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Autore: DadaOttantotto    17/08/2009    10 recensioni
Kaori accetta un caso all'insaputa di Ryo. Ma non sarà facile mantenere il segreto...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter, Saeko Nogami/Selene, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HIDDEN WOUNDS

La porta del Cat's Eyes si apre di colpo. Miki, la bella barista, si volta per accogliere il nuovo cliente.
- Benven...
Non riesce a terminare la frase, perchè quello che vede la lascia senza parole. La sua migliore amica, Kaori, è davanti a lei. La sua faccia è contratta in una smorfia di dolore, la mano a stringersi il fianco sinistro.
- Ho bisogno di Umibozu - dice.
Miki chiama il marito, poi corre a chiudere a chiave la porta del locale.
- Kaori, cosa è successo?
L'amica le mostra la mano sporca di sangue.
- Oh mio dio, sei ferita! - esclama, affrettandosi a sostenerla. - Umi, dove sei?
Il gigante appare dietro di loro. Prende Kaori in braccio e la porta nel retro del bar.
Recupera del disinfettante e un po' di cotone. La ragazza si toglie il maglione, mostrando la parte lesa.
- Questa ferita è piuttosto grave. Dovresti andare in ospedale - le dice lui.
La sweeper scuote la testa.
- Puoi mettermi a posto in qualche modo? -
Umibozu non risponde. Comincia a pulire la ferita.
- Perchè non mi racconti cosa è accaduto? - le chiede Miki, visibilmente preoccupata.
- Prima dovete promettermi una cosa. Non dovete farne parola con Ryo, per nessuna ragione.
I due annuiscono, un po' titubanti.
- Ho accettato un caso senza dirgli niente. Il cliente è un uomo, e sapete bene che il mio socio non accetta lavori da individui di sesso maschile. Ma spesso dimentica che abbiamo delle spese da coprire. Se lui avesse rifiutato questo caso, questo mese saremmo dovuti andare avanti a pane e acqua, e non sto esagerando.
Sembrava un lavoretto semplice. Un ragazzo che deve ereditare una cospicua somma di denaro, ha richiesto il nostro aiuto per proteggersi dai parenti avidi che gli vogliono fare la pelle. Però sono sorte complicazioni che non avevo previsto. Mi sono trovata nei guai, e questo è il risultato.
- E tu vuoi dimostrare a Ryo che puoi cavartela anche da sola, non è vero? - la domanda di Umi coglie un po' tutti di sorpresa.
Kaori si lascia scappare un lamento quando l'ago si infila nella sua pelle.
- Scusa.
Lui finisce di suturare la ferita.
- Fatto.
La ragazza si riveste.
- Non so come ringraziarvi - dice, sorridendo.
- Resta viva, ci basta questo - le risponde Miki, abbracciandola.

Da una settimana la sente andare via molto presto la mattina. Non gli piace, dev'esserci qualcosa che non va.
Come al solito, la colazione è già pronta sul tavolo.
Si è appena seduto, quando il telefono inizia a squillare.
- Pronto?
- Ryo, sono Saeko.
Subito la sua faccia si trasforma.
- Saeko, amore mio! Hai deciso finalmente di saldare i vari mokkori che mi devi? Se vuoi, puoi venire anche subito. Kaori non c'è...
- E' proprio di Kaori che ti devo parlare.
Il tono di Ryo torna serio.
- Che succede?
- L'ho vista nel parco con un ragazzo. Alto, biondo, carino... Non avrete mica litigato?
Quindi Kaori esce presto per vedere un ragazzo. Bene. Cioè, male. Kaori esce con un altro?!?!?
Si batte il palmo sulla fronte.
Cosa vai a pensare, stupido! Non eri tu quello che la spingeva ad allontanarsi dal tuo mondo e avere una vita normale?, si chiede.
- Ryo? Ci sei ancora?
- Sì, sì...
- Cosa pensi di fare?
- Assolutamente niente. Ha il diritto di viversi la sua vita. Ma adesso, tornando a noi...potrei fare un salto in centrale, e poi...
- Ma smettila, maniaco!
Saeko chiude la conversazione, lasciando Ryo in preda ai suoi pensieri.
Decide di andare a fare una visitina alla bella Miki, magari riuscirà a non pensare a quello che Saeko gli ha appena detto.

- Miki, tesoro!! Il dolce Ryo è qui per te!!
Una secchiata di acqua gelida frena i suoi bollenti spiriti.
- Umibozu, sei pazzo? Rischio di ammalarmi così!
- Ti sta bene, brutto maniaco! E non provare mai più ad avvicinarti a mia moglie, capito?
Ryo sbuffa.
- Posso avere un po' di caffè, almeno? - chiede.
Il gigante gliene mette davanti una tazza. Lui ne beve un sorso, esitando a fare la domanda che tanto vuole porre all'amico.
- Hai visto Kaori in questi giorni?
Miki lascia cadere il piatto che stava asciugando.
 - No - dice velocemente - Di qui non è passata.
Capisce subito che c'è qualcosa che non gli vogliono dire, ma fa finta di niente. Sente l'agitazione salirgli al cervello, e tutto quello che vuole fare è andare a cercare la sua socia.
Lascia il locale cercando di sembrare il meno preoccupato possibile.

Appena entrata, si sdraia sul divano, godendosi un po' di meritato riposo.
Il suo stomaco brontolante, però, le ricorda che non tocca cibo dalla sera precedente.
Va in cucina, decisa a cucinarsi qualcosa di veloce. Le viene improvvisamente voglia di pasta.
Prova a prendere il contenitore, ma è troppo in alto e lei non vuole prendere la sedia. Si alza sulle punte e allunga di più il braccio.
Si accorge subito di aver fatto uno sbaglio. Il fianco le duole terribilmente e il sangue comincia a macchiarle i vestiti. Tenta di fermare l'emorraggia, ma sa che è tutto inutile. Sente le forze venirle meno.

Quando apre la porta di casa, sente subito il suo profumo. Lui l'ha cercata per tutta la mattina, e lei era qui?
Poi sente un odore che lo spaventa: sangue.
- Kaori? - la chiama, ma non ottiene risposta. Inizia a girare per la casa. Arriva in cucina e si sente morire. Kaori è sdraiata sul pavimento, intorno solo sangue.
Corre da lei e la prende tra le braccia.
- Kaori, ti prego rispondimi! - urla preoccupato. Lei non accenna ad aprire gli occhi.
- Avanti, svegliati! Non farmi questo, non lasciarmi solo! Ho bisogno di te...
In men che non si dica raggiunge l'ospedale. Un dottore lo aiuta ad adagiare Kaori su una barella, poi gli dice di accomodarsi in sala d'attesa.
Si siede, ma non riesce a stare fermo. Decide di chiamare Umi e Miki, i quali arrivano dopo poco.
- Ryo, come sta? - gli domanda la barista.
- Voi lo sapevate, non è così? Sapevate che era ferita e non mi avete detto niente.
- Lei ci ha chiesto di non farlo.
Lui rivolge loro uno sguardo interrogativo. Miki capisce che è arrivato il momento di raccontargli tutta la storia.
- E non credo sia l'unica ferita che ti abbia tenuto nascosta. Sai bene che non parlo di ferite visibili... - aggiunge.
Stringe i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Colpa sua, è sempre colpa sua se Kaori sta male. Lui la fa sempre piangere. Deve dirle la verità, farle sapere quello che prova... prima che sia troppo tardi.
Lo stesso dottore che li aveva accolti interrompe i suoi pensieri. Lo guarda dritto negli occhi.
- L'operazione è andata bene. La paziente ha perso molto sangue, ma siamo riusciti a salvarla. Deve ringraziare il cielo che la ferita non ha fatto infezione.
- Posso vederla?
- Certo. Ma adesso è sotto sedativo, non so quando si sveglierà.
Ryo non lo ha neanche sentito, è già davanti alla porta della camera della sua socia.
La vede sdraiata su quel letto, ha una morsa al cuore.
Prende una sedia e si avvicina. Stringe la mano di lei nelle sue.
- Kaori, so che non puoi sentirmi, ma c'è qualcosa che ti devo dire. Apri gli occhi, piccola mia. Quando ti ho visto in cucina, non ho provato paura. No, io sono andato in panico. Il mio incubo peggiore stava diventando realtà. La paura di averti perso mi ha quasi ucciso, sai? Se tu morissi, io non saprei che fare. Tu sei la ragione per cui respiro, per cui mi alzo alla mattina, per cui torno a casa la sera. Senza di te sarei come una foglia in balia del vento. Non mi lasciare, Kaori. Io... io ti amo...
Ecco, lo ha detto. Si è finalmente liberato di quel peso, anche se probabilmente lei non ha sentito nemmeno una parola.
Si accorge di una lacrima sul viso della ragazza, che apre gli occhi e lo guarda.
- Pensi davvero quello che hai appena detto? - gli chiede
Lui annuisce. E' talmente contento di vederla sveglia che non riesce nemmeno a parlare. Si avvicina a lei. I loro visi sono a pochi centimetri di distanza.
- Anche io ti amo, Ryo...
Poggia le labbra su quelle di Kaori. Quel contatto lo manda in paradiso.
Non sanno da quanto si stanno baciando. Si staccano solo per riprendere fiato.
- Ho aspettato tanto queste tue parole...
- Lo so, scusami. Avrei voluto dirtele tanto tempo fa, ma ho sempre avuto paura di metterti in pericolo. Non voglio che ti facciano del male.
- Ci sarai tu a proteggermi...
- Fino alla morte - dice lui, sorridendole dolcemente.
La bacia di nuovo.
- Ti amo, Kaori. Promettimi che rimarrai sempre con me.
Lei gli accarezza il viso.
- Te lo prometto, amore mio.


Devo dire che questa ff non è granchè, ma mi è uscita di getto alle 2 di notte...
Ringrazio tutti quelli che la recensiranno, ma anche chi la leggerà soltanto.
Un ringraziamento speciale va a MARTHIACHAN, che con le sue storie riesce sempre ad emozionarmi! Bravissima!
Baci8 a tutti
   
 
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