[Uchuu no Kishi Tekkaman Blade] [Uchuu no Kishi Tekkaman Blade]Corro verso di te, il cuore oppresso dall’angoscia.
Marlo, amico mio, non puoi morire.
Non puoi abbandonarmi.
Siamo così vicini ai nostri sogni!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Corro
verso di te, il cuore oppresso dall’angoscia.
Marlo,
amico mio, non puoi morire.
Non
puoi abbandonarmi.
Siamo
così vicini ai nostri sogni!
Mi
chino accanto a te e stringo il tuo corpo tra le mie braccia.
Tremo.
No, non posso crederci…
Non
puoi lasciarmi!
Eppure,
sento l’umido calore del tuo sangue bagnarmi le mani.
–
Marlo!
Marlo! – supplico. Non mi importa nulla in questo momento.
Gli
altri possono pure deridere la mia disperazione, non mi interessa.
Ora,
tutti i miei pensieri sono focalizzati su di te, mio caro amico.
Desidero
sentire il suono della tua voce.
Voglio
vedere i tuoi occhi ambrati fissi nei miei.
Lievi
fremiti attraversano il tuo corpo sofferente e giri la testa verso di
me.
I
tuoi occhi ambrati, lucidi di dolore, si fissano nei miei.
Le
lacrime tremano nei miei occhi e, a stento, trattengo i singhiozzi,
che minacciano di lacerarmi il petto. E’ dunque tutto finito
così?
Non
posso fare nulla per salvarti?
No,
non lo accetto!
Non
è giusto!
E'
tutta colpa di Blade e della sua mancanza di controllo.
Per
colpa di quel mostro, tu stai morendo, amico mio.
E
io non accetto questo.
– Cosa
ne è stato del fermion? – domandi.
La
tua voce è flebile, ma riesco a intenderla.
– Non
preoccuparti, è salvo! – ti rispondo.
Il
sollievo si riverbera sul tuo viso, illuminato dalla luce sanguigna
del sole tramontante.
Tutto,
in questo momento, mi ricorda la morte.
Mi
sembra di affogare in un mare di sangue.
– Per
fortuna... Ora, loro dovranno promuoverti... – rispondi,
sereno.
Queste
tue parole, così prive di odio, mi straziano l'anima.
Pur
dilaniato da queste ferite mortali, pensi ancora a me.
– Sarai
il comandante... – prosegui.
Mi
ricordi ancora i nostri sogni, ma mi sembrano così vani.
Che
senso ha la ricchezza, se non posso condividerla con te?
Temo
la solitudine della mia futura esistenza.
La
tua mano destra, seppur con fatica, si solleva e io la stringo.
Sarà
il nostro ultimo contatto.
Mi
sembra di sentire il tuo calore, ma allontano questo pensiero.
E'
una mia illusione, ne sono cosciente.
Le
tue labbra si sollevano in un sorriso, poi il tuo sguardo ambrato si
fissa nel mio.
– Puoi
avere la mia parte di fama e potere... – prosegui, risoluto.
I
tuoi occhi, così vivi e risoluti, mi trafiggono l'anima.
No,
non posso lasciarti andare così.
Andrò
avanti anche per te, anche se la solitudine che dovrò
affrontare mi dilania il petto.
Sei
stato la colonna portante della mia vita, amico mio...
– Io
arriverò in alto! Non importa come, non importa come! –
grido, deciso. Te lo prometto.
Non
mi arrenderò.
Mi
impegnerò al massimo e distruggerò qualsiasi ostacolo
sul mio cammino.
Arriverò
in alto anche per te.
Mi
lanci un ultimo sguardo, colmo d'affetto e di premure, poi i tuoi
occhi si chiudono e la tua testa si abbandona sulla tua spalla.
Tremo.
No, non posso accettare cosa è accaduto.
Non
puoi abbandonarmi, amico mio.
– Marlo!
Marlo! – grido. Il tuo corpo, tra le mie braccia, è
freddo.
Le
lacrime, non più frenate, erompono dai miei occhi e bagnano le
mie guance, mentre i singhiozzi dilaniano il mio petto e mi
impediscono quasi di respirare.
Stringo
il tuo corpo inerte in un abbraccio disperato. Voglio sentire il tuo
calore, amico mio...
Ma
è solo un'illusione e non posso illudermi.
Tu
sei morto.
E
soffoco le mie lacrime sul tuo petto ormai fermo.
– Marlo!
–