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Autore: H_A_Stratford    31/07/2020    6 recensioni
«Io…» mormorò Spencer ancora con la mano sulla maniglia della porta. Che fare ora?
Aveva pensato a tutta la notte alle parole della ragazza e in quel momento nessuno dei discorsi pre impostati sembravano funzionare.
«Ho realizzato che niente è normale tra di noi. Tu sei tu, io sono io e insieme… il caos cosmico» ammise la ragazza mordicchiandosi leggermente il labbro. Reid stava per ribattere sul caos cosmico ma si rese conto che non era il momento. Camminavano già abbastanza sui cocci per poter aggiungere carne al fuoco. Però allo stesso tempo non riuscì a trattenere un sorriso.
«E non voglio perdere quello che abbiamo, qualunque cosa sia» continuò guardandolo. «Prometto che ti lascerò tutto lo spazio che ti servirà, tu credi di poter creare un posto nella tua vita per me?»
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Spoiler ottava stagione. Non segue linearmente la serie.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11
 
In nulla mi considero felice se non
nel ricordarmi dei miei buoni amici.

-William Shakespeare 

Garcia stava parlando con JJ quando dalla grande vetrata intravide Spencer e Athena baciarsi. Quasi si incantò alla scena e sul suo viso comparì un sorriso talmente grande da far incuriosire il resto della squadra. Aveva visto Spencer innamorato già in passato ma non aveva mai visto con i suoi occhi il suo comportamento da innamorato. Vedere come stringeva la ragazza tra le braccia le scaldò il cuore, era così felice che avesse finalmente trovato l’amore.
«Sembra la scena di un film» sussurrò quando per la terza volta Morgan fece il suo nome per farla tornare in sé. Hotchner e Rossi erano dall’altro capo del tavolo e corrugarono appena la fronte non capendo. Erano abituati alle stranezze di Penelope ma dovevano ammettere anche loro che questo giro era diverso. Emily si sporse di lato per cercare di avere la stessa visuale della ragazza ma fallì miseramente. Un gruppetto di persone di persone erano posizionate in modo da coprire quasi completamente la parte della vetrina tanto ammirata da Garcia.
«Credo siano arrivati Spencer e Athena» disse JJ sorridendo facendo cenno verso la porta appena aperta dal ragazzo. Doveva ammettere che era nervosa, era la prima ragazza di Spencer che conosceva e moriva dalla voglia di dare una buona impressione. Quello però era un nervosismo positivo, decisamente positivo. Sapeva che sarebbe andato tutto bene.
Reid ancora teneva la mano di Athena quando entrarono nel ristorante, un po’ per tranquillizzarsi e un po’ per rassicurarla. Questa volta ne sarebbero usciti insieme per davvero. Gesto fatto incoscientemente, aveva afferrato la sua mano senza neanche rendersene conto. Era stato istintivo, naturale.
«Pronta?» mormorò lui dopo aver visto Garcia fare un cenno con la mano verso di loro. Sarebbe stato più corretto dire che si era sbracciata, ma data l’occasione non poteva biasimarla. Athena prese un respiro profondo e sorrise.
«Prova a lasciarmi al tavolo da sola e sei morto».
Quando la coppia arrivò al tavolo Penelope quasi si gettò su Athena, stringendola in un abbraccio infinito e togliendole quasi il fiato. Reid salutò i colleghi con un cenno della mano, sapevo perfettamente che l’unica fonte di interesse era la ragazza. L’euforia di Garcia però non si calmò e dovette intervenire JJ per farle lasciare la presa e permettere ad Athena di tornare a respirare. Penelope borbottò qualche giustificazione per il suo comportamento, ma tutti sapevano che se fosse stato per lei avrebbe continuato tranquillamente. Spencer iniziò finalmente a fare le presentazioni e quando arrivò il turno di Morgan quest’ultimo non perse l’occasione per mettere in imbarazzo il ragazzo. Entrambi sapevano che quel momento sarebbe arrivato prima o poi. Spencer sperava nel mai.
«Ora capisco perché ti tenesse solo per lui, ragazzo fortunato» disse stringendo la mano ad Athena. La ragazza ridacchiò appena e ricambiò il saluto. Era stata avvertita delle maniere di Derek ma sicuramente la realtà aveva superato le aspettative.
Spencer riprese a respirare solo una volta seduto ma l’agitazione non accennava ad andarsene. Era con i suoi amici, andava tutto bene, ma non riusciva a rilassarsi completamente. Qualcosa dentro di lui lo teneva costantemente in allerta.
«Tranquillo Spence, non te la rubiamo» disse JJ sorridendo divertita all’amico dopo aver notato il suo nervosismo. Athena rise insieme al resto della squadra e poggiò la mano su quella del ragazzo sotto il tavolo. Era agitata anche lei ma voleva che Spencer capisse che stava bene. Stava andando tutto come sarebbe dovuto andare.
«E non la faremo nemmeno scappare, promesso» aggiunse Emily spalleggiando l’amica. Era quasi surreale vedere Spencer con una ragazza ma non poteva non essere più felice per lui. Si meritava un po’ di felicità dopo tutto quello che aveva passato.  
«Dopo essere sopravvissuta alla prima recensione dettagliata sull’intera saga di Star Wars credo di poter dichiarare con assoluta certezza che nulla possa farmi scappare» ammise Athena facendo una piccola smorfia divertita. Morgan scoppiò a ridere e poggiò la mano sulla spalla di Spencer. «Ragazzo, sei un uomo fortunato».
 
Athena non aveva mai visto un gruppo di persone così unito. Sembravano molto più che colleghi, erano decisamente una famiglia. Forse non del tutto funzionale ma unita e complice. Non aveva mai visto Spencer così a suo agio in mezzo ad altre persone se non in quel momento con i suoi colleghi. Era bello conoscere anche questo suo lato, più rilassato e spensierato. Rossi stava raccontando l’ennesimo aneddoto sui suoi primi giorni con Garcia quando JJ si intromise nel discorso.
«Io credo che Athena preferisca sapere di quando abbiamo mandato in giro per locali Derek e Spencer» disse la bionda facendo l’occhiolino alla ragazza. Athena scoppiò a ridere e Spencer improvvisamente iniziò a sudare freddo. Quello era decisamente un lato di Spencer che la ragazza non aveva mai visto ma che moriva dalla voglia di scoprire.
«N-no, credo che sia più interessante scoprire i mille modi più uno di Garcia per rispondere al telefono» balbettò dopo essersi passato una mano sul viso come per ricomporsi. Derek scosse appena la testa divertito, adorava quella storia.
«Okay, seguimi» disse Morgan portando le mani davanti a sé per poi farle appena sfregare. Era arrivato il suo momento.
«Las Vegas di un anno fa è la mia preferita» si intromise Hotchner lanciando un’occhiata a Morgan. Emily storse appena il naso, la sua preferita era Atlanta di tre anni prima.
«Los Angeles cinque anni fa» decretò Derek facendo morire dentro Spencer. Il genietto si strinse nelle spalle quasi per scomparire, non aveva preparato Athena per quello.
Athena dal canto suo era curiosa e divertita, Spencer non era mai stato un grande chiccherone, spesso e volentieri doveva tirargli fuori le cose con la forza.
«Avevamo un caso di ragazze scomparse dopo essere state in vari locali – iniziò a raccontare prendendosi l’attenzione di tutti – così Hotch ha pensato bene di mandare il nostro caro amico Spencer in giro nei locali per cercare un po’ di informazioni» continuò posando una mano sulla spalla del ragazzo che nel frattempo aveva dimenticato come si respirasse correttamente.
«Non dimenticare che c’eri anche tu» esclamò Emily puntandogli il dito contro.
«Certo, certo, ma non importa per i fini della storia» disse Derek liquidandola con un gesto della mano. «Quello che importa è di come ho trovato il nostro caro genietto» continuò.
Athena inarcò appena un sopracciglio curiosa e girò il viso verso Spencer che però cercava di evitare in contatto visivo con chiunque. Morgan stava per riprendere il suo racconto quando Reid si intromise mettendo fine alla sua tortura.
«Facevo trucchi di magia per attirare la loro attenzione e spiegare cosa dovevano fare in caso avvistassero qualcuno che assomigliasse allo sketch nel foglio» borbottò Spencer alzando gli occhi al cielo. Tutti scoppiarono a ridere. Stuzzicare Spencer dava sempre i suoi frutti.
«Tu hai conquistato l’intero locale, non hai ‘semplicemente fatto il tuo lavoro’» gli fece il verso Penelope. Athena sorrise divertita e guardò il ragazzo diventare rosso. Ai suoi occhi era tenero, vederlo così in imbarazzo le aveva fatto venire voglia di abbracciarlo e stringerlo a sé, ma sapeva che non era il momento adatto.
«Alla fine della serata? Lui aveva intascato più numeri di telefono di me» concluse Derek con fare drammatico facendo ridere nuovamente tutti quanti. Quando Spencer vide la reazione di Athena si rilassò, sembrava fosse felice dell’aneddoto.
«Oh, tranquillo genietto, non ho mai pensato fossi il tipo che rimorchia ragazze nei locali» scherzò Athena scompigliandogli i capelli.
 
Il tempo passava ma la conversazione non moriva mai. Dagli aneddoti erano passati ai ricordi delle nottate passate in ufficio per finire i fascicoli, ai compleanni improvvisati e alle cene a casa di Rossi. Athena scoprì un’altra parte del mondo di Spencer e ne era grata.
Non lo avrebbe mai ammesso ma era felice di aver accettato quell’invito a cena.
«Questo però mi ricorda che il nostro ragazzo non ci ha ancora raccontato come vi siete conosciuti» disse JJ sorridendo teneramente ai due piccioncini. Athena si girò verso Spencer come per chiedere chi dei due dovesse rispondere e come. Spencer prese un respiro profondo e sospirò. «Lei la racconterà decisamente meglio» ammise poi spostando tutta l’attenzione sulla ragazza.
«Oh, in realtà non c’è molto da raccontare – disse Athena sentendosi tutti gli occhi puntati addosso – eravamo in università» iniziò a parlare e sembrava quasi che Garcia stesse prendendo appunti mentalmente dal gran che sembrava concentrata sulle sue parole.
«Il mio professore mi aveva consigliato di seguire questa lezione di filologia per un motivo che non ricordo neanche. Casualmente c’era anche Spencer» continuò la bionda portandosi una ciocca dietro l’orecchio.
«Era dopo il caso Combroth, ero distrutto, e mi misi a sedere nel primo posto libro che vidi» si intromise Spencer che si prese occhiatacce sia da Emily che da Garcia.
«Ci siamo conosciuti così, perché si era seduto di fianco a me» concluse Athena sorridendo appena al ricordo. Non volle entrare troppo nei dettagli, quelli sarebbero rimasti solo nella sua memoria e quella di Spencer. Era una cosa solamente loro.
«Noi però vogliamo le informazioni interessanti» disse Morgan ammiccando alla coppia.
«Oh, quelle te le racconterò quando sarai più grande» rispose Athena a tono lasciando meravigliata l’intera tavolata per poi scaturire una risata generale.
 
La luna risplendeva nel cielo quando la piccola comitiva con un paio di bicchieri di troppo in corpo uscì dal ristorante per tornare nelle rispettive case. I saluti furono calorosi esattamente come quelli di inizio serata e tutti augurarono buona fortuna ad Athena per la sua prossima avventura.
La ragazza aveva già fatto qualche metro quando sentì Spencer chiamare il suo nome.
«Aspetta un secondo!» disse velocizzando il passo per raggiungerla. «Posso accompagnarti?» aggiunse poi sorridendo. Era felice, la serata aveva superato ogni aspettativa possibile e non voleva che finisse così presto.
«Certamente» rispose Athena tendendogli la mano. Il ragazzo inarcò appena il sopracciglio divertito e l’afferrò. Avvicinò la ragazza ancora di più a sé e le lasciò un bacio tra i capelli. «Grazie per la serata» mormorò sentendo nient’altro che spensieratezza, cosa non molto facile per lui.
«Te lo avevo detto che sarebbe andato tutto bene» disse la ragazza ridacchiando, sapendo benissimo che nessuno dei due era mai stato positivo sulla riuscita della serata. Reid ridacchiò appena e iniziarono a camminare lungo il marciapiede.
«Era il momento giusto» ammise Spencer guardando verso il basso, come se le sue scarpe fossero diventate improvvisamente interessantissime. Si fece coraggio e girò il viso verso Athena. «Credo che fosse il momento giusto per presentare ai miei amici la mia ragazza».
   
 
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