Roma Tre, la lezione di composizione musicale era appena terminata, e Rudi era appena uscito dall'aula, percorrendo il lungo corridoio per dirigersi verso la prossima,.. quando venne fermato dalla sua professoressa di pianoforte.

«Ehi, ciao Rudi!»

«Buongiorno, professoressa.»

«Ascolta, posso parlarti un attimo?»

Il ragazzo annuì.

«Va bene! Mi dica pure.»

Non immaginava assolutamente che stava per ricevere, oltre che dei sinceri complimenti per il suo rendimento nello studio, una proposta estremamente allettante e generosa, che lo avrebbe potuto portare al successo, esattamente come suo fratello.

«Senti, Rudi,.. Sono alcuni mesi ormai che frequenti questo campus,... ed i tuoi voti risultano decisamete superiori rispetto alla media dei ragazzi iscritti al tuo stesso anno...! 
Sembra davvero che tu sappia già cantare, suonare e comporre musica, anche senza bisogno dei nostri corsi..!
La maggiorparte degli studenti qui sono di solito principianti... Dì la verità: tu cantavi e suonavi ancora prima di arrivare qui, vero?»

«In realtà, professoressa... si. Mio fratello maggiore è un cantante professionista abbastanza affermato... ho imparato molto imitando lui, e da circa un anno io e i miei amici abbiamo una band amatoriale: ci chiamiamo "I Senza Nome": io suono alla batteria.
Ho anche composto una canzone,... ma solo una, niente di che: si chiama "Due Anelli" e l'ho dedicata alla ragazza che amo.»

«Lo immaginavo..! Si vedeva.
Rudi, ti posso fare una proposta? I DAMS sono scuole d'arte, ed hanno anche molti contatti con esperti nel settore, tra registi, discografici e produttori cinematografici... Che ne dici se ti facessi conoscere ad uno di questi: a me sembra che tu abbia davvero talento! Se vuoi, puoi portare anche i tuoi amici, dato che siete una band.
Ti va bene?»

Il ragazzo non potè far altro che accettare entusiasta.

«Ma.. certo che mi va bene, professoressa!! La ringrazio molto!! 
Per me è davvero un grande onore!!!»

La donna fece poi per allontanarsi salutandolo.

«Ok, di niente Rudi! Davvero, figurati. Ti faccio sapere a lezione, va bene?»

«D'accordo, professoressa! A presto!»

A quel punto il Cesaroni si voltò diretto alla prossima lezione, fiero della grande opportunità offertale dalla sua docente, e non vedendo l'ora di raccontarlo a casa, ma soprattutto ai suoi compagni della band: era certo che avrebbe dato anche a loro questa occasione. 
Come poteva non farlo, dopotutto?


                                                                                     *****   


Marco, nel frattempo, aveva riportato a casa il suo amico, e dopo averlo steso sul divano del salotto era rimasto ad attendere il suo risveglio e assicurarsi che stesse meglio.

Quest'ultimo, dopo qualche ora passata a dormire, riprese i sensi verso tardo pomeriggio, chiedendosi cosa diamine fosse accaduto e come mai si trovasse nella sua abitazione invece che al lavoro.
 
«Dio, che mal di testa!! Ma... Marco cosa ci fai qui?.. E perchè sono a casa?? Poco fa ero al locale...!»

Il Cesaroni era appena arrivato nel salotto, di ritorno dal bagno, e si sentì più sollevato nell'attestare che stesse meglio e che l'effetto di quella roba fosse passato. 

«Oh, Francesco! Bensvegliato, eh!»

«Ma che è successo?»

Marco racconto tutto ciò che era successo poche ore prima, chiedendo inoltre spiegazioni su come Francesco fosse entrato in possesso di quella droga.

«Diciamo che sono andato a farti visita al locale.. e non ti ho trovato in perfette condizioni...! 
Francesco, dimmi: che cosa sono queste, eh?? Dove le hai prese?»

L'amico evitò l'argomento, alzandosi dal divano e dirigendosi verso l'ingresso esprimendo tutta la sua malinconia per la delusione d'amore subita.

«Non sono affari tuoi, Marco... Lasciami in pace, perfavore...! Ormai la mia vita è finita, ok?? D'ora in poi... mi limiterò a sopravvivere per mandare avanti Boombay...»

Il Cesaroni lo bloccò prontamente, prendendolo per una spalla.
A quel punto cominciò a rimproverarlo del suo comportamento e del suo sciocco tentativo di cercare conforto ai suoi tormenti in quella polvere bianca.
Secondo il parere di Marco, quello messo peggio era lui stesso.

«È per Alice, giusto?... Francesco, i problemi non si risolvono in questo modo!! I problemi vanno affrontati e superati! Non bastano... due tiri.. per risolvere tutto!! Rudi ok, alla sua età poteva anche succedere... ma tu sei adulto, cazzo! Dovresti saperlo!
Guarda me: cosa dovrei fare io, eh? Mi trovo obbligato a sposare una donna che non amo piú, e tra poco avrò anche un figlio con lei!! Dovrei ammazzarmi, allora?? 
Tu almeno il tuo futuro lo puoi decidere, Francesco!! Io invece no!!»

A Francesco sembrava di capire a cosa lui stesse alludendo: la sua memoria aveva infatti conservato ancora qualche lieve flash del loro scontro al locale.

Tuttavia, non riusciva proprio a capire le motivazioni di tutta quella tristezza che il Cesaroni mostrava; in fondo stava per sposarsi, stava mettendo su famiglia, e Maya era inoltre una ragazza piuttosto carina... Che voleva ancora dalla vita quel lamentoso??

«È Maya, vero?»

«Si... ma allora qualcosa ti ricordi di poco fa...!!»

«Qualcosa si,... pochissimo però.... Comunque, Marco: io davvero non capisco la tua infelicità... Io al posto tuo ci starei davvero bene, sai?»

«In che senso..? Che vuoi dire?»

«Dico che Maya dopotutto è una bella ragazza, e dovresti essere contento di poter stare con lei!»

«Ma... ti piace Maya... Ah, giusto! Mi ricordo che tempo fa ci hai anche provato con lei... ma alla fine ti ha rifiutato...»

Marco era stupito: il suo amico non aveva mai manifestato apprezzamenti o interesse verso la principessa!.. Si, certo! Tranne quella volta..., ma poi era finita lì.
Era veramente Alice il problema?

Francesco ribattè, negando in ogni modo ciò che il Cesaroni pareva aver dedotto, per poi invitarlo ad uscire dal suo appartamento, ringraziandolo però anche per l'aiuto e la premura rivoltagli.

«Non ho detto che mi piace Maya, cazzo!! Ho solo detto che è una bella ragazza, punto e basta! Non esagerare!
Ed ora esci, perfavore... Ti prego, lasciami solo..! Grazie di tutto, comunque.. davvero!»

Marco acconsentì, intimandogli però di non far più uso di quelle strane sostanze.

«Ok... ci vediamo, allora.. Di niente, figurati! Però ti devi scordare questa roba, va bene?... Non voglio più vederti in quello stato!»

L'amico lo rassicurò.

«D'accordo...! Non succedera più.. te lo giuro. Ciao, Marco... Grazie ancora!»

«Di niente, Francesco! Ci vediamo! Ciao!»

Il Cesaroni uscì dal condominio, sperando che quell'avventura fosse stata solo un episodio isolato,.. un momento di smarrimento.

Non immaginava per niente che sarebbe stato solo l'inizio di un lunghissimo e travagliato periodo di depressione, da cui Francesco avrebbe faticato enormemente ad uscire e a riprendersi.


                                                                                    *****


Verso sera, Marco tornò alla villa di Lady Victoria: la faccenda di Francesco gli aveva portato via tutto il pomeriggio... Si era persino dimenticato di avvertire Maya, tanto ne era rimasto sconvolto.

Non fece nemmeno in tempo ad entrare quando si trovo subito puntati addosso due penetranti occhi cerulei, con un espressione che non prometteva nulla di buono.

Lady Victoria era infatti uscita per fare una passeggiata nel centro di Roma.., i due si trovavano finalmente da soli: Maya era dunque intenzionata a discutere finalmente del comportamento di Marco durante la telefonata del giorno precedente! 
Iniziò dunque col rimproverarlo, a braccia incrociate, chiedendogli spiegazioni sul suo orario di ritorno, eccessivamente tardo.

«Dove sei stato??»

Lui cercò quindi di giustificarsi, raccontando quella che effettivamente era la verità, a cui però la principessa non credette assolutamente!

«Al locale, da Francesco... te l'ho anche detto..!»

Maya diede uno sguardo all'orologio a pendolo posizionato poco lontano dall'entrata.

«Al locale dal tuo amico... fino alle 7 di sera??»

«Si, Maya. È.. che quando l'ho trovato... non ti dico in che condizioni era!.. Era fatto!! 
Così l'ho dovuto dargli una mano, no?? È svenuto, l'ho riportato a casa, ho aspettato che si risvegliasse, ne abbiamo un po' discusso,... e quando l'ho visto meglio sono tornato!!
Che dovevo fare, abbandonarlo lì per terra??»

«Ok, ok... Il tuo amico drogato?!  Marco, dai.. potevi inventarti una storia migliore..! 
Dì piuttosto che non vuoi che sappia che eri...»

Maya si allontanò, dirigendosi verso il salone, più alterata che mai.

Il giovane la seguì immediatamente, indispettito dalla sua diffidenza di lei, e non capendone il motivo: certo le ragioni c'erano eccome, ma lui aveva cercato in ogni modo di nasconderle scrupolosamente, pensando anche di esserci riuscito.

«Scusa, dove pensi che sia andato di preciso, eh??»

La principessa, a quel punto, si voltò verso di lui, con occhi accusatori, e vomitò tutto il suo disappunto per il trattamento riservatale il giorno prima, ed i suoi sospetti verso la sorellastra di lui.

«Non te ne ho parlato finora, perché c'era mia nonna.. e perchè prima eravamo in aeroporto davanti a tutti... Ti ho telefonato una sola volta in queste due settimane... UNA! E guarda caso, in quell'unica volta, mi hai chiuso il telefono in faccia, perchè stavi andando da chi? Da chi?? Da EVA!!»

Marco si difese raccontando coerentemente le stesse scuse inventatosi durante la chiamata,.. ma lei non accennava a credergli.

«... Maya,.. dovevo riportarle Marta!»

«Si, si... sicuro di non esserti fermato da lei un po' per fare.. "qualcosina"? E di non averle fatto una "visita" adesso?»

«Maya,.. Eva non l'ho nemmeno vista oggi!!!»

«Che ci hai fatto con lei? Marco, guardami!»

Il giovane cercó di rispondere negando ciò che era realmente successo a casa della sorellastra, cercando di essere più credibile che poteva. Tuttavia, Maya si accorse della sua insicurezza, e continuò quindi a mettere pressione tentando di estorcergli la verità.

«Non ci ho fatto... NIENTE.. con Eva!!!.. Non.. ti sto capendo!»

«Perchè ci hai messo tanto a dire "niente"? Stai mentendo, forse??»

Marco, seppur messo in grave difficoltà, riuscì a resistere e ad improvvisare un discorso convincente, che gli permise di uscirne indenne.

«.. NO!! Smettila dai, Maya: basta con questi giochetti da adolescenti!! Abbiamo più di 20 anni!! 
Ti prego, smettila! Io.. ti amo! Non hai ragione di pensare queste cose...!!
Vuoi vedere quello che aveva Francesco? eh?? Ecco, tieni!!»

Decise quindi di mostrarle il sacchettino di Francesco, estraendolo dalla tasca dei pantaloni.

«Sono anfetamine... Adesso mi credi, Maya?? Mi credi??»

La principessa a quel punto si calmò, scusandosi.

«Va bene, va bene.. Scusa, Marco. Scusami tanto!! È che so che Eva per te è stata molto importante.. e lo sarà per sempre.. e non riesco a non essere gelosa di lei..!! Ti chiedo scusa!!
Ma.. perchè le hai portate fino a qui? Non le hai buttate?»

Il giovane stupito, si mise a pensare per qualche istante; in effetti si era recato alla villa tenendosele con sè, dimenticandosi totalmente di gettarle nel primo cassonetto che trovava lungo la strada....
Questo voleva forse dire qualcosa?
Probabilmente lo stato d'animo di Francesco non era poi così lontano dal suo.., anche se per diversi motivi...
No! Decise che non sarebbe mai accaduto! Non a lui!
Chiese perciò a Maya di farle sparire lei al posto suo, per poi tranquillizzarla ed accettare le sue scuse.

«Ah si, giusto! Dai, fallo tu perfavore. Il più lontano possibile, ti prego!! Non sopporto quell'odore! 
E comunque non preoccuparti: non fa niente! Ora vado a farmi una doccia, e poi.. ceniamo insieme.»

Marco andò quindi a farsi un bagno caldo, per poi cenare assieme a lei e a Lady Victoria, dopo il suo ritorno alla villa.
   
 
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