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Autore: Padme Mercury    10/08/2020    0 recensioni
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
Sono tanti i momenti non detti, mai raccontati, mai ammessi. Ci sono tante relazioni più profonde, emozioni più travolgenti, sentimenti più puri.
C'è un amore dalle innumerevoli sfaccettature, impossibile da descrivere, insopportabile da provare. Ci sono dei legami che fanno scoppiare il cuore, che fanno paura, che sono un rifugio.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Famiglia
 
 
 
 
 
 
 
 
Rey si guarda attorno. Il Falcon si muove lento, regolare, indisturbato per una volta tanto. Quel veicolo che ha vissuto più avventure di quanto lei possa immaginare, che da più di trent'anni rischia di cadere a pezzi per colpa dei suoi piloti ma che resiste ogni volta. Rey appoggia una mano su una delle pareti, sorridendo leggermente.

Quel velivolo è molto più di un ammasso di ferraglia. È come una seconda casa, e se lo chiede a Chewbecca è l'unica casa degna di quel nome.

Chissà se anche il Falcon ha sofferto per la morte di Han. Chissà se anche lui è senziente, sebbene non abbia la parola, se si rende conto quando a guidarlo era Han, quando è lei e quando è Poe. Si lascia sfuggire una piccola risata. Se potesse parlare, è sicura che a Poe rivolgerebbe quasi solo insulti.

Si sposta una ciocca di capelli ribelle dal volto e continua il suo percorso. Di questi tempi è raro trovarsi in un momento di calma, in cui ci si può addirittura rilassare. Ma fortunatamente sono capitati in una zona morta, dove non ci sono conflitti e dove si può sostare per riprendere fiato, fare un pisolo. Dove poter fare i conti con sé stessi quando altrove si è troppo impegnati a tenersi cara la pelle per poter pensare.

Rey non sa niente della sua vita. Sa solo quello che si ricorda, e non è mai stato niente di differente dal raccogliere rottami e cercare di sopravvivere soprattutto alla fame, finché Finn e Poe non sono entrati nella sua sfera di isolamento. Ma tutto il resto, Rey non lo sa.

Non sa da dove viene. Non sa come si chiamano i suoi genitori, che aspetto avessero, se erano buoni. Non sa se l'amavano, se l'avrebbero amata in qualsiasi evenienza. Rey non sa chi è, si guarda allo specchio e, dietro l'aspetto che ormai conosce, non riesce a scorgere niente di familiare. Come se ci fosse un'estranea dall'altra parte della superficie, che si prende gioco di lei e la guarda con aria di sfida.

Forse è vero, forse è da sola al mondo. Nessuno si trova nella sua situazione, incapace di capire se il proprio destino è nella luce o nell'oscurità. Nessuno ha paura di sé stesso, di cosa potrebbe diventare. Almeno, nessuno che conosce. Si stringe le braccia attorno al corpo. È in questi momenti che le manca di più avere dei genitori, quando avrebbe bisogno di un abbraccio di sua madre e un bacio di suo padre. Se l'è sempre cavata da sola, ma quante volte di notte ha pianto in silenzio per la mancanza di una parola dolce da parte di chi doveva amarla e stare con lei per sempre.

Sospira e scuote leggermente la testa, proseguendo. Finn e Poe sarebbero stati in grado di tirarla su di morale, o almeno di distrarla. Finn era sempre stato così dolce con lei, era la prima persona che si preoccupava genuinamente per lei. Un vecchio assaltatore imperiale capace di così tanto amore... Non si era mai chiesta cosa provasse davvero lui, come si sentisse. Se anche lui si sente solo, fuori posto. Se ha paura un giorno di impazzire.

Fa per aprire la bocca e chiamarli, ma si ferma subito e sorride. Li vede su un divanetto, addormentati profondamente dopo giorni passati senza chiudere occhio. Si siede davanti a loro e li osserva. Poe ha la testa appoggiata nell'incavo tra la spalla e il collo di Finn, il quale ha appoggiato la guancia sulla sommità del cranio del pilota e un braccio attorno alle sue spalle.

Dal primo momento che li aveva visti, Rey aveva capito che c'era qualcosa di speciale tra loro due. Che fosse la forza o semplice intuizione - o l'essere esterna e quindi vedere effettivamente come si comportavano - a darle quella consapevolezza, poco importava. Vuole bene ad entrambi, in maniera indescrivibile. Avrebbe dato tutto per tenerli in salvo, anche la propria vita, e vederli assieme e in pace... Le riempie il cuore di gioia.

Si alza e prende una coperta, fermandosi poi per qualche istante. Si sarebbero svegliati? E se sì, se la sarebbero presa con lei per essere stati visti in quell'atteggiamento così dolce e intimo? Scuote leggermente la testa. È un rischio che è disposta a correre.

Poggia la coperta su entrambi, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi e a metterla bene, poi lascia un bacio sulla fronte di tutti e due. La reazione di Poe è di stringersi di più a Finn, probabilmente gli ha passato le braccia attorno, e Finn si sistema meglio. Ma nessuno dei due si sveglia.

Rey sorride. Tutti e tre non hanno una famiglia ad aspettarli. Ma non sono da soli, non più. Rey lo sa. Non le importa più così tanto di trovare la sua vera famiglia, quella biologica, quella che le ha dato la vita. Tutto quello di cui ha bisogno è lì, nel Falcon. Sa che quando non ci sarà nessuno, loro ci saranno sempre gli uni per gli altri.

Rey ha finalmente capito. È quella la sua vera famiglia, e non si è mai sentita così completa.  
   
 
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