Titolo: Ossessione Fatale
Personaggi: Starsky/ Hutch
e Karen Valentine
Generi: Thriller, introspettivo, song-fic
Rating: Giallo
Avvertimenti: Slash, What if?
Note dell’autrice: Ciao a tutti, torno con questa nuova song-fic che è uscita (non so davvero come) mentre
ascoltavo la canzone ‘ Sentivo l’Odore ‘ di Carmen Consoli.
Questa piccola pazzia parla
dell’episodio Fatal Charm della terza serie, un mio
modo tutto personale di andare oltre ciò che si vede nella puntata. La coppia è
come sempre Starsky/Hutch
(e chi altri se no?) ma il POV è dell’ossessionata Karen.
Vi auguro buona lettura.
“Dolce amore non fiatare
sono fin troppo angosciata dalle tue ansie
da quando ho scoperto di essere il tuo ripiego
ho provato vergogna per ciò ho pensato
per ciò che avrei voluto fare e non ho fatto
per come avrei voluto ucciderti
sentivo l'odore...”
Entro silenziosa come sempre nel tuo appartamento e vi vedo...
Tu, mio angelo biondo, li sul letto, sotto di LUI: il tuo
partner e il tuo...il tuo amante.
I tuoi occhi azzurri socchiusi e liquidi, fissi nei suoi...
Gli occhi di un uomo, come te.
-Starsk...- il
sussurro ti esce quasi miagolato dalle labbra mentre ti inarchi contro la sua
mano che come un onda scivola lungo il tuo corpo...il tuo corpo che è mio.
E' soltanto mio, mio, MIO!
I miei occhi si assottigliano mentre stringo la borsetta
spasmodicamente desiderando di avere fra le mani soltanto un coltello, per
ucciderti perchè mi hai tradita con LUI...
La vergogna per quel pensiero mi invade, ma la mia ossessione
per te è più forte, più vera di quell'effimero sentimento: la vergogna.
“Mentre sprofondavi tra le sue labbra
pregavi perchè non finisse
mentre ti annientavi tra le sue labbra
speravi che non fosse breve...”
Annaspo, mentre lo vedo rispondere al tuo sussurro con uno
altrettanto miagolato...
-Hutch...-
Il tuo nome mi pare rimbombare per l'intera casa mentre vedo
le vostre labbra unirsi, come i vostri corpi...
Le vostre mani si stringono e la mia presa alla borsetta
aumenta, nel vedere nei tuoi occhi quello che non vedo mai per me.
Passione...
Annullamento...
Piacere...
“Dolce amore randagio ecco cosa cercavi
tra i rifiuti e gli scarti del genere umano
talvolta il conflitto tra sacro e maligno mi sfianca
quel martellante pulsare di insano piacere
per ciò che avrei voluto fare e non ho fatto
per quanto avrei voluto infliggerti
sentivo l'odore…”
Il mio volto che era rimasto fino a quel momento contratto in
una smorfia, si sblocca lentamente.
E all'orrore si sostituisce la follia.
La voglia di uccidere te e far soffrire lui come sto soffrendo
io, prima di uccidere anche lui e farlo a pezzetti talmente piccoli da renderlo
irriconoscibile.
Un sorriso che non ha niente di umano si allarga pian piano
sul mio volto.
"A stanotte Amore Mio, a
stanotte..." ti prometto in un pensiero che resta
solo mio ma che presto sarà il tuo incubo e per riflesso anche il SUO.
“Mentre sprofondavi tra le sue labbra
pregavi perchè non finisse
mentre ti annientavi tra le sue labbra
speravi che non fosse breve
che non fosse breve
che non fosse breve
che non fosse breve…”
Esco silenziosa come sono arrivata dalla tua casa, lasciandomi
alle spalle i vostri gemiti e sussurri.
Non aver paura Tesoro, sta notte tutto questo finirà...
Osserva per un ultima volta gli occhi del tuo Starsky e lascia che LUI osservi i tuoi aperti, ma ancora
per poco.
Perchè io vi
toglierò tutto, perchè se tu non puoi essere mio
allora non sarai nemmeno SUO.
Rimango docile e in attesa per l'intero pomeriggio finchè non arriva il momento.
Ritorno in casa tua, l'aver cambiato la serratura qualche
giorno prima non è servito a nulla.
Entro, come sono entrata nel pomeriggio.
Prendo il coltello, nascondo la tua pistola e lascio che il
mio corpo inibito si liberi.
Avanzo verso il bagno, vedo la tua ombra nascosta dalla
tendina della doccia dove l'acqua aperta ti bagna lasciva accarezzandoti come
ha fatto LUI.
Corro urlando e ti colpisco.
Ma a quanto pare non ti ho ucciso...
Mi nascondo di nuovo, godendo del dolore che vedo nei tuoi
occhi e poi attacco di nuovo...
Perchè non
avrò pace se non ti tolgo la vita.
“ […] quel martellante pulsare di insano
piacere
per ciò che avrei voluto fare e non ho fatto
per quanto avrei voluto infliggerti
sentivo l'odore…"
Io Karen Valentine ti ucciderò, perchè NON puoi essere SUO.
Provi a scansarmi e disarmarmi e...Dio ce la fai.
Per un momento mi stordisci.
Ma non mi arrendo, ormai sei morto, perchè
ti amo, ti amo troppo per lasciarti.
Lottiamo, mentre la sirena della polizia ci fa da macabra
orchestra.
E stavolta, quando grido che ti amo è LUI a staccarmi da te e
darmi in mano agli altri poliziotti.
E mentre mi trascinano via lo vedo accarezzarti il viso e
chiederti se stai bene.
E fra le lacrime comprendo che non sono riuscita a fare quello
che dovevo e che tu non sei mai stato mio.
Le sbarre di una fredda prigione a quanto pare sarà l'unica
cosa che mi avvolgerà.
Facendomi pagare per quello che ti ho fatto e avrei fatto a
LUI.
Perchè per
quanto possa essere bella, crudele o infelicemente ossessionata da te io non
sarò mai LUI:
La cosa che più ardentemente ami e desideri...
"E tutto questo per dirti solamente
che
ho pagato fino in fondo
ho pagato fino in fondo
ho pagato fino in fondo..."
“Si, per averci provato, adesso sto
pagando infinitamente di più.” Ammetto in un nuovo pensiero mentre al
posto del folle sorriso e delle lacrime si fa spazio l’amara ma lampante
verità.
Tu e LUI siete una cosa sola.
-FINE-
Si lo so è una cosa assurda, ma è davvero uscita da sola,
spero che vi piaccia comunque.
La dedico ad Isi, Isult e Mariposa: grazie mille
ragazze per aver recensito Punti d’Appoggio mi avete fatta immensamente felice.
Questa nuova e strampalata fic
raccontata dalla parte da una quasi-assassina è
dedicata tutta a voi.
Kia.