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Autore: Harry Fine    26/07/2020    1 recensioni
Una guerra terrificante si svolgerà presto sulla Terra. Ma i nemici da combattere sono tutto fuorchè convenzionali. Non sono esseri umane, ma macchine provenienti dallo spazio capaci solo di distruggere tutto quello che trovano sulla propria strada. E per sconfiggerle sarà necessario un esercito altrettanto nuovo, letale e pronto a tutto. L'esercito degli androidi Yorha, composto da valorosi volontari. Ma davvero ne varrà la pena?
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Threesome
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Intorno al tavolo che ormai ospitava le loro riunioni, le Biomacchine senzienti stavano sedute con fare nervoso. Un'altra di loro era morta per mano degli androidi e il Padrone non ne era affatto felice.
La sala era più scura del solito e tutti loro potevano sentire di essere osservati dal suo sguardo terribile. Brividi scendevano lungo le loro schiene e i loro occhi dardeggiavano ovunque, cercando di individuare invano la minaccia che aleggiava su di loro.
《Cosa possiamo fare?》 Ruppe il silenzio una di loro. Aveva l’aspetto di una donna adulta molto bella, alta e sottile. I lunghi capelli neri scendevano fino alla vita e portava un sontuoso kimono dorato dal delicato motivo floreale.
Il panico della sua voce era chiaro a tutti, ma nessuno poteva biasimarla. La furia del loro creatore era letale e implacabile: così come li aveva generati, poteva distruggerli senza nemmeno stancarsi. Anche usando tutti i loro poteri avrebbero perso contro di lui.
《Dobbiamo far fuori quella squadra di impiccioni, ecco cosa!》 Replicò un altro di loro, con voce più ferma. Il suo aspetto era quello di un ragazzino di tredici anni, i lineamenti delicati e i grandi occhi azzurri gli davano un'aria infantile, ma la regale veste blu marino, i fluenti capelli scuri e il tono comunicavano ben altro. 《Pensate! Quegli androidi non possono essere invincibili! Che strategia andrebbe bene per farli fuori?》
《Perché non provare ad attaccare insieme?》 Propose il ragazzino che gli sedeva accanto, identico a lui in ogni minimo dettaglio, tranne per il tono dolce della voce e la veste bianca, corta e leggera che indossava. 《Se combattessimo anche solo in coppia dovremmo avere una possibilità migliore.》
Non ebbe tempo di aggiungere altro che sentirono qualcosa che si apriva e la sensazione di panico tornava a farsi sentire.
Il Padrone era davanti a loro, per la prima volta senza mantello, con i corti capelli castano scuro che scendevano ondulati accanto agli occhi dorati. Molti di loro avrebbero potuto definirlo un uomo affascinante, dai tratti regali e uno sguardo intelligente… ma la sensazione di paura che pareva emanare scacciava ogni sensazione simile.
Inoltre non sembrava nemmeno possibile capire cosa fosse. Forse era colpa del mantello che normalmente indossava, ma a volte tutti loro avevano avuto l'impressione che la sua voce fosse più acuta e altre volte addirittura femminile, mentre la sua figura in certi momenti pareva minuta, in altri formosa e in altri ancora imponente come adesso. 
Era questo a renderli sempre così nervosi in sua presenza. Non sapevano mai quale forma avrebbe deciso di assumere, e quell'aura terrificante lo circondava in ogni momento e aspetto.
《Pensavo aveste detto che non sarebbe accaduto di nuovo.》. La sua voce era calma, ma tutti loro sentirono l’ennesimo brivido di paura.
《Vi… vi prego, mio Signore, abbiate pietà.》 Disse la donna dal kimono dorato. 《Non pensavamo che Kura sarebbe stata… nessuno sapeva tendere trappole come Lei!》
L'altro sollevò un sopracciglio. 《È stata la dimostrazione che siete un gruppo di inutili ammassi di circuiti. Vi ho dato poteri, raziocinio, conoscenza e identità, eppure continuate miseramente a fallire.》
Un altro dei senzienti parlò, implorante. 《Possiamo fare meglio, glielo giuro! Ci conceda altre chances, Vi porteremo la Terra se avrà solo fiducia in noi!》. 
Gli occhi del padrone volarono subito verso di lui e Orochi inghiottì di paura. Le labbra viola e le dita bianche erano tremolanti a causa dei brividi e per le minacce già ricevute.
《E come vorresti fare? Quelle venute prima di te sono morte.》 Sibilò lui.
《Mi… mi conceda più potere! Se… se lo faceste, potrei ucciderli tutti! Tutti vi dico! Concedetemi questa Graz…》
Lo schizzo di olio giallo che imbrattò i due seduti accanto a lui non era previsto e nemmeno il silenzio che seguì. Gli occhi di tutti i presenti erano sbarrati e puntati sul corpo decapitato e ormai inerme steso sul tavolo, mentre il Padrone osservava la propria mano imbevuta di liquido.
《Qualcun altro di voi ha intenzione di dare ordini a me?》 Chiese come se nulla fosse, lasciando cadere la testa.
Tutti i senzienti scossero la testa veloci, mentre il ragazzino dalla veste blu osservava il corpo di Orochi. Che razza di idiota che era stato. Perché non aveva chiuso la bocca almeno una volta?!
《Padrone... se mi permettete di parlare… io avrei un'idea.》 Disse suo “fratello”, facendolo girare preoccupato verso di lui. Poteva sopportare che gli altri venissero decapitati, ma non lui!
《Parla, Kazehiro.》
《Noi… noi stavamo pensando di provare a combattere insieme, almeno due o tre. Se lo facessimo, molto probabilmente riusciremo ad uccidere quegli androidi!》
Lui si accarezzò il mento. 《Molto bene. Tu, tuo fratello Mizuhiro e Utau sarete i prossimi a tentare un attacco.》 Disse ai due gemelli e alla donna in giallo, che si sbrigarono ad annuire.
《E per essere sicuro che non fallirete, ho intenzione di darvi un incentivo.》 Disse con un lieve ghigno.

**

Momoko stava percorrendo i corridoi del Bunker, osservando la Terra dagli oblò. Ormai era passato quasi un anno dall'inizio della guerra, Dicembre era arrivato. In quel periodo, tutti avrebbero dovuto essere a casa a decidere regali di Natale e cosa preparare per le cene coi parenti e invece la stavano passando o segregati sulla Luna o lì a combattere quella guerra.
Non stava neanche andando bene. Stavano perdendo sempre più unità in tutto il mondo è seppur fossero riusciti a distruggere moltissimi server e infliggere duri colpi alle biomacchine, niente sembrava mai essere definitivo.
Le faceva sempre un po' paura pensare che il loro esercito avrebbe potuto perdere e che la Terra sarebbe caduta in mano a quegli abomini meccanici, però si sforzava di rimanere positiva. La possibilità di Ribaltare la situazione doveva esserci.
《A cosa pensi?》. La voce di Rahl la fece sobbalzare.
《Oh… nulla. Sto solo pensando alla Terra e se mai la riavremo del tutto. E specialmente a cosa verrà… sai no, dopo.》
L'altro albino non potè far altro che annuire. Anche lui aveva pensato a cosa sarebbe successo dopo la guerra se avessero vinto. Era probabilmente troppo presto, ma non aveva potuto fare a meno di porsi quella domanda.
Cosa avrebbe fatto? Il processo di transizione era reversibile, ma come avrebbe vissuto la nuova pace? Che cicatrici gli avrebbe lasciato quel conflitto? Sarebbe diventato un reduce paranoico? Avrebbe ripreso la sua vita di prima? Sarebbe combinato completamente? Non ne aveva idea.
《In ogni caso…》. Momoko attirò la sua attenzione. 《Credo sia il caso di pensare al presente prima che al futuro. Dopotutto la situazione è quella che è.》
Rahl annuì, non potendo dare torto. Negli ultimi mesi il morale delle truppe si era abbassato e anche se tutti loro erano stati assegnati a varie missioni più o meno importanti, inclusa la distruzione di un altro server, lui stava iniziando a sentirsi agitato.
Aveva come l'impressione che stesse per succedere qualcosa davvero importante e ancora non sapeva come inquadrare il Generale e il Colonnello o cosa pensare di loro.
Solo che furono distratti entrambi dall’arrivo di una ragazza vestita con un'attillata tuta nera e stivali alti. Aveva i capelli biondi e corti, occhi castani e metà del suo viso era coperto dal velo nero che la distingueva come una unità O.
《Unità 11H e 46G, il Generale e il Colonnello vorrebbero parlare con voi e con il resto del gruppo nella sala principale per discutere di una missione di difesa molto importante. Io sono l'unità 23O, ho il compito di accompagnarvi.》 Disse rigida, girando i tacchi e avviandosi, tallonata dai due albini.
Quando entrarono nella sala, trovarono già gli altri ad aspettarli davanti ai due adulti. Tutti avevano un'aria tesa, il che non sembrava promettere bene.
《46G, 11H, grazie per essere venuti anche voi. E grazie Rose, puoi andare.》 Disse la donna, facendo un cenno di ringraziamento all'Operatore, prima di proiettare come al solito immagini sul grande schermo alle sue spalle.
《Come gli Operatori vi avranno già detto, ho intenzione di affidarvi una missione di difesa che ormai risulta indispensabile.》 Premette un tasto e degli enormi missili apparvero davanti a tutti.
Il Colonnello si fece avanti. 《Come avete visto, la situazione sta volgendo a nostro svantaggio. Le biomacchine hanno guadagnato terreno nonostante la morte di due senzienti e ormai è chiaro che senza armi più pesanti non riusciremo mai a debellarle. E questi missili sono quello che fa per noi.》
《Si tratta di armi nucleari?》 Chiese Ishley, osservandola con curiosità.
《No, quel tipo di arma servirebbe solo a riempire di radiazioni la Terra e renderla invivibile per gli umani. Questi sono semplici esplosivi, ma sono abbastanza forti da abbattere anche le Biomacchine più grandi in un colpo solo.》
《Ed esattamente cosa dovremmo fare noi?》 Chiese Ivar, tagliando corto.
L’uomo mostrò le immagini della costa sulla quale stavano conservando i missili. 《Questo è il luogo in cui i missili sono stati posizionati e purtroppo le Biomacchine se ne sono accorte. Hanno iniziato a muoversi in massa per distruggerli e noi non possiamo permetterlo. 
Il generale annuì. 《Tutti voi vi recherete lì sugli aereoscheletri e farete in modo di proteggerli da qualsiasi nemico si dovesse avvicinare.》
Tutti loro annuirono, uscendo dalla stanza. Da quando avevano dovuto uccidere la squadra di Fedra, le cose erano state stranamente “normali".
Stavano venendo assegnati a missioni simili a quelle che avevano prima della missione nella giungla e il Generale e il Colonnello sembravano stranamente calmi ultimamente. La donna si era persino scusata con loro del suo comportamento e Quel compito fino ad allora era il più importante mai ricevuto oltre alla distruzione dei server.
Avevano tutti l'impressione che ci fosse qualcosa di strano, ma per il momento erano rimasti tranquilli. Dopotutto, la guerra era contro le biomacchine, non contro i loro superiori.
《Secondo voi i senzienti si faranno vedere oggi? Insomma… quei missili sono armi che potrebbero presentare grossi rischi per loro.》 Chiese di colpo Becky, rompendo il silenzio.
《È molto probabile che ci siano in effetti.》 Sentenziò Ivan. 《Nel caso, facciamo attenzione. Almeno stavolta cerchiamo di ritornare tutti interi.》
Il suo tentativo di ironia cadde nel vuoto, ma sembrò comunque spezzare quel silenzio insopportabile. 
Ivar in particolare lo gradì. La situazione tra loro due era diventata… strana ultimamente. Quel bacio era stato un momento di debolezza. Gli era piaciuto moltissimo e lui lo aveva ricambiato… ma ora non sapeva esattamente cosa considerare Ivan.
Non erano come Becky e Ishley, che stavano sempre a bisbigliare come dei piccioncini, o Athal e Natasha, che sembravano trovare ogni occasione per stare vicine fisicamente, e nemmeno come King, Rahl e Kyran, che continuavano a volersi in maniera quasi plateale senza però fare nulla.
Aveva pensato di chiedere un consiglio a Momoko, ma era davvero troppo imbarazzante parlare di cose simili con una che si comportava come una mamma per tutti loro.
Emise un ringhio frustrato, mentre scendevano verso gli hangar. E Athal parve notarlo, perché si avvicinò.
《Problemi in paradiso tesoro?》 Chiese serafica.
《Ti prego stai zitta. Proprio ora non ho tempo ne voglia di sorbirmi i tuoi sproloqui.》 Ribattè lui acido. 
Lei per tutta risposta ridacchiò. 《Guarda che il signor “Pettorali da sogno” è cotto di te. Lo si vede lontano un miglio. Devi solo decidere di smettere di agire come un pollo e lanciarti.》
Il biondo emise un sonoro sbuffo, allontanandosi da lei per salire sul proprio aereoscheletro. Quella ragazza lo faceva seriamente impazzire. Si può sapere perché doveva sempre venire a seccarlo nei momenti peggiori!?
Fortunatamente il volo riuscì a distrarlo un po' da tutta quella situazione e a calmarlo un po'. Avrebbe dovuto parlare con Ivan prima o poi, ma in quel momento avevano una missione da compiere, non c'era tempo per le distrazioni. 
Arrivarono a destinazione dopo poche ore, scendendo di quota e atterrando nel porto, osservando il panorama desolato. L'asfalto e gli edifici erano ricoperti di crepe o distrutti direttamente, le navi ormeggiate niente di più di ammassi di metallo affrontate per metà. Non si sentivano gli uccelli e ormai sembrava tutto spoglio di qualunque tipo di forma di vita. Ed era così ovunque.
Ormai tutte le zone costiere erano state ridotte a cimiteri per imbarcazioni e per tutti quei poveri malcapitati morti durante i primi attacchi delle biomacchine, come dimostrava il colore rossastro del terreno e delle balaustre.
Becky osservò quel posto con un'espressione cupa. 《Andiamo a trovare i missili. Questo posto è veramente inquietante.》  Si limitò a dire. Nessuno poteva darle torto.
Si avviarono rapidamente lungo la costa, osservando i container distrutti e cercando di trovare quelle armi enormi. Non trovarono molta resistenza, solo sparuti gruppi di pattuglie nemiche, e dopo circa tre quarti d'ora intravidero delle enormi silhouette rosse stagliarsi contro il grigiore delle nuvole.
《Finalmente ci siamo.》 Disse Kyran, l'arco sempre in pugno per ogni evenienza. Il generale aveva detto che le Biomacchine si stavano muovendo in massa, avrebbero potuto salvargli addosso da un momento all'altro.
《Secondo me sarebbe una buona idea chiamare gli aereoscheletri e usare quelli per combattere.》 Disse Rahl, il braccio già trasformato in un fucile e l'aria nervosa.
《Si. Credo sia l'idea migliore.》 Concordò Ishley, aprendo un'interfaccia per chiamare i mezzi. Persino lui stava iniziando a sentirsi nervoso: il silenzio era totale e denso, e questo era quasi sempre un brutto segno.
《Ehi Ivar, riesci a sentire sui tuoi radar se ci sono nemici in arrivo?》 Chiese Ivan.
Il biondo non fece neanche in tempo a rispondergli che gli furono addosso. Sbucarono da sotto l'asfalto, dai container e persino dall'acqua, cominciando immediatamente ad assediarli in numero sempre crescente, tutti armati come al solito di coltelli e asce.
Natasha strinse i denti, iniziando a mulinare la propria falce, cercando di levarseli di dosso. Dovevano assolutamente proteggere quei missili! Accanto a lei King e Momoko stavano menando un fendente dopo l'altro, ma stavano iniziando ad arretrare a causa dei loro colpi.
《Ishley, datti una mossa!》 Urlò la russa allo scienziato, tranciando in due un altro avversario senza pietà.
《Aspettate qualche secondo!》 Rispose lui, mentre Ivan e Becky lo proteggevano con lo scudo e il fucile. Entrambi stavano usando le loro armi come clave, respingendo a suon di botte i soldati robotici, ma più di una volta i coltellacci e le asce avevano oltrepassato la loro guardia e anche Athal, Kyran, Rahl e Ivar erano in difficoltà.
Il dottore biondo strinse i denti. Quei maledetti stavano provando a spingerli in acqua, dove probabilmente li stava aspettando chissà quale nemico. Se fossero caduti nel porto sarebbe stata la fine.
《ISHLEY!》 Lo richiamò di nuovo Natasha, mentre lui impartiva l'ultimo comando necessario.
Bastò un attimo. Una pioggia di missili sganciata dai loro veicoli si abbattè senza pietà sulle biomacchine, che, colte a loro volta alla sprovvista, vennero mandate in pezzi senza nemmeno poter reagire.
Il gruppo rimase a fissare i resti dei loro nemici per un attimo. 《Te la sei presa comoda!》 Commentò aspramente King, rivolto ad Ishley, un taglio rossastra sullo zigomo.
L'altro si limitò a ghignare un po'. 《Almeno ha funzionato. E ora abbiamo gli aereoscheletri.》 
《In effetti, devo farvi i miei complimenti.》 Disse una voce alle loro spalle. 《Ve la siete cavata bene. Pensavo che un'imboscata sarebbe stata molto più letale per voi.》
Gli androidi si girarono, ben consapevoli che quella voce appartenesse ad un senziente, ma invece di trovarne uno, ne videro ben tre.
Due di loro erano identici: stessa altezza e fisico, stessi occhi azzurri, stessa pelle chiara, stessi capelli neri. Solo i vestiti li distinguevano: quello a destra aveva una lunga veste blu, quello a sinistra una veste bianca e corta. 
La terza invece sembrava una donna adulta, anche lei molto attraente, il viso e gli occhi verdi magistralmente truccati e un sontuoso kimono dorato ad avvolgere il corpo sottile.
Il gemello vestito di blu, quello che aveva parlato, li osservò tranquillamente. 《Ora capisco perché il Padrone è tanto interessato a voi. Siete davvero potenti. Ma stavolta non basterà.》
Rahl e gli altri strinsero le loro armi d’istinto. Avevano affrontato altre senzienti, ma erano sempre da sole, non erano mai venute in gruppo. E se solo una poteva mettere in difficoltà un Bunker intero… cosa avrebbero potuto fare in tre!?
Stavano per attaccare, ma poi sentirono un forte ronzio farsi sempre più vicino, mentre decine e decine di occhi rossi da biomacchine si accendevano nella foschia, volando sopra il mare e puntando dietro verso i missili.
《Beh… cazzo.》 Disse Athal, mentre i nuovi nemici si lanciavano verso i giganteschi missili e le senzienti spiccavano il volo.
《Agli aereoscheletri! ADESSO!》 Urlò Kyran, salendo sul proprio. 《Chiamiamo aiuto! Ci servono immediatamente dei rinforzi!》
Tutti quanti iniziarono a volare a rotta di collo verso l'alto, sparando senza pietà per abbattere più nemici possibile mentre lanciavano all'impazzata messaggi di SOS e richieste di aiuto ad ogni singola unità disponibile. 
Momoko cominciò ad emanare onde guaritrici per riparare danni e ferite, volando in maniera scomposta insieme ad Ivar ed Ivan, che a loro volta usavano fili di connessione e colpi fisici per distruggere quanti più avversari potevano.
Athal e Natasha erano proprio accanto a loro, insieme a Becky, lanciando proiettili e fendenti contro qualsiasi biomacchina passasse loro di fronte. Fortunatamente l'artiglieria non era la specialità dei loro nemici.
《ATTENTE!》 Urlò di colpo Ishley, poco lontano da loro, mentre una gigantesca onda d'acqua si abbatteva con Potenza innaturale sulla costa, sollevando spruzzi e schizzi alti come lampioni. Una cosa del genere poteva essere stata generata solo dai senzienti.
Fecero appena in tempo a spostarsi, ma un turbine di vento fece perdere loro l’assetto di volo. Molto presto la battaglia divenne uno sforzo immane per non essere risucchiati dalle correnti o dai flutti.
Cercare di mirare era un'impresa impossibile e le loro disgrazie non sembravano finire. Per quanto moltissimi nemici venissero distrutti dalla furia del cielo e del mare, anche loro avrebbero presto fatto la stessa fine se non fosse successo un miracolo. Il vento li stava trascinando verso il basso, verso le onde, e i propulsori stavano pian piano cedendo!
Rahl era il più vicino al mare tra tutti e sentì chiaramente che il suo aereoscheletro non avrebbe retto a lungo. Doveva fare qualcosa altrimenti sarebbe morto!
Puntò immediatamente il mirino, cercando di individuare la causa di quel tifone improvviso, intravedendo i gemelli in mezzo alla furia delle onde. Se li avesse disturbati, la tempesta si sarebbe calmata! Ne era certo! 
《BECKY!》 Urlò, tentando di sopraffare l'ululato del vento. 《DOBBIAMO MIRARE AI GEMELLI! LAMCIAMOGLI ADDOSSO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO!》
La rossa lo sentì appena, ma puntò a sua volta il mirino, tentando di prendere la mira. Anche il suo velivolo era seriamente danneggiato, però se non avessero fatto qualcosa, sarebbero andati tutti all'altro mondo! 《Adesso! Fuoco!》 Urlò, mentre entrambi lasciavano andare i razzi più potenti che avevano.
Nel mezzo di quella tempesta, i gemelli parevano quasi danzare, muovendo in modo fluido braccia e gambe per muovere le acque e i venti a loro piacere. Era un momento in cui lavoravano come una sola persona… ma delle sonore esplosioni fecero perdere loro il ritmo e uno di quegli ordigni esplose vicinissimo a loro.
Vennero scaraventati in acqua prima che potessero reagire, sparendo tra i flutti con delle grosse bruciature sulle mani e sulle braccia, e immediatamente la tempesta che avevano creato svanì.
Gli androidi atterrarono sul molo, i loro aereoscheletri pesantemente danneggiati, ma non osarono abbassare la guardia. Non sarebbe bastato un trucchetto simile a far fuori due senzienti… E soprattutto la terza era come svanita nel nulla, il che non faceva ben sperare.
《Dove sarà finita la donna?》 Chiese Athal ad alta voce.
《Proprio qui.》 Rispose lei da sopra di loro. La sua veste fluttuava attorno a lei, mentre il viso era ornato da un sorriso di vittoria. 《Se credete di aver vinto, vi sbagliate di grosso. Il nostro Padrone stavolta ci ha dato una marcia in più.》
Prima che potessero attaccarla, iniziò a intonare una strana melodia, la voce cristallina che pareva risuonare ovunque attorno a loro e prima che gli androidi riuscissero a reagire in qualche modo, un avviso di emergenza apparve sui loro monitor.
《Che altro succede adesso!?》 Chiese King, stufo come non mai di tutte quelle maledette sorprese.
《È un avviso. Sta per arrivare un’unità nemica di classe molto alta.》 Disse Ishley, per poi impallidire di colpo. 《Non è possibile.》
《Che ti succede Rafael?! Cosa c'è?!》 Gli chiese Becky, non avendolo mai visto così spaventato.
Lui non sembrò nemmeno sentirla. 《Se… se fosse così grande avremmo già dovuto vederla!》
La senziente continuò la sua canzone, fino a quando un rombo metallico con la interruppe. L'acqua iniziò a ribollire e emettere vapore, mentre la cosa più mastodontica, grottesca e ributtante emergeva con un immenso spruzzo dalle acque, facendoli impallidire tutti quanti.
Aveva una vaga figura pesciforme dalla vita in su, ma era alta più di un grattacielo ed era fatta di metallo da capo a piedi. La testa sproporzionata aveva una gigantesca mascella irta di denti metallici, mentre numerose braccia simili a tentacoli pendevano lungo i suoi fianchi.
Dire che erano tutti terrorizzati era un vero eufemismo. Persino Natasha aveva perso la propria compostezza. 
Momoko però fu la prima a riprendersi. 《Via di qui!》 Urlò senza pensarci, mentre uno dei tentacoli si alzava per provare a schiacciarli. 
Tutti attivarono i propulsori, sfrecciando via più veloci che potevano, ma poi Rahl si fermò di botto, guardando indietro. Quella cosa era distante dalla costa, ma l'estremità della sua appendice andò a schiantarsi nell'acqua a poca distanza dal molo.
Se avesse messo piede sulla terra ferma sarebbe stato un verso disastro. 《Io torno indietro!》 Annunciò infatti.
《Che cosa!? Non dire idiozie, quella cosa ci ammazzerà!》 Urlò King, pronto a trascinarlo via di peso se necessario.
《Se permettiamo a quel mostro di toccare Terra insieme a tre senzienti sarà la fine del nord America. Dobbiamo provare a trattenerli fino a quando non arriveranno i rinforzi!》 Rispose l'albino, l'espressione determinata.
《Ha ragione. Dobbiamo rimanere e combattere.》 Disse Athal, facendo annuire Ivar, Natasha, Kyran e Ivan.
Il ramato avrebbe voluto dire a tutti loro che era pura follia. Che sarebbero semplicemente morti tutti, ma poi vide le espressioni dei suoi partners E si morse il labbro.
L'albino e gli altri fecero inversione di marcia, tornando verso il mostro, lasciando King, Momoko, Becky e Ishley sospesi da soli. 
《Che cosa facciamo?》 Chiese la rossa, le gambe che le tremavano dalla paura.
Il ragazzo si limitò a accendere i propulsori e seguire gli altri, affiancandosi a Rahl. Lui lo fissò sorpreso e l'altro arrossì. 《È la più grande idiozia che tu abbia mai fatto, ma se ti lasciassi solo ci resteresti secco.》
L'altro sorrise grato, mentre volavano rapidissimi verso il gigantesco mostro di metallo, sparando tutti insieme tutto quello che avevano: missili, proiettili, bombe… ogni singola arma a lungo raggio di cui disponessero, ma nulla sembrava funzionare.
La senziente continuava a cantare, proprio sopra le testa, guidandolo nei suoi movimenti e respingendo facilmente gli esplosivi che si avvicinavano di più.
Ishley strinse la mascella, provando ad analizzare la corazza alla ricerca di un qualsiasi punto debole. Quel coso si muoveva come una montagna, dunque potevano batterlo facilmente in velocità, ma sarebbe stato tutto inutile se non fossero riusciti a mettere a segno almeno un colpo efficace!
Stava per dire a tutti di provare di nuovo coi missili, quando una vera e propria pioggia di bombe si abbatté sopra il loro nemico, interrompendo la melodia della senziente.
Tutti guardarono sollevati lo stormo di almeno trenta aereoscheletri avvicinarsi. I loro SOS dovevano essere stati ricevuti.
《Ehi voi, lieto che siate ancora vivi.》 Disse una donna alta e bionda alla guida di un velivolo bianco. 《Io sono il capitano 4B, mentre loro sono i miei collegi 42D, 16S, 37G e 86E, siamo venuti qui per fornirvi supporto.》 Disse, accennando agli altri mezzi candidi vicino a lei. 《Qual è la situazione?》
Ishley e Rahl indicativo il mostro. 《Quel coso è venuto fuori da chissà dove dopo che una senziente lo ha chiamato. La sua corazza è troppo spessa per le nostre armi da sole e soprattutto sta venendo guidato dalla stessa senziente che lo ha portato qui.》
《Dobbiamo eliminare la sua guida prima di tutto. Potremmo rallentarlo.》 Sentenziò 86E, una donna di colore dalla testa rasata e le labbra carnose.
《Direi che è un buon piano. Voi provate a prendere di mira la senziente, noi gli tireremo addosso tutto quello che abbiamo.》 Aggiunse 4B, mentre tutti gli Yorha iniziavano a prendere di mira il gigantesco mostro, volandogli intorno troppo veloci per farsi prendere.
Anche loro si avvicinarono nuovamente, mirando verso la punta della sua testa, ma un gigantesco spruzzo d'acqua emerse dal mare, tagliandogli la strada e tranciando in due un paio di aereoscheletri davanti a loro.
《Maledetti gemelli!》 Ringhiò Ivar, mentre l'attacco si ripeteva ancora e ancora, costringendo i loro alleati ad allontanarsi.
《Dobbiamo rendere inoffensivo almeno uno dei senzienti! Finché sono così tanti non potremo mai attaccare come si deve!》 Li avvertì Momoko, sparando verso l'acqua nella vana speranza di colpire i due.
Natasha voleva dire qualcosa, ma venne preceduta da Ivan, che sfrecciò rapidissimo verso la testa della macchina gigante. 《Io proverò almeno a distrarre la cantante, voi aiutate gli altri!》
《Aspetta!》 Gli urlò la giapponese, cercando di seguirlo insieme agli altri, ma un altro getto li costrinse a stare indietro.
Il francese volò a tutta velocità verso la testa, evitando proiettili e colpi d’acqua, fino a quando non atterrò sulla testa del mostro.
La cantante interruppe la melodia, girandosi a guardarlo. 《Sei qui per sfidarmi, mio caro?》 Chiese 《Permettimi di dire, allora, che ammiro molto il tuo coraggio.》
Il ragazzo scese dal suo mezzo, lo scudo in mano e lo sguardo determinato. 《Non so perché voi senzienti vogliate tanto combattere, ma non posso lasciare che distruggiate il mio pianeta.》
La donna sorrise un po', prima di lanciare un urlo tremendo che gli fece quasi essere l’equilibrio. La parte della testa su cui si trovavano era abbastanza piatta, ma se uno dei due fosse inciampato avrebbe fatto un volo di varie centinaia di metri.
Ivan si riprese in fretta, provando a colpirla con lo scudo, ma lei era estremamente veloce. Nonostante il sontuoso abito, si muoveva e fluttuava a gran velocità, riuscendo sempre a evitare i suoi attacchi e a colpirlo con i propri.
Il francese scosse la testa per liberarsi dalle vertigini, notando che il metallo della sua arma stava iniziando a spaccarsi. Aveva resistito a proiettili, lame, laser e persino alle armi Yorha, ma ora si stava sfaldando! Quelle onde sonore erano davvero terrificanti!
《Già stanco, caro?》 Chiese l'altra beffarda, fluttuanti estremamente vicina a lui. Si stava chiaramente divertendo, ma la sua espressione cambiò quando il ragazzo le rifilò un pugno dritto nello stomaco, spedendola lunga distesa, e cercando di schiacciarla con un colpo di scudo.
Lei lo abitò agilmente, urlando ancora e ancora, creando sempre più crepe nell’arma del suo giovane avversario. Se fosse andato in pezzi, lui si sarebbe ritrovato disarmato e da solo contro una senziente!
La donna capì la sua preoccupazione ed iniziò ad incalzarlo con suoni via via più potenti. Lei non sarebbe finita come Kura. Non avrebbe implorato pietà come una patetica creatura. Avrebbe ucciso quell'androide e avrebbe portato la sua testa al padrone!
Solo che, a guardarlo bene, quel ragazzo non aveva nemmeno un graffio. E non solo. Vari Yorha attorno a loro stavano venendo abbattuti e la sua arma li avrebbe presto raggiunti, però lui continuava a mantenere quell'espressione determinata. 
Un'esplosione improvvisa la distrasse da quei pensieri. Una gamba della biomacchina gigante era stata indebolita e ora questa stava come inciampando, facendo perdere l’appoggio anche a loro!
Ivan si sentì precipitare, ma usò l'occasione per alzare il suo scudo e piombare con tutto il proprio peso sulla sua avversaria, il bordo affilato dell'arma che le si piantava nella coscia.
Lei lanciò un grido di dolore, usando le unghie per rimanere appesa al mostro nonostante il peso del ragazzo. Provò a cantare, cercando di farlo rimettere in posizione eretta, ma il dolore alla gamba le impediva di calibrare le note nel modo giusto.
Solo che di colpo dalla bocca della gigantesca Biomacchina venne fuori un verso metallico e animalesco, mentre si tirava su ed iniziava a agitare i propri tentacoli in maniera selvaggia, provando a colpire quanti più aereoscheletri poteva.
Sia Ivan che la senziente piombarono nuovamente sul terreno solido, lei meno beffarda e lui più ferito di prima. Entrambi continuarono a scambiarsi un colpo dopo l'altro, mentre i compagni del ragazzo tenevano d'occhio lo scontro da lontano.
《Dobbiamo aiutarlo!》 Urlò Ivar. 《Se quel mostro viene abbattuto, Ivan farà la stessa fine!》
《Non riusciamo ad avvicinarci con questi maledetti geyser!》 Gli rispose Becky, sparando senza sosta.
Ormai almeno una decina di Yorha erano stati abbattuti e l’unico colpo decente che erano riusciti a lanciare addosso a quella cosa sembrava solo averla fatta arrabbiare. Andando avanti così sarebbero stati testimoni della fine del loro continente!
《Ci serve un nuovo piano! Se continuiamo così, Ivan morirà e con lui moltissimi altri!》 Urlò Rahl, per nulla desideroso di veder morire un ragazzo tanto giovane. 
Athal lo rimbrottò senza pensarci. 《Bombe e missili gli fanno solo il solletico! E anche colpendo tutti insieme non riusciremo mai ad abbatterlo! Che cosa possiamo fare ancora!?》
Nessuno seppe darle una risposta. Ormai stavano anche iniziando a esaurire l'artiglieria e nemmeno l'aiuto degli altri capitani e le loro squadre stava avendo l’effetto sperato.
《A meno che…》 disse di colpo Momoko. 《NON USASSIMO I MISSILI!》 Esclamarono tutti in coro.
《È perfetto! Nessuna macchina esisterebbe ad un colpo di tale portata ad una distanza così breve!》 Esclamò Kyran euforico, dandosi mentalmente dell’idiota per non averci pensato prima.
《Serviremo noi unità S per farli partire. Ivar, tu, Rahl e Becky venite con me! Avrò bisogno di voi! King, Natasha, tu e gli altri tenete occupata quella Biomacchina il più tempo possibile!》 Disse Ishley, mentre tutti e quattro partivano rapidissimi alla volta della costa.
Le gigantesche armi erano ancora lì, pronte ad essere utilizzate. Immediatamente i due Scanner fecero uscire i loro fili di connessione per attivarli. Dovevano fare in fretta. Molto in fretta.
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Sulla testa del mostro intanto, Ivan stava iniziando ad avere il fiatone, ironico per un androide. Il suo scudo giaceva ormai in frantumi chissà dove e anche la tua armatura stava iniziando a sfaldarsi. Ma la sua nemica non era da meno.
Aveva vari lividi e gonfiori a causa dei suoi colpi e non aveva più la sua espressione beffarda, anzi, si teneva il fianco, dove i suoi paranocche avevano lasciato un grosso taglio sanguinante. Non si sarebbe mai aspettata di subire tanti danni contro un singolo Yorha!
《Perché?》 Si limitò a dire, lasciando il ragazzo confuso. 《Perché voi androidi combattete per gli umani? Questo combattimento è la prova che siete estremamente più forti di loro, quindi perché li difendete?!》
Lui aggrottò le sopracciglia. 《Perché noi eravamo umani. E avremmo continuato ad esserlo se le Biomacchine non fossero arrivate. Io non sarei mai diventato 9D se voi non aveste ucciso la mia famiglia in quel modo!》
La donna scosse la testa. 《Quello che dici non ha senso.》 Disse, prima di urlare nuovamente a pieni polmoni.
Il francese la evitò per Un pelo, caricandola di peso e lanciandola indietro. Lei si riprese a mezz'aria, dandogli un calcio al mento e poi spedendolo a terra con un grido ancora più forte. 
La sua tenuta era solo un mucchio di stracci e aveva pure perso la benda, ma si alzò comunque, ricominciando a combattere fino a quando non la colpì dritta allo sterno con un pugno che le fece sputare olio giallo.
Ormai anche lei pareva allo stremo delle forze, ma non poteva farsi sconfiggere in quel modo! Si mise di nuovo in posizione eretta. 《Sei pronto ragazzo? Adesso ascolterai la mia canzone!》 Disse, prendendo fiato e lanciando un urlo tale da spazzare via vari aereoscheletri e prendendolo in pieno.
Ivan puntò i piedi, tentando di resistere il più che poteva, le orecchie che gli fischiavano e perdevano olio per il tremendo assalto. Vari pezzi della testa del mostro stavano volando via, ma lui non demorse, continuò a rimanere fermo dov'era. Se fosse morto lì senza averla eliminata, era molto probabile che tutto il nord America sarebbe stato spazzato via e i suoi amici avrebbero fatto la stessa fine!
Iniziò lentamente ad avanzare, tentando di raggiungerla, ignorando il dolore che ormai lo pervadeva da capo a piedi. La testa gli girava e stava sanguinando dalle orecchie, dal naso, dagli occhi e dalla bocca. Non avrebbe potuto continuare ancora per molto, doveva chiuderla ora.
Raccolse tutte le sue forze e scattò in avanti, rifilandole un gancio alla gola, interrompendo l'urlo e lasciandola gravemente disorientata. Le piombò addosso, bloccandola col proprio peso per impedirle di scappare, e cominciò a colpire, colpire e colpire in preda ad una furia disperata, sentendo il corpo sotto di sé sfaldarsi e i tentativi di difesa e di urlare farsi sempre più deboli e meno frequenti.
Smise di prenderla a pugni solo quando vide le proprie mani gialle a causa del suo “sangue” e finalmente regnò il silenzio. Crollò lungo disteso, esausto, ma felice. Aveva vinto! Aveva ucciso una senziente, ci era riuscito da solo!
Sperò davvero che fosse abbastanza, ma quel mostro gigante non era ancora pronto ad arrendersi. Cominciò anzi ad urlare come un ossesso, muovendo i tentacoli alla cieca e sollevando onde tremende, che costrinsero i gemelli a risalire il suo corpo per capire che fosse successo.
Tutto quello che trovarono fu il corpo massacrato di Utau e un androide esausto che a stento si teneva in piedi. Ormai però la creatura aveva perso ogni controllo su sé stessa, continuando a venire bombardato a pioggia dagli androidi rimasti, iniziando a presentare delle piccole crepe un po' ovunque.
E non era finita lì. Mizuhiro vide una luce in mezzo alla nebbia. Una luce preceduta da qualcosa di molto molto più lungo… un missile!
Afferrò immediatamente la mano del gemello, iniziando a correre verso la punta della testa. Non aveva idea di come accidenti avessero fatto a far partire uno di quei cosi, ma lui non voleva essere lì quando sarebbe esploso.
《Mizuhiro, dove stiamo andando!? 》 Gli chiese il fratello.
《Via di qui!》 Rispose lui, sul ciglio della testa.
《Ma… la creatura del padrone…》
《Non me ne importa nulla, meglio lei che noi. Andiamocene subito di qui.》. Lo strinse a sé, saltando e svanendo insieme a lui tra le onde per la seconda volta.
Ivan aveva assistito a tutta la scena, ma non aveva potuto fare nulla. Aveva esaurito le energie per muoversi. Sarebbe morto appena in missile avrebbe raggiunto il bersaglio.
Stava tentando inutilmente di alzarsi e buttarsi in mare anche lui, quando un aereoscheletro si separò dagli altri, scendendo in picchiata e portandolo via. 《Ivan! Ivan, come ti senti!?》 Gli chiese Momoko preoccupata, ricevendo solo un respiro esausto. 《Sei stato davvero bravissimo, un vero eroe. Ora resisti, dobbiamo andarcene!》 
Il velivolo partì a tutta velocità, tentando di seminare la bestia che ora stava provando ad inseguirlo. La giapponese spinse sui propulsori quanto più possibile, fino a quando un suono assordante e un bagliore bianchissimo non cancellassero tutto appena il missile arrivò a destinazione.
   
 
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