Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: KikiLurex    25/07/2020    0 recensioni
«Ridimmelo. Perché siamo qui?»
Il batterista scosse la testa, sconsolato. «Senti, perché non provi a vederla da un’altra prospettiva? In questo modo, non avrai la tentazione di imbarcarti in qualcosa di assurdo»
Il fratello gli lanciò un’occhiataccia. «Ma quali tentazioni, Shan??? Che tentazioni dovrebbero esserci in questo posto dimenticato da Dio???» si lasciò cadere sul letto. «Grazie tante, fratello» sbuffò sarcasticamente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo della Follia: Buongiorno e buon sabato, bella gente.
Eccomi qui con il secondo capitolo. Questa volta viaggerò più veloce, avendo già un testo completo che ha, semplicemente, bisogno di una rinfrescata.
Nel frattempo, spero di riuscire a continuare anche le altre millemila storie in sospeso da una vita. Vedremo.
Per ora... vi auguro una buona lettura e un fantastico weekend!

~ Viola ~

•••

30 Seconds to… Wyoming

02 ~ La Ragazza dagli Occhi Grigi


Kayley se ne stava nascosta dietro una delle grandi colonne della sala da pranzo.
«Ehi… Laura! Ehi!!!» bisbigliò.
La ragazza si avvicinò, furtiva. «Che c’è?» chiese.
«Sei assegnata al loro tavolo, giusto? Come ti sembrano?»
Laura fece spallucce. «Oltre ad essere belli come nessun altro?» sospirò trasognata, poi si fece seria. «A parte gli scherzi, sono due persone veramente molto gentili, ma… ecco…» portò lo sguardo sui due musicisti. «Jared sembra essere distante… distratto, direi. Non so…» fece nuovamente spallucce. «Non sembra troppo felice di essere qui, ecco»
Kayley seguì lo sguardo dell’amica. Era vero. Jared sembrava un pesce fuor d’acqua in quella grande sala da pranzo.

«Potresti almeno fare un po’ di conversazione, Jay. Mi sentirei, decisamente, meno solo» borbottò Shannon.
Il cantante sbuffò. «Oh scusa se non sono proprio dell’umore» Si guardò attorno. «Che devo dirti, eh? Insomma… guardaci! Che ci stiamo a fare qui? Cosa c’entra tutto questo con noi???»
Il batterista scosse la testa. Cercare di convincere il fratello di quanto, quella vacanza, avrebbe fatto bene ad entrambi, sembrava essere un’impresa impossibile.
«Non fare il bambino» sbottò poi, stanco dei suoi capricci senza senso. «Abbiamo prenotato per un intero mese e resteremo qui, che tu lo voglia o no. Abbiamo bisogno di disintossicarci dal caos di L.A. quindi non farla tanto lunga e goditi la vacanza!»
Jared si passò una mano tra i corti capelli biondo cenere. «Okay» rispose. «Ma non aspettarti niente più di questo da me»
Senza dargli il tempo di ribattere, si alzò e uscì dalla sala da pranzo, lasciando il fratello solo ad ultimare la sua cena.
Era così arrabbiato. Arrabbiato con suo fratello per averlo trascinato in quel posto isolato. Arrabbiato con sé stesso per non riuscire ad apprezzare i suoi sforzi. Sapeva bene che Shannon stava tentando di fargli dimenticare la sua ultima delusione amorosa. L’ennesima delusione amorosa, in effetti.
Sospirò chiedendosi, come gli accadeva spesso in quell’ultimo periodo, se il problema vero, quello che portava alla conclusione, solitamente catastrofica, di tutte le sue storie d’amore, non fosse suo.
Forse, quello che non andava bene, era lui. Forse non riusciva a capire i bisogni delle sue compagne. Forse era troppo concentrato su sé stesso. Forse. Ma con i “forse” non si andava da nessuna parte e l’unica cosa di cui fosse davvero certo, era che quel posto non avrebbe curato il suo malumore.
Dopo essere tornato in camera sua, chiuse a chiave la porta che comunicava con quella del fratello. Non avrebbe sopportato un’altra ramanzina da parte sua, non quella notte.
Il leggero bussare alla porta che dava sul corridoio, lo fece trasalire. Non poteva crederci.
«Che vuoi???» sbottò, spalancando la porta con molta poca grazia.
Due occhi grigi, spalancati per la sorpresa, lo colpirono come uno schiaffo in pieno volto. «Mi scusi»
«No, aspetta» disse subito, fermando la fuga della ragazza che aveva già raggiunto le scale. «Perdonami» mormorò, sentendosi un idiota totale. «Credevo che…» ridacchiò. «Credevo fosse mio fratello. Non volevo aggredirti, giuro»
Kayley abbassò lo sguardo, imbarazzata. La sua voce, la sua risata. Le aveva sentite tante volte, ma mai così. Non aveva previsto quella reazione, ma ormai era lì e indietro non poteva tornare. Inoltre aveva deciso di andare a bussare alla sua porta per una consegna speciale. «Nessun problema» riuscì a dire, senza far tremare troppo la voce. «Non la volevo disturbare. Io…» quando lo vide scuotere la testa, si zittì immediatamente.
«Ti prego, non darmi del lei. Non sono più un ragazzino, è vero, ma non farmi sentire vecchio, ti supplico. Chiamami Jared… o Jay. Chiamami Leto. Chiamami anche “brutto stronzo” se preferisci, ma dammi del tu… per favore» disse ridacchiando.
Kayley sorrise. Annuì. «Okay, Jared» mormorò. «Sono passata per darti questa» disse poi, mostrandogli la chitarra che aveva tenuto dietro la schiena fino a quel momento. «Ho pensato che…» fece spallucce. «Ti ho visto un po’ spaesato prima, a cena. Forse questa può aiutarti a sentirti un po’ meno… solo»
Jared spalancò gli occhi per la sorpresa. «Grazie»
Finalmente si soffermò ad osservare attentamente gli occhi grigi che lo avevano colpito appena aperta la porta. Erano così particolari. Avevano lo stesso, meraviglioso colore del mercurio liquido.
Lei annuì, sorridendo e quando tentò di andarsene, lui la fermò un’altra volta.
«Come ti chiami?»
«Kayley» rispose lei prima di correre verso le scale, sparendo in meno di un minuto.
«Kayley» mormorò lui, guardando la chitarra. Sorrise, richiudendosi la porta alle spalle.
Occhi singolari, nome particolare, timida e gentile. Non l’aveva nemmeno notata al suo arrivo. Lei, al contrario, doveva averlo osservato bene ed era riuscita, chissà come, a comprendere il suo stato d’animo. Incredibile.
«Credo proprio che ci rivedremo presto» mormorò tra sé e sé. «Forse, con il tuo aiuto, riuscirò a non dare di matto durante questa dannatissima vacanza»

Shannon si stiracchiò. Era arrivato il momento di andare a riposare un po’.
«Tutto bene, signor Leto?»
Il batterista sorrise. «Benissimo, grazie. Ma ti prego, chiamami Shannon»
Laura, che stava iniziando a togliere i piatti dal tavolo, rispose al sorriso. «D’accordo»
Shannon vide il suo sguardo farsi serio quando notò il piatto di Jared, praticamente intatto. «Non farci caso» disse. «Mio fratello non era… come dire…» sospirò. «Non aveva appetito. Ma domani andrà meglio, vedrai» sorrise nuovamente. «Dimmi… come ti chiami, bella cameriera?»
La ragazza arrossì. «Laura» mormorò.
«Grazie per l’ottimo servizio, Laura» le sussurrò lui all’orecchio. «A domani»
«A domani» rispose lei in un mormorio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: KikiLurex