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Autore: LittleBunny    31/07/2020    1 recensioni
Lì per lì pensava fosse un incidente.
Una sua abitudine che faceva così spesso in solitaria che, lì per lì, non ci pensi che siano cose da non fare con un ospite a casa - insomma, anche il biondo i primi giorni a casa Stark aveva rischiato più volte di bere dalla bottiglia invece che usare il bicchiere.
Tuttavia, più passava il tempo in quella casa e più aveva come la netta impressione che quelli non fossero incidenti ma ben architettati e folli piani per farlo andare fuori di testa.

[Steve/Tony]
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ForAlice ★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'And They Were Roomates')


I Hate You

Steve Rogers si ritrovò a massaggiarsi le tempie, stressato da una situazione in cui lui stesso ci si era infilato.
Per una serie di sfortunati eventi, non poteva accedere a casa sua per un periodo abbastanza lungo così dovette inventarsi qualcosa.
Era stato un ragazzino di Brooklyn cresciuto praticamente da solo, sapeva cavarsela anche a costo di dormire sotto un ponte, ma sapeva bene che non fosse esattamente la scelta migliore, ora come ora.
Non solo i tempi erano cambiati ma avendo il nome di Capitan America da difendere, non poteva permettere che qualche ragazzino lo vedesse e rischiasse che lo prendesse come esempio, magari rischiando di copiarlo e quant'altro.
Stava valutando se chiedere alla base se ci fosse una stanza libera o di chiedere a Sam quando, in suo soccorso, apparve Tony Stark.

'Tanto abbiamo da fare del lavoro assieme, cap.' gli aveva detto, dandogli una lieve pacca sulla spalla 'Ci faciliterà la comunicazione, visto che hai ancora qualche difficoltà con quella cosa intricata chiamata tecnologia.'

Nonostante non fosse completamente sicuro accettò e, lì per lì, andava tutto meravigliosamente bene.
Le missioni filavano lisce, la comunicazione era perfetta e, per quanto non fosse uno che approfitterebbe della gentilezza altrui, avere a disposizione quella gigantesca palestra per allenarsi gli faceva davvero comodo.
Il problema? Ovviamente Tony Stark.
Per la precisione, le sue abitudini.
Stava facendo beatamente colazione quando, di colpo, il genio, miliardario, playboy, filantropo apparve in cucina completamente nudo - facendogli sputare immediatamente il latte e i cereali che stava mangiando.
Lì per lì pensava fosse un incidente.
Una sua abitudine che faceva così spesso in solitaria che, lì per lì, non ci pensi che siano cose da non fare con un ospite a casa - insomma, anche il biondo i primi giorni a casa Stark aveva rischiato più volte di bere dalla bottiglia invece che usare il bicchiere.
Tuttavia, più passava il tempo in quella casa e più aveva come la netta impressione che quelli non fossero incidenti ma ben architettati e folli piani per farlo andare fuori di testa.
E non in senso positivo.
Insomma, le prime volte appariva davvero per puro caso, soprattutto la mattina appena svegli, ed aveva un'espressione di pura sorpresa come se lo trovava davanti ma, non si sa per quale motivo, ma più Steve cercava di non pensarci e cercava di fare il buon ospite e non creare problemi, e più se lo trovava in giro, in qualsiasi angolo nella casa, in qualsiasi momenti, in maniera sempre più indecente.
Se lo vedeva anche nei suoi sogni e, se non fosse quanto meno impossibile, avrebbe potuto pensare che l'altro avesse creato qualche strumento da scienziato pazzo per tormentarlo anche nelle ore di sonno.
Era disperato ed era ad un tanto così da perdere la pazienza, se non fosse che nel mentre aveva iniziato a perdere la sua sanità mentale.
Ora il moro iniziava anche a mettersi in posizioni strane quando c'era lui e, la cosa più folle era che spesso il suo occhio cascava proprio lì, prima con occhiate di qualche secondo poi col fissare anche per minuti interi la scena, come un maniaco.
La cosa peggiore era che l'altro sembrava ben conscio della cosa e sembrava farlo sempre più apposta.
La cosa ancora peggiore? Sembrava che non potesse ancora tornare a casa.
Sembrava che non ci fosse soluzione.
Così quella sera decise di farsi coraggio ed affrontare la sua paura più grande al momento : Tony Stark.
Aaaah, se solo tutti quei nazisti che aveva combattuto al tempo lo potessero vedere ora, gli avrebbero riso in faccia.
Con un enorme sospiro, si ritrovò quindi a bussare alla porta della camera del più basso, sperando di poter risolvere la situazione.
...Ovviamente, l'altro lo accolse completamente nudo.
Ovviamente.

"Oh, guarda un po' chi è venuto a bussare alla mia camera ad un orario abbastanza bizzarro per le visite." esclamò, con il suo solito tono canzonatorio "Qual buon vento ti porta qui, Rogers?"

"Io," rispose facendosi coraggio, facendo tutto ciò che poteva per guardarlo dritto negli occhi e non da qualche altra parte "volevo chiederti perchè ti stai comportando in questo modo nei miei confronti. E non dirmi che non sai a cosa mi riferisco, non sono pazzo."

A quella frase, una risatina scappò al moro e Steve si sentiva sempre più preso in giro.

"Non sei pazzo ma mi sembri molto... stressato dalla situazione." gli fece notare l'altro, come se nulla vuoi "Come mai? Non ti basta guardare?"

"Io- cosa?"

Allo sguardo misto fra lo scandalizzato e il sorpreso, Tony rise ancora, prendendogli poi la mano, avvicinandola poi al suo petto.

"Facciamo così..." esclamò con voce improvvisamente calda, facendo rabbrividire l'altro "Puoi entrare e scoprire cos'ho in serbo per te oppure tornartene in camera. Nel caso, prometto di non infastidirti più. Ci stai?"

Visto che il capitano ora lo guardava con una faccia da vero pesce lesso, il moro sospirò e usò l'altra mano per mostrargli il grande orologio alla sua destra.

"Vedi quel bell'orologio, big boy? Fra un po' scoccherà la mezzanotte e, se quando finirà di suonare tu non sarai in camera, riterrò concluso il mio gioco. Buona serata."

Dette queste parole, lasciò la presa sull'altro e, con un enorme sorriso che non prometteva nulla di buono, chiusa la porta in faccia all'altro, che ancora sembrava cercare di analizzare a fondo il discorso che gli aveva appena fatto dall'altro.
Perchè non poteva sembrare quello che sembrava... giusto?
Si morse il labbro, in preda all'indecisione, per poi rimanere scioccato dal fatto che fosse indeciso su una cosa del genere: da quando era diventato un maniaco simile?
Non ebbe il tempo di pensarci che lo scoccare della mezzanotte lo fecero sussultare e si ritrovò a fissare con sempre più ansia la maniglia della porta.
Agì d'istinto ed, inutile dire, che aprì con anche fin troppa forza la porta, trovandosi l'altro che lo attendeva sul letto, con un enorme sorriso.
Steve Rogers era sopravvissuto a tante cose.
Ai nazisti, la seconda guerra mondiale, alla morte della prima donna che abbia mai amato.
... Ma non era riuscito a sopravvivere alle avance di Tony Stark.
   
 
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