Sistemare l’armadio è un po’ come sistemarci dentro. Svolgiamo i nostri pensieri, li stendiamo, appiattiamo le grinze; poi li ripieghiamo lentamente, li impiliamo, oppure li appendiamo, così che lunghi e distesi facciano apparire il tutto ancora più elegante.
E speriamo che prima o poi, così ordinati, riusciremo a capirci qualcosa, che le cose un giorno saranno come quell’armadio, in cui tutto adesso sta al suo posto.
È con la pelle ancora bollente, le labbra arrossate, i capelli scompigliati e il respiro affannoso che John guarda Sherlock lasciare la sua stanza e decide che, sì, quel giorno deve proprio sistemare l’armadio.
[100 parole]
Note: una piccola drabble senza troppe pretese, ma devo dire che mi mancava scrivere un po’ su John.
Ringrazio chi è passato a leggere, nonostante io continui imperterrita a circoscrivere tutto a 100 parole.
Spero a presto,
Vale