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Autore: 8iside8    10/08/2020    1 recensioni
Questa long è il seguito de "La Spada della Vittoria" e di "Una vita per una vita", facenti tutte e tre parte della serie "Il Vero Amore è sempre la risposta. Tutti i fatti sono ambientati dopo il ritorno dall'Oltretomba e i racconti vanno letti in sequenza, perché sono profondamente collegati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Emma si guardava allo specchio. Il trucco era leggero ed elegante, i capelli raccolti in una mezza coda che terminava con dei boccoli vaporosi. Le sue mani tremavano leggermente, ma le labbra erano piegate in un emozionato sorriso.  
«Emma, sei pronta?» sua madre era entrata nella stanza ed era raggiante.  
«Non credo che lo sarò mai... O forse lo sono sempre stata...» si guardò di nuovo allo specchio. Il lungo abito bianco esaltava le sue curve. Era senza spalline, una morbida scollatura a cuore sovrastava un'ampia sottana di seta con le rifiniture in raso. Era semplice, ma perfetto, perché anche Emma era semplice.  
«A Uncino si mozzerà il fiato quando ti vedrà.» disse David entrando a sua volta.  
«Grazie papà.» era arrossita «Sapete... Come potete immaginare, sono cresciuta pensando che non vi avrei mai trovati, ma immaginavo il mio matrimonio quando avevo l'età di Henry. Non avrei mai pensato che vi avrei avuti ad accompagnarmi all'altare. Mi mettevo stesa nel letto e chiudevo gli occhi. Vedevo tante persone sedute, che si alzavano al mio passaggio, e un uomo bellissimo che mi aspettava all'altare. Tuttavia, adesso so che è la realtà e c'è anche di più. Sto per andare all'altare e là fuori ci sono davvero persone che mi amano. Sto per sposare l'uomo che amo ed è bellissimo. Soprattutto sarete voi a concedermi in sposa. Non credevo che questo giorno sarebbe mai arrivato.» 
«Oh, Emma...» disse Biancaneve abbracciando la figlia.  
David le strinse entrambe. 
«Noi lo speravamo e il tempo lo ha reso certezza. Ti vogliamo bene.» 
«Ve ne voglio anch'io.» 
 
Killian era nell'abito nero e si guardava intorno, emozionato. Dopo aver atteso che decidessero dove sposarsi, Emma gli aveva comunicato che aveva trovato il posto perfetto. Il porto, davanti alla Jolly Roger, al tramonto. A lui era scoppiato di nuovo il cuore, ancora una volta la sua Emma aveva fatto un gesto meraviglioso per lui, per il Capitano Jones.  
Tutta la città era seduta sulle sedie disposte in file ordinate, nella prima vi erano Regina, Zelina e Gold con Belle. Ella lo salutò con un sorriso radioso. Henry lo guardava dal fondo delle sedie, pronto a portare le fedi appena sua madre fosse stata pronta a cominciare. Archie era vicino ad Uncino, pronto a unirli in matrimonio.  
Killian giocava nervosamente con l'uncino.  
«Non devi essere nervoso.» gli disse Archie sorridendo.  
«Lo so che non dovrei, ma credo che sia inevitabile.» rispose lui con un sorriso teso.  
«Quando è arrivata a Storybrooke, Emma non si fidava di nessuno, neanche di se stessa, ma Henry ha aperto la porta del suo cuore. Solo che lui non poteva fare tutto il lavoro... Ci voleva qualcuno che varcasse la soglia e la prendesse per mano. Tu sei questo per lei.» Archie era davvero felice per loro e Killian allargò il sorriso.  
«Eccola!» annunciò Leroy.  
Tutti si votarono verso la fine delle sedie e i violini presero a suonare una melodia dolcissima.  
Henry, nel suo completo attraversò il corridoio tra le sedie con passo solenne e tutti lo guardarono emozionati, ma nessuno lo era più di Killian. I suoi occhi erano spalancati e il cuore accelerò. Henry giunse davanti a lui e gli porse la scatolina blu e bianca contenente le fedi. Blu per il mare e bianco per la purezza. Uncino la prese e a sua volta la consegnò ad Archie, che non smetteva di sorridere.  
Un movimento in fondo al corridoio e comparve Emma a braccetto fra i genitori. Killian la guardava come se fosse la prima volta che vedeva una cosa tanto bella. Il velo le copriva il volto, ma gli occhi verdi e le labbra rosa pallido piegate in un sorriso emozionato le vedeva e il tempo gli sembrava fermo. Invece lei avanzava verso di lui.  
David le sollevò il velo e la baciò sulla fronte.  
«Ti voglio bene, Emma.» le sussurrò.  
Biancaneve le accarezzò il volto.  
«Benvenuta nel tuo lieto fine.» aveva aggiunto.  
«Grazie.» Emma aveva la voce roca dall'emozione e le mani le tremavano, facendo vibrare il bouquet dai fiori bianchi e rossi, come la sua giacca di pelle, che tanto piaceva a Killian.  
Emma fece un altro passo e fu davanti ad Archie. Si voltò verso Uncino e seppe che in quel momento aveva davanti la persona più bella del mondo.  
«Sei uno spettacolo, Swan.» anche la sua voce era impregnata di emozioni fortissime.  
Archie si schiarì la voce e prese a parlare.  
«Cittadini, amici, famiglia. Queste parole coincidono qui a Storybrooke e oggi siamo tutti riuniti per celebrare l'unione di Emma Swan e del capitano Killian Jones, per condividere la gioia di questo momento. Sì, perché noi siamo forti quando siamo uniti, per questo i dolori si dividono quando ce lo ricordiamo, diventano più lievi, ma le gioie si moltiplicano man mano che aumentano i cuori che battono, e oggi qui tantissimi cuori battono per Emma e Killian.» sorrise a tutti che si sedevano, poi guardò gli sposi aprendo la scatolina delle fedi «Se volete pronunciare i voti...» 
Gli anelli erano semplici, due fedi d'oro bianco scintillante. Killian prese la più piccola fra le dita.  
«Emma, ho saputo di provare qualcosa per te dal primo momento che ti ho vista e non ho saputo ammetterlo davvero a me stesso, ma... Ero attirato a te come i marinai sono attratti dall'oceano. In breve tempo ho capito quanto fossi speciale e mai in tutta la mia lunga vita avrei pensato di trovare una persona per cui valesse la pena lottare. Ancora meno avrei potuto immaginare di avere un lieto fine e di condividerlo con te. Sono successe molte cose e, ogni volta che mi hai respinto, io non ho ceduto, perché in amore non c'è questa scelta. Per una triste parte della tua vita ti sei sentita sola e io non permetterò che accada ancora. Lotterò sempre per stare con il mio Vero Amore. Ho amato ogni momento che mi ha legato a te, per questo ti dono questo anello, perché non vedo l'ora di viverne altri.» le infilò al dito la fede, trattenendo il respiro «Mi hai colmato di amore e non sapevo che il mio cuore potesse contenerne tanto. Ti amo, Emma.» 
Nel porto tutti avevano gli occhi lucidi. Fu il turno della sposa, tremava dall'emozione.  
«Killian, per molto, troppo, tempo sono stata sola nella mia vita. Non ho mai avuto nessuno che credesse in me, al mio fianco. Poi è arrivato Henry e mi ha portata qui per spezzare un sortilegio. Non lo sapevo, allora, ma lui mi stava riportando a casa. Ho tenuto lontani i miei genitori, per una rabbia che sembrava non abbandonarmi mai. Ero certa che non si sarebbe mai esaurita... Invece tu l'hai raccolta. Hai atteso con pazienza che me ne liberassi, poi hai lentamente, ma con costanza, aperto una breccia nel mio cuore. Non credevo nell'amore, non credevo a tante cose, ma se Henry mi ha insegnato a credere nelle favole, tu mi hai insegnato quanto grande può essere un amore.» prese la fede dalla scatolina che Archie le porgeva con gli occhi umidi «Io ti dono questo anello, perché è un simbolo. Un cerchio non ha una fine e il Vero Amore neanche.» gli mise l'anello e si presero per mano, senza smettere di guardarsi. La platea era commossa. Regina teneva la mano di Henry e sorrideva a Zelina. Belle prese la mano di Tremotino e vi affondò la propria, mentre si accarezzava la pancia. Biancaneve aveva la testa appoggiata alla spalla di David e si asciugava le lacrime con un fazzolettino candido. Perfino Leroy aveva gli occhi lucidi. Poi Archie parlò con voce forte e chiara.  
«Killian Jones, vuoi tu prendere Emma Swan, per amarla, qualunque cosa accada, ogni giorno della vostra vita?» 
«Lo voglio...» la voce era stata bassa e vibrante di tutte le emozioni e i sentimenti che pulsavano nel suo antico cuore.  
«Emma Swan, vuoi tu prendere Killian Jones, per amarlo, qualunque cosa accada, ogni giorno della vostra vita?» 
«Lo voglio...» la voce tremava appena, ma lo aveva guardato dritto negli occhi mentre lo diceva.  
«Emma... Killian... Vi dichiaro marito e moglie.» concluse Archie.  
Uncino cinse la vita della moglie e la baciò. Emma lo strinse a sè. Erano una cosa sola.  
Esplose l'applauso della città e i neosposi seppero che il loro amore poteva solo crescere.  
 
In corteo tornarono davanti alla tavola calda di Granny, dove era stato allestito il banchetto a buffet e le casse lanciavano melodie delicate.  
«Swan,» disse Uncino dandole un altro bacio «ora non potrai più liberati di me.» 
«Non vedevo l'ora che arrivasse questo giorno.» rispose lei.  
«Signorina Swan, congratulazioni.» Tremotino le prese la mano e la baciò «Sono davvero felice per te. Sono certo che Neal approverebbe, perché lui voleva che le persone che amava fossero felici. Inoltre conosceva il Capitano Jones e so che, anche se hanno avuto degli screzi, lo stimava molto.» 
«Grazie. Di tutto.» rispose lei «Grazie per quello che hai detto adesso, grazie per aver salvato Henry, per aver salvato Killian e me. Grazie perché stai davvero cambiando e Henry può avere il nonno che merita.» 
Tremotino fece un cenno di assenso col capo e si allontanò sorridendo.  
David richiamò l'attenzione della città.  
«Voglio fare un brindisi. Agli sposi e al loro meraviglioso futuro, che hanno appena iniziato a vivere. Ti voglio bene, Emma. Benvenuto in famiglia, Killian.» tutti bevvero e applaudirono, poi iniziarono a sentirsi le note di un walzer.  
Killian prese la mano di Emma, e la portò al centro della strada. Le cinse la vita e le prese una mano. Iniziò a farla volteggiare seguendo la cadenza della musica. Tutti erano rapiti dalla scena. I loro sguardi, persi l'uno nell'altro, erano talmente intensi che non si sarebbero mai separati. Era come se non ci fosse tutta la città, ma erano solo loro due con il loro amore.  
 
David e Biancaneve li accompagnarono a casa e li lasciarono al cancello, lasciandoli alla loro intimità.  
Emma fece un passo verso la casa, ma Killian la prese e la strinse a sè dandole un bacio da mozzare il fiato, poi la prese in braccio. Lei rise, non si lamentò e decise di lasciar decidere a suo marito il livello di romanticismo.  
Entrarono in casa ed Emma spalancò la bocca, mentre Killian la posava a terra. Il salotto era pieno di candele e sul tavolino c'era un elegante secchiello per il ghiaccio con dentro una bottiglia di champagne.  
«Come hai fatto? Non entri in casa da ieri e io sono uscita col vestito da sposa addosso poche ore fa, e non c'era tutto questo...» chiese lei stupita.  
«Ho chiesto aiuto a Regina e Zelina. Durante il rinfresco sono venute qui e hanno posizionato tutto. Non volevo che la nostra giornata più importante fosse finita. Ho preferito ritagliare un pezzetto solo per noi, senza decine di persone che ci guardassero.» spiegò lui, poi la prese per mano e la portò sul divano. Prese lo champagne e ne versò due calici. Si sedette accanto a lei e gliene diede uno. Erano finalmente soli.  
«Ancora non ci credo.» disse lei.  
«A cosa? Che siamo sposati? Perché ho delle prove, come il fatto che siamo in abito da sposalizio e le fedi alle nostre dita.» le sorrideva.  
«Lo vedo anch'io e c'ero quando abbiamo detto "lo voglio". È che fin'ora siamo stati Emma e Killian, adesso siamo moglie e marito. Sono emozionata. Poi... I tuoi voti sono stati...» 
«Te l'avevo detto, Swan, le parole più belle le tenevo solo per oggi e sotto chiave sulla Jolly Roger.» bevve un altro sorso «A proposito, non abbiamo parlato del viaggio di nozze perché volevamo affrontare una cosa alla volta e non eravamo certi che sarebbe andato tutto liscio, ma...» 
«Ma?» lei sorrideva curiosa.  
«Adesso è andato tutto liscio e vorrei arrivare a farlo se lo vuoi anche tu.» la fissava con quegli occhi blu mare che le facevano girare la testa.  
«Cosa avevi in mente?» chiese col fiato corto.  
«Una crociera di due settimane sulla Jolly Roger, solo noi due. Ti porterò in luoghi bellissimi e ti mostrerò il mondo.» spiegò lui «Perché sei troppo bella per restare solo in questo mondo.» 
«Va bene. Partiamo quando vuoi.» rispose Emma.  
«Davvero?» 
«Devi sapere che ti conosco e immaginavo che avresti proposto una romantica e lunga uscita in barca, poi mi ero promessa che se la cerimonia fosse andata bene, avremmo fatto il viaggio di nozze. Per questo ho nascosto una valigia pronta in cantina.» spiegò la Salvatrice.  
«Davvero? Ed Henry?» chiese stupito.  
«Ho parlato di questa cosa all'addio al nubilato e Regina ha detto che avrei dovuto farlo, quindi ho parlato con Henry e lui resta da Regina finché non torniamo.» gli sorrise.  
«Emma, come fai?»  
«A fare cosa?» 
«A sorprendermi ancora.» la baciò con dolcezza, come se fosse un prezioso cimelio da dover proteggere. Il loro viaggio era appena iniziato.  
   
 
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