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Autore: Khailea    09/08/2020    0 recensioni
[Beastars]
In questo mondo in cui erbivori e carnivori convivono in un apparente stato di pace, possono venire a crearsi molte più storie di quelle che si possono immaginare; come quella di un'improbabile amicizia che tenterà di superare il confine di due mondi così distanti, eppure così vicini.
ATTENZIONE: La storia contiene al 99% personaggi di mia invenzione, ci saranno però piccoli riferimenti alla storia originale, e verso gli ultimi capitoli uno spoiler se non si è almeno arrivati al volume 124 della storia originale di Beastars.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passati due giorni da quando quella gatta mia ha detto di voler organizzare delle uscite assieme, e con l’arrivo del fine settimana non ho più avuto sue notizie.
Devo dire di sentirmi piuttosto sollevata, alla fine le è passata più velocemente del previsto, ed io ho avuto tempo per riprendermi completamente dalla stanchezza.
Dopo aver capito che i miei erano per la maggior parte pregiudizi ho iniziato ad esser più rilassata, e finalmente sono riuscita a dormire un po’ di più.
Ho anche ripreso tutti gli appunti mancanti e ieri sera sono andata a dormire presto, infatti stamattina non ho avuto alcun problema ad alzarmi ed anzi è molto piacevole stare un po’ tra le coperte.
Gli incubi sul mercato nero stanno diminuendo, ed ora che non rivedrò più quella gatta sono certa tornerà tutto come prima
“DRIN-DRIN-DRIN”
-Mh?-
Sarà sicuramente Hatsuyo che vorrà uscire, infondo lei è molto mattiniera.
Quando però prendo il cellulare vedo il numero non è il suo, e anzi non lo conosco proprio.
Di solito non rispondo mai ai numeri sconosciuti, ho sempre paura siano scherzi o qualche carnivoro molestatore, però potrebbe anche essere l’università quindi non me la sento di attaccare.
-Pronto?-
-Ehilà, sono Nekumi. Vestiti andiamo a fare shopping.-
Ormai riconosco facilmente la voce dall’altra parte del telefono, e si tratta ancora di lei.
-Shopping? Ma abbiamo taglie molto diverse…-
Sto cercando di pensare ad una qualsiasi scusa per evitare di andare, anche se non me ne vengono in mente di migliori.
-Sarà bello avere l’opinione da una prospettiva diversa. Ti passo a prendere?-
-No! No no, vengo io. Dimmi solo dove.-
Devo assolutamente evitare qualcuno sappia che ho a che fare con un gatto, soprattutto la mia famiglia e le mie amiche!
Anche se a questo punto mi è chiaro non mi ha fatto nulla di male negli ultimi giorni non mi trovo comunque a mio agio all’idea che mi vedano con lei. Penserebbero subito il peggio e chiamerebbero la polizia, almeno i miei genitori, mentre invece non voglio che le mie amiche pensino sono favorevole a relazioni interspecie, come Emi ad esempio.
La trovo una cosa molto imbarazzante, ed anche se le voglio bene ogni volta siamo fuori spero non ne parli mai ad alta voce.
Mentre ci penso però Nekumi attacca il telefono, e pochi secondi dopo mi manda su Whatsanimal una posizione del centro.
Sospirando mi arrendo all’idea di dover per forza uscire, ma userò le dovute precauzioni.
Come prima cosa i vestiti, e cerco di nascondere ogni lineamento che riesca a farmi riconoscere da lontano.
Per il colore del pelo non posso far molto, ma esistono moltissimi topi grigi quindi non mi preoccupo più di tanto, fortunatamente io non mi tingo.
Indosso quindi dei jeans che mi arrivano oltre le caviglie, una maglia verde a maniche lunghe e metto dentro la borsa che uso meno spesso un cappello, una mascherina e degli occhiali da sole; li metterò non appena sarò fuori per non insospettire la mia famiglia.
Aggiungo anche un paio di boccette di spray al peperoncino, non si sa mai.
Naturalmente le mie sorelle stanno già dormendo, mentre mamma e papà sono in cucina a bere un caffè.
-Buongiorno Masuy, dove vai?-
Mi chiede subito mia madre controllandomi con lo sguardo. Lo fa sempre per assicurarsi io stia bene.
-Hatsuyo vuole andare a fare shopping, la raggiungo subito.-
-Mi raccomando fate attenzione e tornare a casa prima del tramonto. Lo sai che gli erbivori non vedono bene di notte.-
-Si papà.-
-E scrivici ogni ora, e se cambi zona.-
-Si mamma. Adesso vado, vi voglio bene.-
Mentre do ad entrambi un bacio sulle guance mi sento molto in colpa, non amo mentire loro ma non ho altra scelta, ed infondo era una bugia a metà…
Aspetto di arrivare alla fermata del treno prima di mettere il cappello, la mascherina e gli occhiali, così almeno sono sicura i miei non mi abbiano vista dalla finestra, ed ho anche evitato di usare la bici.
Conosco il centro commerciale dove dobbiamo andare, fortunatamente è molto grande e ci sono andata spesso, quindi conosco già i punti migliori dove camminare.
Sono certa che fino a qualche giorno fa sarei morta dalla paura per quest’uscita, ma ora solo la mia coda trema.
Sarà stata anche d’aiuto al mercato ma rimane comunque un gatto, quindi non l’avvicinerò troppo e non le darò informazioni personali.
Ci sono molti animali nel mio vagone ma sono tutti erbivori. Io evito sempre di almeno cinque carrozze quelli per carnivori o misti, e dalle notizie che si sento faccio più che bene. Guardando il mio riflesso sono anche felice di vedere non è facile riconoscermi, in particolare con la mascherina.
Non c’è nulla di strano che qualcuno la indossi, infondo tanti lo fanno perché magari sono malati o hanno paura di ammalarsi, o perché non vogliono sentire l’odore pungente dei carnivori.
Anche quelli di Nekumi è molto forte, come quello di tutti i gatti, quindi è meglio non le stia troppo vicino o i miei lo sentiranno.
Se fino ad ora non è stato così è solo perché non ho avuto tempo di lavarmi quindi il mio odore in qualche modo era più forte, ma in caso contrario avrei bisogno di varie docce.
Ci vuole solamente mezz’ora prima di arrivare, e quando sono alla fermata le mando un rapido messaggio per sapere dove sia.
-“Sono scesa dal treno”-
-“Ok, ora esco”-
Vuol dire è ancora in casa?!
Oooh avrei potuto andare con più calma…non so nemmeno quanto ci metterà ad arrivare.
-Fa niente…troverò un posto dove sedermi.-
Non voglio allontanarmi troppo visto è più sicuro avere molti animali nelle vicinanze, quindi alla prima panchina libera, ovviamente della mia misura, mi siedo giocando un po’ al cellulare.
Vista la mia stazza nessuno fa caso a me, quindi posso giocare in pace e senza problemi.
Almeno fino a quando Nekumi non arriva.
-Ehi, eccoti qui. Aspetti da molto?-
E’ vestita con una grossa felpa viola, una canotta nera e dei jeans strappati con degli stivali marroni.
Non saprei definire esattamente lo stile, ma sembra quasi piccola con degli abiti così grandi.
Prima di risponderle controllo l’orologio, e vedo sono passati appena dieci minuti.
-No da pochissimo.-
Deve vivere molto vicino, oppure si è fatta accompagnare in auto.
-Ahaha come mai ti sei messa tutta quella roba?-
Si riferisce sicuramente agli occhiali da sole, il cappello e la mascherina; non mi trovo a mio agio a dirle la verità visto non so che reazione potrebbe avere, ma mi rendo conto di star mentendo spesso in questo periodo…
-Ho un leggero raffreddore. Non voglio contagiare nessuno.-
Sembra credermi visto si limita a fare spallucce ed a voltarsi.
-Andiamo, vediamo un po’ che negozi ci sono.-
Annuendo scendo dalla panchina pronta a seguirla, ovviamente da una distanza di sicurezza, ma lei mi prese subito nella mano iniziando a camminare.
Mi trovo molto, moltissimo a disagio così, però almeno nessuno mi riconoscerà.
Un sacco di animali però ci stanno guardando…e anche piuttosto male.
-Ecco…se vuoi puoi anche mettermi giù.-
-Con le tue zampette un mio passo è dieci tuoi. Così facciamo prima.-
E’ completamente incurante di ciò che la circonda, o forse lo ignora apposta.
Entrate nel gigantesco centro commerciale anche le guardie ci lanciano molte occhiatacce, forse pensando io sia in pericolo, ma non fanno niente di evidente oltre a questo, e Nekumi gli passa davanti senza preoccupazioni.
-Da dove vogliamo iniziare? Dove sono i negozi per topini?-
-Da quella parte…-
Le dico indicando una fila di negozi non molto distante. Il centro commerciale ha tre piani più un quarto sotterrato.
Quest’ultimo serve per gli animali di taglia più grande, per assicurarsi il loro peso non provochi danni rischiando di far cadere qualche tavola dal soffitto. Al piano terra ci sono poi negozi per taglie normale e piccole, in quanto usare le scale mobili è pericoloso per noi topini in quanto potremmo cadere, e dal primo in poi tutto per taglie normali o massimo a taglia di giraffa.
Purtroppo esistono tantissimi animali diversi, quindi non sempre in ogni struttura possono esserci sistemi adatti a tutte le dimensioni. Naturalmente si fa del proprio meglio, come scale o piccoli ascensori, ma vengono sempre a crearsi zone separate.
Non che mi dia fastidio però.
-Allora, che stile hai tu di solito? Oltre alle mascherine.-
Nekumi si è fermata non molto distante dai negozi. Non sono sicura di quello che voglia fare, ma spero non infastidisca nessuno.
-Io? Direi normale.-
-Punk? Hipster? Pop?-
Mi fa un piccolo elenco che non capisco, e la guardo confusa per questo.
Naturalmente con maschera, occhiali e cappello non può vedere le mie espressioni.
-Non saprei, cerco solamente qualcosa di comodo e senza troppi fronzoli.-
-Ti piacciono le scritte sule magliette?-
-Non tanto, tranne che per i pigiami.-
-Quindi molto basic. Vediamo di trovare qualcosa di più eccitante.-
Non sono sicura di cosa intenda, ma una volta avermi lasciata a terra si piega a sua volta guardando i negozi. E’ troppo grande perfino per entrare con la testa, quindi dubito possa seguirmi.
-Ho un’idea. Facciamo una videochiamata così potrai farmi vedere i vestiti che ci sono.-
Ma perché dovrei farlo?
Non posso semplicemente scegliere qualcosa che mi piace?
Uscite così le faccio con le mie amiche di solito, ma noi due non lo siamo nemmeno…
-Ok.-
Vorrei la mia boccaccia ascoltasse i miei pensieri più spesso. Alla fine però le cose vanno come vuole lei, e dopo aver fatto partire la videochiamata entro nel negozio.
Mi vergogno così tanto, sicuramente tutte mi staranno guardando sparlando di me e del fatto sono al telefono con un gatto.
E se le guardie arrivassero credendo io stia per rubare qualcosa?
Forse avrebbero pensato Nekumi mi costringesse a farlo, o che io la usassi per minacciare i commessi!
Sento già il panico che mi assale, e quando sento una mano sulla mia spalla credo di essere al punto di poter vomitare.
-Hiii!-
-Signorina, va tutto bene?-
E’ una delle commesse del negozio, ed istintivamente appena la vedo nascondo il telefono.
-S-si. M-mi scusi non stavo facendo nulla di male!-
-Oh…va bene. Si sente bene? Ha bisogno di sedersi? Vuole dell’acqua?-
Sembra essere molto gentile, e non mi sta accusando di nulla per il momento.
Non posso mentirle…
-Sì…scusi tanto. Sono solo al telefono con una…persona. Mi dispiace tanto.-
-Ah ma non si preoccupi, fino a quando mantiene un tono di voce basso e non disturba altri clienti può usare il telefono senza problemi.-
Sono sorpresa non sia affatto un problema. E lei sembra essere assolutamente tranquilla visto se ne va subito.
La voce di Nekumi dal telefono però mi fa sussultare.
-Cos’era? Soffri di ansia sociale?-
-Cosa? No no assolutamente. E’ tutto ok.-
E’ questa l’impressione che do?
Certo mi è preso un attimo il panico ma non così tanto…
-Dai dai. Che vestiti ci sono allora.-
Sembra veramente euforica per questa cosa.
Non la capisco molto, ma la assecondo passando il cellulare davanti ai vari vestiti.
-Tirane fuori qualcuno, altrimenti non capirò come sono.-
Facendo come mi ha chiesto ne prendo uno a caso, trovando un maglioncino verde dal collo alto.
-Carino!-
Lei ne sembra subito colpita, ma io non molto.
-Non mi trovo molto a mio agio con le maglie a collo alto…-
-Come mai?-
-Mi danno l’idea di soffocare.-
Mi imbarazza ammetterlo ad alta voce, però è così. Sono scomodissimi ed ogni volta mi sento mancare il respiro.
Intanto cerco qualche altra maglia, trovandone una rosa con la scritta Queen.
-Sembra un po’ da bambina.-
Dice subito Nekumi con molta sincerità.
-Si…gli abiti per animali di piccola taglia tendono ad essere molto semplici.-
-Perché?-
-Beh non abbiamo spesso bisogno di essere eleganti o provocanti. Copriamo aree sociali piuttosto nascoste rispetto ad altre, e tra i modelli si preferisce sempre animali di taglia media.-
-Un po’ discriminatorio. Dovete farveli da soli se non vi piacciono.-
-Circa.-
E’ strano parlare così ad un altro animale. Di solito argomenti simili capitano tra simili, topi con topi, gatti con gatti, e così via.
Ci sono cose solo che chi è come te può capire infondo.
-Non credo ci sia molto per me qui.-
Non mi piace spendere soldi inutilmente. Certo non sono nemmeno come quelle persone che si creano già un fondo pensionistico a vent’anni, ma nemmeno come chi compra delle scarpe ogni giorno senza usarle.
Mi riempirei solo l’armadio.
-Va bene, andiamo da qualche altra parte allora.-
Fortunatamente lei non insiste troppo, e mi dirigo subito verso l’uscita. Mi sento molto a disagio visto la commessa potrebbe pensare abbia rubato qualcosa, e per questo ho paura scatti l’allarme, ma alla fine non succede niente.
Uscendo dal negozio mi fermo qualche istante a guardare Nekumi, aspettando che mi dica qualcosa, ma rimane per un po’ in silenzio a fissarmi.
-C-cosa c’è?-
Mi sta mettendo tremendamente a disagio.
-Niente. Dove vuoi andare?-
A casa sarebbe una risposta tanto sbagliata?
-Non saprei. Credevo tu avessi un’idea.-
-Oh si certo! Ora tocca a me vedere per dei vestiti.-
Sorridendo divertita mi prende nuovamente nella mano, correndo verso le scale mobili.
Non sono mai stata al secondo piano di questo negozio, ma immagino non sia diverso dal primo.
Guardando però al di là della mano di Nekumi mi spaventa vedere a che altezza stiamo arrivando, e mi aggrappo involontariamente al suo dito.
Lei sembra notarlo, ma invece che rassicurarmi sporge la mano oltre il bordo.
-Ahaha, paura dell’altezza?-
-Hiii!-
Le stringo letteralmente l’indice, e lei piega di lato la mano tenendo le dita ben aperte quasi a farmi cadere!
-HIIIIIII!-
La gente inizia a guardarci, ma a lei non importa assolutamente!
E’ pazza, non c’è dubbio!
Quando finalmente arriviamo alla fine di questa cosa infernale vorrei mi mettesse subito giù, ma non lo fa.
Almeno torna a tenermi normalmente.
-Credevi ti avrei fatta cadere?-
Perché deve chiedermelo sorridendo?!
-L-l’impressione era quella…-
Sono talmente infuriata ed umiliata che quasi le rispondo a tono, senonché in realtà sto sussurrando.
-Se cadessi ci sarei sempre io a prenderti.-
Però ho l’idea che sarebbe lei a causare la caduta.
Nel frattempo Nekumi sembra sapere bene dove andare, al contrario di come sembrava prima, e si dirige verso uno dei negozi più vicini.
Qui sono tutti animali di media taglia, quindi non c’è nessuno come me di solito, quindi non c’è alcuna struttura adatta a noi.
-Aspetto fuori?-
Chiedo scegliendo un angolino dove dovrei essere al sicuro.
-No no, devi consigliarmi.-
Tra lo stare fuori da sola e con lei dentro non penso ci sia molta differenza, così continuando a stare nella sua mano entriamo nel negozio, decisamente più grande del mio e con una grande differenza di articoli.
-E’ specifico per i gatti?-
Chiedo vedendo però altri animali nella stanza.
-No. Non mi piace l’esclusività. Ho perfino roba da elefante in casa ahah.-
Sono abbastanza sicura stia mentendo, ma non faccio troppe domande.
Proprio come aveva fatto fare a me anche lei prende casualmente qualche maglia, ma invece che guardarle va direttamente alla cassa.
-Ma non le guardi nemmeno?-
-No, è questo il bello. Poi funziona bene anche così, le cose che sto indossando ora le ho comprate in questo modo.-
Capisco allora il perché delle sue taglie sbagliate. Non ci abbiamo messo molto tempo almeno, e lei sembra esser soddisfatta di questa uscita.
Naturalmente molti ci hanno guardati con fare perplesso, ma non posso certo biasimarli, anzi al loro posto anche io avrei pensato si trattasse di due animali che cercano solo attenzione, fregandosene di tutti i pericoli che possono correre.
Torno ad aggrapparmi al suo indice non appena si avvicina alle scale mobili, temendo possa farmi uno scherzo come quello di prima, ma lei fa qualcosa di anche peggio.
Con un salto raggiunge la ringhiera, e la scende sedendovi sopra come se fosse sua.
-HIIIIIIII!-
Stiamo andando molto velocemente, ma Nekumi riesce comunque a saltare senza farci cadere.
Se non fosse per il fatto inizia a correre verso l’uscita subito dopo, avrei potuto facilmente sentire le maledizioni lanciate dalle altre persone sulla scala.
-Bene, vedrò poi a casa cosa farci con questi. Ti accompagno?-
-Dove?-
Chiedo confusa guardandola.
-A casa.-
-O-oh! No no no non ce n’è bisogno! Non voglio disturbarti e poi mi basta prendere il treno, abito molto vicino alla fermata.-
E’ rischioso darle informazioni personali, ma devo assolutamente evitare i miei scoprano sono uscita con lei mentendogli.
Anche se credo sarebbero più scioccati io sia uscita con una gatta che arrabbiati perché ho detto una bugia.
-Va bene, allora sto con te fino a quando non arriva il treno. La fermata è quella fuori da qui giusto?-
-Si…-
E’ gentile almeno a non volermi lasciar sola. Visto come tende a comportarsi dubito lo faccia per le etichette sociali.
Ci mettiamo quindi a sedere su una panchina vicina, e lei mi posa con delicatezza.
Per qualche minuto rimaniamo in silenzio, ma come persona più grande tra le due mi sento in dovere di rimproverarla.
-E’-è stato pericoloso quello che hai fatto…-
-Lo so.-
Spalanco gli occhi alla sua risposta. Credevo si sarebbe arrabbiata o altro, ed invece mi da ragione quasi mettendosi a ridere!
-Perché allora l’hai fatto?-
-Perché mi piace correre rischi. Mi piace arrampicarmi sugli alberi o le case, o andare nei punti della città dove si può fare del facile parkour.-
-Però è diverso dal farlo in pubblico.-
Mentre le parlo lei ha preso il cellulare, dimostrandosi alquanto maleducata nell’ignorarmi così, ma poco dopo il cellulare mi suona.
-Ti ho mandato il mio canale su Crik Crok, così ti farai un’idea.-
A malapena ho musebook, figuriamoci questa roba che viene usata solo per far video stupidi e pericolosi.
Nekumi intanto si alza in piedi, e pochi secondi dopo il mio treno arriva.
Sorpresa la guardo chiedendomi se centrano qualcosa le abilità della sua specie, ma lei scoppia subito a ridere.
-Sono un pelo più alta di te. L’ho visto da lontano ahahah.-
-Oh…ahah.-
Mi sento molto imbarazzata dal fatto abbia subito capito i miei pensieri, quindi non appena le porte si aprono e gli animali escono mi dirigo subito verso il vagone uso di solito.
-Ci sentiamo presto allora.-
Voltandomi mi chiedo cosa dovrei dirle, se un semplice ciao, qualcosa di più formale, ignorarla o altro.
Non mi sembra giusta però quest’ultima risposta, ma prima di poter far nulla le porte si stanno già chiudendo, ed il vetro non è abbastanza in basso da mostrarmi completamente.
Cerco quindi di salutarla con una mano, ma non sono sicura mi abbia vista.
-Ah…non importa…-
Alla fine mi limito semplicemente a sedermi in un punto vicino alla porta, ma durante il viaggio mi sento un po’ in colpa per non averla salutata.
Forse dovrei scriverle?
   
 
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