046. Panettiere
Personaggi: Kouha, Kougyoku, Hakuryuu, Judal
Ambientazione: imprecisata
Ambientazione: imprecisata
Fino alla morte del precedente imperatore Kouha era stato solo un indegno bastardo del fratello di un uomo potente, una sorta di nullità rilegata a vivere in una stanza solo con la madre pazza, e forse per questo amava infinitamente stare all’aria aperta, a godersi semplicemente la vista delle nuvole disteso sul prato, in compagnia magari dei suoi fratelli o dei cugini.
-Desiderate mai avere una vita più facile?-
-Che intendi?-
-Non essere principi, ma non so, contadini forse?-
-Vorresti fare il contadino?- gli domandò Kougyoku sorpresa, alzando gli occhi dalla coroncina di fiori che stava intrecciando, catalizzando su anche l’attenzione di Hakuryuu.
-No, il contadino forse no, ma mi piacerebbe fare il panettiere.-
Judal cominciò a ridere piuttosto sguaiatamente, senza ottenere particolare considerazione vista la frequenza della cosa.
-E perché proprio il panettiere?-
-Perché tutti comprano il pane, e quindi diventerei ricco e potrei vivere da signore.-
Nessuno gli fece notare che non erano molti i fornai a diventare signori e solo il magi gli fece educatamente presente che non avrebbe potuto uccidere i clienti che non gli andavano a genio e nemmeno mangiare tutto il pane che preparava, ma il principe scrollò le spalle indifferente.
-Mi abituerei, immagino.-
-Kouha, hai mai preparato del pane in vita tua? Devi prendere la farina, che è una polvere bianca piuttosto fastidiosa,…-
-Lo so benissimo!-
-e aggiungerci dell’acqua e del lievito, un cubetto marroncino e dall’aria poco invitante. Devi mescolarla a mano, e l’impasto ti si attaccherà alle mani, s’infilerà sotto le unghie, se ti cadrà sui vestiti diventerà impossibile da togliere, dato che è una cosa molliccia e appiccicosa, e-
-Basta, ti prego!- disse disgustato, sfregandosi le mani al solo pensiero di un impasto simile e facendoli sorridere divertiti.
Alle volte per smontare un sogno bastava dire una piccola ovvietà, e se quella corrispondeva ad uno degli incubi del sognatore di turno il gioco era fatto: pericolo “Panettiere In Famiglia” scampato con successo.