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Autore: JennyPotter99    06/08/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "KING OF THE FOREST"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo, quando si fece buio, gli Oni, comandati dal Nogitsune, attaccarono tutti i punti principali della città: la clinica veterinaria, l’ospedale e la centrale di polizia.
Mancava soltanto la scuola, dove Stiles, Wendy, Derek, Angelica, Kira e i gemelli si avviarono.
Trovarono il cortile sbarrato da tre Oni.
-Andate, ci pensiamo noi!- esordì Derek, portandosi con se i gemelli.
Gli altri entrarono dentro, mentre Angelica doveva letteralmente portare suo padre di peso perché troppo debole.
Non appena varcarono le porte della scuola, si ritrovarono in un giardino innevato, dai tratti orientali.
Stava nevicando e il Nogitsune gli camminava intorno come un animale gira attorno alla propria preda.
-Benvenuti alla mossa finale.- bofonchiò la creatura, parlando attraverso le bende. -Come ti avevamo promesso, Stiles, adesso li uccideremo tutti.-
Ad un certo punto, comparvero altri tre Oni.
Kira estrasse la spada e madre e figlia si trasformarono, mentre Stiles rimase in disparte.
Non sopportava di vedere la propria famiglia combattere per lui, senza poter fare niente.
Si guardò intorno, cercando di capire se potesse fare qualcosa.
In quel momento, osservò che, coperta dalla neve, c’era un banco di scuola e a terra, un libro.
Avvicinandosi, capì di non riuscire a leggerne il titolo.- Non è reale…- si accorse, alzando lo sguardo verso di loro.- State fermi! Ragazze! Non è reale!- gridò. Stiles si aggrappò alla manica di Wendy e le indicò il libro.- Riesci a leggere che c’è scritto?-
Per quanto Wendy si sforzò, non ci riuscì.- No…E’ come in un sogno.-
-Esatto.-
Allora, in quel momento, smisero tutti di combattere: Angelica prese suo padre e si avviarono fuori e, anche se il dolore della spada degli Oni si sentiva chiaramente, una volta superate le porte, si ritrovarono dentro la scuola.
Infatti, delle ferite, non c’era nessuna traccia.
-Questo era il mio gioco.- borbottò il Nogitsune, tornato con il corpo di Stiles e piuttosto arrabbiato.- Credete di potermi battere al mio gioco?!- esclamò, avvicinandosi a Wendy e afferrandola per il collo fino a sollevarla.- Adesso non c’è il tuo fidanzatino a salvarti.- le disse con un sorrisetto soddisfatto, per poi scaraventarla verso un muro.
Stiles accorse da lei per vedere se stesse bene.
-No, ma ci sono io.- intervenne Angelica, estraendo gli artigli.
Il Nogitsune alzò un sopracciglio.- Tu? La ragazzina che ha sempre paura?-
Angelica lo guardò con decisione.- No…Il pericolo è reale, ma la paura…E’ una scelta.-
Di scatto, Kira lo trapassò da dietro con la spada e Angelica lo colpì al petto con gli artigli.
Come avevano fatto in precedenza Noshiko e Satomi: per esorcizzare il Nogitsune dovevano cambiare il suo corpo.
La creatura si inginocchiò a terra e dalla sua bocca uscì la sua anima, una mosca che Stiles schiacciò fra le dita.
-Scacco matto, stronzo.-
Infine, egli divenne fumo.
Ce l’avevano fatta e Stiles ricominciava pian piano a sentirsi meglio, ma qualcos’altro stava succedendo fuori.
Gli Oni non erano ancora stati completamente distrutti, solo Stiles sapeva come.
-Derek!- gridò, correndogli incontro.
I due unirono le braccia e si affiancò a lui e ai gemelli, davanti ai tre Oni rimasti. -Li vedete?-
-Vedere cosa?- domandò Aiden.
-Dovete guardare coi vostri veri occhi.-
I tre licantropi fecero brillare gli occhi di azzurro e notarono qualcosa all’interno del loro petto.
-Il loro cuore.-
-L’argento può ucciderli.- spiegò Stiles, porgendogli le ultime tre frecce.
Derek ed Ethan riuscirono ad avvicinarsi a tal punto da trapassargli il cuore con l’arma, ma Aiden si avvicinò troppo e venne colpito dalla katana.
Era vero quello che si diceva: quando muore qualcuno del branco, l’Alfa ne risente.
A Wendy mancò il respiro per un attimo e accorse in suo aiuto, ma proprio come con Allison, non riusciva a togliergli il dolore.
Gli Oni erano stati sconfitti, ma con delle grandi perdite.
-Mi dispiace.- mormorò Wendy, guardandolo negli occhi.
-F-Fa male a te quanto fa male a me?- le chiese Aiden, con il sangue nero che gli usciva dalla bocca.
Wendy annuì, senza riuscire a dire niente.
-G-Grazie per…Per avermi fatto sentire come…Come se fossi in una vera famiglia.- bofonchiò prima di esalare l’ultimo respiro.
Wendy non voleva più piangere, non aveva più lacrime e perciò decise semplicemente di alzarsi e andarsene.
Stiles cercò di seguirla, ma Derek gli mise una mano sul petto per fermarlo.- Lasciala un po' da sola.-
 
Wendy camminò fino all’alba nella foresta e si andò a sedere sulla corteccia del Nemeton.
Poco dopo, Isaac l’affiancò: le ustioni sul suo corpo erano svanite e sembrava stare meglio.
Wendy fece un sorriso perché capì il motivo.
-Che c’è da ridere?- le chiese.
-Abbiamo superato il bordo della scacchiera e quando succede, si può riprendere un pezzo e rimetterlo in gioco.- spiegò la ragazza.
-In questi giorni stavo pensando a cosa farne della mia vita…- aggiunse Isaac.- Mi diplomerò e ho intenzione di viaggiare. Quando ero piccolo, mia madre desiderava tanto visitare Parigi.-
-Sembra una bella idea.-
Isaac la guardò con un sopracciglio alzato.- Ma no Isaac, rimani, ho bisogno di te.- continuò, imitando la sua voce.
Wendy scoppiò a ridere.- Non posso costringerti a restare.-
Isaac le prese la mano.- Grazie.-
-No Isaac…Grazie a te.-
***
Alcuni giorni prima del diploma, ci furono i funerali di Allison.
Wendy vide sua madre, ma non suo padre. -E’ andato via?-
-Sì..- rispose Melissa, abbassando lo sguardo.- Ha lasciato questo per te.-
Era un assegno di 10 mila dollari che la fece scoppiare a ridere.- Originale, davvero. Ma non mi servono.- affermò, ma prima che lo potesse strappare, Stiles la fermò.
-Oh, oh, che diamine fai?! Potremmo usarli per fare tante cose!-
-Tipo cosa?-
Stiles osservò Derek parlare con Angelica.- Ho qualcosa in mente.-
Anche Wendy si voltò a guardare Derek e il licantropo le fece un cenno con la testa, come a dire che poteva riprendersi Stiles una volta per tutte, come se andasse bene così.
Wendy gli fece un piccolo sorriso e tornò a guardare Stiles.- Tu stai bene?-
-Sì, mi hai salvato la vita.-
-Ti abbiamo salvato la vita.- lo corresse lei, posando gli occhi sulle sue labbra a cuoricino.- Dovevi vivere un altro giorno per baciarmi ancora, giusto?-
Stiles alzò l’angolo della bocca in un ghigno e poi non esitò a baciarla dolcemente, circondandole il fianco con il braccio.
Dopo averlo abbracciato, Wendy notò Lydia piangere davanti alla tomba di Allison e le si avvicinò per darle un fazzoletto.
-Grazie.- bofonchiò lei, asciugandosi il viso. -E’ morta per salvarci.-
Wendy ricordava ancora il suo viso quando fu tranciata dalla spada dell’One per salvarla. -Era quello che aveva sempre voluto.-
La cosa peggiore era stata doverlo dire a Scott, che non era riuscito nemmeno a venire al funerale.
Lydia intrecciò la mano alla sua e, infine, poggiò la testa alla sua spalla, osservando il suo nome fin che il sole non calò.
   
 
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