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Autore: Life In Fangirling Motion    10/08/2020    3 recensioni
Dal testo: "Le tracce di un ghigno sghembo blandamente celate dietro un'ingenua facciata di candore, Mika azzardò con appagata saccenza un "Hai perso?", al quale il greco non poté fare altro che rispondere con un occhiata di traverso e un rassegnato dito medio, subito prima di spegnere la sua Switch e dare finalmente all'altro uomo le attenzioni che richiedeva da almeno un paio d'ore.
"Allora..." sospirò Andy raggiungendo in pochi movimenti fluidi l'altra estremità del divano e, braccio penzoloni dietro lo schienale, sistemandosi faccia a faccia con il compagno che lo osservava curioso e contento "...che facciamo?" "
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Sappiamo bene che, per nostra fortuna, la noia della quarantena ha portato Mika a voler esprimere il suo estro culinario in diretta instagram davanti a tutti i suoi fan, ma vi siete mai chiesti come gli sia mai venuta in mente un'idea del genere? Ecco, questa è la mia ipotetica versione dei fatti.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andy Dermanis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà!
In questo 10 Agosto 2020 di lutto nazionale per tutto il fandom (italiano in particolare, ma non solo), ho pensato che forse questa piccola storiella scema potesse farvi piacere e distrarci tutti dal fatto che in questo momento non siamo sugli spalti dell'Arena, dove saremmo dovuti essere.

Come al solito, il 90% di questa fanfiction era pronto da circa 6 mesi (precisamente dal giorno stesso in cui Mika ha annunciato la prima live in cucina – ahhh, bei tempi) ma ormai you know me, queste decisioni vanno oltre il mio potere.

Adesso però siamo pronti, quindi beccatevi queste due cretinate che ho messo insieme.
Enjoy!

 

 

 

 

Cooking with Mika



 


 

<< Mi annoio. >>

 

Dall'estremo opposto del divano, sul quale da almeno metà pomeriggio era placidamente stravaccato con un videogame tra le mani, Andy si ritrovò per l'ennesima volta ad alzare gli occhi al cielo sentendo pronunciare quelle due parole che non gli giungevano alle orecchie dalla bellezza di ben 10 minuti scarsi. Trattenne un sospiro che sapeva gli sarebbe uscito fuori più pesante di quanto avrebbe voluto e, senza neanche degnarsi di sollevare lo sguardo dall'avvincente partita di Fifa con cui si stava dilettando, si bagnò le labbra commentando solamente:

<< Sì, Mika. Lo so. >>


 

Amava il compagno con tutto sé stesso, davvero, ma alle volte Mika sapeva essere veramente estenuante.
Una delle sue peggiori fobie, infatti, era quella di essere paralizzato, fagocitato ed infine svuotato dalla noia; perciò, non appena percepiva anche solo il più misero sentore dell'opprimente incombere di quell'inedia che tanto lo terrorizzava, l'esuberante libanese correva preventivamente ai ripari e cercava di occupare le proprie giornate con una miriade di attività – spesso anche fisicamente gravose – che lo distraessero dalle macchinazioni del suo fervido cervello. In quelle particolari occasioni, oltretutto, il suo animo energico ed irrequieto richiedeva a gran voce stimoli e sollecitazioni che difficilmente potevano essere trovati all'interno delle quattro mura di casa, ma che invece necessitavano di essere ricercati nella più completa libertà del mondo esterno.

Si era rivelato essere lievemente d'impiccio, quindi, il fatto che l'intero pianeta stesse attraversando una pandemia globale che lo costringeva – se ci teneva alla salute sua e degli altri – a starsene rinchiuso in casa per il prossimo futuro.



Aveva fatto appena in tempo a prendere un volo da Londra e raggiungere Andy nella sua graziosa abitazione ateniese, prima che i governi di mezzo mondo mettessero in atto delle ferree quanto necessarie restrizioni che, se non si fosse sbrigato, lo avrebbero costretto ad un vero e proprio isolamento nella deserta e silenziosa villetta ubicata in territorio inglese.
Nonostante l'idea che i suoi familiari fossero sparsi in giro per il globo gli incutesse una certa dose di angoscia, era comunque ben contento di poter passare un periodo tanto surreale in compagnia di quel pezzetto di famiglia che si era scelto, e che forse per questo era il più importante.


Certo, dopo alcuni giorni di dolce far niente – durante i quali le ordinanze statali della penisola ellenica si erano fatte ancora più vincolanti, invitandoli caldamente ad uscire solo in caso di assoluta necessità – quella noia che aveva il potere di schiacciarlo ed intorpidirlo come una coperta di lana pesante e pruriginosa si stava inesorabilmente avvicinando, in barba ai suoi spesso bizzarri tentativi di tenerla a bada.
Infatti, se all'inizio si era fatto influenzare dal rigoroso senso del dovere del cameraman e aveva passato tutta una giornata seduto al suo fianco attorno al tavolo del salone, entrambi con il rispettivo computer davanti agli occhi e un po' di lavoro arretrato da sbrigare, non ci era voluto molto prima che Mika si ritrovasse nuovamente con le mani in mano. Dopotutto, il fittissimo programma lavorativo che tempo prima il cantante e la sua crew avevano imbastito in vista dei mesi successivi, andava sfumando di giorno in giorno per evidenti cause di forza maggiore contro le quali lui non poteva fare assolutamente nulla. Perciò – a meno di portare avanti nuovi progetti appena accennati o addirittura inventarne di inediti proprio in quel momento – il cantante non aveva tanto altro su cui poter lavorare. Inoltre, al contrario dell'attempato e scorbutico signore che occupava l'appartamento sopra il loro e trascorreva la quarantena a suonare disastrosamente il suo pianoforte agli orari più improbabili, Mika non aveva neanche a disposizione il suo caro strumento con il quale, all'evenienza, poter dare sfogo all'ispirazione strimpellando qualcosa.

Si era dunque dovuto ingegnare in altro modo per poter passare il tempo, pur imponendosi di non sprecare tutte le sue giornate a rimbambirsi davanti ai social, cosa che odiava nel profondo ma che, lo sapeva, si sarebbe di certo ritrovato a fare con più costanza in quelle settimane.


Per un po' si era lasciato scivolare con piacere nelle ammalianti grinfie di uno di quelli che, nonostante gli costasse una certa fatica, era sempre stato tra i suoi svaghi preferiti: la lettura. Il viaggio Londra–Atene lo aveva fatto con due nuovi ed avvincenti volumi sottobraccio che non vedeva l'ora di aggiungere alla traboccante libreria disposta ad adornare il soggiorno di casa, dopo averli depennati dalla sua infinita lista bibliografica in perenne accrescimento.
La fastidiosa, caratteristica lentezza nella lettura che lo aveva contraddistinto negativamente per lunghi e travagliati anni di scuola, aveva finito però per irritarlo ben più presto di quanto si sarebbe aspettato, complice forse anche quell'idea irragionevole ed infantile – sempre in agguato in un angolino ombroso del suo cervello – che gli ricordava come l'isolamento a cui si era sottoposto di buon grado in nome di un benessere comune, gli fosse imposto dall'alto e perciò gli andasse un po' stretto.

Dopo aver definitivamente riposto i libri sul comodino, tenendo il segno con una piccola linguetta ripiegata all'angolo della pagina che aveva fatto visibilmente rabbrividire Andy, era passato ad un'altra occupazione per la quale durante gli indaffarati e caotici periodi di tournée non trovava mai il tempo, ma che spesso proprio in quei frangenti di meraviglioso disordine si era ritrovato a desiderare più ardentemente del solito. Aveva infatti spento tutte le luci, afferrato un plaid, convinto Andy senza troppi sforzi a spaparanzarsi sul divano insieme a lui e a una busta formato famiglia di patatine, ed aveva infine fatto accesso al suo account Netflix.
Ovviamente la prima mezz'ora l'avevano spesa a strapparsi di dosso la coperta l'un l'altro, litigandosi per gioco gli angoli più lunghi e battibeccando con beffarda risolutezza per decidere che cosa guardare, più per il gusto di farlo che perché effettivamente importasse loro qualcosa. Alla fine l'aveva spuntata Mika che, rivendicando le sue “amicizie importanti”, aveva fatto partire l'ultima stagione di Élite ben consapevole del fatto che, nonostante non avesse detto nulla, il greco stesse aspettando solo lui per poter finalmente guardare insieme un po' di sano trash.

Diversi giorni erano passati così, con i due ragazzi che trascorrevano le ore a sonnecchiare, rimpinzarsi di cibi più o meno salutari, sincerarsi via Skype, telefono o messaggio delle condizioni delle rispettive famiglie dall'altro capo del mondo, e guardando la tv.
Una volta recuperate tutte quelle serie, film o documentari che – entrambi troppo presi dal lavoro – avevano lasciato accumulare nel corso dell'anno, il cantante non si era stupito affatto di star ricominciando a sentire nuovamente il tedioso, monotono brontolio della noia che, come una molesta zanzara in un'afosa notte d'estate, aveva ripreso a ronzargli nelle orecchie. Quando poi Andy, vedendolo così ben disposto nei confronti della televisione, ne aveva approfittato per proporgli per l'ennesima volta di guardare insieme un episodio della rinomata serie sci-fi Doctor Who – perché a detta sua “Se non ti piace è solo perché non le hai mai dato una chance. E poi scusa, ma che londinese sei?” – il moro l'aveva preso come un chiaro segno dell'universo che fosse giunta l'ora di schiodare le chiappe dal divano e mettersi a fare qualcosa di più produttivo. In più, sebbene lo avesse nascosto relativamente bene anche a sé stesso, il familiare formicolio insofferente che sentiva alle estremità degli arti gli stava reclamando un po' di allenamento e sforzo fisico con cui potersi sfogare.
Sfortunatamente quella che sarebbe stata la sua prima scelta, ossia andare al parco a farsi una bella corsetta rinvigorente, era fuori questione: gran parte dei rigogliosi giardini urbani erano infatti stati chiusi e l'idea di mettersi a fare jogging per le strade asfaltate del loro quartiere non gli sembrava particolarmente stimolante, soprattutto avendo le bellezze dell'Acropoli disponibili a pochi chilometri di distanza ma, almeno per il momento, comunque irraggiungibili. Perciò, il riccio aveva dovuto ripiegare su un po' di yoga e al massimo qualche flessione e piegamento, svolti nel piccolo ma grazioso balconcino che la casa d'infanzia del compagno aveva da offrire.

Quando anche quell'attività ebbe evidentemente esaurito le sue doti benefiche sullo spirito scalpitante del libanese, Andy aveva compreso in fretta che se voleva mantenere la pace in casa avrebbe dovuto far uscire per un po' il leone dalla gabbia, permettendogli quanto meno di sgranchirsi le gambe. Soppesando al contempo nelle sue valutazioni la profonda ipocondria che spesso attanagliava il più grande, il greco aveva trovato la perfetta scusa per poter prendere due piccioni con una fava.

<< Amore, stiamo iniziando a finire le scorte di cibo >> lo aveva interpellato un pomeriggio, facendo spostare il suo sguardo caramello dalla splendida giornata oltre la finestra fino ai ripiani effettivamente abbastanza scarni del frigorifero. << Io me ne starei anche volentieri in pigiama; tu te la senti di uscire o preferisci se ci facciamo consegnare la spesa a casa? >>

Gli aveva messo davanti le due opzioni e aveva osservato con sollievo come, nonostante la palese smania di mettere il naso fuori dalla porta, il moro si fosse fermato un attimo a ponderarle entrambe con buon senso senza buttarsi a capofitto sulla prima, rischiando magari di avere un attacco d'ansia e germofobia quando si fosse effettivamente trovato al supermercato in mezzo alla gente.
Alla fine aveva comunque deciso di uscire e, prese tutte le precauzioni del caso, si era avventurato fuori casa, non prima di aver lasciato a Andy un dolce bacio a fior di labbra che gli aveva fatto capire come il suo astuto pretesto per concedergli un po' di libertà fosse stato in realtà sbugiardato in un batter d'occhio.

Da quella rinvigorente mezz'ora d'aria, Mika era tornato a casa non solo con le buste della spesa piene (abbastanza da sfamare un reggimento), ma anche con un nuovo, intrigante diversivo all'apatia a cui stranamente non aveva ancora pensato.

<< Oggi cucino io! >> aveva trillato entusiasta, mentre cercava di incastrare dentro il frigo tutto il ben di Dio appena acquistato anche in vista della cena in programma per quella sera con un vicino di casa di Andy con il quale i due londinesi avevano coltivato negli anni un rapporto di reciproca simpatia. Non aveva perso un attimo di tempo e, accesa la musica – prima buona regola per potersi mettere ai fornelli  si era subito dedicato alla preparazione di una serie di manicaretti non eccessivamente complicati ma che impegnarono e fecero svagare entrambi i giovani per alcune ore. Una volta sfornate le pietanze, il cantante era ancora talmente su di giri per quel vecchio hobby ritrovato che ci aveva tenuto a mostrare i suoi discreti – seppur non eccellenti – risultati non solo alla famiglia tramite whatsapp, ma direttamente a tutto il suo largo seguito sui social. Il greco aveva ovviamente speso qualche paio di minuti a sbeffeggiarlo affettuosamente per le sue “manie di protagonismo! ma cosa vuoi che interessi ai tuoi fan se sei così scarso da aver bruciato la ratatouille?”; poi però, mentre quell'altro lo rimbeccava con una linguaccia, non aveva potuto fare a meno di scoccargli un inaspettato bacio sulla guancia al pensiero delle centinaia di persone, anch'esse chiuse in casa magari in condizioni molto peggiori della loro, alle quali quello stramboide del suo compagno avrebbe potuto quanto meno strappare un sorriso.


 

Il passatempo della cucina aveva surclassato – senza alcuna sorpresa – tutti gli altri.
A qualsiasi ora del giorno tutte le superfici orizzontali del modesto cucinino erano immancabilmente stracolme di cibarie o di stoviglie sporche che, nel suo ritrovato buonumore, Mika lavava e asciugava senza un solo lamento.
Inoltre, nonostante il cantante avesse messo piede in terra ellenica da poco più di una settimana, la cucina così come il resto della casa erano stati invasi dalla sua prorompente personalità e ormai tracce della sua presenza si potevano facilmente trovare in ogni dove: a partire dagli sgargianti adesivi, orgoglioso memento delle varie tappe sold out del suo tour così bruscamente interrotto, fino agli innumerevoli mazzi di fiori che ravvivavano l'ambiente, il primo dei quali gli era stato fatto trovare al suo arrivo dal premuroso compagno che non ci aveva messo che pochi minuti a scendere dal fioraio sotto casa sorprendendolo con un vaso di bellissime orchidee.

Certo, non tutti i suoi esperimenti culinari potevano dirsi pienamente riusciti; anzi, alcuni erano stati dei veri e propri disastri che li avevano costretti a ripiegare su una cena a dir poco deludente a base di latte e cereali. Ma finché aveva le mani sporche di farina e il tepore del forno acceso a riscaldargli la schiena – tanto più che, nonostante i quasi 20° esterni, in quell'appartamento in pietra lui sentiva sempre un gran freddo, al contrario del padrone di casa che girava tranquillamente in canottiera e pantaloncini – il musicista riusciva a far tacere quel monotono ronzio che, se gliene avesse dato l'occasione, lo avrebbe fatto uscire di testa.

O almeno, ci era riuscito fino a quel momento.




 


 

<< Quindi che facciamo? >>

Appena pochi minuti dopo la precedente invettiva, con cui cercava di persuadere il greco a fargli compagnia nella sua malinconica indolenza, Mika tornò spedito all'attacco, un guizzo esaltato e velatamente supplichevole ad offuscargli lo sguardo.
Nonostante Andy, concentrato com'era sul suo passatempo elettronico, si fosse perso le sfumature di quell'occhiata rivolta nella sua direzione, non mancò certo di notare la stessa impazienza trapelare dal suo tono di voce. Soppresse un mezzo ghigno sagace, nascondendolo egregiamente in una smorfia di soddisfazione per un dribbling virtuale ben riuscito, quando riconobbe negli atteggiamenti ed intonazione del partner che questi lo stesse sì interpellando per farsi dare qualche nuovo spunto creativo al quale avrebbero dovuto immancabilmente mettere mano entrambi, ma che per lo più fosse solo a caccia di un paio di coccole e moine da parte sua. Perché sì, un altro aspetto a cui il giovane cameraman aveva dovuto – estremamente volentieri – far fronte in quelle strane giornate di isolamento, era il fatto che Mika, complice la vulnerabilità che suo malgrado metteva in mostra ogni qual volta si trovava a far i conti con la sua paura della monotonia, fosse diventato ancora più coccolone del solito.
Non che Andy se ne lamentasse, ci mancherebbe! Però, in nome di quella verve giocosa e scanzonata che animava il loro rapporto, non poteva certo cedere subito all'impulso che lo avrebbe spinto a stringere il cantante tra le sue braccia nel giro di un istante; o almeno non prima di averlo fatto penare un po', fingendo di fare il prezioso.

<< Tu fai quello che vuoi, io sono nel bel mezzo di una partita. >> gli rispose a tono infatti il greco, lavandosene metaforicamente le mani e continuando a cliccare abilmente sulla console blu e rossa del videogioco, allungandola appena nella direzione del compagno come a sottolineare il concetto.
Mika scelse di esprimere il suo disappunto per quella risposta, che in realtà era quella che già si aspettava, con un guaito a labbra serrate esageratamente lamentoso, dalla sonorità molto simile al capriccio di un bambino. Se ne guardò bene però dal dare voce alla sua frustrazione come avrebbe voluto, conscio del fatto che se avesse protestato oltre, quel dispettoso scocciatore del suo ragazzo ci avrebbe messo il doppio del tempo a staccare gli occhi dallo schermo della Switch e dargli le attenzioni che tanto esplicitamente stava reclamando.

In più, pensò il cantante maledicendosi mentalmente, parte della colpa era la sua: non gli ci erano volute che poche ore prima di rendersi conto dell'errore madornale che aveva commesso quando, appena qualche mese prima durante la mattina di Natale, aveva regalato a Andy quell'attesissimo, super tecnologico giocattolo. Ovviamente all'inizio la reazione del greco, regredito all'età mentale di 13 anni appena il pacco regalo era stato scartato, lo aveva fatto gongolare soddisfatto per un buon quarto d'ora; ben presto però si era ritrovato a dover dividere le premure del partner con quell'aggeggio infernale, il che non corrispondeva esattamente alla sua maniera ideale di passare le feste. In quei giorni di relax passati nella loro bella casa addobbata, dunque, Mika aveva dovuto armarsi prima di pazienza e poi di scaltra, seducente malizia per fare in modo che il più giovane si dimenticasse momentaneamente delle sue “epiche” partite di Fifa e si rendesse conto del fatto che il compagno stesse rivendicando quelle attenzioni che riteneva dovutegli, una volta tanto che potevano passare del tempo insieme.
A quel punto, le labbra del libanese che si posavano sul suo collo leggere e civettuole come farfalle, Andy aveva finalmente messo da parte la console, ben felice di aver imparato un nuovo trucchetto per far ingelosire l'altro uomo e avvalersi delle piacevoli conseguenze di quella sua capricciosa possessività.



Adesso, a distanza di mesi, quello stesso espediente si riproponeva quasi uguale.
Ormai prestando attenzione al videogioco solo per metà, il cameraman osservò compiaciuto per vari minuti come il linguaggio del corpo di Mika iniziasse a tradire la sua pazienza sempre più vacillante. Sapeva che il più grande stesse aspettando solo un suo cenno per farsi scivolare dall'altro estremo del sofà fino a lui, intenzionato a distoglierlo dal suo gioco con una mano casualmente posata sulla sua coscia, qualche innocente parolina lusinghiera soffiatagli sul collo in un sussurro, le punte delle dita ad accarezzargli con meticolosa lentezza le ciocche fulve dietro la nuca; tutti gesti che in un altro contesto sarebbero stati assolutamente ingenui e addirittura banali, ma che in realtà erano studiati alla perfezione per distrarre il greco quel tanto che bastava da fargli perdere la partita e non avere più scuse per ignorarlo.
In quel momento, però, nessuna di quelle tattiche fu necessaria.
Infatti, se anche Andy fosse ormai pronto a cedere, il libanese non lo seppe mai: distratto com'era dall'osservare il compagno di sottecchi in attesa di un sua mossa, il giovane gamer si fece sfuggire sotto gli occhi un lancio lungo diretto proprio nella sua direzione, consegnando la vittoria alla squadra avversaria con una triste musichetta di sconfitta che allertò con compiacimento il più grande della buona riuscita del suo piano.
Le tracce di un ghigno sghembo blandamente celate dietro un'ingenua facciata di candore, Mika azzardò con appagata saccenza un << Hai perso? >>, al quale il greco non poté fare altro che rispondere con un occhiata di traverso e un rassegnato dito medio, subito prima di spegnere la sua Switch e dare finalmente all'altro uomo le attenzioni che richiedeva da almeno un paio d'ore.
<< Allora... >> sospirò Andy raggiungendo in pochi movimenti fluidi l'altra estremità del divano e, braccio penzoloni dietro lo schienale, sistemandosi faccia a faccia con il compagno che lo osservava curioso e contento << ...che facciamo? >>

 

Ci vollero venti minuti di scherzosi battibecchi e suggerimenti al limite del ridicolo (e del realizzabile, come l'idea del musicista di andare a bussare al piano di sopra e implorare – nel suo greco quasi inesistente – il vicino di casa di prestargli o addirittura vendergli quel pianoforte che stava maltrattando da più di una settimana), prima che una palesemente ironica proposta di Andy fece, contro ogni previsione, drizzare le orecchie al più grande.
<< Beh, visto che tanto non puoi lavorare e la tua ratatouille ha fatto faville su instagram, magari dovresti darti al food blogging e aprire un tuo programma di cucina >> aveva rilevato il cameraman in quella che – pensava fosse ovvio – era una chiara presa in giro sia alle imprevedibili ed incostanti doti culinarie del compagno, che alla sua lampante inettitudine per tutto ciò che riguardasse la gestione dei social media.
Il libanese invece aveva sorprendentemente sgranato gli occhi a quella pensata, sorridendo intrigato mentre un mare di idee creative e spassose si facevano spazio nella sua fantasia, presentandogli agli occhi della mente l'immagine di sé stesso in tenuta da chef che si dilettava ai fornelli intrattenendo i propri fan di cui, doveva ammettere, con la prospettiva di mesi di tour cancellati già gli iniziava a mancare la calda, accogliente e gioiosa energia che riusciva spesso e volentieri a travolgerlo sul palco.
Andy aveva osservato stranito l'espressione sognante dell'altro uomo per una manciata di secondi, rendendosi conto con incredulo sgomento che egli stesse effettivamente prendendo in considerazione l'idea e, a giudicare dal luccichio scaltro nei suoi occhi, avesse anche già iniziato a macchinare qualcosa di concreto. Aveva quindi provato a tastare il terreno per capire in quale tipo di inghippo si fosse autonomamente invischiato, ma quando Mika gli aveva riposto che l'idea di cucinare in diretta instagram di fronte ai fan, magari ascoltando un po' di buona musica e approfittandone per fare luce sull'annullamento del tour, non gli dispiacesse affatto, il cameraman non aveva avuto altra scelta se non guardarlo attonito e poi scuotere la testa con divertita arrendevolezza, consapevole del fatto che alla fine avrebbe acconsentito a qualsiasi bizzarria il suo estroso compagno si sarebbe architettato.

 

Per tutta la sera e la durata della giornata successiva, Mika si era scervellato per organizzare al meglio il suo nuovo stravagante progetto: preparare la grafica, avvisare i fan, scegliere la musica e “decidere” cosa cucinare – come se ce ne fosse bisogno e il musicista avesse mai davvero valutato qualche altra opzione che non fossero i suoi amati, irrinunciabili spaghetti al pomodoro.
L'euforia per tale inedita impresa era tale che il libanese si era chiuso in cucina dal primo pomeriggio, tirando a lucido ogni centimetro quadrato della stanza e tritando aglio e cipolla fino ad avere gli occhi gonfi e le guance rigate di lacrime.
Giunta finalmente l'ora di cena, il suo scalpitante spirito da performer – finalmente sbocciato appieno dopo tanto tempo in letargo, ma rimasto brutalmente amputato dal prematuro annullamento del tour – lo tenne sulle spine per diverse decine di minuti prima che finalmente, scoccate le 8, lo show ebbe inizio.

 

***

 

Si erano ormai quasi fatte le 10 di sera quando, stomaco brontolante e braccio indolenzito, Andy poté finalmente chiudere la diretta di instagram e mettere giù il telefono.
Sollevò lo sguardo dallo schermo e sorrise intenerito all'immagine che si trovò davanti: capelli arruffati e grembiule chiazzato di pomodoro in più punti, Mika si mordicchiava nervosamente un'unghia e lo osservava attraverso occhi stanchi ma felici, un luccichio entusiasta ancora chiaramente visibile seppur appena offuscato da un velo di esitazione ed incertezza.

<< Allora? >> esclamò il cantante impaziente ma con una certa titubanza, quasi avesse paura di aver appena combinato una stupidaggine << Com'è andata? Che ti è sembrato? Cosa dicevano i commenti? >>
 

Una smorfia divertita e pensierosa si fece largo sul volto del greco mentre si spostava per la piccola cucina, avvicinandosi ai fornelli dove la loro cena era finalmente quasi pronta; intinse con cautela un dito nella ribollente pentola di sugo e, prima di portarsi l'indice alle labbra per testare il risultato di quella nuova stravagante trovata inventatasi dal compagno, si voltò verso di lui con un'espressione indecifrabile e, semplicemente, rispose enigmatico:
<< Hanno parlato un sacco di comunismo. >>

 

 

 

 



 

 

 

Eccoci qui, tanto ormai lo sapete che su questo account si leggono solo cose stupide, spero non aveste aspettative diverse haha

Innanzitutto, mi sembra doveroso dare qualche spiegazione sul finale perché immagino non tutti abbiano passato la prima live a leggere i commenti altrui (peccato per voi), però sì: non chiedetemi come o perché, ma è nato un divertentissimo discorso sul comunismo che evidentemente mi aveva segnata abbastanza da infilarlo in questa fanfiction.

 

Per il resto, che dire, metà delle cose le avevo scritte prima ancora di vedere effettivamente il primo episodio di Cooking With Mika e le ho poi dovute modificare in parte dopo le varie informazioni che ci sono giunte (per inciso, fatemi dire che: a cosa esistiamo noi scrittori di fanfiction se poi nella realtà quei due sono contemporaneamente più clown e più dolcini di quanto noi potremo mai immaginarceli?), quindi alla fine ci ho infilato in mezzo un po' un mix delle varie cose di cui ha parlato un po' in tutte le live o altre interviste. A questo proposito, non ho potuto fare a meno di citare il fatto che Mika abbia del pessimo gusto e non guardi Doctor Who perché questa cosa me la sono legata al dito hahah
In quel momento I was Andy and Andy was me.

E quindi nulla, il mio spieghino ve l'ho fatto, as usual commenti e critiche costruttive sono sempre ben accetti.
Bye xX

PS. Mini appello: raga sono stanca di vedere sempre il mio nome per primo nella sezione di Mika, pls scrivete pure voi altri :((

  
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